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Autore: Kryetta    12/03/2009    2 recensioni
Occhi .Uno sguardo. Lui può tutto con i suoi occhi,con il suo sguardo; non si rende conto del potere che ha sulle persone; non sa che potrebbe costringerle a tutto,con un solo sguardo. Ad ogni minimo capriccio,tutto il villaggio si mobilita per lui: una stoffa preziosa,una spezia rara,un raro olio di vipera. Può avere tutto in un secondo,con un solo schiocco di dita.
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Occhi .Uno sguardo.

Lui può tutto con i suoi occhi,con il suo sguardo; non si rende conto del potere che ha sulle persone; non sa che potrebbe costringerle a tutto,con un solo sguardo.

Ad ogni minimo capriccio,tutto il villaggio si mobilita per lui: una stoffa preziosa,una spezia rara,un raro olio di vipera. Può avere tutto in un secondo,con un solo schiocco di dita.

Tutti farebbero di tutto per lui,tutti,tranne io.

Qualche giorno fa ha mandato dei “soldati”£ a prelevarmi,direttamente a casa mia. Non volevano spiegarmi neanche il motivo di tutta quella fretta,sapevo solo che “tu avevi insistito così tanto”.

Quindi ho opposto resistenza e sono scappato via. Non posso più godermi un pomeriggio estivo in casa mia,tu devi tormentarmi lo stesso,vero?

Quanto avrei voluto in quel momento urlarti in faccia tutto quello che avevo dentro,tutto il disprezzo che provavo per te in quel momento,e che accumulavo ormai da anni;ma perché continuare a tenersi tutto dentro?? Perché continuare a tacere e non farti capire una volta per tutte che eri solo un essere deplorevole??

Ecco perché sono qui,davanti al tuo grande e colossale palazzo,sotto una leggera pioggia che ormai da ore scende calma dal cielo,senza eccedere,ma non dava pace.

Non avevi mai avuto un gran gusto per l’arredamento di un locale,oppure ormai il colore rosso mi stava letteralmente dando la nausea: ci avevi ricoperto il villaggio di quel colore,ovunque stendardi e manifesti che ti riguardavano,tutti rigorosamente a sfondo rosso .Anche le tue guardie,che sorvegliavano il fuori del palazzo avevano delle uniformi rosse,e sono sicuro che anche l’interno fosse dello stesso colore.

Monotono,come te d’altronde.

Mi sono presentato alla vedetta che sostava davanti al cancello,non appena gli ho dato le mie formalità uno strano ghigno ha colorato il suo viso:fosse stato un altro giorno,l’avrei sbattuto al muro,gli avrei fatto pregare pietà,ma non dovevo perdermi in certe scaramucce,eri tu il mio obiettivo.

Non appena mi fu aperto il cancello mi fiondai dentro,impaziente di darti una bella lezione,ma tutte le guardie che facevano il giro di ronda all’ingresso mi guardavano con lo stesso strano ghignetto sulle labbra che aveva avuto la vedetta all’ingresso;avrei voluto fare una strage,il rosso del sangue non si sarebbe neanche notato sul rosso delle divise,ma dovevo restare concentrato,e soffocare quelle emozioni: avevo un ottimo rimedio per scaricare tutta quella rabbia,e d era a pochi metri da me.

Entrai dentro il palazzo,una strana atmosfera austera e cupa,forse una maschera,per nascondere la natura del padrone di casa,quando uno strano anziano attirò la mia attenzione.

L’uomo mi guardava serio,con una strana espressione negli occhi,quasi fosse deluso

< Così ha ceduto signore …. >

Disse questa frase iniziando a camminare lungo un corridoio,mi dava le spalle, ma potevo immaginare la sua espressione quasi imbronciata.

< Sono solo curioso di vedere cosa vuole farmi > Risposi sicuro di me

< La curiosità uccise il gatto>

< Credo di essere più intelligente di un gatto.>

< Lui riesce a far intimidire i più fieri.< Disse l’uomo voltandosi a malapena,facendo intravedere un sorriso beffardo sulle labbra.

< Sarà,ma non farà cadere me.>

Ci eravamo fermati davanti una porta alta,con due guardie ai lati,con lo sguardo perso chissà in quale pensiero,ma attente e guardigne alo stesso tempo.

L’anziano signore aprì un po’ la porta,e si fece da parte per farmi passare ; stavo er varcare la soglia,quando l’anziano riaprì bocca:

< Mi dispiace,ma farà crollare tutto ciò che credi di essere>

  
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