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Autore: Cocchi    08/01/2016    3 recensioni
Nata dalla domanda "Della tua OTP chi dà il bacio di mezzanotte all'altro?"
Dal testo:
"Dean non sa chi ha cominciato questa assurda situazione, ma crede che il sorriso divertito sul volto di Sam sia una prova schiacciante a sfavore di suo fratello."
Brevissimo accenno ad un personaggio dell'undicesima stagione, quindi spoiler... o una sottospecie.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Dean non sa chi ha cominciato questa assurda situazione, ma crede che il sorriso divertito sul volto di Sam sia una prova schiacciante a sfavore di suo fratello.

Tutto era iniziato tre giorni prima mentre erano in biblioteca a fare delle ricerche per aiutare Jody a risolvere un caso di un fantasma. Sam se ne era uscito con una frase del tipo “come da tradizione, sotto le feste tornano i fantasmi.” A cui Dean aveva risposto con un “Che si fottano le tradizioni, ne farei volentieri a meno.” Cas, che ormai se ne stava in pianta stabile al bunker, aveva preso la cosa quasi come un’offesa personale.

Ed erano tre maledettissimi giorni che continuava a snocciolare nozioni su quanto la loro vita fosse piena di riferimenti alla tradizione. Quindi, quando si era svegliato quella mattina e aveva salutato Cas e Sam già seduti al tavolo di cucina e Sam gli aveva rivolto un sorriso divertito da dietro la tazza di caffè che stava bevendo, aveva avuto un bruttissimo presentimento.

E i suoi sensi non avevano sbagliato.

“Festeggerete Capodanno?” Aveva chiesto Cas, guardandolo con la testa inclinata. C’erano tre cose assolutamente errate in quel momento:

1.       Loro non festeggiavano Capodanno, al massimo lui e Sam guardavano il countdown davanti alla tv e brindavano con della birra;

2.       Cas doveva smetterla di parlare delle loro attività usando sempre la seconda persona plurale, erano mesi che viveva con loro e continuava a sentirsi un qualcosa in più e a Dean la cosa dava fastidio;

3.       Non poteva essere così sexy di prima mattina, sicuramente era qualche cosa legata al suo essere Angelo ed era ingiusto.

Ed era sbagliatissimo che Dean avesse questi pensieri di primo mattino.

“Non lo definirei festeggiare, solitamente io e Sam beviamo una birra davanti alla tv.” Rispose versandosi del caffè.

“Avete una vostra tradizione.” Disse con un sorriso e Sam iniziò a sghignazzare da dietro la sua tazza. Ecco dove voleva arrivare…. Dean ruotò gli occhi prima di guardarlo.

“Sul serio?” Si voltò a guardarlo con la tazza di caffè fumante in mano. “Ancora con questa storia?”

“Ammettilo Dean. Le tradizioni sono una parte importante nella vita di tutti.” Insistette Cas guardandolo.

Dean guardò prima lui e poi Sam, bofonchiò qualcosa su delle ricerche ed uscì dalla stanza.

Non che gli importasse molto delle tradizioni o altro, adesso era diventata una questione di principio fra lui e Cas.

Non si dava pace, non capiva come Cas potesse essere così ingenuo da poter pensare che loro, che lui, potesse avere anche una sola parvenza di normalità. In fondo, anche se ancora ci sperava, aver passato il giorno di Natale a eliminare un nido di vampiri doveva aver fatto vacillare anche le certezze dell’angelo. E invece niente, adesso, si ritrovava a discutere di nuovo di queste cose dopo solo sei giorni.

~

“Carina la camicia…” era pomeriggio e stava indossando quella camicia dalla mattina, ma Cas se ne era uscito con quel commento quando erano soli, Sam uscito andato a fare un po’ di spesa per la serata.

“Grazie…” Rispose guardando la camicia rossa che indossava e già pensando a dove sarebbe andato a finire quel discorso. “L’ho comprata un paio di settimane fa...” Aggiunse ritornando a leggere.

“Quindi stai indossando qualcosa di nuovo e di rosso il 31 Dicembre…” Dean aggrottò la fronte.

Aveva un pessimo presentimento, certo sempre meglio di pensare che apprezzare la sua camicia fosse un tentativo di flirt…
“Sai che, inconsapevolmente, stai seguendo una tradizione italiana? Dovrebbe essere di buon auspicio.” Castiel sorrise soddisfatto prima di rimettersi a leggere, Dean lo guardò e si tolse la camicia.

“Si può sapere quanto durerà ancora questa storia?” Non voleva risultare così irritato, ma non riuscì a trattenersi.

Dopo averne fatto una palla, lanciò la camicia in faccia a Cas, potevano giocare benissimo a questo gioco, ma d’ora in poi avrebbe dettato anche lui qualche regola.

“Che storia?” Chiese l’altro con fare innocente togliendosi la camicia dal volto e ripiegandola prima di posarla con cura sul tavolo che li divideva.

“Lo sai benissimo… Non fare l’angioletto innocente con me.” Rispose posando il libro sul tavolo e notando il sorrisetto divertito di Cas.

“Tecnicamente io sono un angelo, Dean.” Rispose pronto l’altro guardandolo con quegli occhi che ogni volta lasciavano Dean senza fiato.

“Sì, ma affatto innocente.”  Sostenne il suo sguardo.

Ed eccoli di nuovo in quella bolla fuori dal tempo in cui si ritrovavano ogni dannata volta. Dean era convinto di non aver mai odiato tanto un tavolo in vita sua, e a considerare dalla pressione che le mani di Cas facevano sulla superficie di legno, quello stesso sentimento era condiviso dall’angelo.

Dean poteva essere tante cose, ma non era uno stupido.

Sapeva che entrambi cercavano qualcosa in quegli sguardi, non aveva il coraggio di dare un nome a tutto quello che condividevano, ma sapeva bene cosa era. La convivenza di quei mesi aveva reso tutto più spaventosamente reale ed era certo che uno dei due prima o poi sarebbe crollato. Avrebbe abbassato le difese e poi sarebbe finito tutto. Perché le cose belle non capitano, soprattutto non a lui.

“Touché.” Castiel distolse lo sguardo e Dean riprese a respirare.

Avrebbe voluto chiederglielo. Perché restare qui se puoi avere letteralmente il Paradiso, ma aveva paura della risposta. E aveva paura di ricordargli cosa stava rinunciando, quindi restava zitto e aspettava il momento in cui l’avrebbe capito da solo.

“Sai che in Cina è tradizione scoppiare i fuochi d’artificio per capodanno, perché in antichità in questo modo pensavano di spaventare il mostro Nian?” L’angelo riprese a parlare sfogliando il suo libro.

Dean mugolò in risposta e si alzò per lasciarlo da solo.

~

Cas e Sam se ne stavano seduti sul divano, due bottiglie di birra bevute a metà in mano, Dean li guardava con uno sguardo scettico stampato in volto.

“Dai Dean, vieni a sedersi con noi, fra poco inizia la discesa della palla.” Sam lo guardò distrattamente, Cas si sporse verso suo fratello facendo cozzare le loro spalle.

“Lascialo stare, lui non segue le tradizioni.” Gli scoccò un’occhiata di sfida alla quale lui rispose con un occhiolino.

“Finalmente.” Dean mosse la sua bottiglia di birra verso di loro. “Credo che farò delle ricerche.” Disse sedendosi al tavolo alle loro spalle. “Amara non si eliminerà da sola, purtroppo.”

“Guastafeste.” Sam bofonchiò ritornando a guardare la tv. “Tranquillo Cas ti mostrerò io tutte, le tradizioni legate al capodanno.”

Dean annuì fra sé e sé, finalmente libero dalla tortura, per poi non strozzarsi con la sua stessa birra.

Tutte? Aveva detto tutte le tradizioni?

Sollevò il volto verso i due e poi scosse la testa.

No, non l’avrebbe mai fatto.

Impossibile.

Nonostante tutto Dean non spostò l’attenzione dal divano nemmeno un secondo.

“Sarebbe divertente vederlo dal vivo.” Cas aveva gli occhi incollati alla tv, affascinato, mentre la palla iniziava a scendere.

“Magari il prossimo anno possiamo andarci insieme.”

“Grazie, Sam.”

Eh?!

Fermi tutti, questo non andava bene.

Dean si alzò dal suo posto mentre Sam iniziava a contare alla rovescia invitando Cas a fare altrettanto.

6…5…4…

Dean raggiunse il divano con il cuore in gola.

3…2…1…

Sospiro e si preparò ad entrare in azione.

“Buon Anno, Cas!” Sam fece sbattere la sua bottiglia di birra contro quella dell’angelo e bevve un lungo sorso.

“Cos…” Dean non riuscì a trattenersi, osservando la scena.

La sua mano destra si era già posata sulla spalla dell’angelo e lo stava spostando indietro per scansarlo dal bacio che Sam gli avrebbe sicuramente dato.

“Non lo hai baciato…” continuò il maggiore dei Winchester.

“Perché mai avrei dovuto baciarlo?!” Sam lo guardò sorpreso e vagamente divertito.

“Avevi detto che dovevi mostrargli tutte le tradizioni…” Dean stava avvampando sotto lo sguardo divertito del fratello. “Non lo hai fatto…”

“Se pensi di poter fare di meglio…” Sam mosse la mano come ad invitarlo a farsi avanti, Dean deglutì a fatica voltandosi a guardare Castel.

“Non è necessario.” Si affrettò a dire l’angelo spostandosi all’indietro e bevendo un sorso di birra.

Qualcosa si strinse nel petto di Dean a quella risposta.

“Ben… Bene.” Si allontanò veloce dal divano. “Auguri.” Aggiunse sollevando la sua bottiglia.

Si rendeva conto che erano gli auguri più irritati e tesi che avesse mai fatto in tutta la sua vita probabilmente.

Uno dei loro cellulari iniziò a squillare e Sam saltò in piedi peggio di un giocattolo a molla.

Malefico fratello.

Nella stanza calò un silenzio teso mentre la voce allegra di Sam che faceva gli auguri a chissà chi arrivava dal corridoio.

Dean si sedette al posto di suo fratello sospirando.

“Sai… Si dice che ciò che fai a Capodanno, sei destinato a farlo tutto l’anno.” Dean lo sapeva, ma era l’ultima cosa che aveva voglia di sentirsi dire.

“Sì, lo so, Cas.” Rispose con fare annoiato guardando distrattamente la tv.

“Tecnicamente…” riprese l’angelo. “Dovresti ringraziarmi per averti salvato, visto che odi tanto le tradizioni...” Aggiunse l’altro e fu quello a far scattare Dean.

Si voltò verso l’angelo e afferrò il colletto della sua stupida camicia tirandolo contro di sé fino a far incontrare le loro labbra per in brevissimo istante.

“Tu e le tue insulse tradizioni.” Bofonchiò continuando a tenerlo per la camicia ma permettendogli di allontanarsi. “Tutto il tempo a torturarmi e poi quando ce n’è una veramente interessante, ti tiri indi…” Le labbra di Cas si incastrarono di nuovo fra le sue. Stavolta più a lungo, permettendogli di percepirne la morbidezza nonostante alla vista fossero sempre tremendamente screpolate. La mano destra lasciò cadere la bottiglia di birra posandosi sul collo di Cas sospingendolo verso di lui, in un tacito invito a farsi più vicino. Invito che l’angelo non aspettò oltre ad eseguire, mentre la sua lingua incontrava quella del cacciatore, il suo corpo spinse su quello di Dean fino a che la schiena dell’uomo non si ritrovò ad aderire al bracciolo del divano, mentre Cas trovava perfettamente posto sopra di lui.

“Sì, Dean è qui, te lo pa…” La voce di Sam ricordò a Dean che aveva bisogno di respirare e che forse avrebbe anche dovuto fare gli auguri a Jody, ma staccare le labbra di quelle di Cas era già tremendamente difficile. “Sì, Jody ci sono è che...Non so se…” Sam si era portato la mano libera davanti al volto, ma parlava alla loro amica con un tono divertito.

“Oh, per l’amor del cielo, dammi quel telefono Sammy.” Dean esplose voltandosi verso suo fratello. “Hai detto tu che dovevo mostrargli le tradizioni…” mormorò prendendo il telefono con la sinistra e senza muovere la mano destra che giocava con i capelli dell’angelo.

“E adesso sei costretto a farlo per tutto l’anno.” Dean si strinse nelle spalle, unendo di nuovo le labbra con quelle di Cas, prima di parlare con Jody. “Ehi, auguri.” Sali osservò con le mani sui fianchi fino a che Cas non si ritirò di nuovo verso il suo posto e Dean si mise a sedere. Il minore dei fratelli si sedette accanto a lui, spingendolo con i piedi verso Cas per farsi posto.

Dean gli rese un calcio mentre Jody gli parlava facendolo scoppiare a ridre, ma sgusciò più vicino a Cas che intrecciò le braccia e le gambe intorno alla sua vita posando il mento sulla sua spalla.

“Sì, è iniziato decisamente bene, Jods.” Sorrise sincero rispondendo alla voce al telefono.

 

Salve salvino,

Buon 2016, gente!!

, lo so che è l’8 Gennaio, ma buon anno uguale. Come state? Rotolate dopo i cenoni delle feste come la sottoscritta? Siete avvolti in una coperta con la febbre? (sempre come la sottoscritta) Siete stati mentalmente (e fisicamente) torturati del video Cookies di ieri? (indovinate un po’… Esatto proprio come la sottoscritta!) Questa è per voi!

Non avete fatto niente di cui sopra ma siete comunque qui, è per voi lo stesso. E complimenti per il coraggio dimostrato nell’esservi inoltrati qui.

Non sono soddisfatta di questa storia, neanche un pochino, ma uno dei miei buoni propositi di quest’anno è tornare a scrivere. E tornare a farlo per bene, ma so anche che per farlo devo iniziare a scrivere e pubblicare, quindi eccomi qui: che inizio l’anno con una domestic!Destiel dove mi coccolo un pochino Dean, o meglio lascio che sia Cas a coccolarlo per me, che sicuramente son coccole più apprezzate. (Quanto ho vinto per aver usato la parola coccole ed il verbo coccolare 3 volte in una frase sola?)

Bene, dalla regia mi dicono che sto scrivendo troppo, ma chi mi conosce lo sa che i PCA (sì do la colpa a destra e a manca, ma sono tanto orgogliosa di Jensen) mi destabilizzano (anno scorso Evans, quest’anno Destiel. Non male come media, Pca, non male).

Comunque la chiudo qui, che tutto sto blaterare non vi interessa di sicuro.

Accetto tutte le critiche di sto mondo, purché costruttive.

A presto. (spero con opere migliori)

Cos

 

  
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