Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: pillina28    08/01/2016    12 recensioni
Kagome e Kikyo sono gemelle identiche, o almeno, lo sono nell'aspetto.
Kagome è un’infermiera, sempre in giro per il mondo con associazioni umanitarie che tentano di portare la sanità, nei paesi più poveri e disagiati del mondo.
Kikyo fa la segretaria in una importante azienda di Tokyo e, con un capo, che è un vero tiranno!
Cosa succederebbe se Kikyo, chiedesse alla sua gemella di prendere il suo posto per due settimane, come segretaria nello studio dove lavora?
E se Kagome, seppur contrariata, si ritrovasse ad accettare?
Infondo non è nulla di difficile, vista la loro somiglianza e, dal momento che il suo futuro datore di lavoro starà lontano per concludere un affare fuori città, nessuno potrà scoprirle.
Ma una volta giunta sul posto, Kagome scopre che le cose stanno in maniera ben diversa: non solo Inuyasha no Taisho non si trova affatto all’estero, ma è anche un uomo molto affascinante! E sembra che improvvisamente non riesca a tenere lo sguardo.. o le mani, lontane dalla sua segretaria.
Che cosa succederà?
La bella Kagome saprà resistere alla tentazione?
Il suo capo sembra ben deciso a sedurla e respingerlo appare quasi impossibile.. ma cosa accadrà quando lui scoprirà la verità?
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera, fanciulle!
Ecco il capitolo.. alla fine i commenti eheh :)


Capitolo 5 : Proposta (in)accettabile.

 

 

K Pov

 
Chiunque abbia inventato il detto “la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede bene”, deve essere senz’altro qualcuno di molto saggio.
Sento le gambe tremare, mentre con il volto pallido ascolto le parole di mia sorella, sperando che all’improvviso scoppi a ridere e dica di stare scherzando, ma tutto ciò che sento, purtroppo, risulta fin troppo reale: << Ciao Kagome… spero che le cose in ufficio e con Inuyasha vadano meglio, perché mi dispiace dirti che credo ci metterò un po’ più di tempo a tornare… vedi, è successo che io e Naraku abbiamo avuto un brutto incidente. Per fortuna siamo entrambi salvi ma, mentre io me la sono cavata con qualche livido e un braccio rotto, Naraku ha riportato fratture multiple alla gamba che, dovrà essere operata urgentemente nelle prossime ore. Non posso certo abbandonarlo ora! Ed è normale che, almeno per due o tre settimane, avrà bisogno di qualcuno che stia con lui e lo aiuti. Mi dispiace Kagome, lo so che ti avevo promesso che sarei tornata domani, ma non posso farlo! Ti prego, ho bisogno di te ancora per un po’.. >> sento il tono angosciato di Kikyo e mi si stringe il cuore.
Nel messaggio successivo, mi informa che Naraku è uscito dalla sala operatoria e che l’intervento, sembra essere andato bene.
Un incidente?
Santo cielo! Per fortuna mia sorella e Naraku stanno bene, ma..  
Avrei dovuto essere qui quando lei ha chiamato, assicurarmi che stesse bene e tranquillizzarla prima dell’intervento del suo fidanzato… e invece dov’ero?
Nel letto del suo capo!
Il sangue smette di scorrermi nelle vene, quando mi rendo pienamente conto dell’implicazione di tutta questa storia: Kikyo non tornerà a lavoro lunedì!
- Oh Dio, no! Dovrò fingere di essere mia sorella chissà per quanto tempo ancora, prima che lei riesca a tornare qui! -  penso, trattenendo a stento un grido di angoscia.
Fino a questo momento sono riuscita a convincerlo, è vero.
Ma quanto ancora potrà durare questa storia?
Non posso che dire la verità.
Forse Kikyo perderà il lavoro, ma in ogni caso, lo avrebbe perso perché prima o poi, Inuyasha si sarebbe reso conto dell’inganno e allora, cosa sarebbe successo?
No, devo essere io a dirgli la verità.
Ora non mi resta che trovare il modo per farlo.
 
 


Inu Pov

Sono rimasto da solo per tutto il finesettimana, a rimuginare su quanto accaduto con Kikyo.
Più ci penso e più non riesco a credere che sia fuggita in quel modo, dopo la passione che si è scatenata tra noi!
Quando, durante quel ballo, che stava mettendo seriamente in difficoltà il mio autocontrollo, si è stretta a me dicendo che voleva fare l’amore, per un attimo non ho creduto alle mie orecchie.
Dopo una settimana a cercare di starle il più lontano possibile, finalmente l’ho stretta tra le braccia e ho fatto l’amore con lei con una passione e un coinvolgimento, che non ho mai avuto per nessun’altra.
E lei che ha fatto?
Mi ha piantato in asso!
Più volte sono stato tentato di chiamarla, ma per dirle cosa?
Se è stata capace di andarsene dopo la notte straordinaria trascorsa insieme, che senso aveva rincorrerla?
E adesso sono qui, come un idiota, a misurare a grandi passi la lunghezza dell’ufficio, mentre lei è nuovamente in ritardo!
Dove si sarà cacciata quella stupida donna?
Sempre più furibondo, mi avvicino al telefono per chiamarla, proprio mentre il trillo dell’ascensore annuncia l’arrivo di qualcuno.
Poco dopo, dei passi leggeri e il rumore di tacchi risuona nel corridoio e, mi siedo velocemente alla mia scrivania.
Poco dopo, bussano alla porta e, al mio "avanti", ecco che appare la causa della mia notte insonne.
<< Posso entrare? >> domanda esitante.
Alzo lo sguardo da dei fogli presi a caso sul tavolo e, fingendomi noncurante, annuisco.
Non posso fare a meno di guardarla mentre, con l’eleganza di una ballerina, si siede di fronte a me, accavallando le gambe kilometriche, fasciate in un paio di collant neri velati, abbinati ad una gonna rossa decisamente corta ed estremamente aderente e, ad una camicetta nera, lievemente trasparente.
Deglutisco, cercando con rabbia di concentrare l’attenzione sul suo viso e non sul suo corpo fantastico, ma fatico non poco.
<< Sei in ritardo ancora >> dico serio, cercando di scacciare i pensieri erotici che mi ronzano in testa.
La vedo irrigidirsi per un secondo, per poi sospirare: << Mi dispiace. Devo parlarti, è una cosa importante >> dice, con voce leggermente esitante.
<< Come è andata con tua sorella? >> chiedo, ignorando la sua frase e guardandola fissa negli occhi.
La vedo esitare per un secondo, prima di stringere le labbra in una linea sottile e distogliere lo sguardo dal mio: << Non ce l’ha fatta, ha avuto.. un contrattempo >>.
Ma guarda.
Quindi, come sospettavo, era tutta una messa in scena per defilarsi da me.
<< Stavo quasi per non venire oggi, ma poi ho pensato che  meritavi di sentire quello che ho da dirti, di persona >> afferma senza guardarmi, con voce nervosa.
<< Non mi pare tu abbia molta scelta, visto che hai firmato un contratto, ricordi? >> ribatto acidamente.
Lei sorride in modo strano e scuote la testa: << No. Mi spiace di averti deluso, ma non posso proprio continuare. Non... così. >>
La sua frase mi gela sul posto, anche se sento la rabbia scorrere nelle mie vene come lava bollente. 
<< Cosa vuoi dire?>> chiedo, alzandomi di scatto e facendo il giro della scrivania.
<< Non ti sembra di esagerare? Adulti consenzienti e compagnia bella >> dico, sputandole addosso le sue parole, quelle stesse parole che mi hanno corroso lo stomaco per tutto il fine settimana.
Lei sussulta, alzando il mento e fissandomi con uno sguardo gelido.
<< Non è solo per quello che è successo >>.
<< Ah no? E allora di cosa hai paura? >> affermo, alzando un poco la voce.
<< Non ho paura! >>
<< E allora perché stai scappando? >> chiedo avvicinandomi a lei, che di riflesso arretra.
<< Io non sto scappando! Tu non capisci! >> mi grida contro, irragionevole.
<< No, hai ragione, non capisco proprio. Cosa c’è che non va? Non sei stata bene con me? Non ti è piaciuto stare tra le mie braccia? >> domando, con tono duro ed esasperato.
<< Non è questo il problema! >> .
<< E allora qual è?! >> domando adirato.
Vedendola esitare, la prendo per le braccia e l’attiro a me, baciandola con tutta la passione che ho covato dentro in questo weekend, da quando è fuggita dalla mia porta.
Dopo un attimo di tentennamento, risponde con trasporto ai miei baci e non posso fare a meno di stringerla a me, di carezzare il suo favoloso corpo, di cui ho sentito la mancanza.
La sento gemere sulle mie labbra e il desiderio di farla mia, anche sulla scrivania di questo maledetto ufficio, mi travolge.
Il suono del telefono, acuto e insistente, interrompe il nostro bacio.
Riluttante, mi allontano da lei, che sembra riscuotersi dal torpore indotto dalla passion e, si porta tremante una mano alle labbra.
<< La discussione è finita. Non voglio più sentirti dire che vuoi andartene >> dico, mentre mi avvicino al telefono per rispondere.
<< Ma Inuyasha, io .. >> comincia rossa in volto e decisamente impacciata. Le sue labbra sono tumide a causa dei miei baci; i capelli sono scompigliati e la camicia è fuoriuscita dalla gonna.
per un attimo sono tentato di mandare al diavolo chiunque sia dall'altra parte del telefono e, di farla mia all'istante.
Tuttavia non è di certo il momento per lasciarsi andare alla passione: << Niente ma! Torna pure a lavoro >> la congedo e, la vedo uscire lentamente dall’ufficio.
Uno a zero per me, Kikyo.
 



K Pov.
 
Che uomo impossibile!
Non mi ha fatto neanche parlare!
Come si permette a congedarmi così?

Avrei dovuto starmene a casa e telefonargli, almeno avrei evitato di essere attratta da quei suoi occhi magnetici e distratta dalla sua vicinanza minacciosa.
Non so come sia potuto succedere che, invece di parlargli delle mie bugie e del fatto che per una settimana ho lavorato con lui spacciandomi per mia sorella, alla fine l’argomento della breve discussione si sia incentrato su ciò che è accaduto tra noi.
Sembra proprio che qualcosa trami contri di me per impedirmi di raccontare la verità.
<< Prendi la tua borsa e andiamo >> sento dire alle mie spalle.
Sussulto, colta di sorpresa e mi volto verso Inuyasha, guardandolo stralunata.
<< Che cosa? >> domando confusa.
<< Dobbiamo uscire, abbiamo un incontro tra mezz'ora con Koga Yoro per definire alcune dettagli del progetto >> afferma, con un tono tale che sembra rivolgersi ad una bambina stupida.
Lo fulmino con lo sguardo e incrocio le braccia sul petto: << E io che cosa centro? Fino ad ora, non è stata necessaria la mia presenza o sbaglio? >>.
Lo vedo sbuffare spazientito: << Koga ha insistito molto, affinché tu venga coinvolta nel progetto e nel team che se ne occupa >> annuncia a denti stretti, mentre io spalanco gli occhi incredula.
Cosa?
No e poi no!

<< Non ho alcuna intenzione di far parte del team! >> dico, forse un po’ troppo bruscamente.
Lui stringe gli occhi e mi guarda trattenendo a stento la rabbia: << Tu verrai, perché lo richiedo io che, fino a prova contraria, sono il tuo capo. Koga insiste perché tu sia coinvolta e non ho intenzione di contrariare il più importante socio dell’affare solo perché tu fai i capricci, sono stato chiaro? Quindi prendi borsa e cappotto e, andiamo. Siamo già in ritardo! >>.
<< Ma io non ho accettato proprio niente! >> dico, afferrando mio malgrado le mie cose e correndogli dietro.
Lui si blocca sui suoi passi e mi fissa gelido: << Ho accettato io per te, Kikyo. E adesso smettila. Sarà più comodo che tu sia nel team, visto che presto dovrò partire per recarmi alcuni giorni fuori città. Tu potrai continuare a presenziare ad eventuali riunioni e portare avanti il lavoro, come se io fossi qui. E' per questo che ti pago, o sbaglio? >> afferma pungente.
Io rimango in silenzi,o non sapendo cosa ribattere e lui si dirige verso l’auto, tenendomi poi galantemente aperta la portiera.
Scivolo in silenzio sul sedile di pelle e per tutto il tragitto, guardo fuori dal finestrino, cercando di non pensare alla vicinanza di Inuyasha e, facendo di tutto per scacciare l’ansia che mi corrode il corpo, sapendo che ancora una volta non sono stata in grado di dirgli la verità.
<< Stai tranquilla Kikyo, sei in grado di occuparti perfettamente del ruolo che ti è stato assegnato >> dice serio, una volta posteggiata l’auto.
<< Non è questo che mi preoccupa >> mormoro, ma lui è già sceso per aprirmi la portiera e non sente le mie parole.
 
La riunione si svolge velocemente e quando, due ore dopo, mi siedo di nuovo in auto allacciandomi la cintura, tutto quello che è accaduto sembra un ricordo sfocato.
Ho mentito!
A tutte quelle persone, ho mentito su chi sono!

Quando Koga ha proposto davanti a tutti il mio ingresso nel team, aspettando il mio consenso, non ho potuto far altro che annuire.
Cosa avrei potuto dire?
La verità, insinua una vocetta nella mia testa.
Ma come potevo farlo, davanti a tutti? Davanti a Koga che mi ha dato la sua fiducia e soprattutto.. davanti Inuyasha?
<< Sei silenziosa >> afferma il mio capo, nonché protagonista dei miei pensieri più nefasti.
<< Non ho nulla di importante da dire >> affermo atona.
<< Alla fine però, hai accettato di entrare in squadra. Sono contento >> ribatte, con voce modulata e un sorrisetto sarcastico.
<< Non penso di aver avuto molta scelta >> dico, acida.
Non mi accorgo che siamo usciti fuori dalla strada principale, fino a che non lo vedo posteggiare l’auto nei pressi del lago artificiale, che si trova appena fuori dal centro città.
<< Cosa facciamo qui? >> domando stupita.
Lui si volta a guardarmi e afferma con semplicità: << Facciamo un giro >> e cosi dicendo, scende dall’auto.
Stralunata apro lo sportello e scendo anche io, guardandomi intorno.
Una passeggiata?
<< Non credo sia una buona idea, c’è del lavoro da sbrigare in ufficio >> dico, senza fiato.
L’idea di camminare sola con lui, sulla spiaggetta che costeggia il lago, mi causa un batticuore.
Ignorandomi, afferra la mia mano e incomincia a camminare, lo sguardo rivolto verso le acque del lago dove dei cigni, stanno prendendo molliche di pane lanciate da alcuni ragazzi seduti sulla sabbia.
<< Inuyasha.. >> chiamo, cercando di liberare la mano dalla sua stretta, che non mi permette di respirare con la giusta regolarità.
Kagome, datti una calmata, santo cielo!
Lui, improvvisamente, mi lascia andare e si volta, rallentando l’andatura dei suoi passi: << Non avevo nessuna voglia di tornare sul campo di battaglia rappresentato dal nostro ufficio, per ricominciare a litigare con te >> afferma serio, mentre io spalanco gli occhi sorpresa.
<< Infatti non dovremmo litigare, ma lavorare >> ribatto io, cercando di modulare la voce.
<< Ho pensato che, una passeggiata, avrebbe calmato un po’ le.. scintille tra noi >> afferma quasi indifferente.
Lo vedo fermarsi e slacciarsi i lacci delle scarpe.
Mi guarda per un secondo e, inaspettatamente sorride, mandando il mio cuore in tachicardia: << Togli le scarpe e goditi questa passeggiata Kikyo. Rilassati e respira l’aria fresca e pulita >> dice, prendendo le scarpe e riprendendo a camminare a piedi nudi.
Lo fisso per qualche secondo, a pochi passi di distanza e, non posso impedirmi di pensare che, oltre ad essere molto affascinante, ora che ha la camicia aperta sul collo e i piedi nudi, sembra molto più.. umano e avvicinabile, rispetto al serio datore di lavoro che è di solito.
Pensierosa, mi chino e, prima di pentirmene, mi tolgo le scarpe e riprendo a camminare con lui.
Dieci minuti dopo mi ritrovo con la sabbia attaccata alle calze e i capelli scompigliati, ma non me ne curo.
La brezza è fresca e porta con se odore di fiori e di pulito, mentre il sole splende nel cielo.
Sbircio l’uomo silenzioso al mio fianco, anche lui con le scarpe in una mano, i calzoni tirati un po’ su e i piedi nudi che lasciano grandi impronte sulla sabbia: è terribilmente affascinante!
Cielo, anche i suoi piedi sono sexy!
Accortami dei pensieri che mi passano per la testa, cerco di darmi una regolata.
Che diamine, sembro un’adolescente in piena crisi ormonale.
Kagome, eppure ne hai visti di uomini belli; smettila di fare pensieri stupidi sul capo di tua sorella! – cerco di rimproverarmi.
Mi accorgo ad un certo punto che Inuyasha si è fermato e mi guarda con la coda dell’occhio, studiandomi in silenzio.
Che cosa sta pensando?
Perché mi guarda con quegli occhi dorati come a volermi rimproverare qualcosa?
Facendo finta di niente, mi avvicino di più alla riva, osservando il fluire tranquillo dell'acqua sulla sabbia e, per un attimo, desidero che anche la mia vita possa scorrere cosi tranquilla.
<< Se hai accettato di far parte del team, vuol dire che non vuoi più andartene, vero? >>.
Le sue parole mi arrivano piano all’orecchio e, voltandomi un poco, vedo che Inuyasha è proprio dietro di me, le mani affondate nelle tasche dei pantaloni e l’espressione indecifrabile sul viso.
E cosi, va subito al nocciolo della questione.
<< Cosi pare >> mi limito a rispondere, con tono controllato.
Cosa posso fare?
Andarmene?
Non si tratta più di Inuyasha e neanche di mia sorella.. ma di un progetto da migliaia di euro.

Stringo i denti.
L’unica cosa che posso fare, è cercare di limitare i danni e stringere i denti fino al ritorno di Kikyo, cercando di non perdere la testa prima.
Inuyasha si avvicina piano, ponendosi di fronte a me, oscurando con la sua massiccia presenza, tutto il paesaggio: << Ho una proposta da farti >> afferma cauto.
Avvertendo immediatamente l’attrazione fatale che spinge il mio corpo ad avvicinarsi al suo come due calamite che si attraggono, stringo i denti e faccio un passo indietro, scuotendo la testa.
<< Non sono interessata alal tua inaccettabile proposta, capo >> affermo seria.
Lui stringe gli occhi: << Non ti ho neanche detto di che cosa si tratta! >> ribatte, contrariato.
Respiro profondamente, mantenendo una calma apparente, mentre il mio corpo  e il mio cuore sono in tumulto: << Non serve saperlo. Non verrò a letto con te! >> ribatto inferocita.
Non è difficile interpretare il messaggio nei suoi occhi e, dannazione, una parte di me vorrebbe mandare ogni cosa a quel paese e avvicinarsi a quel corpo possente, per essere stretta tra le sue braccia e baciata ardentemente.
Ma una parte del mio cervello, capisce che tutto è tremendamente sbagliato e che non potranno che esserci conseguenze negative, se mi lascio travolgere da lui e dalla passione.
Lo vedo stringere la mascella e capisco di aver centrato l’argomento: << Se ti ricordi, ci sei già venuta a letto con me >>.
Trattengo il respiro, mentre mi afferra il polso e mi avvicina a sè, tanto che le nostre gambe si sfiorano e i nostri nasi sono a pochi millimetri l’uno dall’altro.
E le nostre labbra..
No! No! Non devo cedere!
Cerco di divincolarmi e allontanarmi da lui: << E’ stato un errore, non deve ripetersi! >> affermo con tono sprezzante.
<< Sono sicuro che, non tutti gli errori sono cosi belli e soddisfacenti >> ribatte sfrontato.
Non dirmelo, ti prego.
<< Perché invece, non ci mettiamo una bella pietra sopra e ci dedichiamo al lavoro come abbiamo sempre fatto? >> chiedo disperata.
Lui sospira e un lampo appare nei suoi occhi per un attimo: << Vorrei poterlo fare Kikyo, davvero. Ma non ci riesco. Ho voglia di te, ancora. Non riesco a scordare il tuo corpo, il tuo profumo, il tuo sapore.. >>.
Il mio cuore si ferma.
Il mio corpo si scalda, al ricordo di tutte le meravigliose sensazioni che ho provato facendo l’amore con lui.
Facendo sesso, non amore.
<< Neanche tu riesci a farlo, anche se non lo dai a vedere. Il tuo cuore batte fortissimo e il tuo petto si alza e si abbassa al ritmo frenetico del tuo respiro. Cara mia, anche tu mi vuoi >> dice, con voce seducente, parlando al mio orecchio.
Non devo cedere, non devo cedere!
<< Tu mi desideri e io desidero te. Perché vuoi opporre tutta questa resistenza? >> mi chiede, massaggiandomi persuasivo le braccia.
<< Non è così semplice >> dico, il fiato corto per lo sforzo di resistere al suo tocco.
<< Perché no? >> chiede serio.
<< Io lavoro per te! Tu sei il mio capo, non possiamo! >> dico, quasi disperata.
E io sono Kagome, non Kikyo, dannazione!
Mi afferra il mento, guardandomi negli occhi: << Hai paura di perdere il lavoro? Se è così, puoi stare tranquilla. Sei una collaboratrice esemplare e, quando questa passione forte tra noi sarà spenta, potrai continuare tranquillamente a lavorare con me, lo prometto >>.
<< Non posso! >>.
<< Si che puoi e, più scappi, più io dovrò rincorrerti, ma alla fine succederà comunque, lo sai anche tu! >> mi provoca.
<< Come posso convincerti a finirla con questa storia? >> domando, ormai sulla soglia di una crisi di nervi.
<< Semplice, lasciami fare >> dice, imperturbabile.
Lo guardo, non credendo alle mie orecchie: << Così, dovrei diventare la tua amante per un po’ e poi tornare al mio lavoro, mentre tu potrai riprendere ad essere il mio capo cattivo? >> ribatto, incredula.
<< Esatto. Se non ci liberiamo di questa ossessione, lavorare insieme sarà un vero inferno >> dice, come se fosse ragionevole.
Questo è vero, visto la settimana di tensione erotica che abbiamo vissuto.
Ma diventare la sua amante?
Respiro profondo, mentre nella mia mente si arrovellano pensieri confusi e contrastanti: << e.. quanto pensi che durerà questa ossessione, prima di quietarsi? >> domando e, nello stesso momento, penso di essere davvero folle.
Lui scrolla le spalle, sorridendomi seducente: << Chi può saperlo? Forse due o tre settimane basteranno per toglierci ogni voglia! >>.
<< Cosi tanto? >> domando indifferente, mentre il mio cuore si stringe in una morsa pensando che per me, non basteranno mai due settimane per liberare la mia mente e il mio cuore dal pensiero di lui.
<< Non sono per le cose a lungo termine >> dice, fugando qualsiasi dubbio.
Per un attimo, mi fermo a meditare su questa folle faccenda: Kikyo rimarrà all’estero ancora quattro, cinque settimane. Nel mentre, io dovrò continuare a lavorare al suo posto e assumermi gli impegni per il progetto con Yoro. Infine, dovrò continuare a lavorare per Inuyasha..
Forse, potrei essere la sua assistente di giorno, e la sua amante di notte.
Un pensiero folle, che in un attimo mi attraversa la mente.
In due o forse tre settimane, stando alle parole di Inuyasha, tutto si concluderà e io avrò tutto il tempo di ristabilire con lui un rapporto di lavoro normale, prima del ritorno di mia sorella.
Vuoi davvero fare questo? Diventare l’amante di un uomo ricco che, quando si sarà stufato di te, ti lascerà andare senza rimpianti?
È una pazzia!
Ma, mentre mi volto verso di lui, per rifiutare la sua proposta, faccio l’errore di guardarlo negli occhi e, sotto lo sguardo appassionato che mi rivolge, i miei buoni propositi svaniscono come neve al sole.
<< Ti voglio con me, nel mio letto. Ho bisogno di averti  >> afferma ancora, con la voce roca, prendendomi il viso tra le mani e fissandomi tenero.
Infondo, cosa ho ancora da perdere?
Faccio un respiro profondo, mandando al diavolo tutti i miei ferrei princìpi, prima di dire: << In questo caso, prima cominciamo, meglio è .. non credi? >>
Sotto il suo sguardo sorpreso, mi avvicino per baciarlo, firmando così la mia condanna.
Il bacio diventa subito estremamente appassionato e, mentre lui mi stringe tra le braccia, accarezzandomi il corpo con delicatezza e passione, penso che probabilmente ho perso completamente la testa.
Forse andrò all’inferno per questo ma, per il momento, mi godo il paradiso offerto da quest’uomo che ormai mi è entrato nella pelle.. e che, probabilmente, mi spezzerà il cuore.






Angolino mio

Allora, eccoci qui.
Devo dire che questo capitolo era un pò incerto: più volte ho pensato di modificarlo, ma alla fine ho deciso di lasciarlo così, non avendo altre idee su come migliorarlo xD
Spero che vi sia piaciuto almeno un pochino ^^
Che ne pensate di quello che è successo? Kagome ha fatto bene o male? Doveva accettare o no?
Spero mi farete sapere cosa ne pensate con qualche commentino <3

Ringrazio le splendide fanciulle che hanno commentato lo scorso capitolo, Grazie di cuore <3
Ringrazio coloro che leggono silenziosamente, anche se vi esorto a non essere timide e a dirmi tranquillamente cosa pensate della storia ^^
Ringrazio che aggiunge la storia tra PREFERITI, SEGUITE e RICORDATE <3
Questo invece è il link della nuova storia di cui ho pubblicato il prologo: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3343822&i=1
Poi vi lascio il link del gruppo Facebook:  https://www.facebook.com/groups/682770181739869/
Un BACIO, a presto! <3




 
   
 
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