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Autore: HollyMaster    09/01/2016    8 recensioni
Yevgeny Milkovich poteva definirsi fortunato. Aveva due padri fantastici e una madre dolcissima. Anche se suo padre Ian era bipolare, sua madre Svetlana era una ex-prostituta e suo padre Mickey era un delinquente nonchè un pappone. Insomma una normalissima famiglia disfunzionale del South Side.
[Raccolta di One Shot sulla vita in famiglia di Mickey, Ian, Svetlana e Yevgeny]
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich, Svetlana, Yevgeny Milkovich
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nobody punch a fucking Milkovich

 

Mickey era steso in malo modo sul divano. Una sigaretta tra le labbra, una bottiglia di birra in una mano e il telecomando con cui continuava a fare zapping nell'altra.
Il fottuto vuoto per la testa come non gli capitava da tempo.
Ian era probabilmente sotto la doccia dopo l'ennesima sessione di sesso che avevano avuto poco prima. Aveva borbottato qualcosa sul farsi trovare pulito quando Yev sarebbe tornato da scuola. Ma a Mickey non importava, amava sentire ancora sulla sua pelle il sudore di sè e dell'altro mescolati insieme.
Il moro poggiò la bottiglia di birra sul tavolino davanti a sè per poi afferrare la sigaretta tra l'indice e il medio e allontanarla dalle labbra.
Proprio in quel momento la porta di casa Milkovich si aprì e uno stranamente timido Yevgeny entrò fissando il pavimento.
Mickey lo guardò stranito. All'inizio pensò si fosse offeso perchè nessuno si era presentato a prenderlo da scuola. Ian lo aveva suggerito ma Mickey era riuscito a convincerlo che rimanere a casa con lui sarebbe stato molto più eccitante e divertente presentandosi con quella camicia hawaiana che era l'unico a credere fosse fottutamente sexy. Il rosso non appena lo aveva visto, infatti, era scoppiato in una risata cristallina che, però, non gli aveva impedito di abbassarsi i pantaloni in un tempo quasi da record.
Mickey seguì con lo sguardo il figlio che mogio si dirigeva in bagno senza mai alzare lo sguardo dal pavimento.
-C'è quel pazzoide di Ian in bagno!- Esclamò il moro per avvisare il figlio che si fermò davanti alla porta del bagno per esalare un profondo sospiro.
Yevgeny si voltò e si diresse dal padre facendosi finalmente guardare da lui.
Il suo azzurrissimo occhio destro era visibilmente contornato da un gonfio livido viola. Il sopracciglio era ancora sporco di sangue e una striscia rappresa raggiungeva lo zigomo arrossato.
Mickey notò che anche l'altro occhio era arrossato e gonfio, il ragazzino aveva sicuramente pianto.
-Prima elementare, prima rissa. Vuoi superare il tuo vecchio?- Chiese sorridendo cercando di tirare su il morale al figlio. Essere preso a pungi non era mai una bella esperienza, ma piangere non era la soluzione giusta, non nel South Side, non se eri un Milkovich.
Yevgeny avrebbe dovuto imparare a darle più forte degli altri. Come aveva fatto lui.
-Quale rissa?!- Urlò uno spaventato Ian aprendo la porta del bagno e avviciandosi ai due con un asciugamano legato in vita.
Mickey roteò gli occhi muovendosi maldestramente sul divano pre poi prendere una boccata dalla sua sigaretta come faceva tutte le volte che era nervoso. Non poteva farsi venire un'erezione in quel fottuto momento. Non con il figlio davanti.
Ian lo guardò sorridendo malizioso, avendo capito cosa stesse succedendo nei suoi pantaloni. Lo sguardo del rosso tornò su Yev e assunse un tono di rimprovero.
-Allora quale rissa?- Chiese nuovamente poggiando le mani sui fianchi, assumendo una posa che gli metteva in evidenza i pettorali scolpiti che Mickey cercava di non fissare, concentrando lo sguardo sul mozzicone di sigaretta che stava spegnando nel posacenere.
-Non era una rissa, hanno picchiato solo me.- Fu l'imbarazzata risposta del bambino che ritornò a fissare le punte dei suoi piedi.
-Cazzo, non ti sei difeso?- Chiese istintivamente Mickey alzando improvvisamente gli occhi da quel posacenere del cazzo.
-L'ho fatto!- Replicò prontamente il bambino mostrando al padre il dorso della mano. Le nocche erano aperte in almeno tre punti, dove il sangue, ormai rappreso aveva formato una crosta ancora morbida e rugosa.
Mickey alzò le sopracciglia alla vista del disastro che era quella mano. Ricordava il dolore che raggiungeva il polso e scendeva lungo il braccio. Il freddo dell'aria invernale che entrava nelle piaghe della pelle e le croste di sangue che si aprivano in continuazione allargandosi e unendo le ferite tra loro. Il moro abbassò lo sguardo sulle proprie nocche sorridendo debolmente. Fra le parole tatuate in nero e le cicatrici che non sarebbero mai scomparse stava un taglio che si era procurato giusto il giorno prima dando un cazzotto ad un ragazzo che non voleva pagare la sua fottuta erba.
Il bambino si accorse della ferita di Mickey e sorrise a sua volta allungando la mano disastrata verso quella del padre per sfiorare le cicatrici bianche con le dita.
-Perchè ti hanno picchiato?- Chiese Ian interrompendo i due e sedendosi al fianco del compagno.
Yev alzò lo sguardo dalla mano del padre per poi incollarlo negli occhi verdi di Ian. Le sue guance si colorarono di un rosso vivido che i due ragazzi non poterono ignorare. -C'è una bambina che viene a scuola con me. Lei è molto bella. Ha i capelli lunghi e biondi e gli occhi azzurri, ma più azzurri dei miei.- Cominciò Yevgeny arrossendo ancora di più e abbassando lo sguardo.
-Keith e i suoi amici di quarta la prendevano in giro oggi, in cortile. Le avevano rubato il libro che stava leggendo e le dicevano che era troppo piccola per leggere, ma lei è davvero tanto intelligente e sa leggere anche se la maestra non ce l'ha ancora insegnato bene.- Aggiunse tenendo lo sguardo fisso sulle mani con cui giocherellava imbarazzato.
-E io ho tirato un pungo a Keith e gli ho detto che non era colpa di Lilith se lui, in quarta, non aveva ancora imparato a leggere. E allora mi hanno picchiato...- Finì il racconto Yev con un sospiro e le guance ormai dello stesso colore delle mani che non aveva ancora smesso di sfregare. Si vergognava di essere un Milkovich e non aver tenuto testa a quel ragazzino, sapeva che suo padre non ne sarebbe stato fiero. Lui lo avrebbe steso con un solo colpo. Mentre Ian non sarebbe stato orgoglioso del fatto che aveva tirato un pungo ad un altro bambino.
-Non sei il primo Milkovich che entra in una rissa per una persona che gli piace.- Ian sorrise sghembo a Mickey.
-Ma è il primo che le prende.- Fu la risposta immediata del moro alla quale Yev sospirò sconsolato. Aveva sperato di avere almeno il suo appoggio, per averci provato perlomeno.
-Mi dipiace ma sei in punizione.- Disse infine il rosso, alzandosi dal divano per andare a vestirsi.
-Per cosa? Aver difeso una bambina? Cazzo, Ian, dovremmo regalargli una cena da Mc Donalds.- Esclamò Mickey mentre guardava l'altro allontanarsi.
Yev gli sorrise. Allora qualcosa di giusto lo aveva fatto.
-No, punizione. Non si devono picchiare gli altri.- Fu la risposta secca e decisa di Ian.
Il bambino sembrava quasi non averlo sentito. Continuava a sorridere al padre gonfiando il petto, fiero di essere finalmente riuscito a trovare qualcuno che aveva preso come un atto eroico, più o meno, il fatto che volesse salvare Lilith e il suo prezioso libro.
-Mi daresti qualche consiglio?- Fu la domanda che uscì dalle labbra di Yev rivolto a Mickey, senza che il suo sorriso si fosse ancora spento.
-Cazzo, sì!-
Ian entrando in cucina, scosse la testa con un sorriso sulle labbra. Appoggiò la schiena al frigorifero e li guardò confabulare. Infondo sapeva che Yev avrebbe dovuto imparare a difendersi, abitavano nel South Side dopotutto. Ed era sicuro che da un maestro come Mickey avrebbe imparato perfettamente.
-Allora la prima cosa da fare è colpirlo con un gancio destro, all'altezza della mascella...- Mickey, mentre mimava le mosse che stava spiegando, imitato dal figlio, alzò leggermente lo sguardo per vedere il rosso che li fissava con un sorriso.
-... quello lo farà cadere e allora avrai tutto il tempo per cominciare con i calci...- Aggiunse mentre Ian, dalla cucina, gli faceva l'occhiolino complice.




L'angolino di Holly
Salve :)

Da dove è cicciata fuori questa One-Shot? Principalmente l'ho scritta perchè Yev è un Milkovich dopotutto e Mickey non vedeva l'ora di insegnargli qualcosa che non sia farla nel gabinetto dei grandi (eh si, spoiler per una futura OS). Ovviamente Yev non parla un italiano proprio corretto, è pieno di ripetizioni e di termini semplici, ma è un bambino di prima elementare e quindi mi sembrava giusto così.
Questa OS non mi convince tantissimo, ma potrebbe essere semplicemente perchè dopo tutti i complimenti che mi avete fatto la volta scorsa, ho un pò paura di deludervi.
Se avete idee su situazioni che potrebbero succedere o che vi piacerebbe vedere in questa famiglia disfunzionale, promptate pure :)
Spero vi sia piaciuta, fatemi sapere.
Grazie a tutti per aver letto ♥ 
HollyMaster

   
 
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