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Autore: Annie_ina9    09/01/2016    1 recensioni
Anna, 16 anni, a 3 anni si è ritrovata a coprire il ruolo di padre insieme a sua madre. è innamorata di un ragazzo di nome Pietro che neanche la conosce ma che appena scopre del trasferimento di Anna le bussa alla porta, l'abbraccia e le fa scivolare nelle mani un biglietto. Nella nuova città Anna incontra nuovi amici ma soprattutto incontra Samuele. scopre di essere innamorata di lui ma non ha ancora dimenticato il ragazzo della sua vecchia città. Un giorno prende finalmente la decisione di parlare a Samuele di quello che prova ma qualcuno si è trasferito in città: è lui, è Pietro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Alle nove meno un quarto del mattino Anna è svegliata dal suono del suo cellulare. Ci sono quattro messaggi: uno di Alice, uno di Alessia, uno di Chiara e l’altro di Lucia. Alice e Alessia le dicono che non vedono l’ora che arrivi la prossima settimana per stare tutte insieme. Chiara e Lucia, invece, le propongono di incontrarsi alle dieci al campetto del paese per una partita. Le dicono anche che hanno invitato una sorpresa. Continua a messaggiare in contemporanea con le sue amiche ancora per un po’. Poi si alza, va in bagno, e scende a fare colazione. Silvia è già andata a lavorare e non tornerà prima di sta sera alle sei. La casa è tutta per lei e pensa che dopo la partita potrebbe invitare Lu e Chiara a casa sua! Sono già le nove e mezza! Fa colazione il più in fretta che può, indossa in fretta e furia una canotta bianca con il disegno di un leone sopra e la scritta in inglese: I’m a Lion. Si mette un paio di shorts sportivi, arancioni. Si fa una coda di cavallo alta e si guarda allo specchio. La canotta forse è un po’ troppo attillata e non vuole sembrare cose che non è, quindi la cambia con un’altra interamente bianca un po’ più larga. Si infila un paio di All Star gialle ed esce di casa sbattendo forte la porta. Poi si accorge di aver dimenticato un piccolo particolare: il cappello di Samu! Lo indossa e richiude la porta, sta volta più delicatamente. Saluta le sue due cagnoline promettendogli che nel pomeriggio giocherà un po’ con loro e le sue nuove amiche. Sale sulla bicicletta e guida con una mano sola, visto che nell’altra tiene il suo amato pallone. Le viene in mente che da quando si è trasferita non ha ancora suonato una volta la chitarra! Decide che nel pomeriggio farà sentire qualcosa a Lu e Chia. Arrivata al campetto poggia la bici al muretto e lo scavalca. Chia e suo fratello sono già arrivati, manca solo più Lu con la “sorpresa”. Si siede su di una panchina accanto a loro e comincia a parlare. Stefano non è di molte parole e la pima impressione che dà a Anna è quella di essere un po’ associale ma poi si rivela leggermente simpatico. Lu, finalmente, arriva. La sorpresa è lui. La prima cosa che nota, ovviamente, sono i suoi occhi, quelli che l’avevano colpita così tanto. La prima cosa che nota lui, invece, è il suo cappello. Non perché crede che glielo abbia rubato, semplicemente perché è contento che lo indossi lei e che le stia così bene. Samu saluta con un gesto della mano che ovviamente è rivolta ad Anna ma Chia è l’unica a ricambiare. Samu si indica la testa e Anna crede che sia per cappello così fa per ridarglielo ma lui le blocca dolcemente la mano e le parla. Ha una voce dolce e calda anche con un velo di sarcasmo che la rende ancora più bella ,dal punto di vista di Anna: -No, tienilo pure… - rompe la frase a metà, così, Chia, dice il nome dell’amica. Lui lo ripete, ma con un altro tono, più tenero, ma non adulante, come se fosse la prima volta che sente quel nome e se avesse capito che per lui sarebbe stato il più bello al mondo. Anna annuisce e stringe la mano a Samu, ha una stretta forte, le mani sono calde, le aveva già sfiorate ieri, mentre quelle di Anna sono fredde, lui se ne accorge e capisce il perché: è agitata e non sa come comportarsi. Così, per rompere il ghiaccio, propone delle squadre per cominciare la partita: Lu, Stefano e Chia contro lui e Anna. Tutti approvano. La partita è abbastanza combattuta perché, nonostante Anna giochi molto bene, sono solo in due e Samu fa calcio, non pallavolo. Comunque vincono loro la partita per tre set a due. Quando finiscono è ormai mezzogiorno e decidono di mangiare tutti insieme al bar (il pranzo lo offre Samu). Si siedono ad un tavolo e ordinano tutti un toast e della coca, tranne Chia che è vegetariana e prende un insalata. La coca di Anna dice: “Dai un bacio a… persona più bella del mondo”. Non lo vuole far leggere a nessuno, anche perché non saprebbe a chi dover dare quel bacio, così beve in fretta la coca e poi butta la bottiglietta. Quella di Samu dice: “Dai un bacio a… compagna/o di squadra”. Non appena i loro amici se ne sono andati dal tavolino e li lasciano soli, Samu mostra la bottiglia ad Anna e le scocca un bacio sulle labbra, lei lo lascia fare, poi arrossisce, così Samuele le chiede scusa.” Non fa niente”, vorrebbe rispondere lei. Non ci riesce. In realtà le ha fatto andare in subbuglio il cuore, mentre il cervello ha improvvisamente deciso di non collaborare più con il suo corpo. Così lei se ne resta lì, come uno stoccafisso, incapace di parlare, incapace di fare nulla. Samu le prende la mano e le domanda ancora scusa. Questa volta lei risponde: -Non importa. Si alzano dal tavolo e si lasciano la mano, vanno verso i loro amici che si sono seduti su una panchina a chiacchierare. Anna si chiede chi è veramente il più bello del mondo (escludendo ovviamente tutti quei fighi di attori famosi). Samu era stato fantastico, ma anche Pietro… i suoi amici parlavano di cose che lei non capiva, non ascoltava. Pensava ad altro. Anche Samu è distratto, ma lui, invece, pensava a lei. Beh. A lei e all’altra: Marta. Avrebbe dovuto incontrarla proprio oggi alle tre. Si divertiva con lei, e non era antipatica come molti credevano. L’aveva amata. Altrimenti non si sarebbe mai fidanzato con lei, ma ora Anna era entrata nella sua vita come un uragano. Un uragano che ti trascina dentro di sé dolcemente ma tutto d’un fiato. Non ti porta via nulla, se non il cuore. I suoi occhi, perfetti, ti rapiscono. Il suo carattere, aperto e quasi senza difetti, ti impedisce di non accorgerti di lei. Proprio non si spiega come quel piccolo uragano potesse contenere così tanta bellezza. Anna era un piccolo uragano con le All Star.
   
 
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