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Autore: Gnarly    09/01/2016    1 recensioni
[Gray+Nuovo Personaggio]
Hikari è tante cose: sbadata, studiosa, talvolta svogliata, intelligente, divertente ma, soprattutto, Hikari è normale. O almeno lo era prima di trovare un volantino incantato che l'ha trasportata in un universo in cui la magia regna sovrana. In questo mondo così diverso da quello in cui è abituata a vivere, stringerà nuove amicizie con personaggi piuttosto ambigui. Già, sto parlando proprio di Gray, Natsu, Lucy, Erza, l'inimitabile Happy e chi più ne ha più ne metta!
Riuscirà la nostra eroina a tornare nel mondo da lei tanto amato, oppure si adatterà alle nuove circostanze?
Dal testo:
«Hai davvero intenzione di restare a Fiore? Con... con noi?» la voce di Gray era spezzata. Non si era mai sentito così speranzoso, così vivo.
La risposta di Hikari non tardò ad arrivare. In quel momento era il suo cuore a parlare, non la sua mente. La famosa lotta cuore-cervello ormai era terminata, in lei. «Sto bene qui. Con voi. Con te
Bastarono quelle parole per scogliere il cuore di Gray, da anni internato in un'armatura di ghiaccio per non soffrire, come un fiore ibernato.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- 3 - Gray passione istruttore
Quella dimostrazione d’affetto, se per fortuna o sfortuna Hikari non l’aveva ancora capito, si prolungò per tre giorni: c’era chi si preoccupava di nutrirla – “sono matura abbastanza da sapermi ficcare un cucchiaio in bocca e bere il brodo di pollo” continuava a ripetere a Mira che, però, l’ignorava bellamente –, chi si occupava dell’organizzazione dell’impresa che avrebbero dovuto compiere per far tornare la ragazza nel suo tanto bramato mondo originario, anche se in certi momenti non tutto andava come da lui previsto –“il fatto che dei fogli nell’ufficio del nonnetto abbiano preso fuoco non c’entrano assolutamente con me, lo giuro!” diceva Natsu ogni volta che qualcuno lo guardava storto a causa di alcune fiamme che provenivano proprio dalla stanza in cui Makarov era solito a rifugiarsi –, chi continuava ad allenarsi come se quello di una povera innocente fanciulla catapultata in un universo di cui non conosceva nulla fosse la cosa più comune del mondo – ogni tanto delle spade volanti si andavano a conficcare nel muro proprio qualche centimetro sopra la testa di Hikari, che si chiedeva quale pazzo furioso potesse divertirsi a giocare a “lancia la spada” nel ventunesimo secondo (sempre se lì si trovasse realmente nel ventunesimo secolo, e non in qualche epoca arcaica di cui non era a conoscenza) – e chi, come Gray, che aiutava la rossa ad acquistare più sicurezza e manualità dei suoi poteri.
In quel momento, era Gray che si stava prendendo cura di Hikari.
«È la decima volta che te lo rispiego» il tono di voce del moro era piuttosto seccato, e per sottolineare questo suo stato d’animo andò a sbattere la testa contro l’albero che si trovava più vicino a lui.
«Oh, scusa se non sono nata con questi stramaledettissimi poteri!» sbruffò Hikari, alzando le braccia al cielo con fare teatrale. Se c’era una cosa che proprio non sopportava, quella erano le persone impazienti, nonostante anche lei rientrasse in quella categoria.
«Ahhh» ringhiò infine lui, con la voce che tradiva il nervosismo che, in realtà, non lo caratterizzava per nulla: Gray adorava fare del bene e aiutare le persone che avevano bisogno di aiuto, anche se non l’avrebbe mai ammesso. «Okay, allora: per prima cosa devi liberare la mente da tutti, ma proprio tutti, i pensieri. Non devi lasciarti distrarre da nulla» cominciò daccapo la spiegazione di ciò che la sua maestra gli aveva insegnato quando era ancora un bambino, sebbene non ce ne fosse alcun bisogno perché era l’unica parte che Hikari aveva capito.
Ricordava come se fosse il giorno precedente le notti in cui non riusciva a dormire a causa di incubi che da piccola rincorrevano i suoi dolci sogni tipici della fanciullezza, quando suo padre, prima che morisse a causa di quell’incidente, le imprimeva nella mente un’immagine che riusciva a calmarla e rasserenarla, riuscendo a farla tornare tra le braccia di Morfeo: un’enorme lavagna bianca coperta di scritte in ogni centimetro di spazio e un cancellino che, pian piano, eliminava qualsiasi testo su di essa, fino a rimuovere qualsiasi residuo di pennarello. Ecco, questa era l’immagine che cercava di fissarsi in testa quando Gray le aveva detto di annullare ogni forma di pensiero contenuta nel suo cervello.
Prese un bel respiro, spostando la gamba destra indietro e batté le mani allungando le braccia, facendo ridacchiare Gray che, per cercare di smorzare la risata, si portò entrambe le mani davanti alla bocca.
«Fatto!» esclamò alla fine Hikari, piuttosto fiera di sé. Era da tantissimo tempo che non riusciva a rilassarsi completamente, eppure con quel ragazzo che aveva conosciuto c’era riuscita benissimo. Quando notò che Gray stava ancora ridendo, chiuse un occhio e socchiuse le labbra, la sua tipica espressione da “ehy, tu, mi prendi per il culo?”, cosa che fece completamente scoppiare a ridere il mago.
«Scusa, scusa… è che sei così buffa» disse lui, ancora il sorriso stampato sulle labbra, prendendo a sua volta un respiro per cercare di calmarsi. «Va bene, ho finito. Torniamo all’allenamento.»
Lei scrollò le spalle, mormorando un flebile “ragazzi, chi li capisce…” tra sé e sé, che però Gray sentì ugualmente ma che ignorò magistralmente per evitare di iniziare l’ennesima stupida discussione.
«A differenza di noi Maghi, voi Fate non siete costrette a pronunciare il nome dell’incantesimo, il che può essere un punto a vostro vantaggio perché potete cogliere di sorpresa l’avversario.»
Hikari sgranò gli occhi e spalancò la bocca; Gray le si avvicinò ad una distanza decisamente troppo breve per il cuore della ragazza, nonostante che le intenzioni del ragazzo non alludevano a ciò che lei stesse pensando. «Chiudi la bocca, potrebbero entrarti le mosche» disse infine, serrandole letteralmente la mascella con il proprio indice. Lei rimase paralizzata ancora per qualche secondo, con il profumo di Gray che ancora le inebriava i sensi: menta e tabacca, anche se era più che sicura che lui non fumasse – “sarà il nanetto”, concluse lei quel turbine di pensieri completamente inutili.
«Come diavolo faccio allora a lanciarne uno?» urlò lei con più enfasi che avrebbe voluto mettere nel suo tono.
«Oh, ma è facilissimo! Devi immaginare la neve, il ghiaccio, come una parte di te… come un prolungamento naturale del tuo corpo. Rendilo tuo, come se ti fosse sempre appartenuto.»
Hikari chiuse gli occhi e creò nella sua mente l’immagine del proprio corpo formato interamente da ghiaccio, gelido, e uno strano ma piacevole calore iniziò a formicolarle le braccia. Quando alzò le palpebre, le sue mani emanavano scintille ghiacciate, come se lei fosse realmente di ghiaccio e stesse esplodendo lentamente.
Le labbra di Gray s’incresparono in un sorriso fiero, gli occhi che sprizzavano gioia da tutti i pori e le gambe che si mossero prima che lui potesse dargli qualsiasi altro ordine: si spinse in una corsa senza freni verso Hikari e l’abbracciò di slancio. Non c’era imbarazzo come nella prima dimostrazione di affetto – o qualsiasi altra cosa fosse, perché nessuno dei due l’aveva ancora capito… dopotutto si conoscevano da appena tre giorni – questa volta, soltanto due corpi sovreccitati per l’evento appena accaduto che, neanche accorgendosi ciò che stava succedendo, si strinsero l’uno nelle braccia dell’altra. Non c’era niente di più casto di un semplice ancorarsi a qualcuno per un singolo secondo, perché è questo il periodo di tempo che era durato l’abbraccio: un brevissimo secondo. Motivo? Un scarica elettrica di pura energia scaturita dalle dita di Hikari.
Gray ridacchiò, per poi dire: «Hey, selvaggia, vacci piano con queste.» Hikari rise a sua volta, per la prima volta dopo troppo tempo, scusandosi: «Non sono ancora pratica di tutta questa roba…»
Lui la fissò dritto negli occhi quel tanto che bastava per permetterle di perdersi all’interno di essi, portandola a chiedersi come si sentirebbe se quell’oceano di purezza infinita non dedicasse ad altri che a lei quello sguardo infuocato.
«Tranquilla, è normale. Devi soltanto fare un po’ di pratica.»
Hikari si allontanò da lui, voleva riuscire a fare qualcosa che la facesse sentire viva come quella scarica di calore che aveva provato quando si era concentrata per un solo istante, sotto lo sguardo curioso di Gray. Immaginò, come gli era stato detto di fare, il ghiaccio come una parte integrante di sé, come se senza di esso non potesse vivere, poi si creò nella testa l’immagine di un’immensa distesa immacolata, a cui si contrapponevano soltanto gli alberi e la grande Gilda in cui aveva passato i suoi ultimi tre giorni. Quando aprì gli occhi, rimase a bocca aperta: non era solo un’immagine ciò che aveva visto nella sua mente, era la realtà.
Una coltre bianca copriva la maggior parte del terreno intorno al luogo in cui si trovavano i due, anche se era talmente sconfinata che l’occhio umano non sarebbe mai riuscito a scorgere fino a dove quel potere si fosse spinto.
«È… è bellissimo» mormorò Hikari, più a se che a Gray, con gli occhi che le brillavano per la commozione.
Davvero sono riuscita a fare tutto questo? Davvero l’ho fatto io? continuava a domandarsi, ancora non capacitandosi di come una cosa del genere potesse essere possibile.
Gray era rimasto a bocca aperta, anche lui non capendo come una ragazza che aveva appena scoperto di possedere il dono della magia potesse compiere un incantesimo tanto grande, e restò con gli occhi sgranati e la mascella spalancata per parecchio tempo. Molto probabilmente avrebbe continuato, se solo Hikari non gli si fosse avvicinata e, poggiandole delicatamente l’indice destro sotto il suo mento, gli avesse sussurrato nell’orecchio: «Chiudi la bocca, potrebbero entrarti le mosche.»




Note dell'autrice: buonsalve ragazzuole! ^w^
Come avete
passato queste vacanze? Io, se devo essere sincera, davvero molto bene. Sono stata con la mia famiglia quasi tutto il tempo; Capodanno l'ho passato a casa di amici e ho scoperto di reggere l'alcool davvero molto bene; ho trascorso una notte con mia cugina vedendo film a caso e... niente, mi sono davvero divertita! Il problema è stato riprendere le lezioni, ma tanto abbiamo fatto solo due giorni (io il sabato non vado, MUAHAHAHAHAH), quindi tutto sommato non è stato un dramma lol.
Mi dispiace tantissimo di non essere riuscita a postare prima il capitolo ma, tra le vacanze e l'inizio della storia, non ho avuto un briciolo di tempo per scrivere il capitolo! Okay, lo ammetto... in realtà stavo mettendo in ordine le idee per scriverlo, e ho sfruttato il tempo a mia disposizione per pubblicari capitoli di altre long, ma voi mi amate lo stesso... vero? V E R O?
Nel caso non aveste capito, gli aggiornamenti saranno moolto meno frequenti da questo momento in poi, perché con l'inizio della scuola e la ripresa degli allenamenti la mia vita sarà un vero inferno. Piango per sempre.
Avete letto del fatto che Fairy Tail andrà in onda su Rai 4? Io non vedo l'ora di guardare il primo episodio, anche se, vedendo la presentazione che hanno fatto nella pubblicità, i doppiatori fanno abbastanza pena
😂
Anyway, cosa ne pensate di questo capitolo? A me non fa impazzire, anche se in teoria l'ho scritto perché funge da """"ponte"""" tra il secondo e il quarto capitolo... in pratica dal prossimo capitolo ci sarà più azione😂
Orbene(?), adesso posso andare anche perché ho una partita che non ho proprio voglia di giocare perché sono troppo stanca
Un abbraccio,

Gnarly
 

 

   
 
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