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Autore: Rossy_chris    09/01/2016    6 recensioni
Oliver è un uomo sposato, ma la sera di San Valentino si ritrova in un locale affollato per dimenticare un brutto litigio con la moglie, Laurel. Proprio in quel locale conoscerà una Felicity esuberante e sfinita allo stesso tempo per via della laurea conseguita da poco. Il racconto è assolutamente Olicity! (Per chi segue Once upon a time mi sono ispirata un po' al rapporto che avevan biancaneve e il principe prima del sortilegio. ) Vi lascio un estratto:
Che ci fa uno come lei ,qui ,la notte di San Valentino?-
-Uno come me?- chiede, insospettito.
Scrollo le spalle,l'alcool mi rende più spavalda. -Si, così...anziano.-
-Anziano?-
Alza la voce e sembra offeso. Mi mordo le labbra e inclino la testa, in segno di scusa. Mi guarda ancora, ammorbidito. Penso che potrei guardarli per sempre quegli occhi.
Non risponde e alza la mano sinistra, mostrandomi l'anulare. Porta la fede.
-Oh.- sono delusa, ma cerco di non darlo a vedere. Ordino un altro drink, doppio. -Allora avevo ragione a darle dell'anziano.-
-Ok- lo dice ridendo, ancora. Sarà la terza volta che lo faccio ridere. Si alza e mi viene vicino. Ha l'indice puntato poco più su della mia scollatura.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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6 MESI PRIMA

 

-Felicity, cosa sta succedendo?Ho paura.-

-Non averne Tom, ci sono io. Ci sono io.-

Felicity ripetè quelle parole stringendo forte la mano del fratello. Si mosse,nel buio della stanza, ed andò ad affacciarsi dalla porta,aprendola piano. Intravide suo padre ancora legato ad una sedia che cercava di liberarsi da quelle corde.

-Edward Nygma..-

Malcom Merlyn scandì quel soprannome,sprezzante, puntandogli una freccia al collo. -Ho sempre pensato che tu fossi un uomo intelligente, ma a quanto pare mi sbagliavo.- Gli sferrò un pugno allo stomaco, facendolo urlare.

Tom tremò al suo fianco e sussurrò impaurito: -Gli stanno facendo del male?-

Felicity provò a spostarsi dalla porta per andare a consolarlo, ma non riuscì a staccare gli occhi da quella scena. Doveva fare qualcosa.

-Sta fermo qui, Tom, va bene?-

Il suo fratellino scosse la testa,deciso. Qualunque altro bambino di dieci anni avrebbe obbedito, in quella situazione, ma lui invece si oppose nonostante la paura. -Non lasciarmi da solo.-

Felicity alzò gli occhi al cielo, nervosa. Intanto le urla di loro padre continuavano a rompere il silenzio della casa.

-Hai fegato per essere un quattrocchi.- Malcom girò attorno alla sedia, senza smettere di tortuarlo. -Peccato che non ti basterà per mantenerti in vita.-

Felicity chiuse gli occhi, trattenendo il respiro.

-Papà!-

Tom corse avanti a lei, spalancando la porta.

-Tom, no!-

Tentò di afferrare il fratello, ma Malcom fu più veloce di lei. Lo tenne stretto a sè, con il braccio premuto attorno al collo.

-LASCIALO ANDARE SUBITO!-

Malcom sorrise sprezzante. -è da stupidi minacciare senza un'arma.-

-Non voglio minacciare.-

La voce le uscì decisa. Strinse i pugni e tenne alto lo sguardo verso quell'uomo. -Lo farò io.-

Malcom allentò la presa attorno al collo di Tom. -Se fallirai, moriranno entrambi.-

Felicity cercò lo sguardo del fratellino e provò a consolarlo. -Lascialo andare ora.-

Lui sembrò farlo. Tolse le braccia dal collo di Tom, ma poi lo colpì alla testa lasciandolo svenuto. -Non se ne parla.- Aggiunse, prendendolo di nuovo in braccio. -Ho bisogno di un'assicurazione.-

Felicity scattò in avanti, ma Malcom sparì in un fumo nero,lasciandosi solo caos e lacrime alle spalle.

 

PRESENTE

-"Oliver Queen ha una tresca con la sua segretaria Felicity Smoak"- Felicity sbattè forte il giornale sulla mia scrivania, facendo alzare parecchia polvere.

-Buongiorno amore mio.- Scherzai, cercando di addolcirla.

-E non è ancora tutto..- Fece il giro attorno alla scrivania e svuotò il contenuto della borsa sul pavimento, mostrandomi una pila di giornali scandalistici.

Risi, mentre lei continua a disperarsi. -Non ci posso ancora credere,sono finita su dei giorni solo per averti baciato!-

-Sono un uomo importante,dovresti saperlo.-

-Sei un uomo sposato!-

-Ero.-

La corressi, provando ancora a tranquillizarla. -Lascia perdere quegli articoli. Vieni qui.-

Lei mi fulminò con lo sguardo. -Non credo sia giusto tutto questo.-

-Non vorrai ricominciare,vero?-

-Non si tratta di ricominciare,Dio Oliver quanto sei ottuso!-

-Ehi.- la richiamai, portandomi le mani ai fianchi. -Felicity.-

Appena avvertì il suo nome si calmò e mi guardò timidamente. -Risolveremo tutto, okay?Insieme..-

Le andai vicino, accarezzandole le guance.

-Insieme- ripetè lei.

Mi abbassai per baciarla, ma fummo distratti dalla vibrazione del suo cellulare.

-Va tutto bene?-

Lei sorrise, staccandosi a me. -Si, è mia madre, scusami devo rispondere.-

Annuii e la osservai preoccupata mentre lasciava il mio studio.

 

FELICITY

-Credevo avessimo un accordo.-

La voce di Malcom era tagliente, come al solito. Mi allontanai il più possibile sperando che Oliver non mi sentisse.

-È così.- sussurrai,impaurita. -Mi serve solo più tempo.-

-Ne hai avuto abbastanza.-

-Soltanto altre 24 ore.- supplicai

-D'accordo, ma adesso mi serve una cosa in più.-

Rimasi in ascolto. -Tu sai che lui è Arrow.-

Rabbrividii. -Cosa?Io non..-

Malcom spostò il telefono, facendomi ascoltare un orribile urlo. -Di ciao alla tua sorellina, Tom.-

-NO!-

Mi portai una mano alla bocca,piangendo. -Dimmi cosa devo fare,ti prego.-

-Voglio che mi mostri il suo covo.-

-Lo farò.-

-Incontriamoci tra un'ora a casa tua. Da soli.-

Riaggiangiò subito, senza darmi il tempo di rispondere.

 

6 MESI PRIMA

 

Moira Queen era appena rientrata a casa, dopo l'ennesima serata di beneficenza organizzata per la dipartita del marito. Andò a sedersi sul divano,convinta di poter godersi un drink in santa pace.

-Oh mio Dio, Malcom!-

Lasciò cadere la borsa sul pavimento e spense la luce, sperando di non svegliare sua figlia Thea.

-Ciao Moira.-

-Cosa ci fa qui?-

Malcom si mosse verso di lei,sorridendo. -Sono riuscito a stringere un accordo per la nostra causa.-

Lei non battè ciglio e si limitò a sedersi sul divano. -Hai incontrato l'Enigmista?-

-Diciamo che incontrato non è il termine più adatto, ma si.- Malcom sorrise ancora. -Ho rapito suo figlio.-

Moira alzò gli occhi al cielo, portandosi una mano alla coscia. Avvertì lo sguardo di Malcom addosso così la spostò subito, impedendo il sorgere di strani pensieri. -E cosa possiamo farci con un bambino di dieci anni?-

-Lo userò per ricattare sua sorella.-

-Ha una sorella?-

Malcom le mostrò un fasciolo, contente le iniziali "F.S.": Felicity Smoak. -Ha mantenuto il cognome della madre.-

Moira annuì, sfogliando quei dati. -Come hai intenzione di proseguire ora?-

-Felicity costruirà la bomba che farà esplodere The Glades.-

-Una bomba?-

-Era questo il piano di Robert, anche tuo marito mirava alla distruzione di quel quartiere degradato.-

-Ma moriranno centiania di innocenti!-

-Allora farai meglio a tenere lontana nostra figlia da quella parte della città quando succederà.-

 

PRESENTE

Aspettai per circa 15 minuti il ritorno di Felicity, ma lei non si fece viva. Provai a chiamarla al cellulare, ma continuava a rispondere la segreteria telefonica. Pensai che ci fosse qualcosa che non andava, così provai a cercarla attraverso il gps. Il segnale mi mostrava che stava percorrendo la 24isma,probabilmente diretta a casa sua. Decisi di mettermi sulle sue tracce,preoccupato. Raggiunsi la sua casa in moto, ma poi rimasi impalato a fissare il giardino senza capire se dover intervenire o meno. Passai per il retro e aprii di poco la porta,contento che Felicity fosse talmente ingenua da non chiuderla a chiave.

-Prima devi assicurarmi che Tom stia bene.- la sentii parlare, trattenendo dei singhiozzi.

-Non sei nella posizione per fare richieste,Felicity.-

Rabbrividii una volta riconosciuta la voce: era Malcom Merlyn,il padre di Tommy.

-Ora dimmi dove si nasconde Oliver Queen.-

Felicity singhiozzò di nuovo. -Ha il nascondiglio sotto il Verdand, nel magazzino.-

-Tu ci sei stata?-

-Si, una sola volta.-

-Allora mi condurrai tu lì.-

-Ma..-

Sentii il tendersi dell'arco e lo scoccare di una freccia. Poi l'urlo di Felicity.

Entrai in casa, di corsa. Mi gettai su Malcom, allontanandolo da Felicity.

-Oliver!- urlò lei, disperata.

-Felicity..-la cercai, sperando che non fosse ferita. La freccia le aveva sfiorato la maglia,lasciandole un graffio lungo tutto l'addome.Sanguinava. -Tranquilla,è tutto okay.- Mi tolsi la maglia e tamponai la ferita,cercando di fermare il sangue.

-Oliver..-

Malcom mi prese di spalle, putandomi una freccia alla testa. -Pensavo di essere stato chiaro..- prese il cellulare,senza smettere di tenermi sotto tiro. -Avevo detto che dovevi venire da sola..-

Felicity urlò, stringendomi forte la mano. -Non lo sapevo, non sapevo che mi avrebbe seguita.-

Mi mossi velocemente, cercando di colpire Malcom alle gambe. Lui fu sorpreso,ma evitò il colpo e mi colpì conficcando la freccia nel collo

-Frank..-ordinò,mentre era al telefono. -Uccidi il ragazzo.-

-NOOO!-

Felicity si disperò,inginocchiandosi ai piedi di Malcom. -Non farlo ti prego, ti dirò tutto, farò tutto quello che vorrai.-

Mi sentii inutile,paralizzato dalla freccia ricevuta dietro al collo.

Il silenzio fu spezzato da un colpo di pistola proveniente dal cellulare di Malcom. Spostai lo sguardo su Felicity e la vidi,delusa,arrabbiata, vuota.

-Abbi pazienza in questi ultimi istanti,bambolina...-

Malcom le strinse il volto in una mano. -Appena la bomba sarà tra le mie mani, potrai raggiungere il tuo amato fratellino.-

Felicity spostò il viso e continuò a piangere, senza però emettere un fiato. Spostò il suo sguardo su di me ed io mi sentii morto. Glielo lessi negli occhi: non avrebbe mai potuto perdonarmi per quanto accaduto.

 

  
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