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Autore: YukiWhite97    10/01/2016    2 recensioni
TadashixHiro - Post Film - Incest - Mpreg - Don't like, don't read :3
Dopo otto anni sembra che la vita di Hiro sia tornata alla normalità, e soprattutto pare che i suoi segreti e i fantasmi del suo passato, siano ormai sepolti.
Adesso non è altro che un membro dei Big Hero 6 e un insegnante.
Hiashi invece, non è altro che un orfana dal grande genio incompreso. Sarà l'incontro tra questi due a far emergere sia i ricordi di Hiro, che i dubbi di Hiashi, circa la sua vera famiglia, che detesta senza conoscere.
Un incontro casuale, anzi, forse non tanto, che porterà i due, tra l'affrontare un nuovo nemico ed altre avventure, a ritrovarsi.
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Fanfiction che non volevo neanche pubblicare, ma siccome credo che ogni idea, per quanto malsana, vada messa in gioco, l'ho fatto ugualmente. Grazie a chi leggerà ^^
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Baymax, Hiro Hamada, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg
Capitoli:
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Hiashi era un pò inquieta, ma comunque non esitò nell'andare dietro ad Hiro. Quest'ultimo, tenendo una chiave in mano, la condusse vicino una porta che conosceva molto bene, ovvero quella soglia invarcabile che era sempre stata impedita dallo scoprire.
"Cosa ci facciamo qui?" - domandò.
"C'è una cosa che voglio mostrarti - rispose - va tutto bene?"
Era evidente che qualcosa in lei non andasse, poiché tremava e pareva anche abbastanza nervosa e impaurita. Nonostante ciò, ella sforzò un sorriso.
"No... va tutto bene... che cosa c'è lì dentro...?"
"Tra poco lo vedrai"  sospirò il ragazzo, non potendo credere che per la prima volta stesse mostrando il suo temuto progetto a qualcuno. Quando la porta si spalancò, Hiashi trovò davanti a se una miriadi di macchine i cui ingranaggi scorrevano, non facendo però alcun rumore, ai muri erano attaccati recipienti trasparenti simili ad ampolle, in cui vi era un liquido trasparente che pareva ribollire in continuazione.
Si fece avanti, guardandosi intorno, stupita.
"Wow - sussurrò - che posto è questo?"
"Il mio personalissimo studio. Non ho mai permesso a nessuno di entrare.. perchè nessuno può vedere quello che progetto"
"Perché? Cosa c'è di così importante?". Hiro si fece avanti, avvicinandosi ad una macchina nera, ed astraendo da essa una sorta di hard disk, un pò come quello che serviva ad "animare" i robot.
"E' questo" - disse mostrandoglielo.
Hiashi lo guardo sbigottita.
"Ma è... un semplice hard disk.."
"E' molto più di questo - spiegò Hiro - ricordi quella lezione sul poter creare un' anima artificiale? Beh... a idealizzare questa teoria non è stato nessuno di importante... sono stato io..."
"Eh? Ma come, tu? E quella... quella è.. insomma... un'anima artificiale?!"
"Esatto - rispose - non era proprio vero quando dicevo che non fosse ancora possibile costruirne una. In realtà, io ci sono riuscito. Ci lavoro da molto tempo. Il problema è che quell'idiota di Eichi ha scoperto del mio progetto segreto. Stranamente non ha mai rivelato niente a nessuno, ed è per questo che ti ha detto quelle cose quella volta - disse sedendosi su una sedia - qui dentro è racchiuso tutto, i sentimenti, i ricordi, le emozioni di una persona che una volta era viva e che adesso non c'è più.."
"Accidenti - sussurrò ad occhi spalancati - questo è davvero... sorprendente... però... aspetta, a chi appartiene quest' anima artificiale? Voglio dire... per chi.. l'hai costruita?"
"In realtà... l'ho costruita... per cercare di riportare in vita Tadashi". Quell'affermazione lasciò completamente allibita la bambina, la quale spalancò gli occhi: trovava fantastico il fatto che si potesse portare in vita qualcuno, ma allo stesso tempo sentiva che non fosse del tutto giusto.
"Ecco... è.. è geniale.. però... io non se se è giusto che tu lo riporti in vita. E' un pò innaturale che una persona morta venga forzatamente riportata in questo mondo. Avrebbe un' anima, ma sarebbe comunque... finta..."
"Lo so bene - disse - ed è per questo che fin ora ho esitato. Ho cominciato a coltivare quest' idea poco dopo che Tadashi se n'è andato... il fatto è che... forse avrei potuto andare avanti senza di lui... se non fosse stato per il fatto che accadde qualcosa..."
"Cosa? Cosa è successa?"
"Io.. - sussurrò - ebbi una bambina"
"Mh? - domandò sorpresa, prendendo contando sulle dita - vuoi dire che hai avuto una bambina a soli a quattordici anni?"
"Già... può accadere a volte.. capirai appunto il mio shock... come avrei fatto a crescerla? Non mi sentivo in grado di compiere da solo un' impresa così ardua. E così... feci ciò per cui tutt'ora mi pento...l'abbandonai"
"Oh - sussurrò - oh no..."
"E' cosi. E se penso che in tutti questi anni non sono potuto starle accanto mi sento uno stupido - la guardò negli occhi - l'abbandonai sugli scalini di un orfanotrofio... con una copertina bianca e rosa in cui vi era ricamato il suo nome"
Hiashi a quel punto ricambiò lo sguardo, intuendo qualcosa.
"Cosa?" - sussurrò impercettibilmente.
"Sì - portò la mano sulla sua testa - oggi lei ha otto anni... io allora unii il mio nome a quello della persona a cui tenevo di più... e la chiamai Hiashi.... Quella stessa bambina un giorno è piombata nella mia vita come aveva già fatto una volta. Solo che questa volta mi ci è voluto un pò per capirlo"
Ella aveva gli occhi spalancati e le lacrime in bilico tra le ciglia. Sentì il proprio respiro azzerarsi di fronte quella confidenza, mentre il cuore batteva sempre più forte come se fosse potuto esplodere da un momento all'altro.
Hiro gli stava dicendo che lei era sua figlia. Questo voleva dire che la famiglia da lei tanto cercata e odiata era lì davanti.
Era praticamente immobile: un turbinio di emozioni a cui non seppe neanche un nome iniziarono a crescerle dentro, insieme alla voglia di piangere.
Si portò la mano chiusa a pugno sul cuore, incredula, balbettando quella domanda di cui sapeva già la risposta.
"Sono... sono io quella bambina?"
Hiro non rispose, limitandosi a fare un cenno con il capo. A quel gesto Hiashi parve retrarsi, parve impaurita.
"No... non ci credo.. per tutto questo tempo... noi siamo stati insieme.. e non ho mai saputo.... ma tu... tu come fai a sapere chi sono in realtà?"
"Ho trovato la tua coperta... non mi sarei potuto sbagliare,  quel nome l'ho scelto io..."
"Ma io - balbettò guardandosi attorno - ma allora.... allora chi è la mia mamma?"
"Ah - sospirò portandosi una mano sulla testa - in un certo senso sono io la tua mamma. Perchè ti ho partorita io. Tuo padre, nel vero senso della parola.. è proprio Tadashi. Lo so, non avresti detto mai di essere nata da un incesto fra fratelli"
"No infatti - sussurrò con la voce spezzata - ma non è questo quello che mi sciocca. Io... noi ci siamo ritrovati?"
"Hiashi, perchè piangi? - domandò avvicinando una mano alla sua testa - non devi...""
"Stammi lontano! - esclamò scostandosi - tu... quindi sei stato tu ad abbandonarmi. Tu mi hai lasciata da sola! Hai.. hai fatto finta che non esistessi!"
"Sapevo che ti saresti arrabbiata, però ti prego, sta calma..!"
"Non dirmi di stare calma, non posso essere calma! - disse iniziando a piangere -  ho odiato tanto... chi mi ha abbandonata, non permettendomi di vivere una vita normale come tutti i bambini. Per anni mi sono chiesta perchè, senza che nessuno mi desse una risposta. E adesso vengo a sapere che sei proprio tu fra tutti?! Perchè Hiro, perchè, voglio sapere perché mi hai abbandonata? Cosa ho fatto di male? E' perche sono un errore, è questo il problema?"
"No - dichiarò freddamente - io non ti ho mai considerata un errore. Ma la situazione era difficile, credevo saresti stata meglio con una famiglia normale"
"Normale?! Io non sono normale, ecco perché mi sento diversa dagli altri, è qualcosa che è nel mio stesso sangue! Sarei stata felice di vivere con delle persone che potevano capirmi, anche se strane, piuttosto che vivere quella vita d'inferno assieme a chi non mi capisce! Io ho sofferto!"
"Lo so - rispose - ma ora tutto apposto, stiamo insieme, abbiamo tanto tempo..."
"E chi ti dice che io voglia stare con te?! - esclamò - se non fossi venuta da te, tu non ti saresti mai degnato di cercarmi, perchè di me non ti importa nulla, sono i sensi di colpa che ti fanno agire! Ti sei liberato di me una volta e lo faresti ancora se potessi"
"Hiashi ti prego.. cerca di capire..."
"Io capisco! - esclamò - capisco che sei un debole! "Quale genitore abbandonerebbe un figlio?" Parli proprio tu?! Che cosa avrebbe detto Tadashi? Sono sicura che lui non mi avrebbe mai abbandonata, ne sono certa, così come sono certa che tu non sarai mai come lui, mai, hai capito?!"
La mano di Hiro si era mossa da sola verso la sua guancia. Non le avrebbe mai alzato un dito, era stato qualcosa di impulsivo. Uno schiaffo dritto al suo viso, secco e deciso. Hiashi adesso stava con la testa girata di lato, e la gote ora completatamene arrossata per il colpo.
Il primo schiaffo che le avesse mai dato e sicuramente anche l'ultimo. Quando Hiro ritornò in se, e si rese conto di cosa avesse fatto, cominciò a balbettare.
"Hiashi... scusami, io..."
"Lascia stare! - esclamò - non ti voglio più vedere, ti detesto!" - urlò infine correndo via.
"Hiashi! - provò a chiamarla inutilmente - No... Hiashi... cosa ho fatto...?"
La bambina era corsa via con i pugni chiusi e le lacrime che scivolavano via. Il cuore nel petto le bruciava come non mai, e l'incredulità annebbiava ogni suo pensiero. Fino a quel momento aveva voluto bene ad Hiro, e gliene voleva tutt'ora, ma come poteva far finta di niente? Pareva quasi che il destino si stesse divertendo a prenderla in giro. Aveva alle spalle una storia molto più straordinaria di quello che aveva sempre creduto. Ed era furiosa. Gli aveva urlato in faccia tutte quelle cose, ma non avrebbe potuto fare altrimenti, nessuno avrebbe mai potuto capire la sua sofferenza.
Si fermò ad un tratto per riprendere fiato, portandosi una mano sul petto. Tori le andò vicino al viso, come a volerla consolare.
"Hai... hai sentito Tori? - sussurrò esausta - Hiro... io.. io sono sua figlia.. è stato lui che mi ha abbandonata, lo capisci? E' tutta colpa sua! Come ha potuto!"
"Bene, bene, questo è interessante" - disse improvvisamente una voce che fece sussultare la bambina e che portò il piccolo robot tra le mani della creatrice. Eichi era apparso nell'ombra con il suo solito sguardo inquietante, pareva davvero essere in grado di seguirla ovunque.
"Ah! - urlò - tu... che cosa vuoi?! Non ti è bastato poco fa?!"
"Mi dispiace, ma non ho potuto fare a meno di osservare come correvi disperata e le tue lacrime. Beh, non avrei mai immaginato che dietro ci fosse un simile motivo... così tu non sei altro che uno dei tanti segreti di Hiro, eh?"
"Mmh - mugugnò - questi non sono fatti tuoi. Non ho bisogno del tuo parere"
"Oh, povera cara - disse apparendo incredibilmente più dolce - io ti capisco, davvero, più di quanto immagini. Lui non merita di essere perdonato, e fai bene ad essere arrabbiata. E io ti propongo un affare, unisciti a me. Daremo a quel tipo quello che si merita"
"Non ci penso neanche! - urlò - io non gli farei mai del male, né a lui né a nessuna"
"Povera sciocca, non capisci che il tuo perbenismo non ti porterà da nessuna parte? Sei stata abbandonata una volta, chi ti dice che non accadrà ancora?"
"Tu non sai nulla! - esclamò con decisione - e comunque non ha importanza, io preferisco morire piuttosto che aiutarti, hai capito?!"
Eichi la osservò, e ad un tratto il suo sguardo divenne più cupo.
"Allora non mi lasci altra scelta - sussurrò - tu porterai lui a me, in un modo, o nell'altro". Poggiò la mano sulla sua spalla, con forza, e a quel gesto ella sussultò.
"Che cosa stai facendo?! - esclamò - lasciami immediatamente!"
"Ti conviene non urlare" - disse afferrandola anche per un braccio A quel punto Tori, nel vedere la creatrice in difficoltà, cercò di andare in suo aiuto, provando a beccare l'occhio del ragazzo, il quale però lo spinse via con una mano.
"Togliti dai piedi uccellaccio!" . A quel gesto, il robot era finito praticamente contro il muro, stordito.
"No! - esclamò Hiashi - lasciami andare, lasciami!"
"Mi hai davvero stufato - dichiarò - buonanotte marmocchia". Ella non vide neanche arrivare il colpo alla sua nuca. Ciò che avvertì fu un colpo secco e  violento, e subito dopo, la perdita dei propri sensi, seguiti dal buio.
 
Hiro poggiò la testa sulla scrivania, portandosi le mani addosso come per coprirsi. Si sentiva esausto. Le sue paure sul rivelargli la verità erano fondate dopotutto, si erano avverate, e Hiashi aveva finito per odiarlo.
Forse era giusto che fosse così, forse era giusto che lei lo odiasse, dopo averla abbandonata. Sentiva un gran male dentro se, e la colpa era solo sua. Se solo fosse tornato indietro. Se solo un tempo avesse saputo cosa fare adesso tutto sarebbe stato diverso, a quest'ora avrebbero potuto essere una famiglia. E invece no, perché aveva deciso di liberarsene. Era stato facile, ma adesso sarebbe stato difficile riconquistare la sua fiducia, il suo affetto.
Dopo tutta quella fatica per averla.

8 anni prima

Non lo avrebbe mai detto, eppure Hiro era arrivato alla fine della sua gravidanza. Non era stato facile,  doveva ammetterlo, il suo corpo gracile non era adatto a portare dentro un altro piccolo essere umano, per questo motivo si sentiva un pò debole, anche se la sua vita sociale era di molto migliorata. Non usciva ancora di casa, aveva praticamente passato gli ultimi nove mesi chiuso nel su mondo, però adesso almeno permetteva ai suoi amici di stargli accanto. Non era stato un periodo facile, anche se le cose erano leggermente migliorate, i pensieri che lo affliggevano erano tanti, perchè anche con l'aiuto delle persone care sarebbe sempre stato un ragazzino con un bambino da crescere e con il cuore perennemente spezzato. Non sapeva come dover gestire queste due cose, e soprattutto non sapeva cosa sarebbe accaduto dopo che il bambino sarebbe nato. Fin ora forse aveva solo affrontato la parte più facile, il peggio veniva dopo, quando bisognava fare sacrifici e mettersi in gioco. Sapeva che rimuginare sul passato fosse sbagliato, ma non poteva fare a meno di pensare a come sarebbe stato se Tadashi fosse stato lì con lui. Avrebbero potuto affrontare questa cosa insieme, condividendo gioia e dolore... o magari al sollo gioia, conosceva suo fratello, e sapeva come sarebbe stato felice.
E ora che il momento fatidico si avvicinava, le paure erano diventate maggiori. Però almeno, aveva in parte accettato quel suo stato particolare.
"Allora, come stai futura "mammina"?" - domandò Gogo divertita, seduta sul letto dell'amica. Grazie a quell'evento, la loro amicizia si era di molto rafforzata.
"Divertente - sbuffò - comunque... così così... ho un pò di sonno arretrato, ma il bambino non fa altro che muoversi, tutto il tempo, specie quando poggio la mano. Non so, è come se fosse in grado id distinguere ogni tocco diverso, credi sia possibile?"
"Beh, ha i geni tuoi e di Tadashi, se è intelligente come voi due è possibile.  Hai già pensato ad un nome...?"
"Mmhh si... oh, però forse è troppo stupido.."
"Dai, parla.."
"Pensavo di chiamarlo... Hiashi..."
"Hiashi?" - domandò inarcando un sopracciglio.
"Si.. beh.. L'unione dei nome Tadashi ed Hiro.. e poi.. va bene sia per un maschio che per una femmina.. non ti piace?"
"Lo trovo molto azzeccato invece. Non sei contento? La bambina tra poco sarà qui"
"In realtà non so se essere felice o spaventato... e poi come a fai ad essere sicura che sia una femmina?"
"Ho quest'impressione.. sarà una femmina.. e sarà anche tosta. Comunque non avere paura... hai avuto la possibilità di vivere qualcosa che molti ragazzi non potrebbero vivere"
"E' proprio quello il problema". Gogo si accigliò, facendo per dire qualcosa, ma si fermò di colpo nel vedere l'amico piegarsi in avanti con le mani poggiate sul ventre.
"Ah..." - si lamentò.
"Hiro? - lo chiamò - cos'hai?"
"Non è... nulla, credo... sento solo.. ahi.. delle fitte qui in basso..."
"C - come delle fitte? Aspetta, da quant'è che vanno avanti?"
"Beh... in realtà ne ho una ogni quindici minuti.."
"Ogi quindici minuti?! - domandò - e me lo dici così razza d stupido?!"
"Avrei dovuto dirtelo prima?"
"Allora sei proprio idiota! - lo guardò - Hiro il bambino deve nascere adesso...!"
"Cosa? - sussurrò - no... no.. no.. io ah!.. Io non sono pronto!"
"Beh, vedi di esserlo, perchè è arrivato il momento. Ah, cosa faccio?! Qualcuno insomma vuole venire ad aiutarci?"

Hiro stava poggiato con la schiena contro il muro, sentendo il proprio respiro praticamente divenire nulla. Quello era il dolore fisico più forte e insopportabile che avesse mai avvertito in vita sua. Era come se qualcuno lo stesse lacerando da dentro, e stesse spingendo. Più o meno sapeva come un bambino venisse al mondo, ma viverlo era del tutto diverso. Le contrazioni adesso divenivano man mano sempre più riavvicinate ed intense, tanto da portarlo a gemere dal dolore.
"Mmh - fece Zia Cass passeggiando nervosamente per la camera - dobbiamo chiamare un ambulanza!"
"N - no! - esclamò il ragazzo - non.. non vado da nessuna parte!"
"Stupido, dobbiamo andare per forza, altrimenti come lo facciamo nascere?" - domandò Gogo.
"B - Baymax - sussurrò indicando il robot - lui lo farà nascere"
"Baymax? - domandò la ragazza guardandolo - tu... puoi farlo..?"
"Non ho mai fatto nulla del genere in realtà, ma non credo debba essere difficile. Bisognerà praticare un cesareo"
"Hai preso questa camera per un ospedale?! Non abbiamo come fare!"
"Non prendertela con lui - disse Wasabi - da qualche parte il bambino dovrà uscire"
"Questo lo so, ma fare un'operazione chirurgica in casa non è molto consigliabile!"
"Smettetela tutti quanti! - urlò Hiro isterico - Baymax.. non mi importa come... ma fallo uscire... altrimenti giuro che smonto ogni tua rotella e poi le rimonto al contrario!"
I suoi amici si lanciarono un' occhiata sorpresa a vicenda, Hiro era molto suscettibile, ma in realtà stava solo soffrendo molto.
Quest'ultimo si stese sul letto, continuando a provare a trattenere i gemiti dal dolore.
"Hiro, non ho la possibilità di farti un anestesia totale...dovrai accontentarti di rimanere sveglio.." - disse il robot.
"Beh, non mi importa - sussurrò - solo ti prego... non farmi sentire dolore..."
"Farò del mio meglio - disse il robot prendendo un siringa in mano e iniettandola  - adesso perderai la sensibilità dalla vita in giù, non avvertirai nulla, ma è normale..."
"E' sicuro che questo coso funzioni?" - domandò.
"E' raro che l'effetto non ci sia, ma in caso debba sentire dolore, basta che me lo dici ed io interverrò". Il ragazzo chiuse gli occhi a quel punto, sentendo le lacrime scivolare giù per le guance.
"Non ce la faccio... ho troppa paura..."
"Hiro, non aver paura - sussurrò zia Cass- andrà tutto bene, vedrai...". Effettivamente il dolore era diminuito, ma non poteva fare a meno di presagire qualcosa di brutto. Non poteva credere che proprio lui stesse per affrontare quell'avventura senza possibilità di ritorno. Chiuse gli occhi, avendo ovviamente paura di guardare verso il basso. Baymax iniziò ad operarlo, utilizzando gli strumenti che aveva a disposizione, e il ragazzo fu molto sollevato quando effettivamente non avvertì dolore, bensì soltanto il movimento della sua pelle che veniva strattonata.
"Come sta andando?" - domandò impaurito.
"Bene - lo tranquillizzò Gogo - tu limitati a chiudere gli occhi e non pensare a nulla"
"Sì - sospirò - sì ok... ce la posso fare..". Forse non sarebbe stato così terribile come temeva. Cerco di svuotare la sua mente. Poi ad un tratto avvertì qualcosa di strano: sentì pian piano le proprie sensazioni inibite divenire sempre più nitide. All'inizio avvertì come un fastidio, ma più il tempo passava, più il fastidio diventava insostenibile. Pian piano, intuì che la sua paura si era realizzata. L'anestesia non aeva fatto il suo affetto, e ora poteva sentire la propria pelle venire tagliata da qualcosa di gelati. Era spaventoso avvertire ogni movimento, sentire il suo corpo come squarciato, ed il dolore che ne derivava era qualcosa che non avrebbe potuto spiegare a parole. Un urlo acuto e carico di sofferenza uscì dalle sue labbra. 
"Hiro! - lo chiamò Gogo - Hiro che hai?"
"Fa male! Fa malissimo maledizione! Sento ogni cosa... il dolore!!"
"Maledizione! - imprecò - Baymax, altro anestetico". Il robot fece effettivamente per prenderlo, ma subito dopo si ritrovò ad alzare il cpao.
"E' finito"
"Cosa? come sarebbe a dire è finito?!"
"Che? - boccheggiò Hiro - No, non può essere! Io non ce la faccio così, morirò da dolore! Baymax non andare avanti!"
"Ma devo, oramai ci sono quasi.."
"N o - fece provando a sollevarsi  -morirò, non ce la faccio!"
"Hiro ascoltami! - esclamò Gogo - ce l'hai fatta fin ora, non mollerai adesso, tu ce la farai...!"
"Ma fa male...!" - urlò.
"Lo so, ma ti prego. Il bambino deve nascere"
"Oh - sussurrò mordendosi le labbra a sangue, e va bene, dannazione!""
"Bene - sussurrò porgendogli la mano - stringila quanto vuoi". Il ragazzo ricambiò il gesto, stringendole la mano. Continuò a chiudere gli occhi, non riuscendo a trattenere le urla strazianti di dolore mentre Baymax prendeva la sua pelle e scavava dentro il suo copro per arrivare a poter estrarre il bambino.
La cosa più terribile era forse sentire il sangue bollente scivolare via, macchiare ogni cosa, sensazione che si contrapponeva al freddo degli strumenti. Si dimenava senza alcun controllo, tanto che ad un certo punto Gogo e  zia Cass furono costrette a bloccargli le braccia, poichè altrimenti nella foga, avrebbe dato dei colpi con il rischio di farsi male. Le lacrime oramai scivolavano senza che potesse fermarle, provava un dolore atroce, aveva addirittura l'impressione che potesse svenire da un momento all'altro. Però continuava a ripetersi di dover rimanere sveglio, non doveva perdere i sensi. Averebbe tanto voluto stringere la mano di Tadashi in quel momento, averlo accanto. Eppure, in un certo senso, sentiva come se lui fosse lì. Chi altrimenti, gli aveva dato la forza di sopportare quel dolore atroce?
Hiro in quell'istante iniziò ad avere seriamente paura che sarebbe potuto morire, ere questo non desiderò altro che finisse tutto in fretta, poiché temeva che non ce l'avrebbe fatta ancora per molto.
E poi improvvisamente, tirò fuori un sospiro, apparentemente di sollievo. Ciò che sopraggiunse poi alle sue orecchie, fu un vagito, e infine un pianto.
"Hiro! - esclamò Gogo - Avevo ragione io!". Il ragazzo aprì lentamente gli occhi, completamente stordito, rivotandosi Bayamx che teneva braccio la neonata che a pieni polmoni cantò la propria vittoria per essere finalmente venuta al mondo. Nel momento in cui la vide dimenticò tutto il dolore, o quasi,e le lacrime divennero lacrime di gioia e commozione. Non poteva credere che proprio lui avesse potuto fare qualcosa di così bello. Ben presto la commozione divenne generale, nessuno lì dentro poté trattenere le lacrime per quel miracolo che era avvenuto.
"Hiro, tesoro, congratulazioni" - sussurrò zia Cass donandogli un bacio in fronte.  Il robot di avvicinò, avvicinando la piccola al suo viso. Hiro sgranò gli occhi lucidi, allungando debolmente un dito verso la sua manina chiusa a pugno. L'aveva appena sfiorata. Lei era lì, appena nata, era stata dentro il suo grembo per nove mesi, il frutto dell'amore tra lui e Tadashi. Ed effettivamente, aveva il suo viso.
"E' bellissima - sussurrò Gogo emozionata.
"Sì.. com'è piccola" - sussurrò lui a sua volta. Al suono della sua voce, la bambina aprì gli occhi, guardandolo. Il ragazzo sussultò nell'incrociare il suo sguardo, dovendo trattenere un altro gemito per non piangere nuovamente, cosa che fu inevitabile.
"Somiglia... a lui" - disse tristemente, mentre le lacrime riprendevano a scorrere. Era un momento davvero felice, ma anche molto triste, poichè una persone importante non poteva essere lì presente. 
Quando Byamx applicò finalmente i punti al povero Hiro, che era del tutto esausto, sia per il dolore che per a quantità di sangue che aveva perso, poté finalmente porgergli la bambina. Quest'ultimo la prese in braccio, cullandola in maniera un pò goffa.
"Emh - sussurrò - ciao... benvenuta... Hiashi..."
"Aww com'è carina! - esultò Honey - sembra una bambola, hai fatto uno splendido lavoro"
"Tadashi sarebbe fiero di te" - disse Gogo.
"Lo so.. lo so.. e mi dispiace che lui non ci sia -  sussurrò accarezzando la testa piena di capelli neri della bambina - e mi dispiace che tu piccola, non potrai mai conoscerlo. Eppure in parte è grazie a lui se sei qui". 
Era strano tenere quel fagotto tra le braccia, eppure, assieme a tutti i pensieri di paura ed indecisione, provava anche un grande senso di protezione nei suoi confronti. Dopotutto era sua figlia, sangue del suo sangue. Eppure, non erano solo sensazioni benevoli quelle da lui provate.
"Grazie Baymax - sussurrò Hiro - non avrei dovuto parlarti in quel modo"
"Non fa niente, comunque ho appena fatto la scansione della piccola: altezza, 49 cm, peso 2. 600, gruppo sanguigno, A, e non ha alcun tipo di problema, né fisico né mentale..
"Meno male - sussurrò - questo mi consola davvero"
Ad un tratto, Hiashi iniziò a piangere.
AH! - urlò il ragazzo - cos'ha?! Che devo fare?"
"Oh caro, tranquillo, evidentemente ha fame, c'è bisogno del biberon, vuoi darglielo tu?" - domandò zia Cass.
"Mo io non so come si fa"
"E' facile - disse aiutandolo - intanto tieni la bambina così, e poi fai in modo che afferri... ecco così, vedi? Era affamata". 
Hiro accennò un sorriso. Hiashi  ra piccola, era indifesa e bellissima, un vero miracolo. Avrebbe tanto voluto proteggerla adesso che l'aveva con se, eppure dentro  avvertiva la continua sensazione che il posto giusto non fosse tra le sue braccia...
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Si sollevò di scatto nell'avvertire qualcuno sopraggiungere a lui con una certa agitazione.
"Hiro!"
La voce di Gogo era tremante, il suo sguardo stralunato.
Un pò stordito, lui la guardò.
"Che è successo?"
"Hiashi - sussurrò tra l'affanno - Hiashi è sparita"
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Angolo dell'autrice
Ave! Salve gente, finalmente il momento tanto atteso è arrivato: Hiashi ha scoperto la verità, e ha goiustamente reagito non proprio bene. E abbiamo anche scoperto qualìè l'intenzione segreta di Hiro o.o Che poi questa cosa dell'anima artificiale l'ho presa da un anime che si chiama Memories Plastic, motlo belle e anche molto triste.
E poi il momento del parto... povero Hiro, sono stata cattiva, pensate che bello senza anestesia o.o Ad un persona che conosco è successo, ussignur o.o
Ma cosa più importante... Eichi ha rapito Hiashi? E ora che succede? D:
lo scopriremo nel prossimo chap :D
- Balalallaaaa ^^^
   
 
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