Per i babbani c'era solo l’inizio di un enorme bosco.
Per i maghi invece, oltre il bosco, si poteva notare anche un enorme cancello in ferro battuto e palesemente fatto a mano.
Era pieno di rampicanti, segno indelebile dello scorrere implacabile del tempo e, da un lato del cancello, c’erano delle scritte, dei messaggi, dei segni per lui e per i suoi genitori e perfino dei fiori incantati in modo che non si sciupassero mai.
Quella vista gli fece venire una fitta al cuore.
Erano lì per la morte dei suoi genitori.
E il pensiero di quello che avrebbe potuto avere se loro fossero ancora vivi gli diede una fitta al cuore.