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Autore: akane 101    11/01/2016    1 recensioni
un sogno che si realizza,una realtà dubbiosa.Tutto dipenderà da Akane.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2
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Casa Tendo.
Tutti gli altri coinquilini erano a casa, al rifugio dal calore del sole. Fatta eccezione per Soun e Genma che giocavano tranquillamente sulla veranda che affacciava al giardino ed al laghetto, il resto della famiglia era tutta riunita nella sala affiancata dove normalmente si consumavano i pasti, naturalmente a porte aperte. Nodoka, da brava signora, stava ricamando qualcosa e Nabiki insieme a Kasumi guardava la televisione in cerca di qualcosa di interessante. Happosai invece era immerso in un sonno senza sogni, con la speranza di essere catapultato con bellissime donne in adorazione per lui. Un’anguria freschissima troneggiava sopra il tavolo, dentro ad un catino pieno di ghiaccio.
Stavolta il gioco a “scacchi” era molto competitivo e richiedeva altrettanta concentrazione: infatti, il perdente avrebbe dovuto offrire da bere all’altro nel loro bar preferito. Era difficile dire chi fosse il più bravo giocatore tra i due, ma il vincitore della partita era presto svelato.
“Eheheh… stavolta vincerò io, mio caro! Sta a vedere!” sorrise malefico tra sé, già pregustando il dolce sapore della vittoria.
Il signor Saotome, che aveva la partita in pugno, stava posizionando la sua pedina per fare quel scacco che avrebbe contribuito alla conclusione della partita, quando…
Ecco che il figlio arrivò a razzo che in pochi secondi scavalcò con un salto la recinzione della casa, passò per il giardino, si posizionò proprio davanti ai giocatori e fece involontariamente ribaltare scacchiera e pedine fino a gridare esultante:

-HEI GENTE!!! STATE A SENTIRE: SONO GUARITO!!! NON MI TRASFORMO PIÙ!!!-

Ranma girò la testa attorno, aspettando che i presenti esultassero dalla notizia… o che almeno dissero qualcosa! Happosai rizzò la schiena e lentamente aprì gli occhi. Nessuno di loro parlava, ma dai loro sguardi vi si leggeva la perplessità. “Che ne pensi?” pareva che uno chiedesse mentalmente al suo vicino di posto, guardandolo.
Diverse opinioni passavano fra i pensieri della gente, ma andavano dritti alla stessa conclusione: Ranma era impazzito!
“Il caldo deve avergli dato alla testa!”
“Perché fa una simile battuta?”
“È un pesce d’aprile fuori stagione?”
“Chi pensa che sia stupido da crederci?”
“Ha le allucinazioni!”

-Embeh?- chiese Ranma guardando le facce di ognuno. –Non siete contenti per me? Non dite niente?-

Fu Genma a rompere il silenzio. Staccò gli occhi dalla scacchiera ribaltata e smise di rimuginare sulla vittoria mancata. I suoi occhiali rifletterono la luce del sole mentre si alzò per piazzarsi davanti al figlio. Appoggiò le mani sulle sue spalle e guardandolo seriamente negli occhi, iniziò a parlare.
-Figliolo, ascoltami bene… molto attentamente…-
Ranma e tutti gli altri stettero sull’attenti. Cosa gli avrebbe detto?
Ma in realtà non fece ciò che si aspettavano. Con una mossa rapida, suo padre lo sollevò e lo lanciò verso il laghetto dei Tendo e il ragazzo finì in acqua.
-Così impara ad interrompermi proprio mentre stavo vincendo…- disse compiacendosi della sua mossa.
-PADRE IDIOTA!- disse Ranma, sferrandogli qualche secondo dopo un piede in pieno volto.
Finalmente i familiari si convinsero della veridicità di quelle parole: Ranma non si è trasformato!
-Ma allora è tutto vero!!!-
Genma si riprese dal calcio, con la faccia segnata dall’impronta del piede e priva di un dente, ma si unì allo stupore generale.
-Non ci posso credere! Non stavi mentendo!- aggiunse. –Questo significa che… la maledizione si è… forse anch’io…-.
Una speranza! Ma bisognava verificare immediatamente!
Si girò per prendere il catino, ovviamente senza l’anguria.
-Hei Genma…- lo ammonì Soun –Quell’acqua non è troppo fredda per te?-
-Ahahah!- esultò l’amico. –Tranquillo amico! Sono sicuro che non mi accadrà niente!!! Da oggi il panda gigante sarà solo un vecchio ricordo!!!-
Dopo essersi posto il contenitore sopra la propria testa, rovesciò il contenuto e…
Panda! Era rimasto un panda!
Estrasse un cartello che diceva “???????????”.
Ma nessuno ci badò, visto che erano radunati tutti intorno a Ranma, il quale ricevette finalmente le sue lodi.
-Congratulazioni Ranma!- gli disse una sorridente Kasumi.
-Oh figliolo! Sono così felice per te!- fece eco la madre, con un luccichio negli occhi.
Il ragazzo ringraziò felicissimo.
-NOOOOOO!!!! Ranmaaaaa!!! Perché mi hai fatto questoooo!!!- Happosai si precipitò da lui e gli si attaccò al petto.
-Che vuoi tu vecchio???- protestò lui.
-Come pensi che io possa condividere la tua felicità? Hai mai pensato a me?- il vecchio maestro era sul punto di piangere e faceva di tutto per farsi impietosire. –Cosa farò senza la tua parte femminile? Ti rendi conto che ora dovrò cercare appoggio e consolazione solo sul seno di Akane???-
Happosai finì col fare un giro nel cielo, spedito con forza sovrumana dal calcio di Akane.
-Vecchio maniaco!!!- commentò schifata lei.
Genma nel frattempo riprese le sue sembianze umane.
-Ranma!!! Esigo delle spiegazioni!!!- tornò alla carica verso il figlio. –Come hai fatto a liberarti della maledizione???-
-E che ne so? Io l’ho scoperto soltanto 10 minuti fa!-
-Perché ti ostini a non voler condividere la tua gioia con il tuo amato padre??? Figlio degenere!!!-
-Come??? Adesso tu saresti il mio “amato padre”??? Idiota…- Ranma non contenne più la sua arrabbiatura. -È stata solo colpa tua se ero stato vittima della maledizione!!!- prese il padre per i vestiti e lo scaraventò nel laghetto.
-Tks!-
-Allora Ranma? Cosa pensi di fare ora che sei guarito?- chiese curiosa Nabiki.
Il ragazzo in proposito non aveva dubbi.
-Io… oggi realizzerò il mio sogno più grande!!! Lo aspettavo da tanto tempo!!!- e si eccitò solo al pensiero.
-Chiederai a mia figlia di sposarti, vero???- Soun con le lacrime agli occhi aspettò una risposta positiva… Magari questa era la volta giusta!
-Eh?-
-Ma papà!- protestò la diretta interessata. –Come puoi pensare a una cosa simile?!-
-No.. niente affatto… LA PISCINA MI ASPETTA!!!
“Ah, era solo quello…?” commentò fra se deluso il capofamiglia. Un’altra vana speranza.
Ranma corse verso le stanze e prima di sparire dalla vista di tutti disse:
-Ah, Kasumi! Io salto il pranzo… e già che ci sono anche la cena! Ci vedremo più tardi!- poi nessuno lo vide più.
-Ranma è proprio fuori di sé dalla gioia!- commentò sorridente la cuoca.

angolo autrice
ciao a tutti,siamo su un'altro capitolo,spero che vi sia piacuto,e noi ci sentiamo su un'altro capitolo,bacioni a tutti

 
   
 
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