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Autore: akane 101    11/01/2016    1 recensioni
un sogno che si realizza,una realtà dubbiosa.Tutto dipenderà da Akane.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4
SOSPETTI



Ranma decise di presentarsi al ristorante “Il gatto” già di mattina. Il posto a quell’ora non era certo affollato, vi erano soltanto alcune persone. Meglio così, ci si poteva parlare tranquillamente e senza sbandierare discorsi a destra e a manca.
Erano venuti anche Akane e Ryoga. Chissà perché, per curiosità o semplicemente perché non avevano niente di meglio da fare.
Shampoo e Moose lo stavano aspettando da dietro il balcone ed ecco che avanzò Obaba insieme a loro saltellando sul suo bastone.

-Ben arrivato futuro marito! Oh, vedo anche che hai compagnia!-
-Veniamo a noi Obaba: perché avevi voluto che venissi?- chiese lui.
-Ok, andiamo dritti al punto. Ho saputo che non riesci più a trasformarti. Hai idea di come sia potuto succedere?-
Ranma si spazientì:
-Insomma, adesso basta!!! Siete tutti che me lo chiedete!!! Non lo so, è chiaro? Non lo so!-
-È una bella cosa in sé, tuttavia non me la sento nemmeno di farti le mie congratulazioni! La faccenda non mi piace per niente, se devo dirti la verità!-
-Con questo tu pensi che ci sia qualcosa sotto?-
-Esattamente!-
“Dunque anche la vecchia è del mio stesso parere! E se lo dice lei, vuol dire che potrebbe succedere qualcosa di spiacevole!” pensò Akane cominciando un poco a preoccuparsi.
-Andiamo vecchia, non potrebbe trattarsi semplicemente di uno sbaglio? Può darsi che semplicemente che la maledizione si sia sciolta?-
La vecchia salì sul balcone e puntò il bastone a pochi centimetri dal viso del giovane, in aria di sfida.
Ranma stette d’istinto sull’attenti.
-Non cercare di contraddirmi ragazzo! Ormai dovresti conoscermi: è difficile che le mie teorie sbaglino!-
Calò qualche secondo di silenzio, che permise a tutti, protagonista compreso, di riflettere sull’attuale situazione.
Il giovane rimase serio, perdendo un pochino la sua sicurezza.
-Cosa proporresti di fare?- disse.
Obaba ritrasse il bastone.
-Beh… credo che a questo punto sia più logico andare in Cina, indagare sulle sorgenti Yuzen e…-

-Cosa?! Avete detto le sorgenti di Yuzen?-
Tutti d’istinto si voltarono curiosi per vedere chi avesse parlato. Ad interrompere il discorso fu una semplice cliente del ristorante. Era una bella ragazza coi capelli neri coi riflessi verdi lunghi fino a metà schiena, portava una fascia rossa. Aveva gli occhi di un bel verde smeraldo, portava gli occhiali e la sua faccia un po’ lentigginosa. Portava un vestito lungo rosa a fiorellini verdi, con scollatura e maniche arricciate e la gonna di esso era piuttosto ampia. Il tutto abbellito in vita da una stretta cintura rossa. Sull’indice della mano destra, aveva un grazioso anello di perline. Guardandola doveva avere più o meno la stessa età di Ranma e Akane. Alzandosi bruscamente dal tavolino aveva involontariamente rovesciato il bicchiere con il suo contenuto. La ragazza pareva preoccupata, in ansia.

-Perché avete parlato delle sorgenti maledette di Yuzen? Per caso uno di voi è vittima di una sua maledizione?- chiese allarmata.
-Perché ti interessa saperlo?- chiese Ranma perplesso.
All’inizio la ragazza esistò. Poi decise di parlare.
-Perché… anch’io sono stata vittima della sua maledizione!-
-Eeeeeeeh?!- esclamarono tutti.
Dopo attimi di stupore generale, Akane finalmente parlò.
-Come sarebbe a dire “anch’io sono stata”?-
La giovane con lentezza e timidezza si avvicinò al gruppo.
-Ecco, perché…. Ho recentemente scoperto di non riuscire più a trasformarmi e non ne so il motivo. E non lo ritengo di buon auspicio… è una cosa che mi rende nervosa… mi fa stare in ansia…-
Ranma decise di rivelarsi.
-A-anch’io… anch’io ho il tuo stesso problema!-
Fu il turno di lei a sorprendersi.
-Da-davvero?- la ragazza gli fece un piccolo sorriso sincero, i suoi occhi erano speranzosi: sapere che non era l’unica a trovarsi in quella strana situazione, in un certo senso la cosa riusciva a sollevarle il morale. –Questo mi solleva un po’…-
-Tu in cosa ti tlasfolmavi?- interruppe Shampoo sospettosa. Per lei quella ragazza cominciava istintivamente a darle fastidio, la vide come una nuova potenziale rivale. Cominciava ad essere gelosa di quella sconosciuta che mirava ad avere le attenzioni di lui! E c’era un’altra cosa: non la convinceva!
A sentire quella domanda, la ragazza si ritrasse, mentre gli occhi si velavano di tristezza mista a sofferenza.
-Per favore… non ne voglio parlare, è una cosa molto imbarazzante per me! Non potete immaginare come mi sia sentita ogni volta che l’acqua fredda mi bagnava! Ne ho passate davvero di tutti i colori!-
Shampoo non volle rassegnarsi a queste parole. La guardò minacciosa e la sua voce si fece calma, dura.
-Se vuoi che noi ci fidiamo di te, allora devi pallare! Dici tutto!-

La sconosciuta voltò la testa di lato, in segno di disagio. Si portò le mani sul petto come se dovesse reggere un peso troppo grande per lei.
-No, no!… Nessuno di voi riesce ad immaginare cosa significa essere un essere indifeso… e rischiare la vita in continuazione perché chi ti vuole morto non sa che in realtà che sei un umano in carne ed ossa?-
Questa frase mise in allarme Ryoga. Lui non solo aveva provato quell’esperienza, ma aveva paura che, a cause delle continue insistenze della cinese, la ragazza potesse cedere e magari anche dire che si trasformava in un porcellino nero! No! Non di fronte ad Akane presente! Sarebbe stata la fine per lui! La guardò per un attimo spaventato.

****Pensiero di Ryoga****
Akane sconvolta: “Ryoga… allora tu sei il mio P-chan!!”
Ryoga: “Akane! Aspetta! Stammi a sentire!”
Akane si tappa le orecchie: “NO! Non voglio le tue scuse! Ti sei preso gioco di me! Mi fai schifo! Non voglio vederti mai più!”
“NON VOGLIO VEDERTI MAI PIÙ! NON VOGLIO VEDERTI MAI PIÙ!!!!”
****

Doveva intervenire subito!
-Ragazzi, ragazzi! Perché insistere se non vuole parlare!- risatina nervosa. –Non ti preoccupare, se non vuoi dircelo pazienza! Ah ah ah!-
-Grazie mille! Tu sei molto comprensivo!-
Shampoo lanciò un’occhiataccia a Ryoga.
“Maledetto idiota! Hai rovinato tutto!”
Ranma riprese il discorso.
-Comunque sia, posso capirti almeno in parte! Io a contatto con l’acqua fredda diventavo donna e questo ha creato disagi a me. Per non parlare di una lunga serie di disavventure che mi ha dato!-
-Allora potremo aiutarci, non è così?-
-A proposito, non te l’ho chiesto prima ma… come ti chiami?-
-Il mio nome è Ranze. Ed il tuo?-
-Ranma!-
-Ranma… Avevo casualmente sentito che stavate parlando delle sorgenti di Yuzen in Cina. Avevi intenzioni di andarci lì?-
-Sì, però… ecco io…- il ragazzo era un tantino imbarazzato. –Ecco… il mio unico problema è che non ho i mezzi per andarci. Dovrei procurarmi i biglietti ma non ho abbastanza soldi…- Che figura.
-Ma ce li ho io i biglietti aerei! Potremo andarci insieme!-
Lui spalancò gli occhi! Non riusciva a crederci!
-Dici… dici davvero???-
-Sarei dovuta andarci con mio padre, ma in questi giorno aveva affari che non poteva assolutamente disdire! Ed io non me la sentivo di andare da sola! Ho paura e davanti a questa storia mi sento ansiosa, indifesa. Ho bisogno di sostegno morale…-
-Eccomi qua dolcezza!- esultò Happosai improvvisamente. –Un bel gentiluomo pronto a consolarti e a farti tutte le coccole che vuoi! Arrivooooooo!-
Balzò verso di lei e… il pugno di Ranze lo colpì violentemente in pieno volto, spedendolo a schiantarsi su una parete formando delle crepe. E meno male che aveva detto di essere indifesa…
La ragazza guardò il vecchio e sbarrò gli occhi. Oddio, cosa aveva fatto? Era molto dispiaciuta.
-Scusatemi per il muro!-
Il gruppo agitò la mano per dire “Ma figurati!”.


-Allora qui domani pomeriggio alle tre. Qui davanti al ristorante. Va bene?-
-Sarò puntualissimo!-
Ranma e Ranze si erano accordati per partire assieme. Si stavano salutando davanti alla porta d’ingresso del ristorante.
-Ranma, io…-
-Uhm…?-
-Grazie!- e si precipitò ad abbracciarlo commossa.
-Che… che… che stai facendo??? Calmati!- Ranma era stato colto alla sprovvista ed era visibilmente imbarazzato!-
Le ragazze fremettero dalla gelosia!
-Hei tu! Come osi!!!- tuonò Shampoo.
-Ranma… Non te ne approfittare!!!- questa era Akane.
Dopo un paio di tentativi vani, finalmente riuscì a farla staccare da lui. Che strana ragazza, si ritrovò a pensare. Però aveva addosso un profumo così intenso e piacevole. -Ehm… si è fatto tardi! Devo andare!- provò ad essere convincente.
-Allora ciao!- fece Ranze e corse verso casa.
I ragazzi la guardarono allontanarsi.
Ai due fidanzati non restò altro che voltarsi dall’altra parte ed incamminarsi verso casa.
-Ranma…- esordì Akane. –Tu cosa ne pensi di quello che ha detto Obaba?-
Ecco, lui se l’aspettava una domanda del genere prima o poi.
-Preferisco non pensarci!-
-Sei sempre il solito! Se fossi in te comincerei a preoccuparmene!-
-Bah!- fece lui e prese volontariamente le distanze da lei. In realtà le parole di quella vecchia lo hanno un tantino smosso dalle sue convinzioni. In fondo alla sua anima cominciava a preoccuparsi un po’, nonostante facesse auto convincersi se stesso in continuazione che forse era solo un’inutile impressione. Ma non voleva farsi vedere debole, ovvero preoccupato e ansioso, davanti alla fidanzata o ai famigliari. –A proposito: torno a casa e me ne andrò poi in piscina! Ci vedremo stasera!- e senza voltarsi, temendo di tradire la propria sicurezza davanti a lei, cominciò a correre.
-Ha sempre in mente la piscina…- sospirò rassegnata Akane. –Spero proprio per lui che non accada niente di male.

Molto presto lo avrebbe saputo.

 

angolo autrce
ciao a tutti,siamo su un nuvo capitolo,spero che v sia piaciuto,e noi ci sentiamosu un'altro capitolo,bacioni a tutti.

 
   
 
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