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Autore: akane 101    11/01/2016    1 recensioni
un sogno che si realizza,una realtà dubbiosa.Tutto dipenderà da Akane.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5
ADII



E poi venne buio. Come sono davvero piacevoli le notti estive, com’era bello uscire all’aria aperta a contemplare la meravigliosa visione argentea che era la luna e le stelle che trapuntavano il cielo con i propri bagliori una diversa dalle altre. Incantevoli le passeggiate sotto le luci dei lampioni o nei centri cittadini dove la gente vi si recava desiderosa di festeggiare in compagnia o solamente creare dei momenti riservati con la persona che avevi accanto. La notte che porta con sé fascino e mistero. Anche letteralmente.
Una ragazza in particolare stava aspettando con trepidazione quelle ore, ma non per divertirsi o camminare o stare distesa sul prato a guardare il cielo. Niente di tutto questo. Si poteva dire che aveva un appuntamento con un ragazzo, ma il modo con cui era stato stipulato era insensato come lo erano i vestiti che si portava addosso. Una calzamaglia aderente che copriva tutto il corpo di colore nera, fatta eccezione per una figura bianca sul petto, una specie di triangolo con la punta rivolta verso il basso con le diagonali che erano curve rivolte verso l’interno; ai piedi aveva un paio di scarpe basse. In vita portava una cintura rossa ed in parte a questa, sul lato sinistro vi era attaccata una piccola borsetta bianca non tanto appesantita dal contenuto. E il suo volto era coperto da una maschera neutra bianca (*Nota dell’autrice: avete presente la maschera che portava Castalia/Marin dei Cavalieri dello zodiaco? Ecco, quella!*), i suoi capelli anch’essi coperti da un velo nero. Altri quattro uomini vestiti completamente di nero con le maschere bianche con qualche riga nera in parte le erano di fianco, due per parte. Si erano silenziosamente appollaiati sopra il muro recintato di casa Tendo, con lo sguardo rivolto ad una parte dell’abitazione. Sarebbe inutile, perciò, specificare chi mai stessero aspettando.
-Bene… è giunta l’ora di andare!- fece la ragazza. –Avanti Ranma! Ti sto aspettando!-

Nella stanza cui divideva con i suoi genitori, Ranma, improvvisamente, smise di avere sonno e aprì gli occhi. Qualcuno lo aveva svegliato e doveva alzarsi. Con gli occhi ancora semi aperti cercò, nell’oscurità accompagnata dalla luce lunare, quello che gli serviva e lo trovò. Il suo zaino appoggiato di fianco al comò, preparato fino a poche ore prima per intraprendere il suo viaggio in Cina. Silenziosamente scostò le coperte e si vestì. Mise il bagaglio alle sue spalle ed aprì la porta scorrevole. Sentì suo padre muoversi nel letto e si irrigidì. Ma non avvenne niente per sua fortuna e mentre chiudeva la porta dietro di sé si rilassò. L’illuminazione in casa a quell’ora era scarsa e per non dover accendere la luce si mosse lentamente. Si udì solo dei piccoli scricchiolii quando scese le scale di legno. Non poté sapere, però, che c’era qualcuno in cucina.

Akane, infatti, mezza assonnata, vi si era recata per prendersi un bicchiere d’acqua. Dopo essersi dissetata abbastanza, stava facendo ritorno alla propria stanza quando incrociò qualcuno, il proprio fidanzato sul pianerottolo che le dava le spalle.
Fu naturalmente sorpresa: che ci faceva lui in piedi a quest’ora, vestito per uscire e con quello zaino? E perdi più con una decina di ore di anticipo per la Cina! Capisci la voglia matta di recarsi sul posto ma mica c’era il timore che la Cina scappasse! Glielo chiese immediatamente.
-Ranma… che stai facendo?-
Il ragazzo sussultò per essere stato scoperto e non avendo dei validi motivi per giustificare come si presentava e che faceva, fece la cosa che pareva più ragionevole: scappare!
Si diresse verso la porta che dava all’ingresso.
La ragazza, però, non volle rimanere a guardare la sua fuga. Scacciò immediatamente la sua voglia di voglia di dormire, tanto inutile ed insensata.
-Ranma!!! Sei impazzito??? Dove stai andando?? Fermati!!!- e lo rincorse.
Il giovane arrivò alla porta e la spalancò, fece un paio di metri e si fermò bruscamente.
Anche lei si fermò di riflesso. Adesso che si era fermato avrebbe avuto la sacrosanta possibilità di parlarsi. E pure immediatamente perché Akane cominciava ad esaurire la pazienza, anzi, ormai era già troppo tardi. Se non avesse fatto da solo, ci avrebbe pensato lei a suon di schiaffoni! Lui… la stava facendo diventare matta!
-Adesso basta! È ora di finirla!- disse seccata. –Chi ti credi di essere? Questo non è un albergo dove puoi uscire senza avvisare nessuno! Siccome è casa mia ho tutto il diritto di sapere dove te ne vuoi andare! E se ti ostinerai a non parlare, ci penserò io!!!-
-Lascialo stare tu!- tuonò una voce femminile.

Akane mosse la testa in direzione della voce. Alla sua sinistra vide un gruppo di persone mascherate, ninja probabilmente. Il loro abbigliamento scuro quasi si confondeva col buio della notte. Al centro vi era un’unica ragazza che doveva anche essere la leader.
-E voi chi sareste?-
-Chi siamo non ha importanza! Non siamo venuti per una visita di cortesia!-
-Ci mancherebbe!- sbottò la fanciulla in pigiama. –Allora che ci fate voi qui? Siete venuti ad imbrattare il muro di recinzione con le vostre scarpe???-
-Tranquilla, se ci tieni tanto al tuo muro toglieremo presto il disturbo, ma non prima di aver preso ciò che voglio!- direzionò il braccio verso Ranma e lo indicò. –Perciò fatti da parte!-
-Io non prendo ordini da nessuno, tantomeno da una che non ha il coraggio di farsi vedere senza la maschera!-
-Questi sono affari miei e non ti permetto di criticarmi! Avanti Ranma, lascia perdere quella impicciona e seguici!-
-Perché diavolo Ranma dovrebbe seguire un branco di sconosciuti come voi???-
“Ora lo vedrai mia cara!” sorrise malignamente la mascherata.
-Akane, adesso smettila!- finalmente Ranma parlò ma senza voltarsi.
-Ranma?-
-Io me ne andrò da qui. Ora. Non provare a trattenermi.-
La ragazza rimase sorpresa anche dal tono con cui parlò. Calmo, freddo e categorico. Ma insistette lo stesso, non con poca rabbia.
-E quando lo avresti deciso??? Sentiamo!!! I tuoi lo sanno? E il tuo viaggio in Cina?-
-Chiudi quella bocca una buona volta!!!- sbottò lui. -È mai possibile che tu debba per forza mettere il naso nei miei affari??? Sei snervante, non voglio vederti mai più! Sono felice di poter finalmente andarmene via da questa casa… e non tornarci!-

Akane rimase shockata! Sia per il fatto che lui abbia utilizzato un modo molto duro per rivolgersi a lei e sia perché aveva detto a chiare lettere che non sarebbe rimasto a vivere da loro. Non lo riconobbe più, eppure la voce che aveva parlato era la sua, uscita dalla sua bocca! Che gli era preso? Cosa diavolo stava succedendo? Perché?
Il fatto di non riuscire a ricevere nessuna spiegazione fece schizzare la rabbia della ragazza fino alle stelle, ma prima che lui se ne andasse anche lei aveva da dire la sua.
-Stammi a sentire, brutto idiota, scimunito, deficiente che non sei altro!!! A me non importa niente se hai deciso su due piedi di andartene, io non starò qui a perdere il mio tempo ad implorarti a desistere dal tuo intento! Ma non sopporto che mi parli senza voltarti e senza darmi una spiegazione esauriente!!!- fece qualche passo verso di lui.
-Tu falla finita!!!- intervenne la mascherata, lanciando qualcosa di sottile, lungo e appuntito che si impiantò sul terreno, impedendo ad Akane di proseguire.
Ranma approfittò di quella mossa per saltare e unirsi agli altri.

La ragazza fu costretta soltanto a guardare le ora sei sagome sparire con un balzo dietro il muro di recinzione, all’esterno della casa, inghiottite nel buio della notte.

 

   
 
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