Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: akane 101    11/01/2016    1 recensioni
un sogno che si realizza,una realtà dubbiosa.Tutto dipenderà da Akane.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 8
NOSTALGIA


E così erano passati due giorni da quando i coniugi Saotome se ne erano andati, tre se contiamo da Ranma.
La vita in casa Tendo era tornata ad essere esattamente com’era prima dell’arrivo dei nuovi inquilini: tranquilla, monotona, noiosa… Soprattutto noiosa. Akane lo aveva percepito già da un po’ di tempo attraverso le facce dei familiari. Si muovevano come robot privi di una propria anima sentimentale, facevano le cose dettate dall’abitudine senza un reale coinvolgimento personale. Era come se l’allontanamento della famiglia Saotome avesse portato via anche la vivacità di colpo. Il tempo sembrava che passasse molto lentamente.

L’assenza si faceva notare anche da una piccola cosa curiosa. Capitava sempre che Kasumi preparasse il cibo o che apparecchiasse la tavola anche per tre persone in più.
-È la forza dell’abitudine.- si giustificava lei.
Akane ispezionò l’ambiente che la circondava e le persone che lo occupavano. Suo padre era sdraiato sulla veranda, imbambolato e perso chissà dove nei suoi pensieri, e vicino a lui c’era la scacchiera. Vi erano disposte le pedine sia nere che rosse e tutte spostate. Segno che stava giocando, per così dire, con un giocatore invisibile. Nabiki stava guardando la televisione con aria svogliata e con un biscotto in bocca. La mano sinistra, vicina al tavolo, affondava di tanto in tanto sulla biscottiera che vi era lì sopra. Kasumi stava sbucciando delle mele, forse per farci una torta. Calma, troppa calma nell’aria. Forzata, insostenibile. Avevano intenzione di continuare così per sempre?

Akane decise che sarebbe stata l’ora che qualcuno desse loro una scrollata. Quel “qualcuno” doveva essere lei, la roccia di questa casa!
Iniziò da suo padre e dalla sua maledetta scacchiera fissa sempre lì. Prima o poi sarebbe stata ricoperta dalla polvere! Valutò l’ipotesi di giocare a shogi. Era un gioco che richiedeva pazienza, calma e concentrazione… in altre parole ciò che non faceva per lei! Una cosa che l’aveva sempre considerata adatta a persone di mezza età ed a quelle appassionate di strategia. Dai, per una volta ci avrebbe giocato e magari le sarebbe piaciuto. Perché no?
-Hei papà! Che ne diresti di fare una partita insieme a me giusto per passare il tempo?-
Soun bofonchiò qualcosa.
-È inutile. Tu non sai giocarci.-
-E se provassi a insegnarmelo?-
-Non ho proprio voglia e poi non lo capiresti mai.-
Beh, niente shogi allora! Ma Akane trovò un’altra soluzione che sarebbe stata sicuramente buona per entrambi.
-Allora andiamo in palestra ad allenarci! Io e te! Sono anni che non combattiamo insieme!-
-Akane, ho una certa età ormai… E poi non ho voglia.-
“Macchè certa età! Col signor Genma lo facevi volentieri, vero?” pensò offesa lei. Lasciò stare il suo “troppo vecchio” padre a rimuginare al passato.
Happosai fece il suo ingresso in sala, portando con sé un “sacco” contenente biancheria intima dalle dimensioni decisamente misere. Anche la sua faccia era triste.
-Happosai, come mai sei così giù di corda?- chiese Kasumi.
Il vecchio maestro sospirò.
-Dimmi te, come faccio io a continuare in questo modo? Da quando Ranma se né andato, trovo noioso questo hobby che un tempo mi piaceva. Non c’è gusto così, senza che nessuno provi almeno ad ostacolarti. E poi Ranma… Ranma…- Happosai chinò la testa. Stava forse per piangere? –Ranma femmina aveva decisamente molto più sex appeal di Akane!!!-
Il vecchietto si ritrovò ad essere la stella più luminosa in pieno giorno, reso possibile da un calcione potentissimo di Akane.
-Prova a dirlo di nuovo e ti ritroverai sdentato!-
Almeno qualcosa lì dentro era rimasto lo stesso!
-Il vecchio però è sempre qui!- osservò giustamente Nabiki con noncuranza.
-Sì, è vero!- aggiunse Kasumi. –Ma presto, prima o poi, torneranno anche gli altri!-
La sorella di mezzo la fissò con curiosità.
-Come fai ad essere certa che ritorneranno?-Akane tradusse in parole il pensiero della sorella. La cuoca non aveva la faccia di chi scherza. Che sia semplice sensazione la sua? Una premonizione? O solamente una segreta speranza?
-È molto semplice: la signora Nodoka ha lasciato qui la sua amata spada!- sorrise.
Le sorelle si guardarono commentando con un “Mah!” non proprio convinto.
Nabiki perse il suo poco interesse verso la televisione per concentrarsi sulla biscottiera. Tanti tipi di biscotti, eppure quello che voleva non c’era.
-Kasumiiii! Non ci sono ancora i biscotti alle mandorle?-
-Allora sono proprio finiti!-
-Quando avrai tempo, falli! Erano veramente una leccornia!-
-Quelli? Li faceva solo la signora Nodoka!-
-Nooooo!- espressione delusa di Nabiki. –Allora mai più biscotti alle mandorle! Sento già la mancanza di quei biscotti e di chi li faceva!-
-La signora Saotome…- ricordò Kasumi con dolcezza, sorriso e nostalgia –Non solo era una brava cuoca, ma aveva dei modi dolci e gentili… proprio come nostra madre!-
Akane si sentì punta dal vivo da un’improvvisa malinconia. Sua madre… era ancora piccola quando l’aveva lasciata. Era vissuta seguendo come riferimento la sorella più vecchia che le faceva da madre, anche se non era esattamente la stessa cosa. Le sorelle erano cresciute abbastanza bene con la figura paterna, ma tutti loro in famiglia ne sentivano la sua mancanza. Non avevano mai pensato ad una donna che potesse sostituirla, ci mancherebbe. Ma volevano bene alla signora Nodoka come si vuol bene ad una mamma.
-Già…- concordò Nabiki. –Con l’unica differenza che non era un po’ bizzarra e non andava certamente in giro con una spada!- sorrise, questa non voleva essere un’offesa nei suoi confronti.
-Vero!- Kasumi sorrise di riflesso.

Ma non è certo mettendo in ballo la somiglianza con la loro madre che convinse Akane a sentire la nostalgia del passato. Cavolo, dovevano capire tutti quanti di guardare il presente ed il futuro! Doveva svegliarli lei da questa specie di nefasto sortilegio!
-Adesso basta!!!- sbottò Akane pronta a fare la predica. Li guardò uno ad uno.–Insomma, vi state comportando come se i Saotome fossero morti! Se ne sono andati di loro spontanea volontà e comunque noi non potevamo farci niente! Ma non potete passare il resto della vita a cigolare per casa come zombie ed a rimuginare il passato! È solo un’inutile perdita di tempo! Dovete farvene una ragione, dovete reagire! Mi sono spiegata??? Svegliatevi!!!-
La stanza piombò nel silenzio.
-Akane…- esordì stancamente il padre. –Io conosco Genma da tanti anni e sono più che sicuro che quello che mi ha lasciato non fosse lui. Aveva qualcosa di diverso in sé, che non so spiegare. È così, altrimenti non sarei qui a chiedermi cosa gli è successo per darmi questo senso di vuoto ed inquietudine.-
-Papà, ma tutto questo non ha senso… E poi, guarda anche tu. Questa casa è tornata ad essere tranquilla come prima del loro arrivo! Anche noi possiamo ricominciare da capo se lo fanno loro!-
-Tranquilla? Io direi noiosa, sorellina! Ci avranno portato un gran trambusto, ma almeno era una casa vivace e loro simpatici! E comunque papà ha ragione!- disse a sorpresa Nabiki.
-Akane… ma tu non senti nemmeno un po’ la mancanza di Ranma?- chiese a sorpresa Kasumi.
Akane non poteva credere alle sue orecchie: loro volevano che i Saotome tornassero costi quel che costi, credevano che ci fosse qualcosa che non andasse. E Kasumi le aveva chiesto con tutta tranquillità se le mancasse Ranma.
-Ranma se né andato e si è comportato sgarbatamente con me! Quindi no! Non sento affatto la sua mancanza!!!- si girò e se ne andò furibonda.
Nabiki sbuffò.
-Mai che nostra sorella sia sincera fino in fondo almeno una volta!- e si mise un biscotto in bocca.

-Io non sento la mancanza di quello stupido! Proprio no!!!-
Akane si fermò giusto davanti alla cucina e per puro caso. Sentì che una forza sconosciuta la stava chiamando lì dentro. Le ispirò quella che lei stessa definì essere una brillante idea! Avrebbe preparato lei stessa i biscotti alle mandorle seguendo la ricetta della signora Saotome! Sarebbe stato un modo come un altro per averla vicina. Già si pregustava la scena: lei che entrava a sorpresa con un bel vassoio di biscotti appena sfornati, loro che se li mangiavano e commentavano soddisfatti! Avrebbe ricevuto le sue lodi ed in cambio avrebbe fatto capire loro che la vita, nonostante tutto continuava, bastava semplicemente volerlo! Allora, forza, all’opera!
Akane indossò il grembiule e consultò il ricettario dallo scaffale. Ecco, trovata! Dunque le servivano farina, burro, lievito, vanillina e naturalmente le mandorle! Mise la farina sulla spianatoia per setacciarla, un po’ cadde per terra. Pazienza. Tritò le mandorle, senza nemmeno sbucciarle, con tanta forza che finirono fuori dal piano. Mise il doppio dello zucchero pensando di riuscire a fare ad occhio. Azzeccò più o meno i grammi del burro ma non lo fece a pezzi, poi sopra vanillina, lievito… Ora occorreva impastare il tutto velocemente e ci mise tutta la sua forza per farlo. Dovette riconoscere che l’impasto aveva un bell’aspetto! Poi dovette fare delle palline che risultarono alcune grandi quando una pallina da ping-pong, altre più grandi, tutte di diametri diversi. Li mise nella teglia ma non distanziati (perché farlo con tutto lo spazio che avanzava!). Poi… cavolo! Si era dimenticata di preriscaldare il forno! Pazienza, si disse, vorrà dire che al posto di 180° ne metterà 200° per i suoi 15 minuti. Inutile impostare il timer, tanto non si sarebbe allontanata dalla cucina! E così, bastò mettere la teglia sul forno et voilà! Nel frattempo avrebbe dato una bella ripulita al piano di lavoro. Ma per sua sfortuna il tempo le scivolò di mano e quando se ne accorse era già tardi: i biscotti erano un tantino bruciacchiati. Vabbeh, non è l’aspetto che conta, ma il gusto no? Per ultima cosa, la farcitura! Dov’era la bottiglietta di cioccolato? Non trovandola, decise di porre un’altra valida alternativa e la sua mano cadde su una bottiglietta a caso della mensola. Ignorando o dimenticando il fatto che dovevano essere farciti da freddi, mise della sostanza molliccia e solida rossa sopra i biscotti. Alcuni li coprì parzialmente, altri interamente. Finito! E adesso assaggiamoli! Una volta in bocca, la faccia di Akane divenne immediatamente rossa. Che sapore orrendo! Ma dove aveva sbagliato? Forse la farcitura… guardò la bottiglietta: tabasco! Quella roba sarebbe stata più adatta ai mangiafuoco, altro che a loro! Buttò i biscotti nel cestino dell’umido, con aria delusa, chiedendosi pure dove avesse sbagliato. Possibile che dovesse andare sempre a finire in quel modo così deprimente?
“Su, non abbatterti Akane! Sbagliando s’impara e vedrai che con il tempo migliorerai” avrebbe detto sicuramente la signora Nodoka se fosse stata lì.
“Non era una grave perdita, comunque! Le cose che prepara Akane sono sempre immangiabili!” avrebbe aggiunto Ranma privo di tatto.
Akane pensò con stizza che invece non era la sua giornata favorevole per mettersi a cucinare. Meglio la palestra e un po’ di esercizi fisici.

Giunta sul posto, scoprì, invece, non avere più voglia di allenarsi. Le parve un’idea insensata, che gusto c’era allenarsi da sola senza un po’ di competizione? E poi la palestra era il luogo preferito di Ranma. Lui e la sua fissazione di diventare più forte di tutti, stava qui anche mezza giornata ad allenarsi, col risultato che veniva a tavola affamatissimo. Quello è o era il posto dove parlava di lui in continuazione… D’ora in avanti quella stanza sarebbe stata solo e solamente tutta a sua disposizione. Ma Akane in quel momento non sapeva che farsene di una stupida ed inutile palestra! Preferì andarsene in camera sua.

Si distesa sul letto, sprofondò la testa sul cuscino. I suoi occhi finirono col appoggiarsi sul pupazzetto di peluche a forma di panda col cartello su una zampa, in cima ad una mensola. Un regalo di Natale che le fece Ranma qualche anno fa. Ricordò benissimo quel giorno. Con la scusa di scontrarsi con Moose, lui poi sparì all’improvviso. Akane lo aveva cercato in lungo ed in largo, inutilmente. Poi, quando stava per rassegnarsi e tornare a casa, ecco che lo trovò al parco giochi. Era lì, che la stava aspettando con un sacco di carta nelle mani. Dentro c’era il pupazzetto, insieme ai fazzolettini, al carillon e alle carte da lettere… Quello stupido l’aveva fatta preoccupare tanto, ma alla fine si era commossa per il suo pensiero, per averla aspettata. Ranma non era solamente uno stupido, attaccabrighe ed antipatico: sapeva anche essere dolce e tenero. E sono state altre volte che lui se n’era andato e lei lo aveva cercato… perché gli mancava.
Il signor Genma prima di andarsene aveva detto che lei si meritava di meglio. Ma come si permetteva lui di sapere quale fosse stata la cosa migliore per lei? Nessun altro avrebbe preso posto tanto facilmente nel cuore di Akane.
-Ranma…- sussurrò tristemente lei. -…Dove sei finito? Che ti è successo? Perchè ti sei comportato in quel modo?- La ragazza sentì crollare tutte le sue difese, tutte le sue convinzioni. Non voleva più fingere che non le importava niente di quello che era successo, non voleva più dimostrare a se stessa e agli altri quanto fosse interiormente forte ed impassibile. Le mancava la vita precedente, rivoleva Ranma anche a costo di doverci litigare tutti i giorni… bastava che fosse sempre lì con lei. Rivoleva il suo fidanzato!
Si impose di non piangere, le lacrime non avrebbero risolto nulla. Ma domani avrebbe preso un’importante decisione: sarebbe andata in fondo alla faccenda!
Suo padre avrebbe riavuto il suo migliore amico e compagno di shogi. Nabiki avrebbe riavuto i suoi amati biscotti alle mandorle. Le sue sorelle, e lei compresa, avrebbero riavuto una figura materna come riferimento. E sì. Anche lei avrebbe riavuto a casa il suo fidanzato. Ranma. Il suo Ranma!

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: akane 101