Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: akane 101    11/01/2016    1 recensioni
un sogno che si realizza,una realtà dubbiosa.Tutto dipenderà da Akane.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 9
RICECHE



Akane si diresse verso il ristorante “Il gatto”, certa che avrebbe trovato il bandolo della matassa proprio lì. Se avesse avuto un po’ di fortuna, avrebbe trovato Ranze, e le avrebbe chiesto qualcosa in più su quella Kamen, un prezioso indizio, una qualsiasi indicazione. Però… anche quella strana ragazza… Il suo ingresso in scena aveva dato il via agli ultimi avvenimenti, dall’allontanamento di Ranma insieme al gruppo mascherato a quello dei suoi genitori. Era stata solo e pura coincidenza? In fondo non la conosceva tanto bene, poteva anche nutrire dei dubbi riguardo a lei. Sperava di sbagliarsi, non che avesse tanta simpatia nei suoi confronti, ma non le piaceva nemmeno mettersi a giudicare così su due piedi. Ranze poteva essere tutta un’altra persona da come si presentava. Ranze, Kamen… Due ragazze così misteriose… ma chi erano in realtà? Complici o perfette sconosciute tra loro?
“Aaaarg! Non ci capisco più niente!” si lamentò Akane.

Ecco arrivati a destinazione. Il ristorante era pieno di gente, era l’una ed ovviamente Akane aveva già mangiato. Voleva solo parlare con Shampoo, l’avrebbe aiutata a capire, anche se avere a che fare con lei non era affatto piacevole!
La ragazza varcò la soglia del ristorante.
-Buongiolno! Si accomodi pule! Oh, Akane, sei tu!- ovviamente le era una sgradita presenza.
-Ciao Shampoo. Ti dovrei parlare.- e si avvicinò a lei.
-Non ola! Non vedi che ho da fale?- la liquidò gelida.
Ma Akane sapeva benissimo come farle attirare l’attenzione. –Si tratta di Ranma!-
-Ooooh! Lanma! Il mio amole! Quando vellà a tlovalmi?-
-Ranma se né andato.-
La cinese spalancò gli occhi.
-Come se né andato! Ho capito! L’hai fatto allabbiale! Lo sapevo che ela colpa tua! E dove è adesso???- la guardò minacciosa.
-E che ne so!!! Non lo ha detto a nessuno!!!- ribattè infastidita.
-Oh, no! Non è possibile! Il mio Lanma!-
-Quella ragazza… Ranze, è venuta da queste parti ultimamente?-
-Cosa c’entla lei ola? Non dilmi che la colpa è sua, adesso!-
-Questo non lo so. Ma Ranma è andato via in compagnia ed in piena notte. E comunque non hai ancora risposto alla mia domanda!-
Shampoo abbandonò il vassoio dalla mano per metterlo sul balcone.
-Tks! Cosa vuoi che me ne impolti di quella lì! E per falti contenta non l’avevo più vista da quella volta che aveva appuntamento con lui. Se né andata a casa da sola, meglio così!-
“Quindi è assente da giorni.”, pensò Akane. -Poi era anche passata a casa mia per chiedere di lui, ma era già sparito…-
-Ah, e così ela anche passata da voi, eh? Vollei sapele chi abbia spiffelato dove abitate!- disse acida Shampoo.
L’altra se ne stupì.
-Allora… non sei stata tu a dirglielo!-
-Celto che no! Avlebbe dovuto plima passale sul mio colpo!!!-
Allora chi altro poteva averglielo detto? Kamen? O chi? O magari…
-Comunque anche i signori Saotome se ne sono andati via! Hanno fatto le valigie e avevano detto chiaramente di non voler stare qui con noi senza Ranma.-
-Cosa?! Anche lolo? In platica la famiglia Saotome è via da giolni e tu me lo vieni a dile solo ola? Akane Tendo, sei una stupida!-
-Non sono sicura, ma credo che Ranze centri qualcosa.-
-Io avevo semple sospettato che c’ela qualcosa in lei che non mi piaceva! Sono sicula che lei sa! Adesso le faccio vedele io, se la becco…- Shampoo di scatto si tolse il grembiule e lo appoggiò sopra il balcone. –Bisnonna, ti plego, vieni qui!-
-Che c’è Shampoo?- arrivò la vecchia saltellando sul bastone, seguita da Moose incuriosito.
-Cledo che Lanma sia nei guai e pelciò devo andale a celcallo. Mi spiace ma non me la sento di lestale ancola qui.-
-Tipico del futuro marito cercare i guai… Ok, vai nipote cara!-
-Glazie bisnonna!- e poi si rivolse ad Akane con uno sguardo seccante. –Immagino che voglia venile anche tu! L’idea non mi piace pel niente, ma folse potlai essele utile alle licelche.-
-Grazie mille per la bella considerazione, Shampoo!- disse l’altra con sarcasmo.
-Ragazze, verrò anch’io con voi! Potrei esservi d’aiuto!-
-Ryoga! Che ci fai tu qui?- Chiese sorpresa Akane. Non si aspettava certo il suo arrivo.
Il ragazzo, nei panni di P-Chan e di stretto confidente di Akane, era stato messo al corrente dei piani della suddetta. Non volendo più vedere triste la ragazza per colpa di Ranma, aveva perciò deciso di dare una mano.
-Ok Lyoga… Folse ci salai davvelo utile alle licelche, ma bada che se ti dovessi peldele noi due non ci felmelemo a celcalti, intesi?-
-Non preoccupatevi! Sarò la vostra ombra!- promise lui.
-Lo spelo vivamente!!!- lo disse lanciandogli un’occhiataccia. In realtà dubitava che per una volta non lui potesse perdersi. Ogni minuto era prezioso per il suo Ranma e di certo non voleva nessun tipo di grane… figuriamoci da uno totalmente privo di senso dell’orientamento! –Ok! Gente non peldiamo più altlo tempo e andiamo!- ordinò perentoria. –E badate di fale ciò che vi dilò io!-
“Razza di presuntuosa! Come osa darmi ordini!” pensarono seccamente Akane e Ryoga seguendola verso l’uscita.
-Hei aspettate! Vengo anch’io!- disse Moose, ma fu fermato dal bastone di Obaba e dalla sua proprietaria.
-No, Moose! Tu rimani qui! C’è Ryoga con loro e basta e avanza!-
-Ma io non posso stare qui! La mia adorata Shampoo potrebbe anche trovarsi in pericolo per colpa di Ranma! La devo aiutare!-
-No, cretino! Pensa a salvare me, piuttosto! Non vedi quanta gente c’è in sala? Vuoi forse che tutto il lavoro cada solamente nelle spalle di una povera anziana come me?!-
-Sob!- sospirò Moose rassegnato a fare lo sguattero.

Una volta fuori dal locale ecco che l’inflessibile generale Shampoo cominciò a dare ordini ai suoi due soldati improvvisati.
-La plima cosa da fale è ovvia: sapele da che palte viene quella lagazza. Quindi andlemo insieme a chiedele infolmazioni. E tu…- puntò il dito verso Ryoga –Vedi di seguilci davvelo! Dovlai solo stale dietlo di noi! Apli gli occhi!!!-
-Sì, sì capito…- acconsentì sbuffando. Quella lì… mai le sarebbe andata a genio.
E così cominciarono le ricerche.
-Scusi… per caso avete visto una ragazza…-
Era la classica frase con la quale interrogarono i passanti.
-Mi pare di averla vista che passava di qua, ma… Perché questa domanda?- chiese curioso ed insospettito uno di loro, un uomo di mezza età.
-Beh… pelché… -Shampoo era obbligata a fornirgli malvolentieri una scusa su due piedi. -È una cliente del mio ristolante! Ha dimenticato il poltafogli con i documenti, ecco!-
-Ah, capisco! Comunque da che parte andasse non so!-
-Glazie lo stesso.- borbottò la cinese e si voltò. “Maledetto! Mi ha fatto peldele tempo inutilmente! Ma non poteva dilmelo dall’inizio che non lo sapeva?!”
E le altre risposte che ricevettero erano più o meno le stesse.
“Non so dove sia finita”, “L’avevo vista passare di qua”, “Mai vista, mi spiace”…
Pareva che quella Ranze avesse il dono dell’invisibilità! Non ne ricavarono niente! Finché parve che arrivasse loro la fortuna, finalmente!
-Ma certo! È sicuramente lei!- esultò un ragazzo vestito per fare jogging.
-Davvelo la conosci?- esultò Shampoo speranzosa. Finalmente!
-Certamente, non mi posso sbagliare! È quella bellissima commessa del negozio di antiquariato! L’ho vista una volta mentre ero passato di là a fare allenamento!-
-Dove si tlova questo negozio? Diccelo, pel favole!-
-Volentieri! Allora: dovete prendere quella strada che porta alla stazione. Dove si trova l’edicola dovete girare a destra. La dovete percorrere finché trovate un incrocio e andate sempre dritto. Quando vi troverete davanti un supermercato, subito dopo a sinistra troverete un sacco di negozi, tra cui quello dell’antiquariato!-
I ragazzi si sorbirono parola per parola. Era un po’ incasinato, ma fa niente.
-Pelfetto! Glazie mille! Su andiamo!- ordinò Shampoo ed immediatamente si mise a correre, seguita a ruota dagli altri due.
Una volta fuori dalla sua vista, il ragazzo fece un sorrisetto furbo.
La strada verso la stazione era molto vicina ed arrivarono davanti all’edicola in pochi minuti. Svoltarono a destra ed imboccarono l’incrocio. Fortuna volle che il semaforo fosse verde e lo attraversarono senza attese.
-Akane! Aveva detto dlitto fino al supelmelcato, velo?- voltò la testa verso lei, sempre correndo.
-Sì! Dritto!-
Stavolta la strada fino al supermercato era davvero lunga. Possibile che faceva così tanta strada per arrivare al ristorante? Prendeva scorciatoie o mezzi pubblici?
Finalmente videro il benedetto ristoro e girarono a sinistra. I negozi! Evviva! Ora dovevano trovare quello dell’antiquariato.
Si fermarono a prendere fiato. Se lo potevano concedere. Si sedettero su una panchina. Finalmente le ricerche erano quasi concluse! Una volta che i loro respiri ripresero una quasi regolarità, proseguirono immediatamente.
-Bene… adesso… dove vuoi andare Shampoo?-
-Io… dilei di andale dlitto, dopo quel bal!-
-Mah, io forse sarei più propensa ad andare a sinistra. Mi sembrano che ci siano più negozi. Tu Ryoga cosa ne dici? Ryoga?-
Ma voltandosi, vide che l’amico non c’era!
-Quell’idiota… lo sapevo!- commentò, ma per lei non era certo una grave perdita.

-Allora… Sono sicuro che la strada della stazione sia questa! Ah, ecco l’edicola finalmente… ora… girare a destra! Non vi preoccupate ragazze, tra poco sarò con voi! Akane, aspettami!!!- e correndo Ryoga svoltò a sinistra.

-Andiamo Akane. Lasciamolo peldele e chiediamo dell’antiqualiato!-
Davanti passò loro una signora. Shampoo ne approfittò.
-Scusi signola! Potlebbe indicalci il negozio d’antiqualiato da queste palti?-
-Un negozio d’antiquariato? Da queste parti non ce né uno!-
-Ma come? Ci avevano detto che ne avlemmo tlovato uno qui!-
-Beh, io abito da queste parti da quando mi sono sposata, vent’anni fa, e posso assicurarvi che un negozio del genere non è mai esistito qui! Al massimo ce né uno dopo un paio di isolati da qui!-
Le ragazze non vollero crederci: erano state ingannate, avevano fatto tutta quella strada correndo come pazze e per cosa? Per un negozio fantasma! Era stata un’inutile e stupida perdita di tempo!

-E adesso che facciamo?- chiese Akane sulla via di ritorno.
Shampoo era troppo delusa e stanca per essere arrabbiata.
-Non ne ho ploplio idea! Quella lagazza si è svolazzata e dobbiamo lifale tutto da capo!-
-Ma certo!- disse all’improvviso Akane. –Se non troviamo Ranze potremo cercare i signori Saotome!-
-Uhm…?- la cinese la guardò poco convinta.
-Il signor Genma era panda quando era uscito ed un panda gigante di certo non passa certo inosservato!-
-Ma è una glan bella idea!- ammise Shampoo, per una volta d’accordo con l’idea della sua nemica.
-Chiediamolo a quei bambini!- propose indicando il parco giochi dall’altra parte della strada, a sinistra. –Quel parco giochi è grande e unisce molti quartieri! È il più importante, certo qualcuno lo saprà!-
-Già, ma…- la cinese smorzò l’entusiasmo una volta averlo visto. –Con che scusa pensi di falti avvicinale a quei malmocchi? Con delle calamelle? Non so a te, ma quando elo bambina io mi avevano insegnato a non accettale nulla dagli sconosciuti! E poi sono pule solvegliati a vista dagli adulti! Potlesti fal lolo alimentale celti sospetti…!-
-Questo è vero! Però…- Akane si mise a guardare intorno nelle sue vicinanze. C’era una panchina, alberi, cespugli, una fontanella…
-Ci sono!!!- esclamò alla fine.

Shampoo in versione gatta attraversò in pochi secondi la strada e si piazzò sopra ad una giostrina ruotante. Miagolò per attirare l’attenzione di qualcuno.
-Oh, guarda laggiù Kana! Un gatto!- disse una bimba mora coi codini all’insù ad un’altra mora con le treccine.
-Un gatto! Ma che carino!- cinguettò l’altra che rispondeva al nome di Kana.
Le bimbe corsero verso Shampoo. La “codina” la prese in braccio. –Ma che amore! Non ho mai visto un micio così bello! Di chi sarà?- e insieme guardarono intorno.
-Beh, Karen, io non vedo nessuno…-
-Nemmeno io! E non ha il collare! Allora la voglio portare a casa io, se mamma mi lascia! È tutta rosa, penso che sia femmina, no? La chiamo Rosa!-
-Ma no, Karen! Rosa è un nome troppo scontato! È bella, ci vuole un nome che la mia mamma dice “raffinato”! La chiameremo… Isotta!-
Isotta… nome più antiquato che raffinato!
Altri bimbi si unirono di corsa a quelle due.
-Karen, Kana! Da dove viene quel gattino?- chiese un bambino.
-La abbiamo appena trovata! Si chiama Isotta!-
-Oooooh! Che carinaaa!- cinguettò un’altra bambina dai capelli ricci. –Dalla a me! Le faccio provare i vestiti della mia bambola!- e tirò la coda di Shampoo.
-Miaoooooo!!!- strillò di dolore la gatta. Accidenti, si trovò a pensare, ma quando verrà quella stupida di Akane a toglierla dai guai? Già voleva finirla con questa storia, non c’era niente di peggio di farsi chiamare con nomi così strampalati o di essere confinata in una stanza a provare stupidi vestiti per bambole!
-Smettila! Le fai male!- intervenne un bimbo moro coi capelli arruffati. –La gatta la porto a casa io! Sono sicuro che lei e il mio Daki si faranno tanta compagnia!-
-Noooo!- si oppose la ricciolina. –Daki è brutto e cattivo! Non può venire con te!-
-Hei Umi! Non parlare male del mio mastino!-
Ecco cosa c’era di peggio: essere rincorse da un cane da guardia! Dannazione! Ma Akane quando si decideva ad intervenire? Cosa aspettava? Lo faceva apposta a lasciarla torturare?
-Eccomiiii!- strillò correndo la sua salvatrice. –Oh, grazie al cielo bambini! Avete trovato la mia micetta! Mi era scappata!- poi s’inginocchiò. –Coraggio, vieni su!-
Andare in braccio alla sua nemica era una cosà che non le esaltava per niente, la umiliava. Ma lo stava facendo per il suo amato Ranma. Una volta per terra, miagolò e saltò in braccio ad Akane.
-Allora la micia è tua?- chiese Umi un po’ dispiaciuta.
-Sì, è mia!- ammise senza difficoltà. Shampoo approfittò di quell’occasione per morderle il braccio, come per dirle “Finalmente ti sei decisa a venire, maledetta!”. Akane fece appena un “Ahi!” soffocato. “Maledetta Shampoo!”
-Come si chiama?- chiese Kana.
-Si chiama… “Devo dire il vero nome o no?”… Si chiama Shampoo!-
-Che nome stupido!- commentò la piccola “raffinata”.
Akane trattenne Shampoo che voleva scendere per graffiare la bimba.
-Sta buona!- sussurrò impacciata con la goccia di sudore. –Sono solo dei bambini!- e poi rivolta a loro: -Eheheh! Cha vivace che è! Ditemi un po’: anche voi come me avete degli animali in casa?-
-Sì!!! Io io!!!- esclamarono saltellando e con la mano alzata i bimbi.
-Io ho un cane e un pesciolino!- disse il padroncino del mastino.
-Io ho solo un gatto!- disse un bimbetto biondo.
-Io ho tre gatti e due cani!- disse Karen.
-Oh, ma che bello!- si complimentò Akane. Il suo piano stava procedendo bene. –E ditemi, qualcuno di voi ha animali diciamo… strani? Che ne so una tartarughina, un pappagallo…-
Tutti ammutolirono pensierosi. Poi il biondino intervenne.
-Io no, ma mio zio ha un’iguana!-
-Un’iguana? Che strano animale!-
-Non è strano, è intelligente sai? Non è come quel panda che ho visto passare che mangiava e basta!-
Akane stette sull’attenti. Forse era proprio lui, il signor Saotome!
-Davvero hai visto un panda da queste parti? Era da solo? Era piccolo?-
-No no! Era grande così…- ed il biondino fece del suo meglio per spiegarsi con le braccia. –Ed era in compagnia di una signora. Poi sono venute altre persone strane con le maschere. La signora si è addormentata e quei signori hanno portato via lei e anche il panda!-
Akane non aveva dubbi: i tizi mascherati erano Kamen ed i suoi uomini. I signori Saotome erano stati portati via da loro, se non rapiti in qualche modo. Come ancora non lo sapeva.
-E dove sono andati?-
-Di là!- ed il biondino indicò verso sinistra col braccio.
Finalmente la pista giusta!

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: akane 101