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Autore: akane 101    11/01/2016    1 recensioni
un sogno che si realizza,una realtà dubbiosa.Tutto dipenderà da Akane.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11
RIVELAZIONE



Il puzzle immaginario di Akane si stava lentamente componendo. I pezzi, impregnatisi di logica e senso, si incastravano perfettamente gli uni con gli altri. Tuttavia, per comporre un quadro decente, mancavano alcune tessere altrettanto importanti. Ma era certa che era solo questione di poco tempo.

-Kamen… e così Ranze eri tu. Hai giocato alla parte della ragazza timida e paurosa. E ti è riuscito bene. Ci siamo cascati tutti, è vero. Ma da ora non incanterai più nessuno.-
-Hn…- la mascherata fece un sorrisetto beffardo. Era pronta a suonargliele per le rime con le parole. -È vero. Ranze non esiste, o forse esiste da qualche altra parte, chissà, fatto sta che almeno io non conosco nemmeno una che abbia questo nome. A proposito, vuoi sapere perché ho scelto proprio quel nome? È una cosa curiosa, sai?-

Quella sfacciata si prendeva gioco di lei ed Akane non volle permetterle di lasciarglielo fare oltre. Mettersi a rispondere a qualche stupido indovinello, poi, era totalmente fuori discussione.
-Cosa vuoi che me ne importi di un nome! Quello che voglio sapere adesso è perché Ranma ed i suoi sono qui!-
-Perché mi hanno seguito, ovvio. E per loro spontanea volontà.-
-BUGIARDA!!!- gridò inferocita Akane, perdendo il suo ostinato autocontrollo. –Li hai portati qui con l’ipnosi! Ecco perché avevi bisogno di abbracciarli prima di andartene! Volevi che loro respirassero il profumo che avevi messo sui capelli!!!-
Kamen fece una risatina e si appoggiò sullo stipite della porta. –Sì. È vero! Quando ho abbracciato Ranma mi sono sentita in Paradiso! È stato davvero bellissimo!- e rincarò la dose incrociando le braccia sul petto, ricordando quel momento. –Peccato che tu non possa sapere come ci si sente fra le sue braccia! D’altronde è comprensibile, non hai mai coraggio di prendere tu l’iniziativa!-

-Si può sapere che hai fatto ai Saotome???- Akane si scagliò ancora contro di lei, come scusa per mascherare la sua gelosia.
-Adesso piantala!!! Voglio sapere perché tieni tutti loro in ostaggio!!! Che ti hanno fatto di male???-
Kamen, sempre appoggiata allo stipite, incrociò le braccia.
-Cosa mi hanno fatto di male? Proprio niente! Non nutro alcun rancore verso di loro!-
-E allora???-
-Quello che voglio veramente è che Ranma sia tutto mio, ma per farlo dovrò eliminare il problema che si frappone fra lui e me. Tu!-
-Io? E solo perché sono la sua fidanzata deciso su accordo dei nostri genitori senza il nostro parere? E poi ci sono altre ragazze che spasimano per averlo!- aggiunse come ultima cosa Akane, facendo ovviamente riferimento a Shampoo, Ukyo e Kodachi.
-Non solo per quello! Mi spiegherò meglio: sei tu la mia unica e acerrima nemica! Le altre sono solo i miei mali minori. Sei tu quella cui covo rabbia solo a vederti!-
-Allora cosa ti avrei fatto io??? Chi sei tu veramente se non Ranze???-
-Fai troppe domande per i miei gusti ma visto che mi sento magnanina ti accontenterò. Come ho detto prima voglio che Ranma sia solo mio e senza alcun legame sentimentale o scritto che lo leghi a qualcun’altra. Tu perciò mi sei solo d’impiccio ai miei piani. Per questo sono dovuta ricorrere a metodi gastrici, lenti ma efficaci!-
-Metodi gastrici?-
Kamen si staccò dallo stipite per sorreggersi da sola.
-Ti sarai certamente accorta di quei incensi vicino a Ranma ed ai suoi…-
Akane si girò a guardare quello vicino al suo fidanzato.
-…Non è un oggetto di abbellimento della stanza e non serve nemmeno a cambiarne l’odore. È un oggetto molto complesso che serve a fare un bel po’ di piazza pulita nella sua mente. Infatti, quando l’incenso finirà di sprigionare il suo profumo, lui si risveglierà e tornerà quasi come quello di una volta. Ovvero si ricorderà chi è, si trasformerà di nuovo in ragazza… Ma si scorderà di te e della sua permanenza in casa tua. Perciò non avrà nessun motivo di rimanere insieme a te!-
L’altra ragazza si girò di nuovo a guardarla con astio.
-E hai portato qui anche i signori Saotome per lo stesso trattamento, vero? Ma cosa centrano loro?-
La mascherata sbuffò.
-Sei la solita lenta di comprendonio… Ho portato anche loro qui perché era inutile che rimanessero da te: vi avrebbero alimentato qualche inutile speranza di ritorno di Ranma. E poi non volevo proprio nessuna traccia, nessuna presenza dei Saotome a casa tua! Tra un po’ di tempo sarete degli estranei per loro!-
“Già… era così ovvio…” si fece la predica Akane. –Io te lo impedirò!!!-
-Ah sì?… Vedremo…- Kamen frugò nella sua borsetta ed estrasse una piccola boccetta. Gliela mise davanti perché la guardasse. –Anticipo la tua prossima domanda. Questa boccetta serve a far annullare gli effetti di entrambi gli incensi, basta versarne il contenuto sugli incensieri. Se la vuoi devi prima sconfiggermi ma ormai hai solo poco tempo… Diciamo su per giù mezz’ora…-
-Allora sarà mia!!!- Akane senza pensarci due volte corse decisa verso di lei. Kamen riuscì rapidamente ad indietreggiare e a rimettere la boccetta sulla borsetta.
-Pensavi davvero che fosse stato facile?- la sbeffeggiò. –Povera illusa! Su, prendimi se ci riesci! Ahahah!- e corse verso il corridoio.
Ad Akane non restò altro che correrle dietro.

Arrivate nel grande spiazzo grande e vuoto, Kamen improvvisamente si fermò e si voltò.
-Sciocca! Eppure io ti avevo avvisato di non aver niente a che fare con la grande Kamen!!!- e si avventò contro Akane, dando inizio ad un nuovo combattimento.
La ragazza schivò facilmente il pugno dell’altra e poi un altro. La lotta continuò così con colpi, spostamenti ed altre mosse che richiesero un gran dispendio di energia.
Akane riconobbe che non solo la sua avversaria era più forte di lei su ogni campo ma aveva come la sensazione di… aver già combattuto contro ella in passato. Sì, perché ogni suo gesto le era strettamente familiare. Se Kamen ce l’aveva con lei, allora il motivo doveva essere più che valido.
La grande distanza fisica che si instaurò la loro, fu un pretesto per riprendere fiato e creare un altro scontro, quello verbale stavolta.
-Come pensi di poter sconfiggermi tu? Io ti batto su tutta la linea, questo è ovvio!-
-Sì, sarà anche vero… come sei stata brava a farti pubblicità in quel modo così spudorato! La bellissima Kamen… la Kamen piena di fascino… Tu sei solo falsa e nient’altro!-
-Tks!- obbiettò Kamen. –Ma guarda chi si mette a predicare! Pensi di essere meglio di me? Io sarò anche falsa, ma tu sei dannatamente incoerente! Prima ti lamenti che l’arrivo di Ranma ha trasformato casa tua in un inferno e dicevi che la sua presenza ti dava fastidio. Ed adesso sei qui con la pretesa di rivolerlo indietro!!! Prima di giudicare gli altri giudica te stessa!-
Akane prese male questa frittata voltata contro di sé e lo dimostrò dandole un’occhiataccia.
-Io ti do la possibilità di liberarti di lui e di avere una casa priva di certe calamità e innanzitutto più tranquilla. Ed io otterrò ciò che più voglio!-
-Tu!!! Come osi decidere ciò che è meglio per me???- si scagliò furibonda contro l’altra. –Come osi decidere ciò che è meglio per lui??? Pensi che noi siamo delle semplici pedine di una scacchiera e tu sei quelle che le muove??? Ranma e gli altri torneranno a casa con me come è giusto che sia!!! Il resto non conta nulla!!! Io mi riprenderò Ranma a tutti i costi!!!-

Kamen capì che persuaderla con le buone –ed a parole- non sarebbe servito a niente. Le sollevava soltanto il fatto che Akane era totalmente all’oscuro dei sentimenti che Ranma provava per lei. Se l’avesse saputo le cose tra loro avrebbero preso una piega totalmente diversa. Ma era proprio il fatto che i loro sentimenti sotto sotto corrispondevano che alla mascherata mai sarebbe andata a genio! Ecco il motivo più grosso perché Akane le era nemica!
-Sai così tante cose di me… mentre io di te so poco o niente!!! Dannazione, per l’ultima volta dimmi chi sei veramente!!! Levati quel cavolo di maschera e mostrati realmente!!! Ho capito di averti già incontrata da qualche parte!!!-
-Eheheh!- Kamen la derise. -È bello vederti sulle spine! Tuttavia è meglio che non lo sappia chi c’è qui dietro.- disse toccandosi il mento della maschera. -Potrebbe nascondersi il tuo incubo peggiore, una realtà troppo scottante. Peccato io che voglia sparire dalle scene lasciando dei dubbi irrisolvibili dietro di me!-
-MIAOOOO!!!-

Le rivali si girarono istintivamente di scatto per vedere una Shampoo furibonda in versione gatta. Ella soffiò in posizione di attacco contro Kamen, ricordandosi del tiro mancino che le era stato impartito. Lì, in quella stanzetta invasa da quello strano fumo aveva scorto un condotto dell’aria, troppo piccolo per poter passarci una persona ma adatto ad un animale di piccola taglia. Casualmente(?) ebbe anche la fortuna di aver trovato un secchio con dell’acqua dentro. Nei panni di gatta, saltare su uno scatolone e a sua volta saltare fino a quella cavità, fu molto semplice. Il tempo di balzare fuori per respirare aria pura, riprendersi, trovare una finestra aperta e meditare vendetta ne conseguì poi.
-Shampoo?!- disse una Akane stupita: si era ormai dimenticata che era venuta insieme a lei.
La reazione di Kamen, invece, fu del tutto inaspettata.
-Aaaah!!! No!!! Shampoo!!!-
La cinese partì alla riscossa aggrappandosi alla testa della mascherata.
-NO!!! NO!! Vai via dannata bestiaccia!!!-
Akane guardò la scena stupita. Kamen stava reagendo davanti a Shampoo in un modo esagerato! Possibile che ella fosse così tanto impressionata dall’arrivo di una nuova avversaria da agitarsi in quel modo?
-Aiutatemi!!! Fatemi sparire quel dannato gatto!!! Non lo posso sopportare!!!-
Da un punto indefinito apparvero due uomini mascherati, i quali tolsero con la forza la cinesina, la neutralizzarono per renderla inoffensiva e la scaraventarono fuori dalla finestra da dove era entrata. Ella precipitò sul prato svenuta. Compiuto il loro compito, si dissolsero come fumo.
Kamen, ancora scossa, raccolse fiato e sicurezza. Ne aveva davvero bisogno.
“Maledetta Shampoo… Non solo è riuscita a scamparla… Ha anche fatto fuori la mia scorta… Ne avrei avuto bisogno contro quell’altra…”
-Ha paura dei gatti.- pronunciò a bassa voce Akane, parlando a se stessa. –Proprio come Ranma…-
Fu come un fulmine al ciel sereno. La ragazza sbarrò gli occhi, mentre la sua mente si aprì improvvisamente mostrandole i ricordi di un lontano passato, ma non sbiadito. La paura gatti, ma specialmente gli incensi. Era solo un’ipotesi, eppure nessuno al mondo poteva garantire che una seconda volta non potesse mai capitare. Un’ipotesi che ora era più vera che mai.

-È mai possibile che tu sia in realtà… La parte femminile di Ranma???- Akane ne era sicura al cento per cento.
Quella volta Happosai usò proprio un incensiere per separare le due metà di Ranma. Il suo doppio risultò un’anima malvagia, possessiva e ossessionata dalla propria controparte maschile. Ricordava il suo sguardo fiero e ghiacciante, complice quegli occhi vuoti, privi di pupille, capaci di creare crepe nella terra e sollevare qualsiasi cosa col pensiero. Debole davanti ai raggi solari, alle pergamene scaccia spiriti e ai gatti.
Ma quella che l’era davanti sembrava non soffrisse per niente alla luce del giorno. Non aveva nessuna pergamena sotto mano, ma come avrebbe potuto immaginare? E poi avrebbe ancora funzionato, visto che appariva più “resistente”? Ma la paura dei gatti era rimasta.
-Sei stata nuovamente divisa da lui!!!-
Essendo parte di Ranma, era perciò ovvio che conoscesse le persone che gli stavano intorno con il conseguente fatto che sapeva come comportarsi con ciascuno di loro. Era tutto architettato molto bene, facile agire su un terreno già spianato!

Kamen restò immobile a fissare l’altra, macerata dalla rabbia. Voleva andarsene in punta di piedi lasciando dietro di sé un’ombra di dubbio. Ma con la situazione sfuggita di mano avrebbe dovuto rivedere i suoi piani. Non aveva mai valutato la possibilità di togliere la maschera davanti al suo nemico e già portandola la faceva sentire potente. La mano destra si posizionò sotto il mento, di nuovo, e stavolta sollevò ciò che copriva la sua faccia. Sentì l’aria investirle in pieno, sentì i capelli liberi di sciogliersi sulle sue spalle, sentì il rumore della maschera caduta volutamente per terra. Aprì gli occhi, forniti di pupille e dello stesso colore di Ranma, e guardò Akane con aria di sfida.
-Sì, è vero. Io sono la sua parte femminile. Sono la metà mancante.-
Akane si preparò mentalmente alla sua nuova sfida. Eccola lì, di nuovo quell’essere spuntato fuori da un giorno all’altro ma con già la presunzione di imporsi agli altri.
-Ci troviamo di nuovo… ma vedo che nel frattempo non sei cambiata di una virgola. Chi è stato ad invocarti, poi???-
-Una persona a cui devo la mia riconoscenza.- stette sul vago Kamen –Che importanza ha chi sia? Nemmeno io so granché sul suo conto.-
-Tu in realtà non esisti!!!- Akane la additò decisa. –Non sei mai esistita! Non fai parte di questo mondo. Come puoi avere la pretesa di…-
-STAI ZITTA!!!- urlò Kamen di rabbia, facendo scaturire una grande e violenta massa d’aria. I suoi occhi divennero color ghiaccio, vuoti senza le pupille. La carnagione divenne più chiara. I suoi capelli rossi si mossero. Un’aura la circondò. In breve ritornò ad essere quello spirito malvagio che si era conosciuto.
L’altra ragazza andò a sbattere con la schiena contro il muro a causa della spinta d’aria.
-È vero…- sibilò rabbiosa Kamen. –Sono solo una presenza temporanea… La mia vita dipende da un dannato incenso… presto dovrò anche sparire per sempre… Ma se non potrò avere Ranma tutto per me… NON LO AVRÀ NESSUN ALTRA!!!- il suo grido si propagò per tutto lo stabile.

Akane si riprese dal colpo senza poi tanta difficoltà. Dopotutto aveva passato anni a fortificare il proprio corpo. Era sempre pronta a sfidarla.
-Adesso ti farò stare buona per un po’…- la nemica le fece un sorrisetto compiaciuto. –Giusto il tempo affinché la metamorfosi del mio Ranma si sarà completata!-
“Non mi sotterrò alla tua volontà così facilmente, dannata Kamen!” si disse la nostra eroina lanciandole un’aria di sfida.
Improvvisamente accadde un colpo di scena che costrinse Kamen a cambiare i suoi piani. Infatti ella venne colta da un leggero mancamento e sentì il bisogno di fornirsi d’aria.
“L’incenso… sta esaurendo il suo effetto… Non ora… non ora!”
Akane vide la sua nemica perdere la sua aura, la forza cui riusciva ad intimorire e molto lentamente che tornava ad essere più “solida”. Ne approfittò per passare al contrattacco sferrandole un pugno in pieno petto, almeno era quella la sua intenzione, ma il suo piano andò in fumo grazie ai pronti riflessi di Kamen che riuscì in qualche modo ad indietreggiare.
Ma questa si sentiva sempre più debole.
-Non finirà così… Hai… Hai la mia parola!!!-
Si precipitò verso Akane e costei si preparò a parare le sue mosse. Ma la nemica non fece ciò che si aspettava. La superò facendo un salto e andò a finire dietro di lei ad un paio di metri.
-NON FINIRÀ COSÌ!!!- ripeté Kamen ostinatamente come per farsi coraggio.
Akane di scatto si voltò. La vide dirigersi in tutta fretta verso la stanza dove stava imprigionato il fidanzato. Non sapeva il perché lo facesse ma sentiva che doveva seguirla e fermarla a tutti i costi! E lo fece.
-NO!!! Ranze… Ranko… Ranma!!!-. Fu così che, inconsapevolmente, risolse l’enigma lanciatole dalla sua rivale. Tre nomi così simili tra loro per via della stessa radice che significavano un’unica cosa!

   
 
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