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Autore: FunnyYoungMe    11/01/2016    2 recensioni
Due classi in gita a Venezia, tre insegnanti fuori dall'ordinario e un gruppo di amici piuttosto pazzi e creativi. Questo è ciò che aspetta a Kyuhyun non appena poserà piede nella bellissima Venezia. Ah, e cosa più importante: la sua cotta è in gita con lui!
[KyuSung][EunHae]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kyuhyun, Ryeowook, Un po' tutti, Yesung
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: Presenza di imprecazioni

- Uhm, ugh..- mugugnai svegliandomi. Mi stiracchiai e sentì un paio di gambe in più nel letto. - Ma che..?-
Guardai alla mia sinistra e vidi Yesung che dormiva ancora, con le gambe aggrovigliate alle mie. Il suo braccio sinistro mi cingeva la vita, come se avesse paura che lo lasciassi. Mi ricordai della sera prima e ringraziai il black-out per avermi dato l'opportunità di dormire con lui.
La sua faccia da addormentato era così...così..sexy! Cominciai ad inspirare ed espirare per calmarmi..  e abbassare la mia temperatura corporea. Tornai a distendermi e guardare più da vicino il viso di Yesung. Mi sarebbe piaciuto svegliarmi tutti i giorni al suo fianco.
- Cosa stai guardando?- disse a mezza voce Yesung aprendo gli occhi.
- Ah, uhm, io… Sei sveglio da molto?- replicai, girandomi a pancia in su e guardando il soffitto.
- No. Solo da quando hai cominciato a fissarmi.- rispose lui stropicciandosi gli occhi e stiracchiandosi.
- Non è colpa mia se la vista è ottima.-
Oh merda! Cosa avevo appena detto?? Guardai verso di lui: aveva gli occhi spalancati. - Cosa..cosa hai appena detto?-
Oh no, oh no. E ora cosa potevo dire? “Ehi, sei così figo che non posso fare a meno di guardarti”? Stavo per aprire bocca e dire qualcosa, qualunque cosa, che lo depistasse ma per fortuna il mio cellulare suonò.
- Scusa, devo rispondere.- mi alzai dal letto e mi avvicinai al mio per prendere il telefono che era appoggiato sul comodino.
Mi era arrivato un messaggio da Sungmin. “Sono Sungmin, ho preso il tuo numero da Wookie. Piaciuto il “black-out”? Spero ne sia valsa la pena perché convincere quelli dell'albergo a togliere la luce solo da voi è stato impegnativo e, soprattutto, costoso. Dopo voglio il resoconto, per filo e per segno.”
Spalancai la bocca. Il black-out era stato una loro messinscena??? Dovevo strangolare qualcuno, subito. Senza guardare verso Yesung, indossai una tuta e uscì dalla stanza, diretto alla palestra. Avevo un'ora prima di andare a fare colazione, un'ora in cui avrei potuto sfogare tutta la tensione accumulata fino ad ora durante questa gita. Per fortuna non incontrai nessuno e riuscii a raggiungere la palestra senza alcun problema.

- Allora, come va la nausea?- domandò Eunhyuk una volta che li raggiunsi al tavolo.
Quando ero tornato in camera, Yesung già non c'era. Mi ero fatto una doccia veloce e vestito in fretta per poi subito uscire. Yesung si era seduto tra Sungmin e Ryeowook e non aveva alzato la testa quando ero arrivato.
- Va benissimo, grazie.- risposi prendendo la brioche e spalmandola di marmellata di fragole.
- E sei subito andato a letto, Kyu?- chiese Sungmin rivolgendomi un sorriso innocente.
Dovevo rispondere? Cioè, non ero sicuro se lui era d'accordo con Yesung di farmi impazzire e, quindi, se aveva raccontato a Yesung del finto black-out, per approfittarne e prendersi gioco di me. - Sì.-
Yesung tossì violentemente e Ryeowook cominciò a dargli delle pacche sulla schiena. - Grazie dell'aiuto Wookie.-
Avevo appena imboccato la brioche quando una mano si posò sulla mia spalla. - Kyuhyun, verresti a darmi una mano?- sentii dire dalla Diva.
Rabbrividì prima di rispondere. - Sto facendo colazione.-
- Beh, avresti potuto cominciarla prima. Ah è vero! Che sbadato. Sei arrivato tardi.-
- Che due scatole! Fa prima a mettermi il guinzaglio, così seguo i suoi orari.- borbottai, sperando non mi sentisse.
- Ci avevo pensato ma, purtroppo, il professore Choi non è d'accordo.- replicò sfoderando un sorriso a trentadue denti.
Non ebbi altra scelta che seguirlo. Non sapevo cosa voleva fare ma almeno mi avrebbe lasciato stare per qualche ora. Prima di lasciare la sala, notai lo sguardo inquisitore di Siwon e di Kangin.
Anziché dirigerci verso le stanze o verso la reception, mi condusse in un corridoio piuttosto buio. Cominciai a preoccuparmi quando lo vidi aprire una porta e mi fece segno di entrare.
- Non credo sia una buona idea.- commentai guardando alle mie spalle.
- Entra se non vuoi che ti rispedisca a casa a calci nel sedere.-
Entrai senza fare storie; volevo restare qui, anche a costo di essere.. molestato dal professore. La stanza era buia e c'era odore di chiuso. La Diva chiuse la porta e accese la luce. La stanza non era molto grande e conteneva una sedia e un tavolo nell'angolo a destra mentre invece allineati sulla parete di sinistra c'erano gli arcade di un tempo. Spalancai la bocca impressionato e mi girai verso il professore.
- Ma come.. Perché..?- non riuscivo a formulare delle frasi tanto ero emozionato.
- Ho notato che sei un po’.. stressato ultimamente e so che ti piacciono i giochi, per cui ho chiesto al direttore dell'albergo se conosceva una sala giochi nelle vicinanze. Lui mi ha detto che era meglio se rimanevi in un posto all'interno dell'edificio, per cui mi ha mostrato questa stanza.- rispose, appoggiandosi alla parete.
- Grazie, è veramente…-
Qualcuno cominciò a bussare insistentemente alla porta. E pochi attimi dopo, il proprietario dei pugni cominciò a parlare.
- Kim Heechul, qualunque cosa tu stia facendo a quel ragazzo, smettila subito! Cazzo, sei il suo insegnante!- esclamò irato Siwon
- Andiamo Heechul, scherzavo. Non puoi molestare i nostri studenti; i genitori si fidano di noi.- urlò Kangin.
- Aish babo! Non l'ho neanche sfiorato.- ribatté la Diva aprendo la porta e lasciandoli entrare.
I due insegnanti si avvicinarono a me e cominciarono a controllare ogni mia superficie corporea scoperta - e quelle più probabili per un “attacco” da parte di qualcuno -. Constatato che non avevo segni strani né altro, mi fecero uscire dalla stanza dove trovai ad aspettarmi la persona che tanto a lungo avevo atteso.
- Hyung!- strillai correndo ad abbracciare Leeteuk, mio grandissimo amico di infanzia nonostante abbia due anni in più di me.
- Ehi Kyu, sei contento di vedermi a quanto pare.-
- Contento? Mi stanno facendo diventare matto!- strillai continuando a tenerlo stretto.
In quel momento passò Yesung insieme a Wookie e Sungmin. Quando ci vide, assottigliò gli occhi e strinse le labbra senza fermarsi a parlare. Donghae ed Eunhyuk ci raggiunsero e si sorpresero quando videro Leeteuk.
- Ma scusa, sono passati tre giorni, tanto valeva starsene a casa.- commentò Eunhyuk.
- E abbandonare qui il mio piccolo amico? No.-
- Ma non sei impegnato con il Consiglio Studentesco?- fece notare Donghae.
- Il mio vice se la caverà.- rispose Leeteuk tranquillamente. - Ora, se mi scusate, devo parlare con Kyuhyun. So che oggi è la giornata libera quindi.. ci vediamo a cena.- disse il mio amico prendendomi per il gomito e uscendo dall'albergo.
Non parlammo molto mentre giravamo per il quartiere; eravamo troppo intenti a meravigliarci degli edifici, dei canali, dei negozi. Era veramente fantastica Venezia.
Giunti davanti ad una gelateria, ci prendemmo un gelato e ci andammo a sedere su una panchina che dava su un canale. Passò una gondola che andò ad aggiungere un altro fascino a Venezia: era romantica. Tanto. Sospirai e quello servì a Leeteuk per cominciare l'interrogatorio.
- Dimmi Kyu, che è successo?-
Gli bastò quell'unica frase per farmi parlare e raccontare tutto, dalle scene in stanza con Yesung alle trovate della EunHaeWookMin. E più parlavo, più mi sembrava tutto una pazzia, come se fossi finito in un gruppo di pazzi. E non omessi neanche le scene del professor Heechul.
- E la tua conclusione qual è?- domandò lui sorridendomi.
- Che sono maledettamente innamorato di Yesung e che devo muovermi, sennò quei quattro pazzi continueranno a torturarmi.-
- D'accordo, abbastanza sensato come ragionamento. E...vuoi che ti dia una mano?-
- Non c'è neanche bisogno di chiedermelo. Tu hai carta bianca!-
- Aigoo, il mio bambino sta crescendo in fretta!- strillò Leeteuk, mimando il gesto di asciugarsi una lacrima. - Ci pensa eomma Teukie a tutto. Tu devi solo eseguire.-
Dopo quella nostra chiacchierata, continuammo la nostra passeggiata fino a tornare all'albergo. Yesung era fuori dall'edificio insieme a Wookie, Sungmin e la EunHae e quando ci avvicinammo a loro, notai che Yesung stringeva le mani.
- Ciao ragazzi.- disse Leeteuk rivolto a tutti ma soprattutto guardando Yesung.
- Ehi Leeteuk, sei arrivato finalmente.- commentò Ryeowook avvicinandoglisi.
- Sentite ragazzi, mi è venuta in mente una cosa.- Tutti ci girammo a guardare Leeteuk. - Visto che siamo a Venezia e che fino all’ora di cena siamo liberi, perché non facciamo un giro sulle gondole?-
- Questa mi pare un'ottima idea.- rispose subito Sungmin guardando gli altri.
- Anche per noi va bene.- rispose Donghae prendendo per mano Eunhyuk.
- È uguale.- dichiarò Yesung, leggermente irritato.
Senza aspettare la mia risposta, ci dirigemmo verso il gondoliere più vicino. Leeteuk si avvicinò a me e, senza farsi sentire dagli altri, mi sussurrò all'orecchio. Mi voltai a guardarlo, improvvisamente spaventato per quello che mi aveva appena detto. Mi aveva appena ordinato di dichiararmi??
Avvicinati a due gondolieri, Leeteuk chiese loro se potevamo fare un giro - il tutto in inglese - e quante gondole avevamo a disposizione. Loro dissero che al momento c'erano solo due gondole e che, al massimo, su una potevano starci in quattro. Leeteuk si girò verso di noi e, ovviamente, formò le coppie: la EunHae insieme a Sungmin e Ryeowook su di una, io e Yesung sull'altra.
- E tu, hyung?- domandò Ryeowook, confuso dalla cosa.
- Ah non vi ho detto che soffro il mal di mare?- commentò lui portandosi una mano davanti alla bocca.
Era una bugia. Lui non soffriva il mal di mare, ne ero certissimo. Stava fingendo per lasciarmi solo con Yesung. Lanciai a Leeteuk uno sguardo assassino, sperando che capisse. Ma evidentemente fece finta di non vedermi.
I gondolieri ci dissero di salire sulle imbarcazioni, avvisandoci che il giro sarebbe durato mezz'ora. Leeteuk disse che andava bene e poi si avvicinò al gondoliere che guidava la gondola sulla quale eravamo io e Yesung. Gli mormorò qualcosa e dallo sguardo confuso dell'altro, capii che gli stava dicendo qualcosa a proposito di me e Yesung. Quest’ultimo non stava guardando né me né Leeteuk, ma guardava alla sua destra, verso le altre imbarcazioni.
In piena crisi, le gondole partirono. Non ci eravamo neanche allontanati di cinque metri che mi arrivò un messaggio.
“So che ti sembrerà un po’... brusca la cosa ma penso sia ora che tu gli faccia sapere come ti senti. Se non per lui, fallo per te. Ho detto al gondoliere di prendere una strada diversa dall'altra, così non sarete interrotti dagli altri quattro. Io so che puoi farcela. In bocca al lupo!”
Era la prima volta che Leeteuk si comportava così, e ciò significava che la questione gli stava a cuore.
Quando tornai a guardare davanti a me, vidi che la gondola, giunti ad un incrocio, aveva preso una strada diversa da quella dei nostri amici.
- Ci vediamo dopo!- urlò Ryeowook, salutandoci con la mano. Gli altri tre lo imitarono.
Yesung rimase impassibile, anche se notai che si era irrigidito. Volevo parlargli, ne avevo tutta l'intenzione ma avevo paura. Paura di come potesse reagire, di cosa mi avrebbe detto e di non riuscire a spiegarmi bene. Pensai a quanto avevano fatto i nostri amici - anche se erano cose troppo estreme per i miei gusti - e a quanto avesse fatto Leeteuk. Che miglior modo di ripagarli, che dichiarandomi a Yesung?
Passammo metà del viaggio in silenzio, volendo evitarci e cercando di ammirare il paesaggio ma più il tempo passava, e più volevo parlargli.
Stavo per aprire bocca quando Yesung intervenne. - Sai, lo so cosa state cercando di fare.-
Lo guardai confuso. Sinceramente, non sapevo di cosa e di chi stesse parlando. Stavo per chiederglielo ma lui mi interruppe di nuovo. - Non sono cieco. Il comportamento del professor Kim, l'arrangiamento dei posti a tavola, il black-out… tutto per farmi capitolare, giusto? Hai fatto una scommessa con qualcuno e ora stai cercando in tutti i modi di farmi cadere ai tuoi piedi, non è così?-
Come diamine ci era arrivato ad una conclusione del genere?! E soprattutto.. Perché tirarla fuori ora e non le volte in cui eravamo soli in stanza? Di nuovo cercai di rispondere ma non mi diede il tempo di parlare.
- E poi.. Smettila di stare attaccato a Leeteuk; è.. sgradevole.-
Questo mi lasciò di stucco. Gli dava fastidio che io fossi vicino a Leeteuk perché gli piacevo io e quindi era geloso o perché... gli piaceva lui? Mi lasciò muto. Non riuscivo a parlare, ora. Ero arrabbiato. Con me, per essere una femminuccia e non avere le palle di dirgli tutto. Con Leeteuk, perché probabilmente era la cotta di Yesung e.. quello non mi andava bene. Con Yesung, perché più volte aveva cercato di farsi notare da me ma non ne conoscevo il motivo.
Decisi di non rispondere a niente di quello che aveva detto. Che credesse a quello che gli pareva e che gli piacesse chi voleva. Me ne fregavo.
Gli ultimi minuti del percorso né io né Yesung parlammo. Guardavamo ai lati per non incrociare lo sguardo né vedere con la coda dell'occhio l'altro.
Arrivammo al punto di partenza e, pagato il gondoliere, scendemmo in fretta dalla gondola. Donghae ed Eunhyuk si avvicinarono per parlarmi ma li scantai; non ero dell'umore. Anche Leeteuk cercò di venirmi incontro ma lo evitai, preferendo guardare verso il professore Heechul che aspettava gli studenti fuori dall'albergo. Mi fermai davanti a lui.
- Stasera non ceno. Mi trovate nella stanza arcade.- gli sussurrai senza guardarlo.
Lui mormorò qualcosa ma non prestai attenzione a quanto diceva. Mi allontanai da lui e andai verso la stanza che la Diva mi aveva mostrato quella mattina.

“Che palle! Che due grandissime palle! Perché niente può andare come voglio per una volta?!?” pensai mentre entravo nella stanza e subito adocchiavo il gioco che mi avrebbe rilassato: un gioco di guerra.
Cominciai a giocare ed effettivamente qualcosa rilasciai con il video game. Quando finì la terza partita era passata solo un'ora, per cui adesso probabilmente stavano ancora cenando. Stavo decidendo se andare ora in camera o dopo la cena, quando probabilmente tutti sarebbero stati nelle loro stanze, quando la porta venne aperta e Ryeowook entrò.
Non parlò subito ma rimase in un angolo a guardarmi giocare. La sua presenza mi innervosiva e lui sicuramente non era venuto per parlarmi in modo pacifico, visto che era teso e le braccia erano incrociate. Dopo cinque minuti decise di prendere la parola.
- Cos'è successo?-
- Chiedilo a Jongwoon. Ho chiuso.- risposi senza guardarlo.
Lui si avvicinò a me e guardò il gioco. - Non vuole dirmi niente. È scontroso.- disse con l'intento di farmi girare. - Non l'ho mai visto così.- aggiunse.
- Non sono affari miei.-
- Sì che lo sono. Prima della gondola era parzialmente trattabile. Tornato dalla gitarella non apre bocca e sembra fulmini con lo sguardo chiunque si avvini a lui.-
- BASTA!! Vuoi sentirti dire che gli ho fatto qualcosa che lui non voleva? Vuoi che ti dica che l'ho fatto incazzare? Beh, mi spiace distruggere le tue aspettative ma si dà il caso che, qui, l'unico che dovrebbe essere incazzato e fare la scenata sono io!- esplosi lasciandolo perplesso. - Non ho bisogno di parole di conforto né di nient'altro. Solo di non vederlo per un po’ e non sentirmi chiedere di lui, ok?-
Ryeowook non rispose niente, decise invece di lasciarmi da solo. E io provai di nuovo a sciogliere la tensione ma non riuscivo. Tirai un calcio al gioco: non serviva più. Ero di nuovo arrabbiato, per cui decisi di andare a fare un giro fuori dall'albergo, da solo.
Siwon mi vide dalla sala pranzo mentre mi dirigevo all’uscita e subito mi raggiunse.
- Kyuhyun, dove stai andando? Non potete uscire dall'albergo, soprattutto da soli.- dichiarò lui posandomi una mano sulla spalla.
Scrollai la spalla. - La prego, devo uscire di qui.- implorai guardandolo negli occhi.
Lui socchiuse gli occhi e si guardò ai lati prima di rispondere. - Ti lascio uscire…- quasi esultai - ... se mi lasci venire con te. Starò ad una distanza perfetta per te per stare da solo e fare quello che vuoi.-
Lo guardai. Beh, non mi avrebbe disturbato ed inoltre lui era uno abbastanza discreto, quindi non avrebbe raccontato i fatti miei a nessuno. - D’accordo.-
Lui sorrise e mi disse di aspettare mentre andava ad avvisare li altri due insegnanti. Tornò subito e uscimmo dall'albergo.
Camminavamo fianco a fianco ma non mi dava fastidio. Era silenzioso e guardava le vetrine dei negozi, senza aprire bocca. Io nel frattempo raffreddavo la mia arrabbiatura e mi schiarivo le idee.
Non c'era molto su cui riflettere. La questione era semplice: o ignoravo la sfuriata di Yesung e mi dichiaravo lo stesso, o mettevo una pietra sopra il capitolo “Yesung” e mi cercavo un nuovo interesse. Entrambe le due opzioni mi spaventavano, perché significava comunque affrontare Yesung e non mi sentivo pronto.
Trovata una panchina mi sedetti, facendo segno a Siwon di sedersi. Avevo preso la mia decisione e sapevo che sarebbe stata una cosa difficile da fare ma dovevo farmi forza.
- Devi sapere che qualche anno fa mi sono trovato in una situazione simile alla tua.- commentò Siwon, spezzando il silenzio e continuando a guardare davanti a sé. - Avevo la tua età e mi piaceva tantissimo questa ragazza ed ero sicuro che anche lei provasse qualcosa per me, visto che mi mandava tanti segnali. I miei amici facevano di tutto per farci dichiarare ma nessuno dei due prendeva l'iniziativa. Dopo aver cominciato a parlare, abbiamo cominciato anche a litigare, arrivando a non parlarci più. Poi lei si è avvicinata a me un giorno e mi ha invitato al suo compleanno. Quando sono arrivato alla festa lei.. Un ragazzo per il quale lei aveva una debolezza si era dichiarato e lei aveva accettato.-
Lo guardai. A quanto pareva, il mio professore sapeva tante cose su di me quante ne sapevano i miei amici. Escluso il motivo della sfuriata di Yesung di poche ore prima. - E perché mi racconta ciò?-
- Perché poco tempo fa l'ho rivista. È sposata con quel ragazzo da un anno e sta aspettando un bambino. Quando me l'ha detto, ho capito che la mia cotta per lei era ufficialmente finita e che dovevo andare avanti, sapendo che avevo perso una grandissima opportunità perché ora, se avessi fatto le cose in maniera diversa, quel bambino sarebbe figlio mio e lei mia moglie.- commentò sospirando.
- Non vorrei suonare un po’ brusco ma.. questo che ha a che fare con me?-
- Tanto. Se tieni veramente a Jongwoon e senti che senza di lui saresti perso.. Non lasciartelo sfuggire a causa di scemenze. Vai e conquistalo ora per non rimpiangere le tue decisioni più avanti.- detto ciò si alzò e tornò all'albergo, sicuro che lo stessi seguendo. Ed era così.
Il ritorno fu più silenzioso dell'andata, forse perché io ero intento a pensare a quello che avrei fatto di lì a poco e perché Siwon probabilmente stava ricordando la ragazza di cui mi aveva parlato.
Mano a mano che ci avvicinavamo all'albergo, la mia ansia aumentava esponenzialmente. Solo quando vidi Leeteuk fuori dall'edificio mi concessi un sospiro rilassato. Siwon ci salutò ed entrò, lasciandoci soli. Leeteuk si avvicinò a me e mi avvolse in un abbraccio stritolante.
- Kyu, cos’ho fatto di sbagliato???- domandò nascondendo la testa nel mio collo. Aveva la voce che tremava, così come il corpo.
- Non hai fatto niente. È solo… Yesung ha mal interpretato la nostra amicizia e ho pensato che, magari, tu piaci a lui.- risposi ricambiando l'abbraccio. - Tranquillo, se anche gli piacessi tu, voglio lo stesso dichiararmi.- aggiunsi interrompendolo prima che mi dicesse qualunque cosa.
Si staccò da me e mi guardò con occhi lucidi. Tirò su col naso, mi stirò le pieghe inesistenti dei miei vestiti e mi sorrise, mettendo in mostra le fossette per le quali molte ragazze - e anche ragazzi - si innamoravano di lui. - Vai e stendilo, tigre!- esclamò.
Ricambiai il sorriso, gli diedi una pacca sulla spalla e mi incamminai, dritto al mio obiettivo che, sapevo, avrei trovato in camera, seduto sul letto.

 

   
 
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