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Autore: MissKiddo    12/01/2016    2 recensioni
[ATTENZIONE: STORIA INTERATTIVA! ISCRIZIONI CHIUSE]
Cosa sono il bene e il male? Non sono forse le due facce di un unica medaglia? Sin dall'alba dei tempi il bene e il male si sono scontrarti per avere la supremazia sulla terra. Nessuna delle due fazioni raggiunse mai il predominio assoluto, ma un giorno il Re degli inferi, stufo di aspettare, decise di fondare un Ordine che avrebbe avuto lo scopo di portare il male nel cuore degli uomini. Il Re decise di affidare l'Ordine ai suoi figli prediletti: i gemelli Blaze e Beulah.
Ogni cento anni i due demoni avrebbero dovuto prelevare cinque giovani dalla terra per far superare loro delle prove. Se la maggioranza dei ragazzi avesse scelto il male sarebbero stati rispediti sulla terra, portatori di caos.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 3

La prima prova

Inghilterra 1837

Il conte Keaton Gladstone stava camminando tra i roseti del suo giardino, amava il profumo delle rose. Sua moglie era morta due anni prima lasciandolo senza un erede. I suoi parenti e i suoi consiglieri dicevano che avrebbe dovuto trovare immediatamente una nuova sposa, ma lui rifiutava. Non voleva più soffrire per amore. Arrivato ad una grande panchina di ferro battuto si sedette e sospirò. Gli occhi color del ghiaccio erano pensierosi e tristi.
Beulah se ne stava in disparte, osservando ogni suo movimento. Si era resa invisibile e quindi, quando lui si voltò, si stupì nel capire che l'aveva vista. «Chi siete? Palesatevi» ordinò lui costernato. Beulah sapeva che sulla terra vi erano degli umani capaci di sentire o addirittura vedere i demoni, ma non ne aveva mai incontrato uno. Così uscì dall'oscurità che l'avvolgeva e guardandolo negli occhi parlò: «Mediti il suicidio da molto tempo... » rispose lei avvicinandosi. «Come fate a saperlo?» disse lui incredulo. «So molte cose, giovane conte» l'altro la osservò ancora, non sapendo cosa dire. Erano vere le storie sull'inferno e i demoni? Quelle storie che raccontavano i suoi nonni davanti al camino? «Venite da un altro mondo, non è cosi?»
«Sei perspicace. Permettete che io vi prenda per mano» disse lei allungano il braccio. Keaton era titubante ma poi afferrò la mano della donna. Beulah sgranò gli occhi, il suo tocco non lo stava facendo il soffrire, il suo tocco mortale non faceva effetto su di lui...

 

Beulah si svegliò di soprassalto, di nuovo quei sogni, di nuovo il suo passato che la tormentava. Blaze non era più in camera sua e questo la consolò, almeno non l'avrebbe vista in quelle condizioni. Ricordava perfettamente il primo incontro con Keaton, ma non traeva piacere nel ricordarlo. Si alzò, quasi correndo, voleva pensare ad altro ed era giunto il momento di conoscere meglio le “Scelte”.

 

Blaze era seduto sul suo trono, mentre Beulah, che era al suo fianco, stava in piedi con la mano appoggiata sulla spalla del gemello. «Fateli entrare!» tuonò Blaze. Dopo pochi istanti la porta si aprì lentamente ed entrarono Louise, David e Ellen. Tutti e tre sembravano spaventati e spaesati, ma riuscirono ad arrivare sino al centro della stanza. «Benvenuti umani» disse Beulah sorridendo. «Volete dirci dove caspita siamo?» chiese Ellen guardandosi intorno. I due fratelli risero facendo innervosire ancora di più i tre ragazzi.
Blaze si alzò con calma e, con le mani dietro la schiena, si avvicinò ai tre. «Voi umani siete molto importanti, sulle vostre spalle giace un fardello molto pesante» David deglutì e prendendo coraggio guardò negli occhi neri dell'altro. «E quale sarebbe questo fardello?» chiese cercando di simulare calma. Blaze iniziò a camminare intorno ai giovani. «La rossa ha chiesto di sapere il nome di questo luogo, siete sicuri di volerlo sapere?» chiese Blaze fermandosi di fronte ad Ellen. «Si, ce lo dovete!» esclamò lei. «Questo è l'inferno» disse Beluah mentre raggiungeva gli altri. Louise quasi sobbalzò al suono di quella parola, si sentiva smarrita. Così senza pensarci afferrò nuovamente il bracciale di cuoio e lo strinse. Blaze captò il movimento e si avvicinò a lei. La fissò intensamente negli occhi e poggiò una mano sulla fronte della ragazza. «Bene, bene. È morta, non è cosi?» l'altra sgranò gli occhi. Come faceva quell'essere a sapere di sua sorella? «Si, una macchina l'ha investita» sussurrò lei.
Blaze sorrise beffardo. «Sento il tuo dolore ed è... piacevole» Louise ne aveva abbastanza, si allontanò da lui e calde lacrime iniziarono a rigarle il viso. Era furiosa: odiava piangere davanti ad altre persone e non voleva che quel pazzo parlasse di Valerie e del suo dolore. «Piacevole? Sei un bastardo!» urlò. Gli altri la guardarono con dispiacere. Ellen le si avvicinò e le afferrò una spalla. «Smettila di darle fastidio!»
«E tu smettila di rivolgerti a me in questo modo, inizi a darmi suoi nervi» concluse Blaze allontanandosi. «Basta con queste sciocchezze, è ora di fare sul serio» disse Beulah. Tutti si voltarono verso di lei ed aspettarono cosa avesse da dire. Ellen teneva ancora la mano di Louise, cercò di darle coraggio. Beulah sistemò i suoi lunghi capelli e si sedette con calma. Quando fu comoda iniziò a parlare con voce calma e decisa: «Voi, cari umani, siete stati scelti per un compito molto importante. Non vi sarà detto come e cosa dovrete fare, ma dovrete lasciar lavorare il vostro istinto. So che siete confusi e spaventati, vi prometto che non vi accadrà niente di male se fate i bravi. Come vi ha già detto il mio gemello; questo è l'inferno e noi siamo demoni» i tra giovani si guardarono l'un l'altro. «Pensate davvero che siamo così stupidi?» chiese David. Beulah si alzò velocemente e si catapultò davanti a lui. «Non ti è bastato quello che ti ho fatto vedere?»
«Può essere un trucco» rispose lui stringendo i pugni. Beulah socchiuse gli occhi e la gola di David sembrò chiudersi. Il ragazzo si portò le mani al collo e si accasciò per terra. Louise ed Ellen si avvicinarono ma Blaze le bloccò con uno sguardo. Beulah si abbassò e fissò gli occhi di David. «Mi credi adesso?» David rimase immobile. «Si...» gracchiò lui. «Più forte!» tuonò lei stringendo ancora di più la gola con la forza del pensiero. «SI!»
«Bene» Beulah mollò la presa e David prese una grande boccata d'aria. «Tirati su e non osare mai più contraddire ciò che dico». Blaze poggiò le mani sulle spalle della sorella e la avvicinò a se. «Fate entrare i sacrifici!» urlò lui. Dopo poco nella grande sala entrarono due guardie. Accanto a loro vi erano due ragazzi legati. Beulah cercò di evitare lo sguardo di Aaron. «Cosa vogliono farci?» sussurrò Amelia. «Non lo so, stammi vicino» disse Aaron vedendo gli altri tre. Blaze si rivolse ad Ellen, David e Louise. «Se volete andare via da qui, dovrete dare ordine di uccidere questi due innocenti!» Aaron strinse la mascella, mentre Amelia iniziò a piangere.
«Cosa?» chiese Louise incredula. «Hai sentito bene. Vi daremo qualche minuto per ragionare» disse Blaze scomparendo in un fumo nero. Beulah lo imitò e lasciò i ragazzi da soli con le due guardie.
«Vi prego, non lo fate!» urlò Amelia. La guardia più alta le ordinò di stare zitta, lei ubbidì ma con lo sguardo implorò gli altri. David osservò la scena e poi si rivolse alle altre due. «Cosa dobbiamo fare?»
«Mi manca la mia famiglia e voglio tornare a casa, ma...» sussurrò Louise. «Siamo nella merda!» esclamò Ellen. «Avete sentito cosa ha detto la ragazza bionda. Dobbiamo affrontare un compito importante e credo che sia proprio questo»
«Si, hai ragione. Ma siamo fottuti in entrambi i casi: se accettiamo quei due moriranno, e comunque non avremo la certezza che ci lasceranno andare. Se non accettiamo chissà cosa ci faranno» disse Ellen sprezzante. «Non potrei più vivere sapendo che ho fatto uccidere due innocenti» rispose David chiudendo gli occhi. «Forse è proprio questo il loro gioco! Vogliono confonderci, non dobbiamo accettare e vediamo cosa succede. Se noi fossimo al loro posto vorremmo questo» disse Louise voltandosi verso Aaron e Amelia. «Hai ragione, tanto non può andare peggio di così» rispose Ellen portandosi le braccia sul petto. «Avete capito? Rifiutiamo la vostra offerta!» urlò David verso il soffitto. Aaron ed Amelia fecero un sospiro di sollievo.
Blaze e Beulah che li stavano ascoltando si guardarono negli occhi e scossero la testa. «Maledizione!» disse Beulah piena di sconforto. «Calma, questa era soltanto la prima prova ed è la più semplice» rispose lui. I due gemelli riapparvero nella sala, battendo lievemente le mani. «Avete superato la prima prova» disse Beulah a denti stretti. «Lo sapevo!» esclamò Louise esultante. «Non cantare vittoria signorina. Questa era soltanto la prima di tre prove che dovrete superare» rispose Blaze.
I ragazzi furono di nuovo travolti dalla tristezza, non erano ancora salvi. Beulah si voltò verso Aaron e gli sorrise, dopodiché i cinque ragazzi caddero in un sonno profondo. «Non avrei sopportato altre chicchere, spediscili dove vuoi» disse Beulah secca. Blaze annuì lentamente e, con la forza del pensiero, catapultò i cinque ragazzi in mezzo alla terra arida e inospitale degli inferi. «Nella prossima prova interferiremo» disse Blaze sicuro.

 

Il Re era sul suo trono, amareggiato e confuso. Cosa aveva detto al consiglio? Ricordava che gli avevano fatto ricordare il suo passato da angelo e se ne vergognava. La sua parte buona e candida era uscita dal guscio e sapeva che avrebbe potuto dire qualsiasi cosa.

 

Beulah stava osservando il cielo sempre coperto da nuvole grigiastre. Pensò al quel ragazzo dagli occhi di ghiaccio, gli stessi occhi che aveva fissato per così tanto tempo...

 

Inghilterra 1837

«Beulah, sei tu?» chiese Keaton rivolto al buio della sua stanza da letto. Beulah continuò a fissarlo, ormai erano molte notti che scendeva sulla terra per guardarlo mentre dormiva. Lo affascinava, era un umano raro e prezioso. I demoni non potevano toccare gli umani se non per provocare del male, ma lui riusciva a sopportare il suo tocco. «Sono io» rispose lei rimanendo nell'ombra. «Porta via la mia anima...» sussurrò lui. Beulah si avvicinò al letto....

 

«Beulah, cosa stai facendo?» chiese Blaze. «Pensavo» rispose lei senza voltarsi. «Non sopporterei di vederti ancora star male» lei sospirò rumorsamente. Doveva smetterla con tutti quei sentimentalismi. «Neanch'io sopporterei di nuovo quel dolore. Cosa stanno facendo gli umani» Blaze la raggiunse adagio. «Guardiamo insieme...»

 

Amelia aprì lentamente gli occhi, il suo corpo chiedeva pietà. Il suo era ruvido e la puzza di zolfo penetrava nelle sua narici. Alzandosi lentamente vide gli altri tre ragazzi, anche loro sdraiata sul terreno, ma di Aaron non vi era traccia. Guardandosi intorno notò l'orizzonte e un fremito le percorse lungo la schiena: quel posto era orribile. «Svegliatevi, presto!» urlò lei. Il primo che si alzò fu David. «Cazzo, che gran casino» disse lui aiutando Louise ed Ellen ad alzarsi. «Io sono Amelia, grazie per averci salvato»
«Non avremmo mai fatto uccidere due innocenti. Ma il ragazzo che era con te dov'è?» chiese Louise cercando di togliersi la polvere di dosso. Amelia si voltò nuovamente e scrutò la collina che vi era poco distante. «Eccolo! Raggiungiamolo» i quattro ragazzi la seguirono e finalmente raggiunsero l'altro. Aaron stava fissando qualcosa, si potevano sentire le urla e i lamenti delle anime. Le cave erano i posti in cui venivano relegati i dannati. «E così siamo davvero all'inferno» sussurrò Aaron continuando a mantenere lo sguardo fisso.
Gli altri si sporsero ancora di più e fissarono la grande voragine nel terreno in cui camminavano delle sagome piccole come formiche. Non c'erano parole, rimasero tutti in silenzio, avevano visto e sentito troppe cose in un giorno. Ognuno di loro pensò alla propria famiglia. Cosa ne sarebbe stato di loro?

 

 

Spazio autrice:
Ciao ragazze! Ecco il terzo capitolo e la prima prova, cosa ne pensate? Come ha già detto Blaze questa era la più semplice, presto le cose si faranno più complicate.
Abbiamo scoperto chi era Keaton, ma ancora non sappiamo cosa successe fra Beulah e il giovane conte. Avete qualche idea, ditemi le vostre supposizioni! :)
A presto,
MissKiddo

   
 
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