Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Morrigan    15/03/2005    1 recensioni
* Draco & Ginny ff *
A volte la vita è complicata come una lunga corsa a ostacoli dove non ti puoi ritirare, soltanto correre con chi ti ama accanto a te.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Your love for him, will kill us all

Your love for him, will kill us all

 

 

Il sole e la temperatura avevano fatto sembrare quella una calda giornata d'estate. Ginny era scesa giù in paese per dare un ultimo saluto alle persone che cosi calorosamente l'avevano accolta parecchi mesi prima. Alle porte del paese, riuscì a sentire il profumo del pane appena sfornato della signora Maryanko e un sorriso le illuminò il viso, a Londra non ci sarebbe stato niente di tutto questo. Affrettando il passo, risalì la scalinata che portava alla chiesa del paese, lì di fronte abitava una vecchietta, la signora Galesku, che ogni domenica mattina, prima di recarsi in chiesa, le preparava la colazione. La considerava come una nipote e Ginny l'aveva presa subito in simpatia.

Quel giorno, cosi simile a tanti altri, si erano sedute su due seggiole nella viuzza dove abitava la nonnina. Sgranocchiando qualche buona ciambella e bevendo del latte fresco, Ginny le aveva raccontato gli eventi dell'ultima settimana, una scampagnata sul Monte e un'escursione alla fonte.....

All'improvviso però, la donna si era alzata senza un apparente motivo ed era entrata di corsa in casa. Ginny spaventata l'aveva seguita pensando ad un malore. L’impatto che ebbe con la casa varcando la soglia fù quasi raggelante, quel posto sembrava cosi freddo e inospitale, quasi come se nessuno vivesse più li da tempo...

"Signora Galesku? Tutto bene?" le chiese Ginny mentre guardava dentro ad ogni stanza. Poi vide un'ombra alla fine del corridoio, probabilmente quella era la stanza dove dormiva la donna. Entrando nella camera, Ginny vide la signora Galesku che le dava le spalle, intenta a cercare qualcosa dentro un grande cassettone.

"Signora?...Signora?"

Ginny le si avvicinò lentamente, poi le appoggiò una mano sulla spalla per farla girare e si ritrovò con un coltello conficcato nello stomaco. Il dolore lancinante la fece appoggiare alla petto della donna che le sussurrò qualcosa nell'orecchio. Poi estrasse il coltello dallo stomaco della ragazza e Ginny ricadde all'indietro. La Galesku pulì il coltello con un fazzoletto cosi bianco che quasi dava fastidio agli occhi e Ginny si accorse che il sangue sul coltello, il suo sangue, sembrava un liquido nero molto simile alla pece. Cercò di urlare mentre la donna le si avvicinava di nuovo, ma non riuscì ad emettere nessun suono.

La vecchietta si inginocchiò vicino a lei e la guardò dolcemente negli occhi.

"Perdonami piccina, dovevo farlo altrimenti il tuo amore per lui avrebbe ucciso tutti noi..."

 

Con un sussulto rimbalzò sulla sedia.

I capelli rossi le erano finiti sul viso, cercò di darsi una sistemata pettinandoli con le dita. Poi li legò in una lunga coda che lasciò ricadere sulle spalle.

Un secondo per raccogliere le idee. Era stato solo un incubo...decisamente.

Guardò il padre disteso sul letto, non aveva un bell'aspetto ma almeno si era ripreso. Al San Mungo facevano dei miracoli, questo era poco ma sicuro. Prese la mano destra tra le sue e la accarezzò, poi si alzò per dargli un bacio sulla fronte.

"Buongiorno, pà..."

Dall’altra parte del letto, suo fratello aveva assunto una strana posizione sulla sedia nella quale aveva dormito. Bill si sveglierà con un gran mal di schiena, pensò mentre spostava la sedia per uscire dalla stanza. Cercò di aprire la porta senza far rumore ma una voce la raggiunse alle spalle.

“Prendine uno anche per me, Gin…”.

La ragazza gli sorrise, annuì e chiuse la porta dietro si sè. Suo fratello la conosceva meglio di chiunque altro. E anche lui, come lei, condivideva quella straordinaria passione per il caffè.

La luce improvvisa dei finestroni del corridoio la fece indietreggiare, si stropicciò gli occhi e avanzò a passi lenti verso l’uscita del reparto.

Le cose stavano andando meglio, doveva ammetterlo, suo padre si stava rimettendo velocemente e nel giro di qualche giorno sarebbe tornato a casa.

 

-------------------o------------------------o------------------------------------o--------------------------

 

Salutò uno dei dottori accennando un sorriso, le mani occupate dai due caffè. Passando di fronte al reparto di terapia intensiva però si bloccò. La memoria corse velocemente a qualche anno prima, aveva passato giorni interi li dentro. Giorni interminabili, pieni di lacrime e di ansia. Poi, la fine di tutto, ma non del dolore. Guardò la panca di lato alla porta e rivide se stessa a diciotto anni, gli occhi rossi e tanta rabbia nel cuore.

 

Non andrà di nuovo così…non questa volta…

 

 

 

 

 

 

Scusate il ritardo con cui posto questo terzo capitolo ma sono stata troppo impegnata per prendere carta e penna e scrivere di nuovo.

Mi scuso per la brevità di questo capitolo, è un capitolo di passaggio nel vero senso della parola e non volevo perderci troppo tempo.

Conciso quanto basta per aprire le porte ai prossimi due capitoli, già pronti e veramente molto lunghi, almeno per me ^^.

Abbiate pazienza, la settimana prossima li posterò entrambi ;)

Baci, Rowan

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Morrigan