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Autore: Myra_16    12/01/2016    0 recensioni
Come è venuta a zia Jo l'ispirazione di Harry Potter? Com'è stato il periodo in cui non è riuscita a trovare nessuna casa editrice disposta a pubblicare il suo libro?
“E se quel treno, che dovrebbe portarti fino a Londra, fosse in realtà diretto verso un altro luogo? Un luogo magico, dove non esiste l'Amnesty International e i problemi che ti causa il lavoro lì? Un luogo magari popolato da... maghi, creature leggendarie e mostri?
[…] Sin da piccola, era come se dentro la tua testa ci fosse stato un foglietto bianco, senza nessuna scritta. Poi, quando hai imparato a scrivere, verso i quattro anni, la prima cosa che hai fatto è stata riempire quel biglietto con delle semplici parole: Diventare scrittrice. E ora, a ventisei anni di distanza, qualcuno è entrato nella tua testa, ha preso il foglietto e l'ha strappato in tanti piccoli pezzetti, per poi lasciare che il vento li trascinasse in giro per la città.
[...] Tu che credevi che tutto era ormai vano, che il tuo sogno non si sarebbe avverato.
Lui che non aveva rinunciato, che in quei due anni aveva cercato ogni pezzo del tuo biglietto e ora aveva trovato l'ultimo, realizzando il tuo sogno.”
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Come nacque il nostro mago



17 maggio 1990
Il treno su cui sei appena salita esce dalla stazione di Manchester proprio mentre ti siedi.
Sei vicino al finestrino e senti le gocce di pioggia che battono sul vetro.
È stata una giornataccia e vorresti solo estraniarti dal resto del mondo, cercare di non sentire i due signori davanti a te che parlano, andare in un altro posto che senti così vicino ma allo stesso tempo così lontano.
Chiudi gli occhi e il rumore della pioggia ti culla. Una sensazione di tranquillità ti invade, scacciando quella stanchezza che fino ad un attimo prima era padrona di te.
Su di te incombe ora un senso di armonia che non è dovuto al tempo, visto che fuori è tutto grigio e freddo. Non sai a cosa sia dovuto, se devi essere sincera, l'unica cosa che sai è che ti piace. Tutte le preoccupazioni della giornata scivolano via insieme ai problemi da essi causati.
Lasci vagare la tua mente.
E se quel treno, che dovrebbe portarti fino a Londra, fosse in realtà diretto verso un altro luogo? Un luogo magico, dove non esiste l'Amnesty International e i problemi che ti causa il lavoro lì? Un luogo magari popolato da... maghi, creature leggendarie e mostri?
Apri gli occhi ti scatto e raddrizzi la schiena.
I due uomini smettono di parlare e ti guardano.
«Si sente bene, signora?» ti chiede uno.
«Sì. Sì, sto bene» rispondi.
È come se qualcuno ti avesse tirato un colpo alla testa e ti fosse venuto un lampo di genio.
Hai bisogno di carta e penna. Non puoi aspettare di arrivare a casa. Non puoi permetteri il lusso di aspettare con il rischio di dimenticarti l'idea che hai in mente.
Cerchi nella borsa e prendi il taccuino che avevi comprato quella mattina. Sarebbe dovuto servire per un altro scopo ma non ti importa. Non hai una penna ma per fortuna trovi una matita mezza consumata.
Inizialmente rimani a fissare il foglio bianco, incerta su cosa scrivere.
Appoggi la punta della matita ed è allora che inizi a trasferire le parole dalla tua mente alla carta.
All'inizio, neanche tu sai cosa stai scrivendo ma non ti preoccupi. Ti era successa la stessa cosa a sei anni, quando scrivesti Rabbit, e a dodici, durante la stesura del romanzo che parlava di sette diamanti maledetti.
Dopo qualche secondo, ti rendi conto che sono nomi.
Continui a scriverne finché non arrivi a quaranta poi ti fermi e guardi il tuo lavoro.
Li rileggi più e più volte, fino a quando non li hai memorizzati, scegliendo tra loro chi e perché sarebbe stato più importante. Harry Potter. Sai già che lui sarà il protagonista della storia che hai in mente.
Ne modifichi alcuni, non soddisfatta dell'abinamento tra nome e cognome.
• Hannah Abbott
• Susan Bones
• Trevor Steeval
• Mandy Brocklehurst
• Millicent Bulstrode
• Michael Corner
• Stephen Cornfoot
• Vincent Tiger
• Tracey Davis
• Kevin Entwhistle
• Justin Finch-Fletchey
• Seamus Finnigan
• Anthony Goldstein
• Greory Goyle
• Hermione Puckle Granger
• Quennie Greengrass
• Wayne Hopkins
• Megan Jones
• Sue Li
• Neville Sidebottom Puff Paciok
Katrina Macdougal Isobel
• Ernest Macmillan
• Draco Spungen Spinks Malfoy
• Roger Malone
Lily Moon Luna Lovegood
• Thodore Nott
• Pansy Parkinson
Madhari Patel Padma Patil
Mati Patel Calì Patil
• Sally-Anne Perks
• Harry Potter
• Quirrel Raptor
• Oliver Rivers
• Sophie Roper
• Sally Smith
• Gary Thomas
• Lisa Turpin
• Ronald Weasley
• Blaise Zabini

Continui descrivendo i caratteri di alcuni personaggi come Harry Potter e Ronald Weasley e inizi a pensare alla storia che hai mente fino a quando arrivi a Londra.
Appena esci dalla stazione ti incammini verso casa il più velocemente possibile per continuare a scrivere.


3 settembre 1995
Christopher Little, il tuo agente, ti ha dato appuntamento al The elephant house, il pub di tuo cognato dove, in quei cinque anni, hai scritto la saga di Harry Potter.
Ma era solo per tuo piacere personale, finché Susan Sladden non ha letto i libri e non ti ha convinta, dopo circa un mese di insistenza, a pubblicarla.
E ora, grazie alla sua continua determinazione, stai camminando per le strade affollate di Edimburgo per andare all'appuntamento, sperando che Christopher ti dica che la casa editrice a cui ha proposto il romanzo abbia accettato di pubblicarlo. Dopo due rifiuti, non puoi fare altro che incrociare le dita e aspettare.
Appena entri, il profumo delle brioche sfornate da poco ti invade le narici.
Ti dirigi verso il tavolino dov'è seduto Christopher.
«Buongiorno Christopher» lo saluti sedendoti.
«Salve Joanne» ti risponde.
Ha un'espressione cupa per cui inizi a insospettirti ma chiedi lo stesso: «Buone notizie?»
Lui scuote leggermente la testa prima di rispondere. «Non direi. La casa editrice ha rifiutato definendo il romanzo “fin troppo lungo”.»
Appoggi la testa sulle mani con aria sconsolata.
«Qualche altro posto dove provare?» chiedi.
Il tuo agente assume un'aria pensierosa. Alla fine dice: «No.»
Ecco il tuo sogno di diventare scrittrice infrangersi.
Sin da piccola, era come se dentro la tua testa ci fosse stato un foglietto bianco, senza nessuna scritta. Poi, quando hai imparato a scrivere, verso i quattro anni, la prima cosa che hai fatto è stata riempire quel biglietto con delle semplici parole: Diventare scrittrice. E ora, a ventisei anni di distanza, qualcuno è entrato nella tua testa, ha preso il foglietto e l'ha strappato in tanti piccoli pezzetti, per poi lasciare che il vento li trascinasse in giro per la città.
«Mi dispiace Joanne.»
La voce di Christopher ti riporta alla realtà.
Cerchi di fare un sorriso ma non sei sicura che sia quello il risultato ottenuto.
Ti alzi in piedi e lui fa lo stesso.
«Non importa» dici «Vuol dire che non era destino.»
Uscite dal locale e vi salutate, poi tu vai a destra e lui a sinistra.
 

29 marzo 1997
Sei seduta sul divano a guardare tua figlia che gioca con le bambole.
La guardi ma non la vedi realmente. La tua mente è ritornata a quel settembre di due anni prima e a quell'appuntamento.
«Cattivo Loldemor, cattivo!» esclama Jessica.
Sorridi sentendola e ritorni alla realtà.
Sebbene abbia solo quattro anni, quando le hai detto che avevi scritto un libro dove c'era la magia, ha voluto che glielo leggessi a tutti i costi. E, per quel poco che può capire una bambina di quell'età del romanzo, le è piaciuto un mondo.
All'improvviso il telefono squilla.
Lo prendi e vedi che la chiamata è di Christopher.
Un sorriso si dipinge sulla tua faccia. Non vi siete più sentiti né visti dopo quell'incontro. Se ti chiama ci sarà una buona notizia.
«Pronto?»
«Joanne? Credo che dovremmo incontrarci, ho qualcosa di importante da dirti.»
«Va bene. All'Elephant house tra un quarto d'ora?»
«Perfetto.»
Quando appoggi il telefono, Jessica ti guarda. «Cosa c'è mamma?»
«Devo uscire, tesoro. Vieni con me o rimani con zia Di?»
«Vengo» dice saltando in piedi con ancora le bambole in mano.
Le mette nella cassetta dei giochi e ti prende la mano, poi uscite.

~~~

Quando arrivate al pub, Christopher vi viene incontro e, senza neanche salutare, dice semplicemente: «La Bloomsbury ha accettato di pubblicare il tuo libro.»
Appena finisce di parlare, una sensazione di euforia ti invade. Ti viene voglia di abbracciarlo ma non lo fai. Ti limiti a ringraziarlo un sacco di volte. Anche se continui a pensare che non sia mai abbastanza.
Tu che credevi che tutto era ormai vano, che il tuo sogno non si sarebbe avverato.
Lui che non aveva rinunciato, che in quei due anni aveva cercato ogni pezzo del tuo biglietto e ora aveva trovato l'ultimo, realizzando il tuo sogno.
«Però la casa editrice preferirebbe che scegliessi uno pseudonimo perché pensano che gli adolescenti non leggerebbero un libro scritto da una donna» aggiunge Christopher.
Ci pensi un attimo, prima di rispondere. Scegli il nome di tua nonna paterna, Kathleen.
Alla fine dici: «J. K. Rowling.»



   Questa storia sarebbe stata scritta per il compleanno della Rowling in realtà ma visto che non avevo voglia di aspettare fino a luglio per pubblicarla, l'ho fatto adesso xD
Non sono entrata molto nei particolari sul come le sia venuta l'ispirazione ma vabbè, spero vi piaccia lo stesso!
Myra

 

   
 
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