Capitolo 11
Salviamo Meiko!
Sora
attendeva i suoi
amici appoggiata a un muro, accanto al portone della scuola. Un
messaggio di Mimi l'aveva informata che erano tornati la sera prima e
che avevano molto di cui parlare. Lei aveva glissato sulla domanda
dell'amica su Yamato, dicendo che avrebbero parlato il giorno dopo.
Yamato non era ancora
arrivato e lei si sentiva molto nervosa. Ora era ufficialmente la
fidanzata di Yamato, sapeva già le reazioni che avrebbero avuto i
suoi amici, tranne una: Taichi. Si chiese se almeno avrebbe ostentato
un sorriso o totale indifferenza. Pyomon aveva svolazzato molto,
entusiasta, quando Sora era tornata dall'appuntamento tanto che fu
difficile metterla a dormire.
Da lontano vide arrivare
Hikari senza suo fratello. Camminava lenta, aveva cerchi scuri sotto
gli occhi ed era piuttosto pallida.
<< Hikari ciao! >>,
l'abbracciò.
<< Ciao Sora >>,
ricambiò debolmente.
<< Va tutto bene?
>>, le chiese preoccupata. << Sembri stare
poco bene >>.
<< Ho solo dormito
poco >>.
<< C'entra Takeru?
>>.
<< No >>, fu
la secca risposta di Hikari, segno che invece ci aveva visto giusto.
Non dovette attendere molto per capire che ci aveva visto giusto:
Takeru arrivò con suo fratello e i due ragazzini si guardarono a
malapena, senza neanche un buongiorno. Questo non sfuggì nemmeno a
Yamato ma decise di affrontare l'argomento più in là.
<< Ciao >>,
disse dolcemente a Sora, offrendole la mano.
Lei la prese. <<
Ciao >>.
Si diedero un bacio.
Takeru sorrise, nonostante il suo umore pessimo. Hikari invece si
sentì male al solo pensiero della reazione di suo fratello. In breve
arrivarono tutti, per ultimi Taichi. Alzò lo sguardo verso la coppia
e non c'era niente da spiegare, la mano di Yamato stretta a quella di
Sora era sufficiente.
<< Allora >>,
cominciò Yamato. << Che cosa avete scoperto?
>>.
Koushiro non riuscì
nemmeno a iniziare a parlare che una voce all'altoparlante lo
interruppe.
<<
Gli alunni elencati sono pregati di presentarsi nell'ufficio del
sensei Daigo Nishijima >>.
Furono elencati tutti i
loro nomi, si guardarono confusi. Gli altri alunni bisbigliavano al
loro passaggio, chiedendosi cosa avessero combinato di tanto grave.
L'ufficio non era lo stesso, furono indirizzati verso uno più
grande, trovarono il sensei con altri due uomini e la signorina che
avevano già visto.
<< Signor Nishijima
che succede? >>, chiese Joe.
<< Meiko è stata
rapita >>.
<< Che cosa?! >>,
esclamarono tutti.
La signorina Himekawa
distribuì al gruppo delle foto, mostravano lo stato della stanza di
Meiko.
<< È stato per
forza un Digimon >>, sussurrò Takeru.
<< Malvagio,
aggiungerei >>, concordò Taichi.
<< Dove Meikumon?
>>, chiese Mimi.
<< È sparita anche
lei, devono averla presa insieme a Meiko >>, disse
Nishijima.
<< Ieri sera i genitori di Meiko hanno sentito un gran
caos, la
porta bloccata e quando il padre è riuscito a sfondarla, hanno
trovato parete e finestra distrutta. Hanno chiamato la polizia,
abbiamo degli infiltrati e ci hanno girato il caso >>.
<< È sicuramente
opera di Alphamon >>, disse Yamato.
<< Lo pensiamo anche
noi >>, disse Himekawa. << Abbiamo ricevuto
delle
distorsioni nello spazio ma sono durate meno di un minuto. Se non era
Alphamon, era un suo scagnozzo >>.
<< Che cosa vuole da
Meiko? >>, domandò Sora.
Si erano seduti su delle
sedie, PC e scartoffie sulle tre scrivanie. Daigo e la sua collega
Himekawa seduti di fronte a loro, tre tazze a testa di caffè vuote,
forse il sensei aveva dormito meno di cinque ore.
<< Era di questo che
volevamo parlarvi. Kumi è morta in seguito a un cesareo e Meiko è
sua figlia >>, disse Joe.
Yamato e Sora sgranarono
gli occhi.
<< Siete certi? >>.
<< Sì, suo padre e
i documenti di adozione lo confermano >>, le rispose
Daigo.
<< Quindi l'hanno
adottata >>, disse Sora. << Lei lo sa?
>>.
<< Io credo di sì
>>, disse Hikari. << Quel pomeriggio moriva
dalla voglia
di parlare ma qualcosa l'ha bloccata. Non ha mai avuto amici, lei sa
tutto >>.
<< È un caso che
sia una Digiprescelta come sua madre? >>, si domandò
Koushiro.
<<
È la prima volta che capita una cosa di questo genere >>,
disse Himekawa.
<< Chi è il padre?
>>, domandò Yamato.
<< Sconosciuto >>,
si affrettò a rispondere Daigo. << Ho parlato con Eizo,
Hideki
e Hisa. Sono sconvolti, Hisa si è messa a piangere... Stanno
arrivando >>.
<< Vengono qui?! >>,
domandò eccitato Koushiro, non vedevo l'ora di conoscerli.
<< Arrivano oggi
pomeriggio >>, rispose l'agente. << Abbiamo
organizzato
il viaggio >>.
<< Ma cosa vuole
Alphamon da lei? Okay, sua madre era una Digiprescelta ed è morta
per una disgrazia... >>, disse Mimi.
<< Ho il sospetto
che Kumi ci abbia nascosto qualcosa dopo la sparizione della fede e
Meiko l'ha scoperto. Non so come e neanche quando ma di questo siamo
certi >>, disse il sensei.
<< Andiamo a
Digiworld >>, disse all'improvviso Taichi.
<< Sei impazzito?
>>, gli chiese la sorella.
<< Stando qui non
risolviamo niente. Meiko non è qui, è a Digiworld >>. Si
alzò, stringendo i pugni. << Dobbiamo salvarla
>>.
Il gruppo si guardò.
Meiko... Timida, dolce e
innocente. Aveva vissuto la sofferenza di venir adottata, di scoprire
la morte di sua madre e forse anche l'identità di suo padre. Portava
dentro di sé un segreto che condivideva solo con il suo Digimon. Lei
era una di loro, non dovevano salvarla: volevano.
<< Ci sto! >>,
disse Yamato, battendo una mano sulla spalla dell'amico.
<< Anch'io! >>,
Takeru annuì.
<< Sto con te
fratellone! >>.
Mimi e Sora si guardarono
e sorrisero a Taichi. Quest'ultima notò quel velo di tristezza nel
guardarla...
<< Non riuscirò mai
a studiare... >>, mormorò fra sé e sé Joe, poi si alzò e
batté un pugno sulla mano. << Vengo con voi
>>.
<< Ovviamente mi
unisco anch’io >>. Koushiro guardò gli altri sorridendo.
Taichi si avvicinò al
sensei. << Vorrei che lei venisse con noi
>>.
<< Perché mai? >>.
<< Lei ci può
aiutare, è un Digiprescelto anche lei >>.
Non si sentiva chiamare
così da tanto tempo. << D'accordo >>.
<< Vi forniremo
tutto l'aiuto possibile >>, disse l'agente Himekawa,
scrivendo
alcune cose su un foglio e consegnandole al sottoposto.
<<
Prendi queste cose, devo averle qui entro trenta minuti
>>. Si
alzò in piedi. << Una macchina vi lascerà a casa,
preparate
il necessario e ci vediamo tra un'ora e mezza alla sede principale.
Ai vostri genitori ci pensiamo noi. Mi raccomando, prudenza
>>.
<< Lo faremo >>,
dissero all'uniscono.
Il sensei non riuscì a
parlare, stava per rivedere Digiworld dopo trent'anni... E forse
avrebbe visto anche il suo Digimon.
Alle
undici e mezza la
macchina si fermò di fronte a un grande edifico anonimo. Solo quando
entrarono si resero conto che era una vera cellula segreta, piena di
uomini in abito scuro, guardie e telecamere. I Digimon erano carichi
e pieni di energia, non vedevano l'ora di entrare in azione. Fu dato
un pass visitatori a tutti, Digimon compresi. V-mon e Wormmon
pregarono di venire insieme con loro ma i ragazzi gli promisero di
tornare vittoriosi, insieme ai loro compagni e gli altri Digimon.
Daigo aveva preparato uno
zaino per sé, mettendo cose che aveva nell'armadietto, era molto
emozionato, cercava di mantenere lucidità e professionalità per
quanto possibile.
Al terzo piano furono
introdotti in una stanza con un grande computer. Himekawa stava
parlando con un operatore seduto alla postazione e si voltò a
guardarli quando entrarono.
<< Benvenuti >>.
Si avvicinò a loro,
pratica e veloce, gli diede delle ricetrasmittenti. <<
Funzionano anche nel mondo digitale, vi serviranno. A te questo
>>,
diede a Daigo una sorta di palmare. << Con questo potrai
comunicare con noi >>.
<< I nostri
genitori? >>, domandò Hikari.
<< Saranno informati
quando sarete già nel mondo digitale, ci sono abituati no?
>>.
Guardò Koushiro. << Il nostro operatore l'aspetta signor
Izumi
>>.
<< Io? >>.
<< Certo, ha bisogno
del suo aiuto per aprire il portale >>.
Koushiro camminò verso
l'operatore con Tentomon, nervoso, facendo quasi ridere gli altri.
<< Tenga la mano a
uno di noi >>, disse Yamato.
<< Può tenere la
mia >>, disse Palmon, gentilmente.
<< O la mia! >>,
disse Patamon.
<< Anche la mia! >>,
fece Agumon.
<< Credo abbia
bisogno di una vera mano, Digimon >>, disse la Takeru.
<< Grazie lo stesso,
a tutti >>, gli sorrise.
Koushiro trafficò dieci
minuti con quelle sofisticate macchine prima di aprire il portale.
<< Fatto >>.
<< Molto bene, ha
talento signor Izumi >>, gli fece un lieve sorriso,
facendo
arrossire il timido ragazzo. << Buona fortuna, ragazzi.
Confidiamo in voi >>.
<< Si fidi >>,
disse Taichi. << Noi torniamo sempre >>.
Meiko
aprì gli occhi,
sentì freddo sotto la camicetta e alle gambe. Si tastò la testa e
avvertì il bozzo dolorante, quando gli occhi si furono abituati alla
poca luce, si rese conto di essere stesa su un pavimento di pietra,
distingueva delle sbarre nella penombra. Si trascinò fino alle
sbarre e guardò fuori: c'era solo un lungo corridoio, minuscole
finestre e un odore di umido rancido.
<< Mei... Mei! >>.
Si rese conto che il suo
Digimon non era lì, aveva una lente con una crepa e vedeva
leggermente sfocato da un occhio. Provò a chiamarla ma non ottenne
risposta, temeva l'avessero eliminata. Si abbracciò le gambe,
singhiozzando.
Stavolta era veramente nei
guai, chi sarebbe venuta a salvarla?
Daigo
Nishijima guardava
Digiworld con gli occhi di un adulto, l'ultima volta che l'avevo
vista aveva dodici anni. Eppure provava le stesse sensazioni di
allora, quell'aria frizzante, carica di avventure.
<< Sensei... >>,
sussurrò Taichi.
<< Ero sicura di non
rivederlo mai più >>.
Koushiro stava digitando
sulla tastiera di un portatile. << Siamo nel settore
della
città della Rinascita, possiamo iniziare da qui >>.
<< Posso vedere
Elecmon? >>.
<< Signor
Nishijima... Elecmon... >>.
<< Lo so Mimi. Però
vorrei rivederlo ancora una volta >>.
<< D'accordo >>,
disse Taichi. << Cominciamo a camminare >>.
Camminavano per i boschi,
in silenzio. Era una bella giornata, tutto sembrava normale in quel
mondo, eppure una presenza malvagia incombeva su quel bellissimo
mondo. Daigo aveva qualche ricordo di quei luoghi, che aveva
custodito gelosamente per tutti quegli anni, immaginò i suoi amici
Hisa, Hideki ed Eizo quanto avrebbero voluto essere con lui. Anche
Kumi avrebbe voluto essere con loro. Comprese che Kumi era morta
senza rivedere mai Digiworld e fu assalito da un'altra dose di
tristezza.
<< Eccola >>.
Gomamon puntò la zampa verso i cubi gommosi della città della
Rinascita.
Ai tempi di Nishijima
c'era già, anche se molto più piccola, non riusciva a ricordare
come facessero ad allevare i piccoli Digimon prima di quel luogo. Le
culle con i Digimon erano le stesse, marroni, con cuccioli di
Digimon, alcuni dormivano, altri strillavano, pochi ridevano. Doveva
essere l'ora di pranzo. Nishijima si avvicinò a una culla e vide un
Botamon appena nato. Quello sbatté gli occhietti ed emise un verso,
non aveva mai visto un essere umano, sparò qualche piccola bolla
verso l'uomo che si mise a ridere.
<< Ehi ragazzi! >>.
Elecmon si avvicinò con
un sacco pieno di frutti colti dagli alberi. Posò l'enorme sacco e
si mise su due zampe.
Nishijima rimase bloccato,
a fissarlo. Era uguale a come l'aveva lasciato vent'anni prima, lo
stesso sguardo divertito e vigile allo stesso tempo. I ragazzi
osservarono l'agente, con un misto di tristezza e gioia.
Elecmon si avvicinò
all'uomo. << Ci siamo già visti? >>.
Daigo ritrovò la parola.
<< No, non credo >>.
<< Lui chi è? >>,
chiese indicandolo.
<< Elecmon >>,
si fece avanti Yamato. << Alphamon ha rapito Meiko, la
ragazza
con gli occhiali >>.
<< Oh poverina! >>.
<< Ha preso anche il
suo Digimon >>, disse Patamon.
<< Essere malvagio!
>>.
<< Sai dove potrebbe
essere? >>, gli domandò Takeru.
<< Non lo so.
Digiworld è tranquilla, a parte qualche Digimon fuori di testa
>>.
<< Se solo potessimo
parlare con Gennai... >>, disse sconsolata Sora.
Elecmon drizzò le
orecchie. << Ah giusto. Mi sono dimenticato! Gennai è
qui! >>.
La frase fece rimanere
tutti di stucco.
<< Come sarebbe a
dire è qui?! >>, esplose Mimi.
<< Mi aiuta con i
piccoli, dopo che voi siete passati a trovarmi. Sta curando le
Digiuova non ancora chiuse >>.
<< Portaci
immediatamente da lui! >>, ribatté Hikari, con un fervore
che
di solito non le apparteneva.
Elecmon li invitò a
seguirlo, sentendosi lo sguardo di quell'uomo sconosciuto addosso.
Chi era?
Gennai indossava la sua
veste bianca, i capelli castani ribelli e stava sistemando un
Digiuovo accanto ad un altro. Avvertì i loro passi e si voltò.
Erano abituati a vedere
Gennai vecchio, poi giovane. Ma stavolta era diverso, aveva quasi
l'aria di un uomo intorno ai quarant'anni, qualche lieve ruga gli
segnava il volto e un accenno di barba.
<< Ragazzi >>.
<< Ragazzi! >>,
urlarono tutti. << Ragazzi un corno! >>.
<< Siete cresciuti
>>.
<< Ci stai prendendo
in giro?! >>, Taichi camminò verso di lui, infuriato.
<< Ti abbiamo
cercato dappertutto! >>, disse Tailmon, muovendo la coda
a
scatti, per sfogare la frustrazione.
<< Lo so >>.
<< Si può sapere
dove sei stato?! >>, domandò Mimi, con i pugni stretti.
<< Calma Mimi >>,
disse Koushiro.
<< Daigo >>,
sussurrò.
<< Ciao Gennai >>.
Gli mise una mano sulla
spalla. << Sei un uomo adesso, sei più alto di me!
>>.
<< Sì, sì. Belle
parole. Puoi spiegarci che sta succedendo?! >>, disse Joe.
<< Meiko è stata
rapita >>, disse Hikari.
Gennai sospirò, lasciò
la spalla di Daigo e gli voltò le spalle. << Seguitemi
>>.
Li guidò in una grande
sala di legno con delle panche, si sedette e invitò gli altri a
sedersi di fronte a lui. Era a metà tra il disagio e il nervosismo,
stava per rivelargli qualcosa?
<< So dov'è
Alphamon >>.
<< Veramente?!
Allora andiamo subito! >>, esclamò Yamato.
<< Non è così
semplice >>.
<< Che cosa vuole da
Meiko? >>, gli domandò Gabumon.
<< La fede >>,
rispose mestamente.
Koushiro fece un mezzo
sorriso. << Gennai è impossibile. Non è una qualità come
la
conoscenza o il coraggio >>.
<< Gennai >>,
disse Daigo. << Tu sai cosa è successo dopo il 1985,
vero? >>.
<< Avete utilizzato
la fede per sconfiggere il vostro nemico e relegarlo nel mare oscuro.
Ma la fede è una potenza buona, non potevano rischiare che finisse
anch'essa nel mare oscuro, sarebbe stato un disastro, per tutti
>>.
<< Cosa ne avete
fatto? >>, chiese Pyomon.
<< Cosa ne ho fatto
>>, la corresse, guardò Daigo. << I Supremi
hanno
cancellato la memoria dei vostri Digimon per evitare una sofferenza
ma la verità è che, in parte, abbiamo cancellato anche un po' della
vostra >>.
<< Come? >>.
Daigo aveva sempre avuto la sensazione di buchi nella memoria, ma li
aveva attributi al lungo tempo trascorso.
<< Una piccola parte
di esseri umani viveva in pace con i Digimon, come me. Poi vennero i
tempi bui, gli anziani morirono e altri perirono durante la guerra.
Rimanemmo in pochi, alcuni... sono fuggiti nel mondo reale
>>.
<< Ci stai dicendo
che... degli abitanti di Digiworld vivono sulla terra?
>>,
disse Taichi, incredulo.
<< Già. Si sono
sposati, hanno avuto dei figli, vivono in pace. Io non ho mai voluto
lasciare questo posto, è la mia casa. Ho celato la mia identità a
lungo, prima da vecchio, poi da giovane per nascondermi, utilizzando
i dati di questo mondo >>.
<< Perché? Perché
Gennai? >>, domandò l'agente. << Ci avete
cancellato la
memoria! >>.
<< Volevamo
proteggervi. Tu, Hideki, Hisa ed Eizo, volevamo solo il vostro bene!
>>.
Hikari guardò Gennai
negli occhi. << Non hai nominato Kumi >>.
Il gruppo fissò in
silenzio Gennai, attendendo una risposta.
<< Non hai
cancellato la memoria di Kumi >>, continuò Hikari.
<< Perché? >>,
gli domandò Daigo.
<< Ecco perché era
sempre depressa >>, disse Agumon.
<< Non potevo >>.
Gennai distolse lo sguardo dagli altri.
Hikari prese fiato, aveva
capito. Piano piano capirono tutti.
<< Tu l'amavi >>,
disse Taichi.
<< Se le avessi
cancellato la memoria... avrebbe dimenticato di amarti
>>,
disse Sora, teneramente.
<< Sei il padre di
Meiko >>, disse Daigo.
<< Avevo solo
diciotto anni quando ho incontrato Kumi. Era bella, serena e
intelligente... Quando tornò a casa sua abbiamo cercato di sentirci
e poi di vederci >>, raccontò, perso nei ricordi.
La prima volta che l'aveva
vista aveva i capelli sporchi di terra, gli abiti stropicciati e le
occhiaie di chi dorme con un occhio aperto. Era accompagnata da
Terriermon, il suo fedele Digimon, in cima al gruppo, la più grande
e matura. Si era presentata con un piglio adulto, molto al di sopra
dei suoi quattordici anni, lui ne era rimasto affascinato, era
diversa dalle ragazze del suo mondo.
<< Ed è nata Meiko
>>, disse Hikari.
<< Mio dio >>,
sussurrò Sora. << Gennai... come hai potuto?
>>.
<< Sapevi della sua
esistenza? >>, domandò Joe.
<< Sì, Kumi me lo
disse >>. Ricordava anche la sera, quando lei era alle
soglie
del diploma, che gli disse di aspettare un bambino. Lui era entrato
nel panico, non sapeva cosa fare e lei lo stesso.
<< Le suggerì di
andare da suo padre e così fece >>. Ingoiò le lacrime.
<<
E poi è morta >>.
<< Ma tutto questo
cosa c'entra con Meiko e la fede? >>, ribatté Takeru.
<< Meiko è per metà
terrestre e per metà di questo mondo. Era l'unica ad avere la forza
di proteggere la fede, senza che essa schiacciasse ciò che era,
suppongo che Kumi abbia custodito la fede dentro la piccola
>>.
Taichi mise le mani
avanti. << Fermo un attimo. Meiko è la fede?
>>.
<< Esatto. Se
Alphamon la uccide, se la riprenderà >>.
<< Come diavolo
avrebbe fatto Kumi? >>, domandò Yamato.
<< La fede... >>,
Gennai fece un lungo respiro, << Era custodita nel
Digivice di
Kumi >>.
<< L'avete rubata!
>>, sbottò Sora.
<< No! >>,
esclamò Gennai. << Abbiamo fatto quello che era meglio
per
Digiworld! >>.
<< E Meikumon? >>,
domandò Tailmon.
<< Immagino che,
essendo figlia di questa Kumi, le sia spettato di diritto avere un
Digimon. Qualcosa è andato storto nella creazione del Digiuovo di
Meikumon >>, disse Elecmon.
<< Elecmon! >>.
<< Non volendo ho
ascoltato >>, disse avvicinandosi. << Le
Digiuova nascono
in uno spazio tra il mondo digitale e quello reale, per cadere poi a
Digiworld. Ricordate Terriermon e Lopmon, i Digimon gemelli del
Digiprescelto Willis? >>.
Hikari e Takeru, insieme a
loro Digimon, annuirono.
<< Un virus aveva
corrotto Lopmon e poi voi l'avete distrutto, è tornato un docile
Digimon >>.
<< Esatto >>.
<< Con Meikumon è
andata in modo molto simile ma lei è buona >>.
<< È strana, sì...
Però è brava >>, disse Palmon.
<< È Meikumon il
portatore del Virus >>, disse Koushiro. <<
Alphamon l'ha
infettata >>.
<< Esatto >>,
intervenne Gennai. << Non so ancora a che scopo, ma
Meikumon
infetta i Digimon senza neanche accorgersene >>.
<< Lei non è mai
passata per la città della Rinascita, è passata direttamente nel
mondo reale, da Meiko >>, spiegò Elecmon.
Taichi si alzò, saturo
d’informazioni, con la testa confusa e un macigno.
Meiko era la figlia di
Kumi e Gennai, la fede e Meikumon il portatore del virus. Alphamon la
voleva per avere la forza più potente del creato dalla sua parte,
uccidendo Meiko e anche il virus, per avere tutti i Digimon ai suoi
piedi, distruggendo Meikumon.
In sostanza c'era solo
morte, il controllo non solo di Digiworld in ballo, ma anche del
mondo reale. Quello che avevano affrontato un tempo gli sembrò
niente in confronto a questo.
<< Vi prego >>,
disse Gennai, quasi senza voce. << Salvate mia figlia
>>.
I ragazzi gli promisero
che avrebbero fatto di tutto per salvare Meiko e il suo Digimon, non
avrebbero mai permesso ad Alphamon di vincere.
Mai.
Angolo autrice!
Vi ho fatto una sorpresa?
Eh sì. Meiko è la figlia
di Kumi e Gennai. L'ho sempre visto come un vero essere umano,
piuttosto che come una creatura digitale!
Nel prossimo capitolo ci
sarà parecchia azione, qualche scena romantica e... be', lo
vedremo!
Alla prossima!