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Autore: Lovy91    12/01/2016    1 recensioni
Dopo la comparsa di Alphamon i Digiprescelti si rendono conto che una nuova minaccia arriva da Digiworld. La nuova Digiprescelta Meiko con il suo Digimon entrano a far parte del gruppo e Taichi pensa che la nuova ragazza sia veramente strana... oltre che carina. Com'è carina Sora. Ma anche Yamato pensa che Sora sia carina.
Gli otto digiprescelti sono alle prese con la vita adulta e il rapporto con i Digimon è destinato a cambiare. Inoltre anche nel gruppo le cose non sono più le stesse...
Non saranno solo le battaglie digitale ad essere combattute...
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: TK/Kari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11


Salviamo Meiko!


Sora attendeva i suoi amici appoggiata a un muro, accanto al portone della scuola. Un messaggio di Mimi l'aveva informata che erano tornati la sera prima e che avevano molto di cui parlare. Lei aveva glissato sulla domanda dell'amica su Yamato, dicendo che avrebbero parlato il giorno dopo.
Yamato non era ancora arrivato e lei si sentiva molto nervosa. Ora era ufficialmente la fidanzata di Yamato, sapeva già le reazioni che avrebbero avuto i suoi amici, tranne una: Taichi. Si chiese se almeno avrebbe ostentato un sorriso o totale indifferenza. Pyomon aveva svolazzato molto, entusiasta, quando Sora era tornata dall'appuntamento tanto che fu difficile metterla a dormire.
Da lontano vide arrivare Hikari senza suo fratello. Camminava lenta, aveva cerchi scuri sotto gli occhi ed era piuttosto pallida.
<< Hikari ciao! >>, l'abbracciò.
<< Ciao Sora >>, ricambiò debolmente.
<< Va tutto bene? >>, le chiese preoccupata. << Sembri stare poco bene >>.
<< Ho solo dormito poco >>.
<< C'entra Takeru? >>.
<< No >>, fu la secca risposta di Hikari, segno che invece ci aveva visto giusto. Non dovette attendere molto per capire che ci aveva visto giusto: Takeru arrivò con suo fratello e i due ragazzini si guardarono a malapena, senza neanche un buongiorno. Questo non sfuggì nemmeno a Yamato ma decise di affrontare l'argomento più in là.
<< Ciao >>, disse dolcemente a Sora, offrendole la mano.
Lei la prese. << Ciao >>.
Si diedero un bacio. Takeru sorrise, nonostante il suo umore pessimo. Hikari invece si sentì male al solo pensiero della reazione di suo fratello. In breve arrivarono tutti, per ultimi Taichi. Alzò lo sguardo verso la coppia e non c'era niente da spiegare, la mano di Yamato stretta a quella di Sora era sufficiente.
<< Allora >>, cominciò Yamato. << Che cosa avete scoperto? >>.
Koushiro non riuscì nemmeno a iniziare a parlare che una voce all'altoparlante lo interruppe.
<< Gli alunni elencati sono pregati di presentarsi nell'ufficio del sensei Daigo Nishijima >>.
Furono elencati tutti i loro nomi, si guardarono confusi. Gli altri alunni bisbigliavano al loro passaggio, chiedendosi cosa avessero combinato di tanto grave. L'ufficio non era lo stesso, furono indirizzati verso uno più grande, trovarono il sensei con altri due uomini e la signorina che avevano già visto.
<< Signor Nishijima che succede? >>, chiese Joe.
<< Meiko è stata rapita >>.
<< Che cosa?! >>, esclamarono tutti.
La signorina Himekawa distribuì al gruppo delle foto, mostravano lo stato della stanza di Meiko.
<< È stato per forza un Digimon >>, sussurrò Takeru.
<< Malvagio, aggiungerei >>, concordò Taichi.
<< Dove Meikumon? >>, chiese Mimi.
<< È sparita anche lei, devono averla presa insieme a Meiko >>, disse Nishijima. << Ieri sera i genitori di Meiko hanno sentito un gran caos, la porta bloccata e quando il padre è riuscito a sfondarla, hanno trovato parete e finestra distrutta. Hanno chiamato la polizia, abbiamo degli infiltrati e ci hanno girato il caso >>.
<< È sicuramente opera di Alphamon >>, disse Yamato.
<< Lo pensiamo anche noi >>, disse Himekawa. << Abbiamo ricevuto delle distorsioni nello spazio ma sono durate meno di un minuto. Se non era Alphamon, era un suo scagnozzo >>.
<< Che cosa vuole da Meiko? >>, domandò Sora.
Si erano seduti su delle sedie, PC e scartoffie sulle tre scrivanie. Daigo e la sua collega Himekawa seduti di fronte a loro, tre tazze a testa di caffè vuote, forse il sensei aveva dormito meno di cinque ore.
<< Era di questo che volevamo parlarvi. Kumi è morta in seguito a un cesareo e Meiko è sua figlia >>, disse Joe.
Yamato e Sora sgranarono gli occhi.
<< Siete certi? >>.
<< Sì, suo padre e i documenti di adozione lo confermano >>, le rispose Daigo.
<< Quindi l'hanno adottata >>, disse Sora. << Lei lo sa? >>.
<< Io credo di sì >>, disse Hikari. << Quel pomeriggio moriva dalla voglia di parlare ma qualcosa l'ha bloccata. Non ha mai avuto amici, lei sa tutto >>.
<< È un caso che sia una Digiprescelta come sua madre? >>, si domandò Koushiro.
<< È la prima volta che capita una cosa di questo genere >>, disse Himekawa.
<< Chi è il padre? >>, domandò Yamato.
<< Sconosciuto >>, si affrettò a rispondere Daigo. << Ho parlato con Eizo, Hideki e Hisa. Sono sconvolti, Hisa si è messa a piangere... Stanno arrivando >>.
<< Vengono qui?! >>, domandò eccitato Koushiro, non vedevo l'ora di conoscerli.
<< Arrivano oggi pomeriggio >>, rispose l'agente. << Abbiamo organizzato il viaggio >>.
<< Ma cosa vuole Alphamon da lei? Okay, sua madre era una Digiprescelta ed è morta per una disgrazia... >>, disse Mimi.
<< Ho il sospetto che Kumi ci abbia nascosto qualcosa dopo la sparizione della fede e Meiko l'ha scoperto. Non so come e neanche quando ma di questo siamo certi >>, disse il sensei.
<< Andiamo a Digiworld >>, disse all'improvviso Taichi.
<< Sei impazzito? >>, gli chiese la sorella.
<< Stando qui non risolviamo niente. Meiko non è qui, è a Digiworld >>. Si alzò, stringendo i pugni. << Dobbiamo salvarla >>.
Il gruppo si guardò.
Meiko... Timida, dolce e innocente. Aveva vissuto la sofferenza di venir adottata, di scoprire la morte di sua madre e forse anche l'identità di suo padre. Portava dentro di sé un segreto che condivideva solo con il suo Digimon. Lei era una di loro, non dovevano salvarla: volevano.
<< Ci sto! >>, disse Yamato, battendo una mano sulla spalla dell'amico.
<< Anch'io! >>, Takeru annuì.
<< Sto con te fratellone! >>.
Mimi e Sora si guardarono e sorrisero a Taichi. Quest'ultima notò quel velo di tristezza nel guardarla...
<< Non riuscirò mai a studiare... >>, mormorò fra sé e sé Joe, poi si alzò e batté un pugno sulla mano. << Vengo con voi >>.
<< Ovviamente mi unisco anch’io >>. Koushiro guardò gli altri sorridendo.
Taichi si avvicinò al sensei. << Vorrei che lei venisse con noi >>.
<< Perché mai? >>.
<< Lei ci può aiutare, è un Digiprescelto anche lei >>.
Non si sentiva chiamare così da tanto tempo. << D'accordo >>.
<< Vi forniremo tutto l'aiuto possibile >>, disse l'agente Himekawa, scrivendo alcune cose su un foglio e consegnandole al sottoposto. << Prendi queste cose, devo averle qui entro trenta minuti >>. Si alzò in piedi. << Una macchina vi lascerà a casa, preparate il necessario e ci vediamo tra un'ora e mezza alla sede principale. Ai vostri genitori ci pensiamo noi. Mi raccomando, prudenza >>.
<< Lo faremo >>, dissero all'uniscono.
Il sensei non riuscì a parlare, stava per rivedere Digiworld dopo trent'anni... E forse avrebbe visto anche il suo Digimon.


Alle undici e mezza la macchina si fermò di fronte a un grande edifico anonimo. Solo quando entrarono si resero conto che era una vera cellula segreta, piena di uomini in abito scuro, guardie e telecamere. I Digimon erano carichi e pieni di energia, non vedevano l'ora di entrare in azione. Fu dato un pass visitatori a tutti, Digimon compresi. V-mon e Wormmon pregarono di venire insieme con loro ma i ragazzi gli promisero di tornare vittoriosi, insieme ai loro compagni e gli altri Digimon.
Daigo aveva preparato uno zaino per sé, mettendo cose che aveva nell'armadietto, era molto emozionato, cercava di mantenere lucidità e professionalità per quanto possibile.
Al terzo piano furono introdotti in una stanza con un grande computer. Himekawa stava parlando con un operatore seduto alla postazione e si voltò a guardarli quando entrarono.
<< Benvenuti >>.
Si avvicinò a loro, pratica e veloce, gli diede delle ricetrasmittenti. << Funzionano anche nel mondo digitale, vi serviranno. A te questo >>, diede a Daigo una sorta di palmare. << Con questo potrai comunicare con noi >>.
<< I nostri genitori? >>, domandò Hikari.
<< Saranno informati quando sarete già nel mondo digitale, ci sono abituati no? >>. Guardò Koushiro. << Il nostro operatore l'aspetta signor Izumi >>.
<< Io? >>.
<< Certo, ha bisogno del suo aiuto per aprire il portale >>.
Koushiro camminò verso l'operatore con Tentomon, nervoso, facendo quasi ridere gli altri.
<< Tenga la mano a uno di noi >>, disse Yamato.
<< Può tenere la mia >>, disse Palmon, gentilmente.
<< O la mia! >>, disse Patamon.
<< Anche la mia! >>, fece Agumon.
<< Credo abbia bisogno di una vera mano, Digimon >>, disse la Takeru.
<< Grazie lo stesso, a tutti >>, gli sorrise.
Koushiro trafficò dieci minuti con quelle sofisticate macchine prima di aprire il portale.
<< Fatto >>.
<< Molto bene, ha talento signor Izumi >>, gli fece un lieve sorriso, facendo arrossire il timido ragazzo. << Buona fortuna, ragazzi. Confidiamo in voi >>.
<< Si fidi >>, disse Taichi. << Noi torniamo sempre >>.


Meiko aprì gli occhi, sentì freddo sotto la camicetta e alle gambe. Si tastò la testa e avvertì il bozzo dolorante, quando gli occhi si furono abituati alla poca luce, si rese conto di essere stesa su un pavimento di pietra, distingueva delle sbarre nella penombra. Si trascinò fino alle sbarre e guardò fuori: c'era solo un lungo corridoio, minuscole finestre e un odore di umido rancido.
<< Mei... Mei! >>.
Si rese conto che il suo Digimon non era lì, aveva una lente con una crepa e vedeva leggermente sfocato da un occhio. Provò a chiamarla ma non ottenne risposta, temeva l'avessero eliminata. Si abbracciò le gambe, singhiozzando.
Stavolta era veramente nei guai, chi sarebbe venuta a salvarla?


Daigo Nishijima guardava Digiworld con gli occhi di un adulto, l'ultima volta che l'avevo vista aveva dodici anni. Eppure provava le stesse sensazioni di allora, quell'aria frizzante, carica di avventure.
<< Sensei... >>, sussurrò Taichi.
<< Ero sicura di non rivederlo mai più >>.
Koushiro stava digitando sulla tastiera di un portatile. << Siamo nel settore della città della Rinascita, possiamo iniziare da qui >>.
<< Posso vedere Elecmon? >>.
<< Signor Nishijima... Elecmon... >>.
<< Lo so Mimi. Però vorrei rivederlo ancora una volta >>.
<< D'accordo >>, disse Taichi. << Cominciamo a camminare >>.
Camminavano per i boschi, in silenzio. Era una bella giornata, tutto sembrava normale in quel mondo, eppure una presenza malvagia incombeva su quel bellissimo mondo. Daigo aveva qualche ricordo di quei luoghi, che aveva custodito gelosamente per tutti quegli anni, immaginò i suoi amici Hisa, Hideki ed Eizo quanto avrebbero voluto essere con lui. Anche Kumi avrebbe voluto essere con loro. Comprese che Kumi era morta senza rivedere mai Digiworld e fu assalito da un'altra dose di tristezza.
<< Eccola >>. Gomamon puntò la zampa verso i cubi gommosi della città della Rinascita.
Ai tempi di Nishijima c'era già, anche se molto più piccola, non riusciva a ricordare come facessero ad allevare i piccoli Digimon prima di quel luogo. Le culle con i Digimon erano le stesse, marroni, con cuccioli di Digimon, alcuni dormivano, altri strillavano, pochi ridevano. Doveva essere l'ora di pranzo. Nishijima si avvicinò a una culla e vide un Botamon appena nato. Quello sbatté gli occhietti ed emise un verso, non aveva mai visto un essere umano, sparò qualche piccola bolla verso l'uomo che si mise a ridere.
<< Ehi ragazzi! >>.
Elecmon si avvicinò con un sacco pieno di frutti colti dagli alberi. Posò l'enorme sacco e si mise su due zampe.
Nishijima rimase bloccato, a fissarlo. Era uguale a come l'aveva lasciato vent'anni prima, lo stesso sguardo divertito e vigile allo stesso tempo. I ragazzi osservarono l'agente, con un misto di tristezza e gioia.
Elecmon si avvicinò all'uomo. << Ci siamo già visti? >>.
Daigo ritrovò la parola. << No, non credo >>.
<< Lui chi è? >>, chiese indicandolo.
<< Elecmon >>, si fece avanti Yamato. << Alphamon ha rapito Meiko, la ragazza con gli occhiali >>.
<< Oh poverina! >>.
<< Ha preso anche il suo Digimon >>, disse Patamon.
<< Essere malvagio! >>.
<< Sai dove potrebbe essere? >>, gli domandò Takeru.
<< Non lo so. Digiworld è tranquilla, a parte qualche Digimon fuori di testa >>.
<< Se solo potessimo parlare con Gennai... >>, disse sconsolata Sora.
Elecmon drizzò le orecchie. << Ah giusto. Mi sono dimenticato! Gennai è qui! >>.
La frase fece rimanere tutti di stucco.
<< Come sarebbe a dire è qui?! >>, esplose Mimi.
<< Mi aiuta con i piccoli, dopo che voi siete passati a trovarmi. Sta curando le Digiuova non ancora chiuse >>.
<< Portaci immediatamente da lui! >>, ribatté Hikari, con un fervore che di solito non le apparteneva.
Elecmon li invitò a seguirlo, sentendosi lo sguardo di quell'uomo sconosciuto addosso. Chi era?


Gennai indossava la sua veste bianca, i capelli castani ribelli e stava sistemando un Digiuovo accanto ad un altro. Avvertì i loro passi e si voltò.
Erano abituati a vedere Gennai vecchio, poi giovane. Ma stavolta era diverso, aveva quasi l'aria di un uomo intorno ai quarant'anni, qualche lieve ruga gli segnava il volto e un accenno di barba.
<< Ragazzi >>.
<< Ragazzi! >>, urlarono tutti. << Ragazzi un corno! >>.
<< Siete cresciuti >>.
<< Ci stai prendendo in giro?! >>, Taichi camminò verso di lui, infuriato.
<< Ti abbiamo cercato dappertutto! >>, disse Tailmon, muovendo la coda a scatti, per sfogare la frustrazione.
<< Lo so >>.
<< Si può sapere dove sei stato?! >>, domandò Mimi, con i pugni stretti.
<< Calma Mimi >>, disse Koushiro.
<< Daigo >>, sussurrò.
<< Ciao Gennai >>.
Gli mise una mano sulla spalla. << Sei un uomo adesso, sei più alto di me! >>.
<< Sì, sì. Belle parole. Puoi spiegarci che sta succedendo?! >>, disse Joe.
<< Meiko è stata rapita >>, disse Hikari.
Gennai sospirò, lasciò la spalla di Daigo e gli voltò le spalle. << Seguitemi >>.
Li guidò in una grande sala di legno con delle panche, si sedette e invitò gli altri a sedersi di fronte a lui. Era a metà tra il disagio e il nervosismo, stava per rivelargli qualcosa?
<< So dov'è Alphamon >>.
<< Veramente?! Allora andiamo subito! >>, esclamò Yamato.
<< Non è così semplice >>.
<< Che cosa vuole da Meiko? >>, gli domandò Gabumon.
<< La fede >>, rispose mestamente.
Koushiro fece un mezzo sorriso. << Gennai è impossibile. Non è una qualità come la conoscenza o il coraggio >>.
<< Gennai >>, disse Daigo. << Tu sai cosa è successo dopo il 1985, vero? >>.
<< Avete utilizzato la fede per sconfiggere il vostro nemico e relegarlo nel mare oscuro. Ma la fede è una potenza buona, non potevano rischiare che finisse anch'essa nel mare oscuro, sarebbe stato un disastro, per tutti >>.
<< Cosa ne avete fatto? >>, chiese Pyomon.
<< Cosa ne ho fatto >>, la corresse, guardò Daigo. << I Supremi hanno cancellato la memoria dei vostri Digimon per evitare una sofferenza ma la verità è che, in parte, abbiamo cancellato anche un po' della vostra >>.
<< Come? >>. Daigo aveva sempre avuto la sensazione di buchi nella memoria, ma li aveva attributi al lungo tempo trascorso.
<< Una piccola parte di esseri umani viveva in pace con i Digimon, come me. Poi vennero i tempi bui, gli anziani morirono e altri perirono durante la guerra. Rimanemmo in pochi, alcuni... sono fuggiti nel mondo reale >>.
<< Ci stai dicendo che... degli abitanti di Digiworld vivono sulla terra? >>, disse Taichi, incredulo.
<< Già. Si sono sposati, hanno avuto dei figli, vivono in pace. Io non ho mai voluto lasciare questo posto, è la mia casa. Ho celato la mia identità a lungo, prima da vecchio, poi da giovane per nascondermi, utilizzando i dati di questo mondo >>.
<< Perché? Perché Gennai? >>, domandò l'agente. << Ci avete cancellato la memoria! >>.
<< Volevamo proteggervi. Tu, Hideki, Hisa ed Eizo, volevamo solo il vostro bene! >>.
Hikari guardò Gennai negli occhi. << Non hai nominato Kumi >>.
Il gruppo fissò in silenzio Gennai, attendendo una risposta.
<< Non hai cancellato la memoria di Kumi >>, continuò Hikari.
<< Perché? >>, gli domandò Daigo.
<< Ecco perché era sempre depressa >>, disse Agumon.
<< Non potevo >>. Gennai distolse lo sguardo dagli altri.
Hikari prese fiato, aveva capito. Piano piano capirono tutti.
<< Tu l'amavi >>, disse Taichi.
<< Se le avessi cancellato la memoria... avrebbe dimenticato di amarti >>, disse Sora, teneramente.
<< Sei il padre di Meiko >>, disse Daigo.
<< Avevo solo diciotto anni quando ho incontrato Kumi. Era bella, serena e intelligente... Quando tornò a casa sua abbiamo cercato di sentirci e poi di vederci >>, raccontò, perso nei ricordi.
La prima volta che l'aveva vista aveva i capelli sporchi di terra, gli abiti stropicciati e le occhiaie di chi dorme con un occhio aperto. Era accompagnata da Terriermon, il suo fedele Digimon, in cima al gruppo, la più grande e matura. Si era presentata con un piglio adulto, molto al di sopra dei suoi quattordici anni, lui ne era rimasto affascinato, era diversa dalle ragazze del suo mondo.
<< Ed è nata Meiko >>, disse Hikari.
<< Mio dio >>, sussurrò Sora. << Gennai... come hai potuto? >>.
<< Sapevi della sua esistenza? >>, domandò Joe.
<< Sì, Kumi me lo disse >>. Ricordava anche la sera, quando lei era alle soglie del diploma, che gli disse di aspettare un bambino. Lui era entrato nel panico, non sapeva cosa fare e lei lo stesso.
<< Le suggerì di andare da suo padre e così fece >>. Ingoiò le lacrime. << E poi è morta >>.
<< Ma tutto questo cosa c'entra con Meiko e la fede? >>, ribatté Takeru.
<< Meiko è per metà terrestre e per metà di questo mondo. Era l'unica ad avere la forza di proteggere la fede, senza che essa schiacciasse ciò che era, suppongo che Kumi abbia custodito la fede dentro la piccola >>.
Taichi mise le mani avanti. << Fermo un attimo. Meiko è la fede? >>.
<< Esatto. Se Alphamon la uccide, se la riprenderà >>.
<< Come diavolo avrebbe fatto Kumi? >>, domandò Yamato.
<< La fede... >>, Gennai fece un lungo respiro, << Era custodita nel Digivice di Kumi >>.
<< L'avete rubata! >>, sbottò Sora.
<< No! >>, esclamò Gennai. << Abbiamo fatto quello che era meglio per Digiworld! >>.
<< E Meikumon? >>, domandò Tailmon.
<< Immagino che, essendo figlia di questa Kumi, le sia spettato di diritto avere un Digimon. Qualcosa è andato storto nella creazione del Digiuovo di Meikumon >>, disse Elecmon.
<< Elecmon! >>.
<< Non volendo ho ascoltato >>, disse avvicinandosi. << Le Digiuova nascono in uno spazio tra il mondo digitale e quello reale, per cadere poi a Digiworld. Ricordate Terriermon e Lopmon, i Digimon gemelli del Digiprescelto Willis? >>.
Hikari e Takeru, insieme a loro Digimon, annuirono.
<< Un virus aveva corrotto Lopmon e poi voi l'avete distrutto, è tornato un docile Digimon >>.
<< Esatto >>.
<< Con Meikumon è andata in modo molto simile ma lei è buona >>.
<< È strana, sì... Però è brava >>, disse Palmon.
<< È Meikumon il portatore del Virus >>, disse Koushiro. << Alphamon l'ha infettata >>.
<< Esatto >>, intervenne Gennai. << Non so ancora a che scopo, ma Meikumon infetta i Digimon senza neanche accorgersene >>.
<< Lei non è mai passata per la città della Rinascita, è passata direttamente nel mondo reale, da Meiko >>, spiegò Elecmon.
Taichi si alzò, saturo d’informazioni, con la testa confusa e un macigno.
Meiko era la figlia di Kumi e Gennai, la fede e Meikumon il portatore del virus. Alphamon la voleva per avere la forza più potente del creato dalla sua parte, uccidendo Meiko e anche il virus, per avere tutti i Digimon ai suoi piedi, distruggendo Meikumon.
In sostanza c'era solo morte, il controllo non solo di Digiworld in ballo, ma anche del mondo reale. Quello che avevano affrontato un tempo gli sembrò niente in confronto a questo.
<< Vi prego >>, disse Gennai, quasi senza voce. << Salvate mia figlia >>.
I ragazzi gli promisero che avrebbero fatto di tutto per salvare Meiko e il suo Digimon, non avrebbero mai permesso ad Alphamon di vincere.
Mai.


Angolo autrice!


Vi ho fatto una sorpresa?
Eh sì. Meiko è la figlia di Kumi e Gennai. L'ho sempre visto come un vero essere umano, piuttosto che come una creatura digitale!
Nel prossimo capitolo ci sarà parecchia azione, qualche scena romantica e... be', lo vedremo!
Alla prossima!








   
 
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