THe mONsteR YoU mAdE
“This child that comes at you with a knife, he
is your child.
You taught him…”*
Distolgo lo
sguardo dalla sua figura appena si volta verso di me, mentre Bob inizia a
tamburellare qualcosa a caso.
Mi limito a
fissare il mio strumento cercando un particolare interessante, anche se ormai
lo conosco a memoria…
Piuttosto di
guardare Gerard, mi perderei ad osservare un cumulo di letame sorvolato da mosconi fancazzisti.
Davvero,
sarebbe molto più attraente e anche meno doloroso…
Mi butterei
perfino in mezzo a tutta quella merda, anziché dover sopportare la sua
vicinanza.
Tintinno qualche nota, accarezzando le corde della mia chitarra e ascoltando le parole lontane di Gerard, suo fratello e un altro tizio sconociuto emozionati per l’uscita di “The Watchmen”.
Da quanto ho
capito hanno letto il fumetto ed ora ogni cosa che dicono ha a che fare con
quelle vignette del cazzo.
Che rottura di palle…
Poi ecco che
Ray mi si avvicina e mi sorride contento, sistemandosi la canottiera bianca che
indossa dato che si è stropicciata con la bretella della chitarra.
-C’è tanta
gente, eh, in questo video…?-
Alzo un sopracciglio guardandolo come se avessi davanti
un dannatissimo matto, cosa di cui comincio a dubitare seriamente.
Se deve
attaccare discorso non puo’ dire qualcosa di più intelligente?
Potrebbe
evitare di parlarmi se si sente in imbarazzo in questo modo…
Tanto lo so
che tutti qui dentro parteggiano per il nostro leader del cazzo.
Hip hip
hooray for Gerard Way!
Schifossisimo ipocrita circondato da deficienti!
-Già… Almeno
non siamo costretti a sopportarci fra di noi.-
Rispondo a Ray
sbottando e lui sembra offendersi, visto che spalanca gli occhi castani in modo
assurdo e si tinge vagamente di rosso sulle guance.
Beh, non mi va di rimanermene qui a sorridere a tutti come fa quell’altro coglione…
Perché non
dire le cose come stanno?
A me non fa assolutamente
piacere essere qui…
Mi dispiace
per Mikey, Ray e Bob; ma non posso fingermi allegro con loro mentre il nostro
cantante se ne va in giro saltellando come una dannata fatina dei boschi…
Anche se gli
si addice di più il ruolo da orco delle caverne, a mio parere.
Tanto lo so
che quel ghigno storto che spaccia per un sorriso, non è altro che la copertura
per il suo essere terribilmente triste e solo.
E la cosa
buffa è che c’è chi crede che Gerard Way sia cambiato in meglio!!
Stronzate…
Fottutissime stronzate dette da chi non vuole aprire i suoi cazzo di occhi e guardare la realtà.
Io ho visto Gee sorridermi sinceramente fin troppe volte, per scambiare quella smorfia per un bel sorriso.
Beh, forse chi dice che è cambiato non ha poi tutti questi torti!
Ma di certo non è migliorato…
Avrei giurato che una volta amavo qualcosa di più di un fantoccio che finge i sentimenti per sentirsi almeno in parte vivo.
Ciò che mi
piaceva di Gerard era il suo mostrare ciò che sentiva, fregandosene di quello
che gli altri pensavano.
Voleva
ubriacarsi e sboccare? Fanculo il fottuto mondo! Lo faceva e se ne sbatteva di chi poi doveva
raccoglierlo dal marciapiede…
Voleva fare il morto-vivente e non rivolgerti la parola? Si chiudeva in una stanza o si sedeva su un divanetto senza degnarti della benchè minima attenzione!
Però, porca
puttana, viveva nel pieno delle sensazioni… Non c’era bisogno di fingere!
Voleva prenderti in giro e punzecchiarti con le sue battutine ironiche? Finivi quasi per odiarlo e volerlo prendere a pugni da tanto ti assillava…
Voleva baciarti e stringerti fra le braccia per tutta la dannata notte? Beh, era in grado di tenerti stretto e farti sentire la persona più felice del mondo senza troppa fatica.
Sì, Gerard Way è cambiato.
Anche io sono
fottutamente cambiato, ma almeno ho il coraggio di ammetterlo e dimostrarlo
pure pubblicamente!
Per Gerard è
diverso… Lui non puo’ mettersi
a piangere davanti a tutti e crollare in ginocchio in mezzo al palco.
È questo che
ci ha portato fino a qui… Il suo orgoglio e il suo perenne bisogno di fingere.
L’osservo un secondo e ancora quella stupida curva sulle sue labbra rimane stampata come se ormai fosse un default del suo viso.
All’improvviso si volta verso di me, proprio di sfuggita, ma i nostri sguardi rimangono calamitati inevitabilmente.
Cazzo… Ecco
perché non voglio stare nello stesso posto con lui.
Vedere la
tristezza che regna incontrastata sul suo viso mi fa venire una voglia matta di
andare là e prenderlo a sberle finchè versa qualche lacrima sincera.
Ma se mi
azzardassi a mettergli le mani addosso finirei per essere dalla parte del torto
più di quanto già pensino che sia.
Eppure, Gee, lo sai bene che ti meriteresti più che qualche cazzotto sul muso.
Distolgo gli
occhi da lui, ma continuo a sentire il suo sguardo che mi scivola addosso
tastando ogni centimetro della mia schiena.
Lo sento quasi calcarmi sulle spalle, scavandomi dentro per poter strappare quell’attenzione di cui ha bisogno.
Ma non tornerò
a strisciare da lui solo per un po’ d’amore o per
una minima carezza.
Se c’è una cosa che ho imparato dopo essere stato calpestato come uno stupido zerbino, è che quando riesci a scappare è meglio non tornare sotto i suoi piedi nemmeno per sbaglio.
-Io esco a
fumare…-
Salto giù dal palco e attraverso la folla, approfittando della pausa per prendere un po’ d’aria e restare lontano dall’unico veleno in grado di entrare nelle mie vene anche solo standomi vicino.
Mi siedo sul
ciglio del marcipiede e alzo il viso verso la tettoia che mi ripara dalla
pioggia battente che si riversa su Los Angeles.
Mi maledico
perché senza cappotto rischio di prendere qualche malattia ancora sconosciuta
al mio corpo –anche se ne rimangono poche- mentre comincio a tremare come una
fottuta foglia.
Fanculo il freddo…
Prendo una
boccata di fumo cercando di riscaldarmi, anche se metà dei fremiti sono causati
da qualcosa che non c’entra nulla con gli agenti atmosferici ed il clima.
È tutto
dannatissimo nervoso…
All’improvviso
mi sento scivolare addosso qualcosa di caldo e l’odore inconfondibile di Gerard m’invade le narici.
È il suo nuovo
giubbino in pelle…
Ma che cazzo
vuole coprire con questo coso che non tiene caldo nemmeno se lo metti su una
stufa e poi lo indossi?!
-Hai un
accendino, Frank?-
La sua voce
roca mi arriva come una fottuta scarica elettrica che mi fa stringere i pugni
sulle ginocchia dalla rabbia.
Gli allungo
ciò che mi a chiesto senza nemmeno voltarmi, rimanendo così concentrato sulle
gocce che cadono veloci dal cielo andandosi a sfracellare al suolo.
Vorrei essere
una di quelle tante goccioline di pioggia, almeno la mia vita finirebbe
velocemente a contatto con l’asfalto della strada.
O forse sarei meno fortunato e andrei a schiantarmi solo contro il
tetto del grattacielo più alto, non facendomi nemmeno un graffio…
Sento la figura di Gerard abbassarsi al mio fianco e con la coda dell’occhio vedo il fumo che esce dalla sua bocca alzarsi verso l’alto.
Beh, anche il
fumo ha la fortuna di potersela
svignare così… Io sono costretto
a rimanere qui senza potermi dissolvere nell’aria.
-Secondo me alla fine ne uscirà davvero un bel video, sai? Dico, con tutta quella gente che poga nella sala e ci viene quasi addosso è impossibile che non ne esca uno spettacolo soddisfacente! Poi se arrivano pure le forze dell’ordine vedrai che figata…-
Su una cosa
non ho dubbi… Gerard è logorroico come quando l’ho conosciuto.
Se inizia a
parlare di cose inutili non lo
ferma più nessuno, mentre quando gli chiedi perché il vostro rapporto si sta
sputtanando, perde magicamente l’uso della parola e si limita a sbattere le ciglia come una bambolina di
porcellana fin troppo bella.
Sospiro mentre mi passo una mano sugli occhi e dimostro tutto il mio piacere di averlo accanto sputando per terra, schivandogli lo stivale di pochi centimetri.
Lui si
zittisce e sembra stringersi nelle spalle, facendosi piccolo persino confronto
a me.
Mi volto a guardarlo e noto che quel sorriso ipocrita si è trasformato in mesto, intanto che i suoi occhi si riempiono di qualcosa che non riesco a decifrare.
Se sei triste ed afflitto scoppi a piangere… Ma lui sembra non riuscirci più.
Perché il cielo puo’ darsi sfogo in un pianto liberatorio, mentre tu nemmeno versi una lacrima?
Non sono le nuvole a doversi disperare a quel modo, siamo noi due quelli che dovrebbero piangere fino a non stare più in piedi.
Forse abbiamo
semplicemente pianto troppo,
ormai… E quindi che ci resta se non la totale mancanza di emozioni?
A me resta il rancore e un odio che ancora mi è difficile spiegare…
A te, Gee?
A te resta
solo la finzione per nascondere la tua enorme solitudine e la tua tristezza infinita…
Lascio cadere
il suo giubbino a terra, dato che non servirebbe a scaldarmi e comunque non
voglio dovergli un favore, dato che sarebbe capace di farmi ricatti morali per
il resto dei suoi giorni.
Lui lo prende e se lo appoggia sulle ginocchia, mentre continua a fissare la sua sigaretta senza nemmeno fumarla.
La cenere cade a terra non riuscendo più a sostenere il proprio peso e lui sussulta, come se avesse ci fosse stato un rumore assordante che l’ha fatto spaventare.
Probabilmente
si era perso di nuovo nei suoi pensieri riguardo noi due…
Peccato che in questi casi non da fiato alla bocca e quindi mi lascia all’oscuro di ciò che prova.
Getto il mio
mozzicone in un tombino e mi alzo dei scatto, facendo sussultare un’altra volta
Gerard che ora mi guarda con gli occhi spalancati.
Forse si
aspetta che gli dica qualcosa…
-Bei
pantaloni…-
Ecco, l’ho
fatto contento. Ora posso andarmene senza avere troppi sensi di colpa…
Gli volto le
spalle e m’incammino verso l’edificio dove stiamo girando il video, ma
all’improvviso mi sento trattenere per la felpa.
Mi acquatto
nell’attesa di sferrare un pugno alla prima cosa che mi capita a tiro e mi
ritrovo contro il muro, accanto ad un bidone della spazzatura.
Gerard mi si
attacca addosso e lo sento mordere la mia spalla, come se non avesse voluto far
altro da quando mi ha visto.
Rimango con le
braccia a penzoloni mentre lui mi si stringe addosso tremando sempre più forte,
non sapendo cos’altro potrei fare con lui.
Se crede che
lo abbraccerò per placare il suo dannatissimo dolore, se lo puo’ anche
sognare…
Per me puo’
anche morirmi fra le braccia che tanto non cercherei
di salvarlo.
Siamo chiari, come posso consolare la persona che mi ha completamente rovinato la vita?
Come posso
anche solo parlargli dopo che mi ha distrutto il cervello?
Se sono così
freddo con lui, dovrebbe solo farsi un’analisi di coscienza, almeno si
accorgerebbe che sono solo il risultato del suo egoismo.
Mi hai ridotto tu in questo stato, Gerard…
Ora non pretendere che cambi di nuovo perché non ti è piaciuto l’esito del lavoro che hai fatto con me.
In lontananza
sento gli altri chiamare i nostri nomi, ma non ci troveranno finchè stiamo in
questo vicoletto circondati da cassonetti dei rifiuti…
Se mi facessi vedere magari arriverebbero tutti qui e Gerard sarebbe costretto a recuperare quel sorriso.
Voglio proprio
vedere
se ci riesce anche dopo
aver avuto questa stupida crisi.
-Se ti stacchi
di dosso magari torniamo a girare il video. Io vorrei anche farla finita e
tornarmene a casa, sai?-
La mia voce
arriva priva di emozioni, cosa che sembra farlo irrigidire prima di essere
preda di altri fremiti convulsi.
Alzo lo
sguardo verso la tettoia che ancora ci tiene al riparo dalla pioggia e sbuffo,
non sapendo più cosa fare con questo qui.
Come glielo
dico che ormai non posso provare nient’altro che disprezzo?
Credevo che
avrei potuto cedere di nuovo, accorgendomi ancora innamorato perso…
Ma dev’essere
che la ferita che porto dentro è troppo grande per essere sopraffatta dalla’amore.
Non provo più nulla…?
È doloroso non poter fare più niente per la persona che hai amato per così tanto tempo e che ora nemmeno riesci a toccare.
-Frank… Io non
ci riesco ad andare avanti così. Io ho bisogno di te… Io non…-
Ascolto la sua voce rotta dagli ansiti, restando ad aspettare una qualche reazione dal mio organismo.
Non so, tipo
un senso d’ansia…
O la voglia di abbracciarlo e baciarlo…
Ma sembra che
il mio corpo non reagisca alla sua disperata richiesta d’aiuto.
Non provo davvero niente…?
-Senti,
Gerard… Io non torno indietro. Puoi anche piangere in cinese, per quanto mi
riguarda…-
Con uno
strattone si stacca da me e mi mostra il suo viso pallido sconvolto dalla
sofferenza e dallo stupore.
Rimane a
fissarmi come se lo avessi appena accoltellato a morte, tradendo la sua dannata
fiducia.
Ma non sono io quello che ha cominciato a tradire e ad accoltellare lui…
Io mi sto solo
difendendo, restituendogli ciò
che lui mi ha dato.
Se insegni al cane ad abbaiare ogni volta che gli avvicini la mano, è logico che continuerà ad urlarti contro fino a che ti morderà.
È così che va
la vita, Gee…
-So di aver
sbagliato… Ma posso rifarmi! Sono cambiato… Sono cambiato…-
Mi mostra quel
sorriso ipocrita, forse sperando che funzioni per convincere pure me, ma lo fa
invano.
Scoppio a
ridere in modo assurdo, lasciandolo senza parole e a bocca aperta, mentre mi
piego addirittura in avanti non riuscendo a smettere.
Crede che dopo
quasi un decennio che lo conosco e che l’ho amato, possa ingannarmi con i suoi trucchi da
palcoscenico?
Di nuovo mi
fissa sconcertato, per poi tirarmi uno spintone che mi fa sbattere la schiena
contro il muro ed inizia pure a sferrarmi colpi a caso sul petto.
-Smettila di
comportarti così!! Rivoglio indietro il mio Frank…-
Si mette ad
urlare come una checca isterica quasi assordandomi e sono costretto a mollargli
un destro in pieno viso, vedendolo così cadere addosso ad un cassonetto.
Rimane
immobile per qualche secondo, prima di passarsi la mano sul sopracciglio,
accorgendosi che perde sangue da un taglio…
Inizio a
tremare per la rabbia e con una violenza insensata lo colpisco in pancia con un
calcio ben assestato.
-Eccolo qui il
tuo Frank!! Ne vuoi un’altra dose? Cosa pretendi, che ti riempa di coccole?
Dio, Gerard… Dovrei spaccarti la faccia a suon di schiaffi!!!-
Lui si piega
in avanti ed inizia a tossire, stringendosi con il braccio il punto colpito.
Non mi fa nemmeno pena, cazzo!
Che diavolo mi è successo?
Se prima mi
fosse capitato di vederlo in queste condizioni a causa mia, mi sarei sentito
uno schifoso
verme…
Ora non me ne
frega un cazzo, davvero.
-No… Ti stai
comportando come se… non fossi più tu.-
Sussurra
appena, mentre si rialza lentamente tenendo lo sguardo puntato sull’asfalto.
La pioggia lì
cade insistentemente e i capelli di Gerard cominciano ad arricciarsi ed
appiccicarsi al suo viso cereo su cui cola un rigo di sangue.
Le sue parole
rieccheggiano per un po’ nella mia mente, senza però farmi provare qualcosa.
Sono vuoto…
Completamente.
Mi hai svuotato tu, Gee…
Se non provo
sentimenti è perché me ne hai privato quando hai deciso di plasmare questo Frank.
-Non sono più
io, Gerard. Perché io ti avrei amato fino alla fine… Invece ora non sento niente
a parte l’odio.-
Lo vedo
stringersi il giubbino in pelle sulle spalle, mentre i fremiti continuano a far
muovere il suo corpo a scatti.
Vorrei vederlo
piangere, solo per la curiosità di sapere se io mi sentirei in colpa…
Ma dubito altamente che qualcosa dentro di me
simile ad un sentimento che non sia
l’odio, possa venire a galla.
-E che fine
hai fatto, Frank…?-
La sua domanda mi fa schiudere le labbra in un sorriso rassegnato, mentre mi avvicino a lui ritrovandomi sotto la pioggia battente.
Alza lo sguardo verso di me e rimaniamo a guardarci in silenzio per un lungo istante, distanziati da pochi centimetri.
Posso sentire
il suo respiro caldo sfiorarmi la guancia, mentre il mio cuore pulsa come se
niente stia per accadere.
Bacio le sue labbra screpolate, cercando una risposta a questa mia assenza di sensazioni… Ma non succede nulla.
Le mie viscere
non si contorgono…
I battiti del
mio cuore non accelerano…
Le mie guance non si scaldano…
Quindi davvero per me Gerard non è più nulla.
Mi allontano dal suo viso e lui resta a fissarmi spaesato con le iridi verdi che guizzano veloci negli occhi lucidi e completamente sgranati.
-Questo me lo
dovresti dire tu. Se vengo da te con un coltello fra le mani, è perché sei
stato tu a darmelo, Gee. Io non ti avrei mai odiato… Mai. Sarei rimasto in disparte per
l’eternità ad aspettare il tuo ritorno da me, se solo me lo avessi chiesto. Ma
tu invece hai preferito che finisse così. Mi hai insegnato tu a detestarti…-
Mentre lo dico con tono piatto, lui scosta il volto su cui le gocciole scivolano veloci senza farmi capire se siano lacrime o solamente pioggia.
Qualsiasi cosa
sia, comunque non mi preoccupa affatto…
A quanto pare neppure il suo pianto potrebbe riportarmi indietro le mie
emozioni.
-Volevo
salvarti da me… Non credevo di trasformarti in una proiezione del mio odio
verso me stesso.-
Alla sua affermazione sento l’aria mancarmi all’improvviso e sono costretto a tirare un sospiro.
Sarei una proiezione del
suo odio verso se stesso…?
Guardo ancora
per qualche secondo il suo viso incorniciato da ciocche nere e fradice, prima
di voltargli le spalle e iniziare a correre all’interno del posto dove stavamo
registrando.
La gente a cui
vado addosso si lamenta, ma non me ne frega nulla… Voglio solo arrivare nel
bagno e spaccarmi la testa contro uno specchio.
Mi piazzo
sotto la ventola d’aria calda che si usa per asciugarsi le mani, cercando un
po’ di calore dopo la pioggia che mi sono beccato.
Mi ammalerò di
certo…
Ma il mio
cuore dev’essere già malato
da un pezzo e io ho solo fatto finta di non farci caso.
Ho sempre
saputo che Gerard mi sarebbe entrato dentro come un virus in grado di infettarmi tutte le
cellule per poi distruggermi completamente.
E non me ne sono mai dispiaciuto… Perché avere qualcosa di Gee dentro di me sarebbe stato come possederlo per sempre.
Però non avrei immaginato che per averlo in me avrei dovuto rinunciare a me stesso e al mio amore per lui.
Sono la fottutissima alienazione di un frammento dell’anima di Gerard.
Sono la riproduzione perfetta di quel disprezzo che lui ha sempre provato per se stesso.
Alzo lo
sguardo verso la lampadina al neon e la osservo per qualche secondo, prima di
uscire e affacciarmi sul palco.
Gerard è
circondato da gente che cerca di fermare il sangue che esce dal taglio sul suo
sopracciglio…
Incrocio di
nuovo il suo sguardo e lui mi guarda totalmente afflitto, passandosi una mano
sulla guancia per asciugarsi le gocce di pioggia.
Mi limito a
fissarlo senza muovere un passo per andare a chiedergli scusa. Non se lo meriterebbe
proprio…
Vuoi davvero che io continui ad odiarti?
Eppure, Gee, giuro che un tempo avrei soltanto voluto essere la personificazione dell’amore più assoluto che potessi provare per te.
Per quanto io sappia che ora potrei provare a ritrovare il vero me stesso…
Che tu potresti
cercare di
riportare indietro quel
Frank che ti ha amato…
Che ci
potremmo impegnare a ripulire tutto quello che tu hai imbrattato…
Che potremmo
tentare di tenerci
insieme e non farci andare
ulteriormente a pezzi…
Per quanto io sia a conoscenza di tutto ciò, non riuscirò mai più a tornare strisciando da un essere così miserevole che per il suo più crudele egoismo ha voluto distruggermi.
E io non volevo farci questo…
L’odio per te non avrei mai voluto sapere cosa fosse, perché bastavi tu stesso a farti del male.
Io dovevo solo darti l’amore di cui continuavi a privarti…
Non credi sia
stato spietato sottrarre anche a me quel sentimento?
Vedo Mikey avvicinarsi di corsa a suo fratello per controllare come sta, mentre gli altri si guardano in giro alla mia ricerca trovandomi in fretta.
Non mi nascondo solo perché ho restituito a Gerard una minima parte di quello che lui ha fatto a me..
Bob mi arriva
vicino e mi lancia un’occhiata torva, limitandosi a restare con le mani in
tasca e borbottare.
-Che diavolo
ti salta in mente di picchiare Gerard prima delle registrazioni?-
Alzo le spalle
e continuo a rivolgere lo sguardo al viso di Gee mentre lui fa lo stesso con me
prima di alzarsi e dirigersi verso di noi.
Appena arriva
da Briar, gli appoggia la mano alla spalla e fissa gli occhi dritti nei miei,
sorridendo ancora in quel modo falso.
-Tanquillo
Bob, sono stato io a istigarlo… Lascialo in pace.-
Piega la testa
facendomi un cenno che a stento riesco a comprendere, mentre Bob torna da Ray
per dirgli qualcosa.
Noi restiamo
ancora ad osservarci senza dire nulla e Gee continua a mostrarmi quel sorriso,
prima di accarezzarmi la guancia e fare un passo indietro.
-Va bene anche
così, Frank. Rimanimi accanto… Continua ad odiarmi.-
Si allontana
arretrando senza staccare gli occhi da me, poi all’improvviso si volta di lato
e si mette a parlare con il resto della band ed il regista.
Mi sfrego la
guancia che ha sfiorato e resto immobile a fissarlo, accorgendomi di quanto si
stia sforzando a far credere agli altri che tutto
vada bene.
E loro continuano a non accorgersi che lui sta solo fingendo.
Se ora sei
rimasto solo, continua a sorridere per nasconderlo agli altri, Gerard.
Vai avanti a
fingerti una persona amabile…
Io sono l’unico in questo fottuto mondo che ti conosce
fino alle viscere.
E se hai voluto qualcuno che ancora ti odiasse per quello che sei veramente, allora io farò tutto ciò che desideri.
Sarò il tuo incubo…
Sarò il più puro disprezzo che vuoi ricevere.
Sarò la tua fine…
Però Gee, sarò anche l’unico che conoscerà i tuoi più profondi desideri.
Se non riuscirò più ad amarti, allora diventerò la cosa di cui più necessiti ora che il mondo sembra sorriderti.
Ora che tutti sembrano volerti bene e ricoprirti d’attenzioni….
Diventerò ciò
in cui hai voluto trasformarmi.
Sarò l’odio verso te stesso, qui davanti ai tuoi occhi…
E ti detesterò
fin
quando ne avrai bisogno per
rimanere ancora te stesso in un
angolo remoto del tuo fottuto cuore.
Fino alla fine di tutto.
“As long as I can
remember I’ve hated you, Gee.
XO
The monster you made.”*
---------------
Ed eccomi con un’altra one Frerard!
Questa la considero decente, dai!!!
Anche se non so se abbia senso…
Ma è un po’ lunghetta, in verità…
O__O
Mi sono dilettata nel fare Frankie,
questa volta…
Il new-Frank come l’ho chiamato
nell’altra storia.
Quello dei Leathermouth…
Quello che sta in piedi solo perché
è il suo odio a tenerlo su…
*Ho usato due delle frasi scritte
nel libretto e sulla custodia del cd dei Leathermouth per aprire e chiudere la
storia, ma le ho vagamente adattate alla situazione.
Perché sarebbero al plurale, ma io
le ho fatte apposta al singolare per dedicarle a Gerard…
Ci stavano a pennello!
Ma tutte le canzoni dei Leathermouth
sono dedicate a lui, quindi non c’è molto da fantasticare per giungere alle mie
conclusioni!
-povero Gee- >__<’’
Inoltre ho fatto riferimenti sempre
a “Murder was the case that they
gave me” alla fine quando dice “Sarò la tua
fine… Sarò il tuo incubo…”
-Se non si fosse capito amo i
Leathermouth con tutta me stessa!!! XD-
Ripeto: povero
Gee!!
Cooomunque questa storia è ambientata durante la registrazione del video di Desolation Row e ho fatto spaccare il sopracciglio a Gee solo per puro divertimento, così almeno si capisce che nel video non è trucco!! Da dove tiro fuori queste idee non si sa… O__o
Gee è tristissimo e forse troppo demolito da come l’ho descritto.
Ma è perché credo che davvero sia così!
Una brutta controfigura di se stesso, ecco che è diventato…
Spero che alla fine di tutto possiate capire il ragionamento che fa Frankie, anche se è complicato.
Alla fine credo che sia allo stesso amore ciò che prova…
È difficilissimo spiegarlo. Io stessa lo capisco a stento… E ciò è preoccupante dato che l’ho scritto io! XD
Il riassunto è:
“Siccome tu vuoi che io ti odi, lo farò. E sarò la sola persona a provare qualcosa di vero per te… Perché conosco come sei realmente. Se fingi con gli altri, non potranno mai provare altro che falsi sentimenti… Io sarò tutto ciò di cui hai bisogno: l’odio verso il vero te stesso.”
Almeno credo che si possa riassumere tutto in queste poche righe!
So di essere contorta, ma un ragionamento simile secondo me è il livello supremo di un amore davvero immortale.
Anche se dubito che Frankie faccia simili pensieri astrusi… O__o
Forse sono io che dovrei mettermi a semplificare quello che mi passa per la mente ed adattarlo a Frank. =__=’’’
Oh beh, vi saluto che sto scrivendo tantissimo!!
Grazie a chi leggerà e lascerà una recensione…
XOXO
Miky