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Autore: Horan00    13/01/2016    0 recensioni
Harry, ragazzo normale dietro al quale vanno tutte le ragazze. C'è un solo particolare, Harry è gay. L'unica persona a saperlo, era il suo migliore amico a 'distanza', Zayn. Seppure a conoscenza del proprio orientamento sessuale, Harry faceva fatica ad accettare sé stesso, tanto da arrivare ad auto convincersi della propria eterosessualità. Harry sosteneva che tutte le cose belle accadessero così, per caso. E fu così infatti, che incontrò Louis. Per caso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Quella mattina, a svegliarmi come al solito fu la solita sveglia delle 07:20 del mattino che segnava l'inzio della solita routine. Lentamente, portandomi le mani agli occhi e strofinandoli, mi allungai per spegnere quel maledetto e rumoroso aggeggio che più odiavo al mondo. Dopo essermi ripreso dal sonno appena interrotto, decisi di afferrare il mio cellulare, comodamente appoggiato sul mio comodino al fianco del letto. Sbloccato lo schermo, mi ritrovai circa 10 messaggi da Zayn tra cui qualcuno tipo: "TI SVEGLI, BRUTTO COGLIONE"; "STO ASPETTANDO IL TUO RISVEGLIO, PRINCIPESSINA". Adoravo quel ragazzo. Era decisamente bello avere qualcuno al tuo fianco che ti capisse, che ti rendesse felice. Zayn era un ragazzo scozzese, decisamente più lontano da me, di Londra. C'eravamo conosciuti per caso, su Facebook. Il nostro rapporto era principalmente funzionato perché ci piacevano le stesse cose, anche se avevamo completamente due caratteri diversi. Lui stronzo, io decisamente troppo stronzo. Lui con un carattere forte, io timido. Ma ormai la nostra amicizia andava avanti da due anni. Avevamo progettato di vederci la prossima estate, quando entrambi non saremmo stati costretti ad andare a scuola. Che poi, io non ero affatto come i soliti ragazzi che odiano la scuola, anzi. Seppure i professori siano dei grandissimi rompipalle, la scuola era una sottospecie di distrazione per me. Odiavo stare a casa: mio padre sempre a lavoro, mia madre sempre per i fatti suoi a far chissà che cosa. E, come odiavo stare a casa, odiavo la solitudine, che puntualmente era sempre presente a casa mia, se non durante i pasti e la sera. Ma, fortunatamente, a tenermi compagnia durante il giorno erano due mie amici, Liam e Niall. Non potevo paragonare il rapporto con loro due con quello del mio adorato Zayn, questo è ovvio. Però mi capivano anche loro, e io capivo loro. Certe volte non ti spieghi neanche perché stai con una persona; forse per abitudine, o chissà. Interrompendo i miei pensieri, notai che era decisamente troppo tardi: 07:36. Mi alzai di fretta e furia dal letto, consapevole che quella mattina avrei dovuto fare una doccia più breve del solito; altra cosa che odiavo. Fare la doccia era il mio mezzo per farmi scivolare via tutte le preoccupazioni per il giorno, tutte le incertezze e le paure; e io ne avevo tante, davvero. Anche se apparivo come un ragazzo stronzo ed indifferente a tutto, non lo ero affatto. Anzi, convivevo con insicurezza e timidezza. Probabilmente, a farmi apparire il contrario era il mio viso, i miei ricci e la mia corporatura. Beh, dovevo ammettere che, nonostante mangiassi come un maiale, avevo un fisico scolpito: una leggera presenza di addominali, bicipiti possenti e pettorali. Insomma, il solito ragazzo dietro il quale tutte le ragazze cadevano ai piedi, ma che non cagava nessuno. Dopo circa 20 minuti, uscì pronto dal bagno: avevo indossato una maglia bianca a mezze maniche -nonostante fossimo a febbraio, ma quelli erano dettagli-, un paio di skinny neri e un paio di converse bianche. Sulla testa, invece, avevo sistemato un cappello nero, giusto per far apparire quei ricci castano chiaro un po' più sistemati. Preso lo zaino, il cellulare e la giacca, ed una volta dopo aver salutato mia madre e mio padre, che facevano beatamente colazione, uscì di casa a passo lento. Durante il tragitto da casa a scuola, a farmi compagnia fu Zayn al telefono. Come al solito, durante la telefonata non feci altro che ridere. Quanto poteva rendermi felice? L'avevo conosciuto così, per sbaglio. Eppure ecco; per sbaglio, era diventato il mio migliore amico. Avevo fatto l'errore più bello che potesse fare. Una volta arrivato a scuola, mancava ancora tempo per il suono della campanella. Mi sedetti dunque sulle scalinate, con ancora Zayn che mi faceva compagnia, ma mi alzò presto: Niall e Liam erano lì e si stavano avvicinando. Gli andai dunque incontro, così da poterli salutare.
"Ciao, ragazzi! Zayn, aspetta un attimo." li salutai con un sorriso, mostrando due fossette ai lati della bocca.
"Ciao, ricciolino!" Mi salutò così Niall, il biondo.
"Buongiorno, occhi verdi." Fu invece il saluto di Liam, sempre formale.
Stavo per rispondere, quando sentì dall'altra parte del telefono qualcuno che disse "Vaffanculo, occhi verdi." prima di sentire un TU TU TU continuo. Zayn. Aveva i suoi pregi come aveva i suoi difetti; uno di questi, ad esempio, era l'essere tremendamente geloso di chi mi stava affianco. Siccome lui non poteva, odiava quelli che mi vedevano ogni giorno. Provai dunque a richiamarlo più volte, ma più volte non ricevetti risposta. Sbuffai, salutando i ragazzi e dirigendomi dentro, diretto al mio armadietto. Una volta arrivato, sento il mio telefono squillare. Lo afferro e guardo lo schermo: "Oggi non cercarmi, Styles. Stai pure con i tuoi amichetti del cazzo.". E dopo questo messaggio, fui accecato dalla rabbia. Lancia il cellulare a terra, senza preoccuparmi di romperlo, passandomi una mano sul viso. E fu dopo allora che lo incontrai; fu allora che sentì per la prima volta quella voce.
"Hei amico, dovresti calmarti. Non vorrai mica romperlo?"
Mi girai, notando un ragazzo molto più basso di me, ma probabilmente della mia età, che si abbassava per prendere il mio cellulare e per passarmelo. Fu allora che i miei occhi verdi si persero in quegli occhi che, Dio santo, facevano invida all'oceano. Fu per sbaglio. Ma, del resto, tutte le cose belle accadono così; per sbaglio. 
   
 
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