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Autore: Maggie_Lullaby    14/03/2009    8 recensioni
Lexi è una sedicenne testarda e dalla lingua affilata che vive in un mondo tutto suo pieno di ideali e stili di vita.
Maggie è una ragazza timida a innocente, incapace di dire di no e di vivere tranquillamente la sua vita.
Maryl è una ventenne che aspira a una grande carriera, ma è bloccata da un padre testardo e da due sorelle che hanno bisogno di lei.
La vita di tre sorelle si mescola a quella dei Jonas Brothers
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brothers&Sisters'
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Ciaooo ragazze mie,

come ho già detto voi mi farete venire un infarto, pubblico un capitolo e dico uno e mi ritrovo con otto recensioni, otto capite?

Comunque ecco a voi il seguito, spero vi piaccia.

Ora passiamo ai ringraziamenti:

Ice_Bubble: si, scusa se ho ripetuto spesso il nome “Lexi”, è che avevo paura che utilizzando la parola “ragazza” o “giovane”, vi confondesse con la ragazza che si trova con il nostro sconosciuto. Grazie mille per aver messo questa storia fra i preferiti, mi ha fatto molto piacere! Un bacio!

sbrodolina: sono contenta che ti sia piaciuta e grazie molte per aver messo questa storia fra i preferiti! Un bacio!

jollina la verde: sono molto contenta che questo capitolo ti sia piaciuto e anche che tu l'abbia messo fra i preferiti! Comunque questa, come hai già notato, non è una FF incentrata su un solo Jonas ma su tutti e tre e ovviamente sulle tre ragazze. Un bacio!

EllieGoodman: guarisci presto mi raccomando! E grazie mille per aver messo questa FF fra i preferiti, mi ha fatto molto piacere, buona guarigione! Un bacio!

jeeeeee: grazie per i complimenti tesoro!! Sono molto contenta che ti sia piaciuta! Un bacio amor!

Potterina Weasley: perchè in perfetto ritardo? Non eri in ritardo, anzi, eri puntuale, mica pretendo che la gente recensisca un minuto dopo che io abbia pubblicato! E Maggie assomiglia a te a sedici anni? Guarda Maggie praticamente, anzi senza praticamente, sono io spiaccicata in tutto e per tutto! E comunque tu capisci sempre tutto, ma sempre sempre! Cosa devo fare con te? Hi, hi, comunque grazie mille per aver messo questa storia fra i preferiti ma anche che tu abbia messo me come autrice fra preferiti! Dovevi vedermi, ci ho messo dieci minuti per capire che l'avevi fatto! Grazie! Un bacio!

deerockt94: prima di tutto grazie mille per aver messo questa FF fra i preferiti e sono molto contente che ti sia piaciuta, ma non posso prometterti che non scriverò nulla di quelle cose che tanto detesti, alcune battutine ci saranno, ma cercherò in tutti i modi di evitare di mettere cose che non ti fanno piacere. Comunque non ho una ragazza preferita in questa FF perchè le adoro tutte e tre ma quella per la quale provo un po' più di simpatia è Maggie perchè sono io spiaccicata in tutto e per tutto. E Lexi si lei è una ribelle, ma è una ribelle un po' diversa, capirai leggendo i prossimi capitoli. Un bacio!

DarkViolet92: sono contenta che ti sia piaciuta e che tu abbia messo questa FF tra i preferiti! E comunque i Jonas verranno in contatto con le ragazze in questo stesso capitolo, leggi e capirai. Un bacio!

Capitolo 2. Brothers


Joe strinse a sé la sua ragazza cingendola per la vita allegro mentre lei gli baciava delicatamente il collo.

Sasha rise con la sua solita risata strana, tipo da topo, che l'aveva colpito dalla prima volta che si erano incontrati.

Erano passati solo un paio di mesi dal loro primo incontro.

Joe era stato invitato insieme ai suoi due fratelli, Nick e Kevin, a una festa di beneficenza organizzata da Jordin Sparks dove erano state invitate diverso star della televisione e del mondo della musica oltre a loro, fra cui Britney Spears e Christina Aguilera e lì l'aveva incontrata.

Mentre Joe piuttosto annoiato dalla festa cercava un po' di divertimento parlano a persone mai viste prima aveva sentito quella risata da topino; ed eccola lì Sasha Collins una famosa attrice di Hollywood che stava letteralmente quasi per infilare la testa sotto a un tavolo per cercare di non farsi sentire ma con scarso successo.

Joe le si era avvicinato e avevano iniziato a parlare e dopo quella serata avevano avuto una cena, poi un'altra, e un'altra ancora.

Sasha continuava a ridere, certo l'autobus non era di sicuro il posto migliore in cui mettersi a scambiarsi effusioni dato che sembrava dare fastidio a parecchie persone al suo interno, soprattutto a una ragazza dai capelli ramati che li guardava in cagnesco da quando erano saliti sul mezzo pubblico.

Forse aveva appena rotto con il fidanzato e non le andava di vedere una coppia allegra e felice.

O forse aveva dei problemi personali che Joe non poteva immaginare.

O forse, più semplicemente, Joe si era immaginato tutto e quella ragazza non ce l'aveva con loro ma era solo frutto dell'immaginazione del diciannovenne.

Ma il ragazzo non poté fare a meno di notare che la ragazza aveva trovato un libro nella sua borsa e se l'era tirato su fino agli occhi, forse nel tentativo di non vederli.

Si, Joe ne era sicuro, quella ragazza ce l'aveva con lui o meglio con loro, sia con il ragazzo che con Sasha.

La giovane attrice continuava a ridere spensierata e Joe fu attraversato dal desiderio di dirle di cercare di calmarsi.

- Ehm Sasha, tesoro, ci stanno guardando tutti – disse Joe sicuro che quell'argomento sarebbe bastato per farle chiudere la bocca.

Per Joe e Sasha uscire per le strade di Los Angeles senza essere riconosciuti dai paparazzi o dai fan in generale era una vera e propria impresa; non a caso Joe si era messo il cappellino da baseball e gli occhiali da sole nonostante il tempo schifoso.

Ciò aveva attirato a sé un paio di risatine e un occhiataccia dalla rossa che lo guardava in cagnesco.

Insomma lui era Joe Jonas, uno dei membri dei Jonas Brothers composti anche dai suoi due fratelli Kevin e Nick, uno dei gruppi più famosi in America fra le adolescenti. Certo non erano i nuovi Beatles o Rolling Stones, ma in quanto popolarità potevano quasi essere messi in parità con quest'ultimi. Questo spiegava l'abbigliamento completamente fuori stagione del giovane cantante.

- Oh, scusa Joe – disse Sasha a bassa voce arrossendo, - non volevo.

Il ragazzo la zittì con un bacio.

Un finto colpo di tosse li fece riemergere.

Davanti a Joe e Sasha si trovava la ragazza dai capelli ramati che li aveva osservati per tutto il viaggio.

- Scusate – disse la ragazza con tono seccato, - potreste risparmiare a me e a tutto l'autobus di assistere alle vostre effusioni? Siete una coppia felice, si era capito dal primo momento in cui siete saliti.

Sasha guardò la ragazza, rossa di rabbia e vergogna mentre Joe era letteralmente scioccato.

- E tu chi saresti? - chiese irritato.

La ragazza lo guardò con un sorrisetto.

- Sono Alexandra Campbell – si presentò, - per gli amici Lexi.

- Allora senti Lexi … - iniziò Joe.

- Io non sono tua amica – precisò lei.

- Alexandra allora – disse Joe esasperato, - ciò che facciamo io e la mia ragazza non è affar tuo, chiaro?

- Eh no carino scordatelo, state disturbando la quiete pubblica di questo automezzo, quindi se non volete essere citati per danni vi consiglio di smetterla – ringhiò Lexi.

- Senti ragazzina … - ricominciò Joe ma fu interrotto da Sasha.

- Lasciamo stare Joe, è meglio – disse saggia, - tanto scendiamo fra una fermata.

- La tua ragazza è intelligente – osservò Lexi rivolta a Joe, - al contrario tuo.

Il ragazzo era già lì per ribattere quando l'autobus si fermò e la voce nasale dell'altoparlante annunciò l'arrivo alla fermata della coppia.

- Andiamo Sasha – disse Joe prendendo la sua ragazza per mano.

- E' stato un piacere – commentò sarcastica Lexi.

- Il piacere è tutto mio – ribatté il cantante ironico e scese dal pullman.

Mai più un autobus, mai più.


Respiri piano per non far rumore

ti addormenti di sera e ti risvegli col sole

sei chiara come un' alba

sei fresca come l'aria

(Albachiara, Vasco Rossi)


Nick Jonas era seduto su quella poltrona da quasi un ora, completamente assorto nel mondo de “Il signore degli anelli”, certo quel libro era vecchio come sua nonna, ma quel Tolkien ci sapeva fare eccome con le parole! In quel momento Nick aveva abbandonato la sua vita di cantante famoso per diventare un cavaliere elfico per proteggere la Terra di Mezzo.

Era talmente concentrato che si sarebbe a malapena accorto se fosse scoppiata una bomba al di fuori della biblioteca.

Era stato tutto preparato nei minimi dettagli per accompagnare Nick in quella biblioteca, ogni volta che ci sarebbe voluto andare un'autista l'avrebbe accompagnato poco distante dalla libreria per non dare troppo nell'occhio, dopodiché Nick sarebbe entrato, avrebbe fatto quello che voleva fare, e poi dopo un paio d'ore sarebbe tornato a casa; semplice no?

Ma era stancante.

Ogni volta era un andirivieni di autisti che facevano la fila per scortarlo in biblioteca e una mezza dozzina di guardie del corpo si offrivano di dargli protezione, come se gli potesse accadere qualcosa! Poi a che cosa serviva avere sedici anni, avere la patente e soprattutto un auto? Per fare bella figura con le ragazze? Di sicuro Nick Jonas avrebbe fatto bella figura anche senza una bellissima Mustang tutta sua.

Il ragazzo si stiracchiò le braccia intorpidite e si accorse solo allora della presenza di una ragazza poco distante da lui, seduta su una sedia che leggeva un romanzo che aveva tutta l'aria di essere “Orgoglio e Pregiudizio”.

Che maleducato lui era seduto bello comodo su quella poltrona mentre quella ragazza sedeva su una sedia che sembrava tutto tranne che comoda.

- Ciao! - la salutò Nick.

La ragazza sussultò a quel rumore, probabilmente anche lei era immersa nel mondo di quel libro.

- Scusa se ti disturbo – disse il ragazzo mortificato.

- No, affatto, … ciao – disse la ragazza imbarazzata arrossendo.

Nick fece un sorriso divertito.

- Ti volevo chiedere se ti volevi sedere tu su questa poltrona – disse Nick, - quella sedia non sembra molto comoda.

La ragazza guardò istintivamente l'oggetto in questione facendole cadere i capelli castani sugli occhi.

- Oh, non ti preoccupare – disse, - non è come sembra.

- Sicura? - chiese Nick.

- Si, si – mormorò la ragazza.

- A proposito, io sono Nick – si presentò lui, - Jonas.

Ebbe il terribile presentimento che avesse fatto male a dire il suo cognome, se era una sua fan gli sarebbe saltato al collo.

Ma la giovane non ebbe reazioni.

D'altronde se fosse stata una fan dei Jonas Brothers l'avrebbe riconosciuto subito.

- Maggie Campbell – disse lei con un sorriso imbarazzato.

Nick fece come per stringerle la mano, ma ci ripensò e fece passare quel gesto in un tentativo di prendere un libro sul tavolo davanti al ragazzo.

- Allora – disse Nick, - vieni qui spesso?

Maggie parve aver capito qualcosa, Nick lo capì dal suo sguardo, ma non disse nulla a parte rispondere alla domanda del ragazzo.

- Si, vengo qui a lavorare il lunedì e il mercoledì, mentre gli altri giorni vengo solo a leggere – spiegò.

- Ah – disse Nick.

Silenzio imbarazzante.

- Tu invece? - chiese Maggie curiosa di scoprire di più su quel ragazzo carino e simpatico.

- Cosa? No, io vengo quando posso, non molto spesso quindi, ma mi piace questo posto, è molto rilassante – disse Nick motivando la sua risposta.

- Già, ti isoli assolutamente dal mondo esterno – confermò lei.

Era la prima volta in sedici anni di vita che dicevano una cosa del genere a Nick.

- Vero? - disse lui come per trovare una conferma a una sua affermazione.

- Si, se scoppiasse la terza guerra mondiale e io stessi leggendo non me ne accorgerei nemmeno – disse Maggie annuendo allegra di aver trovato qualcuno con i suoi stessi interessi.

- Lo stesso vale per me – confermò Nick.

Passarono l'ora successiva a chiacchierare. Il giovane cantante scoprì che Maggie aveva letto praticamente tutti i libri della biblioteca, mentre Maggie scoprì l'innato talento di Nick nel canto e nella recitazione.

- Sai che ore sono? - chiese il ragazzo a Maggie.

Lei controllò e rispose:

- Le cinque.

Maledizione, il suo autista sarebbe venuto a prenderlo fra poco!

- Io devo andare – disse lui di fretta, - mi dispiace.

Maggie ci rimase un po' male da quella brusca interruzione della loro conversazione, ma non disse nulla che facesse intendere che portasse rancore.

- Va bene – disse, - nessun problema.

Nick esitò un attimo poi scrisse con una matita il suo numero su un foglio bianco.

- E' il mio numero – spiegò, - se vuoi chiamami, ma se non rispondo è perchè sono occupato.

Maggie annuì confusa e sorpresa.

- D … d'accordo – disse, - allora ci sentiamo Nick.

- Ciao! - disse lui correndo via.

Pochi attimi dopo era già sparito.


A lei che sa capirti come sei

a lei che non tradì

a lei che dice di sì quando vuoi

a lei che spazza via la tua malinconia

(A lei, Anna Oxa)


Ma perchè proprio oggi la pioggia? Perchè proprio oggi fra tutti i giorni possibili?

Kevin Jonas camminava zuppo dalla testa ai piedi cercando di proteggersi la testa con un giubbotto che non poteva essere tecnicamente definito impermeabile.

All'improvviso, non lontano da lui vide una ragazza che cercava di ripararsi con scarso successo dalla pioggia con un ombrello rotto.

- Perchè ce l'hai con me? - gridò la ragazza al cielo come se potesse rivolgersi direttamente a Dio.

Probabilmente nella vita precedente era stata una serial killer oppure aveva rapito un bambino, oppure aveva rapinato una banca.

Qualunque cosa fosse stata Kevin era sicuro che fosse molto grave.

Il ragazzo cercò con lo sguardo un portico o un tunnel per aspettare che la pioggia finisse o almeno per chiamare un taxi o il suo autista per venire a farsi prendere.

D'altronde era questa la fortuna di essere un famoso cantante mondiale, quando aveva bisogno d'aiuto c'era sempre qualcuno disposto a dargli una mano.

Kevin quando trovò un portico fece per raggiungerlo il più velocemente possibile ma molto prima che ci riuscisse si andò a schiantare contro qualcosa, o meglio qualcuno, che era di corsa almeno quanto lui.

La ragazza che fino a poco tempo prima stava urlando al cielo cadde a terra schiantandosi in una pozzanghera e sporcandosi le mani di fango.

- Ma che diavolo! - urlò la giovane. - Maledizione!

Kevin si rialzò con uno scatto.

- Scusa – disse porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.

La ragazza lo ignorò e iniziò a sparare ingiurie contro il mondo in generale.

- Ehi calmati – disse il ragazzo.

La giovane lo guardò negli occhi fulminandolo.

Era una ragazza più o meno della sua età, sui vent'anni, i capelli erano biondo cenere, bagnati dalla pioggia scrosciante.

- Calmarmi? - sibilò la ventenne, - io non posso calmarmi, idiota che non sei altro! Oggi è già stata una giornata schifosa anche senza il tuo prezioso aiuto.

Kevin la ignorò e le porse di nuovo la mano per aiutarla.

La ragazza la guardò per un istante poi la afferrò e si tirò con il suo aiuto.

- Ma no! - urlò la giovane, - non è possibile, mi mancava questa!

- Cosa? - chiese Kevin preoccupato, - ti sei fatta male?

- No! - esclamò lei, - mi si è rotto un tacco!

Il ragazzo trattenne a stento una risata.

- Che cosa c'è? - sibilò.

- Beh è … è solo un tacco – disse Kevin.

La ragazza lo incenerì con lo sguardo.

- Solo un tacco? Solo un tacco?! - gridò. - Non era solo un tacco, era il tacco di una scarpa firmata di Prada!

- Beh allora – commentò a bassa voce il ragazzo, ironico.

- Che cosa hai detto? - ribatté lei.

- Niente – rispose lui.

La ragazza sollevò un sopracciglio ma rimase zitta e iniziò a dirigersi verso il portico che precedentemente avrebbe voluto raggiungere.

- Aspetta! - disse Kevin, - non volevo romperti il tacco, scusami.

- Lasciami stare! - abbaiò.

Il cantante la lasciò ma continuò a seguirla.

- Non seguirmi! - urlò lei.

Isterica, pensò Kevin.

- Per tua informazione quel portico non è una tua esclusiva proprietà, sai? - disse il cantante con un sorrisetto.

La ragazza batté le scarpe per terra e continuò la sua corsa zoppicando.

Kevin la seguì a debita distanza.

Si ripararono sotto il portico mantenendosi l'uno distante dall'altra.

La bionda aveva incrociato le braccia al petto e guardava la vetrina di un negozio di Gucci e osservava una borsa con interesse.

Kevin la osservava e tentava invano di tenere il muso, inutile era negato.

Si avvicinò a lei e le porse una mano.

- Kevin Jonas – si presentò.

La ragazza fece come per ignorarlo, poi si arrese e gli diede la mano.

- Maryl Campbell – disse mantenendo un tono sostenuto e autoritario.

Kevin si allontanò di nuovo e guardò la pioggia che cadeva a catinelle.

- Oh mio Dio! - esclamò Maryl di colpo.

- Cosa? - chiese Kevin voltandosi verso di lei.

- Kevin Jonas hai detto? - gridò lei.

Maledizione, l'aveva riconosciuto, stupido Kevin, stupido!

- Si – disse incerto.

Maryl avanzò verso di lui.

- A qualche festa ho sentito la tua, cioè la vostra musica – aveva un tono un po' abbattuto, - e devo ammettere che non è niente male.

Grazie al cielo non era una di quelle fan sfegatate che spesso lo circondavano tentando in ogni modo di abbracciarlo e baciarlo.

Per carità lui adorava le sue fan, ma spesso esageravano.

Prese il cellulare e mandò un messaggio a suo fratello minore, Nick, e gli chiese di passare a prenderlo mentre tornava a casa dalla biblioteca, che ormai per lui era una specie di droga.

Maryl gli si avvicinò fino a trovarsi davanti a lui.

- Tranquillo – lo rassicurò, - non sono quel tipo di ragazza che salta in braccio alle persone, anche perchè mi si sgualcirebbe la camicetta, peggio di quanto lo sia già.

Kevin fece un debole sorriso.

Una Mercedes ultimo modello si fermò all'improvviso davanti ai due ragazzi prendendo in pieno una pozzanghera che bagnò completamente la gonna di Maryl.

- Mi mancava questa! - gridò la ragazza.

- Scusa – disse Kevin.

La portiera si aprì e vi comparve un ragazzo ricciolino, Nick.

- Ehi Kev, andiamo? - domandò guardando i due.

- Si, okay – disse il ragazzo. - E' stato un piacere conoscerti.

Maryl lo guardò in cagnesco.

- Il piacere non è del tutto stato mio, Jonas – sibilò.

Kevin alzò gli occhi al cielo e salì in macchina.


Continua ...


  
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