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Autore: ombra_di_cenere    13/01/2016    3 recensioni
Una piccola storia che vede Orochimaru e Anko affrontare tipici problemi di una coppia.
Lei che ricerca le attenzioni di lui; lui troppo preso dal suo lavoro e tremendamente desideroso di passare del tempo con lei.
Come reagirà Anko alla mancata attenzione? E riuscirà Orochimaru a resistere ai suoi inviti?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anko Mitarashi, Orochimaru
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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piccola avvertenza: in questa FF Orochimaru potrebbe essere un po' OOC , spero che comunque sia di vostro gradimento.
                                     La storia è ambientata pochi giorni dopo la conclusione della precedente FF che tratta di loro intitolata "belllissimi occhi da serpente"                                              quindi se volete avere un'idea di ciò che accadde  passate a leggere anche quella ;) I tre asterischi presenti ogni tanto segnano il cambio di                                        narratore.
                                     Buona lettura!

 

 

“Se innestassi le cellule del primo Hokage in alcune cellule umane, apportando le varie modifiche al DNA per non far rigettare quello nuovo da quello della cellula madre, potrei creare delle cellule umane con la capacità di utilizzare l'abilità innata di Hashirama... sì...potrebbe funzionare...”.

Dopo che formulai questa ipotesi qualche giorno fa, mi misi al lavoro per provare a far convivere nello stesso organismo le cellule vegetali del primo Hokage con delle semplici cellule umane.

E da quel momento credo di aver lasciato il mio laboratorio solo per andare a dormire qualche ora, quando non mi addormentavo direttamente qua.

Sto osservando al microscopio i movimenti delle cellule di Hashirama che si distinguono senza problemi da quelle di Anko, che si è offerta di aiutarmi. Le cellule vegetali sono appunto verdi, un po' strano pensare ad un uomo con cellule verdi ma il primo Hokage era un tipo strano.

Annoto ogni cambiamento ed ogni reazione delle cellule per poter poi creare la combinazione perfetta, in modo che le cellule vegetali si fondano con quelle umane, trasmettendogli la loro capacità vitale.
-
Orochimaru... Vieni ad allenarti con me? - la mia piccola Anko è appoggiata alla porta del mio laboratorio, con le braccia incrociate e la testa inclinata; la frangia folta le copre un po' gli occhi.

-Non posso, sto lavorando ad una cosa importante...- mi dispiace dirle di non ma non posso abbandonare l'osservazione delle cellule.

-È da quasi tre giorni che non esci da questo maledetto laboratorio! Rischio di morire di noia se continuo a picchiare quel sacco da allenamento! Prima o poi mi troverai a parlare con lui per la solitudine!- si avvicina al tavolo sommerso da fialette colorate e schede di appunti, sbuffa e mi osserva.

-Anko, è una fase importante, non posso staccare, ma lo sai che non vorrei altro che star con te... - mi fa male vederla così giù di morale, per colpa mia poi. Ma non posso abbandonare ora l'esperimento. Guarda sconsolata sul tavolo, gli occhi tristi, mi sento cattivissimo!

-Vieni qua piccola...- mi allontano dal microscopio e allargo le braccia, lei ci si butta stringendomi la vita. La stringo forte a me e appoggio il viso sui suoi capelli, profumano di limone. Che buoni! È calda e la sua presa forte, come se non volesse più lasciarmi. La sento con l'orecchio appoggiato proprio sopra il mio cuore, resterei così per sempre... se non avessi un esperimento da portare a termine.

Delicatamente la allontano e le schiocco un bacio in fronte. Mi sorride e mi sento meglio; sorrido pure io e vedo i suoi occhi tornare luminosi e allegri come sempre. Son bellissimi, scuri tanto da non riuscire a distinguere la pupilla, mi ci perderei.

-Va bene, allora buon lavoro!- si volta e torna alla palestra.

 

***

“Un abbraccio, meglio di niente...” è da tre gironi che non mi degna di uno sguardo. Stupido esperimento! E mi sono pure offerta di aiutarlo all'inizio! Gli ho dato le mie cellule, visto che le sue son particolari a causa delle tecniche eremitiche e robe varie, e ora ne è dipendente!

“Ma se non fosse così non l'amerei...” una parte della mia mente trova sempre giustificazioni per il suo comportamento, nonostante io sia arrabbiata non riesco ad avercela troppo con lui.

Decido di concentrarmi su un arma ma non so quale scegliere; una parete della palestra è sommersa da armi appese: katane, archi, kunai, shuriken, c'è di tutto!

So che coi Nunchaku faccio pena, quindi opto di migliorare coi Tekōkagi-kunai , che ricordo essere l'arma preferita di Asuma, un mio amico di qualche anno più grande.

Li prendo dalla parete, inserisco le dita nelle fessure e mi accordo che sono scomodissimi! Le mie mani son troppo piccole, quindi devo tenere le dita larghe e fanno male. Decido di usarli lo stesso; mi avvio verso il mio sacco preferito, “Credo che gli darò un nome...Kumo! Odio i ragni, quindi se ti chiami ragno ti picchio più forte! Aggiudicato!”.

Per la prima mezz'ora riesco a stare concentrata sui colpi poi inizio a distrarmi; osservo le mie mani e mi ricordo di quando le ho passate tra i suoi capelli, così morbidi, se chiudo gli occhi mi sembra di sentirli tra le dita. Mi sento arrossire, ripensando anche a tutte le altre cose che han fatto le mie mani. Incastro i kunai in Kumo e mi sfrego il viso con le mani, per riprendermi. Quando tocco le mie labbra, non capisco più nulla. Sento il cuore battere forte, e non è per l'affaticamento.

“Orochimaru” sorrido al solo pensiero di lui. Voglio stare ancora con lui, devo farlo allontanare da quello stramaledetto laboratorio!

Mi manca anche solo litigare con lui. Non riesco ad aspettare, mi avvio verso di lui.

Quando arrivo sulla soglia lo vedo in piedi, intento ad osservare nelle lenti ogni minimo dettaglio di quelle odiose cellule. I suoi capelli lo circondano e le sue mani “non pensare a quello che han fatto!” lavorano con le varie rotelle per la messa a fuoco.

Mi avvicino silenziosa come un gatto e lo abbraccio da dietro. Sobbalza sibilando un'imprecazione. Io inizio a ridere continuando a stringerlo.

-Anko, mi hai fatto prendere un colpo!- si raddrizza, i suoi capelli mi arrivano in faccia.

-Ora siamo pari... - rispondo, alludendo a quando pochi giorni fa mi fece spaventare nel bagno.

Sento che gira la testa di lato e io alzo la mia, mi guarda da dietro la sua spalla. Sorride un poco e riesce a girarsi nella mia presa così che ci troviamo abbracciati come prima. Continuo a guardare i suoi occhi gialli e lui guarda i miei.

-Ho finito di allenarmi e volevo andare a fare un bagno...- “ma che mi prende?!” mi stupisco di ciò che dico, come posso essere così esplicita? In pratica gli ho detto direttamente che cosa voglio, che vergogna, mi sento arrossire.

-Vai pure, io devo finire qua... secondo i miei calcoli tra poco avrò finito!- sorride e mi sposta i capelli dagli occhi fermando poi la sua mano sulla mia guancia. Fa scorrere il pollice su e giù e io chiudo un attimo gli occhi perdendomi in quella sensazione bellissima. Il suo tocco mi incanta, finchè non fa un respiro più profondo e allontana la mano. Lo guardo contrariata,

avrei voluto che continuasse all'infinito. Mi arrendo all'idea che dovrò iniziare a far il bagno da sola.

-Ok, vado...- mi avvio.

Un'ora e mezza dopo sono sdraiata nel suo letto,in pigiama, incazzata nera e avvolta nelle lenzuola fresche. Ho aspettato per più di un'ora in vasca che arrivasse e non si è fatto vedere! Capisco che stanotte , come le precedenti, dormirò da sola.

 

***

Ho osservato per tutto il giorno i cambiamenti delle cellule, sto per arrivare ad una conclusione ma ci vorranno almeno altri due giorni.

Devo approfondire una cosa sulle cellule vegetali in generale, quindi prendo un libro dallo scaffale della biblioteca del laboratorio. Mi siedo e lo apro, poi mi viene un'idea “ se andassi da Anko?” ; decido di andare a leggere a letto, solo un paio di capitoli prima di addormentarmi con lei. Nelle ultime notti, quando arrivai in camera, lei dormiva già.

Decisi di non svegliarla perchè è bellissima quando dorme, allora la abbracciavo e mi addormentavo stringendola. Però non credo se ne sia accorta.

Apro piano la porta della mia camera, per non rischiare di svegliarla. Il mio letto, matrimoniale perchè mi giro e rigiro nel sonno e da quelli singoli cado sempre, è perfettamente ordinato, se non fosse per una figura rannicchiata tra le coperte.

Mi avvicino, mi tolgo la maglia e i sandali e mi metto a letto. Al contrario di Anko non riesco a dormire con la maglietta, quindi rimango sempre in pantaloni, lei dorme con un una mia maglia e dei pantaloncini fatti in casa. In poche parole ha preso dei miei pantaloni e li ha tagliati, così come quasi tutte le maniche delle magliette che usa. Ha sempre caldo e odia le maniche lunghe ed è sempre calda, ogni volta che la carezzo è bollente.

Mentre mi appoggio allo schienale sento che si agita un po' e apre un occhio. Le spunta un sorriso; ha i capelli tutti arruffati ma sta benissimo.

-Scusa, non volevo svegliarti... - le sorrido, lei si mette a sedere.

-No, figurati! - ,si stropiccia gli occhi,- vuoi finirlo tutto?- chiede indicando il libro.

-No, devo solo rileggere un paio di capitoli principali. Farò in fretta. - gli occhi le si chiudono da soli, ma non cede.

-Quanto manca alla fine?- chiede inclinando la testa, un suo vizio.

-Al massimo altri tre giorni, ma dovrei farcela in due. - apro il libro sul ginocchio che ho piegato.

Annuisce lentamente e si avvicina, appoggia la testa sul mio petto passando sotto il mio braccio. Le cingo le spalle e lei mi fa scorrere una mano sulla pancia. Inizio a leggere, dopo un po' fa scattare le dita una ad una, come passandole sui tasti di un pianoforte invece che sui miei addominali. Continua a ritmo regolare, finché non cambia e inizia a formare dei cerchi, è rilassante. Inizia a stuzzicare il mio ombelico, mi fa un po' il solletico e se ne accorge.

Continua finché non mi sfugge un sibilo leggero. Soddisfatta continua a formare piccoli cerchi immaginari e si muove sempre più verso il basso. Sento il cuore accelerare, non riesco più a concentrarmi sulle parole che leggo.

Capisco che se la lasciassi continuare non finirei nemmeno la prima pagina del libro, perchè non resisterei. Vorrei farla continuare, eccome se lo vorrei, ma devo leggere il libro.

Questa è la prova di autocontrollo più difficile della mia vita: “Orochimaru, no! Non puoi! Almeno non adesso! Due giorni! Solo due giorni! Resisti!” .

Mi rendo conto di aver una volontà di ferro quando riesco a fermarla con una scusa, era arrivata già all'elastico e iniziavo a sentire stringere i pantaloni.

-Lingua... - le dico avvicinandole l'indice alla bocca. Lei mi guarda perplessa, aggrottando la fronte. Lo so che ciò che ho detto può suonar malissimo, difatti lei è arrossita subito. Sembra chiedermi silenziosamente “ Stai bene?”.

Sorrido leggermente : - Intendo, leccami il dito così giro la pagina! - ; sembra sollevata e delusa allo stesso tempo. Mi sento un idiota, le ho detto di no! Sono impazzito! Mi ucciderei ma devo continuare il libro per finire prima l'esperimento e poi potermi dedicare completamente a lei! Giuro che appena ho finito mi fiondo tra le sue braccia!

Lei apre la bocca e mi lecca il dito; la sua lingua calda a contatto con la mia pelle non aiuta a diminuire la pressione nei pantaloni.

Capisce la mia risposta negativa ai suoi inviti e, col braccio con cui prima giocava, mi cinge la vita.

Dopo altri sette o otto cambi di pagina, il sonno la prende. Le do un bacio sui capelli, perdendomi nel suo profumo.

“Scusa...” mi fa malissimo deluderla, ma in fondo lo faccio anche per lei: prima finisco, prima torno da lei.

***

Mi sveglio da sola, come al solito ormai. Sul suo comodino c'è il libro che ha letto stanotte, ha piegato la pagina verso una delle ultime; “Per fortuna leggevi sono un paio di capitoli”.

Dopo essermi vestita con estrema calma e aver fatto colazione, passo a vedere come sta.

Sono ancora delusa per ieri sera, mi mancava così poco!

Vedo che sta guardando le schede seduto al tavolo; quando si alza a cercare qualcosa sullo scaffale dietro, voltandosi di spalle, decido di fargli uno scherzo per ripicca.

Mi intrufolo sotto il tavolo senza provocare il minimo rumore e aspetto qualche minuto dopo che si è seduto prima di abbracciarlo da sotto il tavolo.

-Ma che!? … Hei! - quando capisce che sta succedendo sorride e mi fissa inarcando un sopracciglio, cosa che lo rende dannatamente sexy!

-Sai che mi vendicherò prima o poi? - mi prende il volto tra le mani fredde.

Sorrido come una bambina felicissima della sua trovata, mi stringo alla sua vita.

-Buongiorno! - vendetta per ieri notte compiuta!

Mi prende dalle braccia e mi fa alzare a sedere sulle sue gambe, gli metto le mani dietro al collo, sentendo i suoi capelli morbidi.

Appoggio la fronte alla sua e chiudo gli occhi, come lui. Sento il suo profumo di pioggia ovunque. Le punte dei nasi si toccano poi sento che si sposta e poggia le sue labbra fredde sulle mie. Restiamo fermi, bloccati in quel bacio immobile, per un po' percependo ognuno l'altro. Si stacca solo per mordermi il labbro inferiore, ridarmi un piccolo bacio veloce e poi allontanarsi.

-E anche oggi prevedo che mi annoierò... ti lascio lavorare! - mi alzo dalle sue gambe.

-Puoi leggere un libro! Prendi quello che vuoi!- indica la libreria dietro di lui.

-E leggere per la centesima volta come fa una cellula a dividersi?... No grazie! Mi allenerò con l'arco! - gli lascio un veloce bacio sulla guancia me ne vado.

 

***

Da quando Anko mi ha fatto lo scherzetto del tavolo è passato un giorno, dovrei riuscire a trovare la soluzione al mio dilemma domani. Non vedo l'ora di gettarmi tra le sue braccia, di baciarla, ti toccarle i capelli e annusare il suo profumo.

“La mia piccola Anko...” , proprio in quell'istante la vedo comparire sulla porta del laboratorio.

-Ciao piccola! - le sorrido, spero non sia arrabbiata troppo, visto che ho passato la notte in laboratorio; mi sono addormentato su un libro.

-Posso prendere un libro?- si avvia verso la libreria. Non mi ha salutato, è arrabbiata e io son nei guai. Si inventerà ancora qualcosa per vendicarsi.

-Certo, dormito bene?- provo ad attaccare bottone, anche se non avrei tanto tempo da perdere.

-Si, un letto matrimoniale per una sola persona è molto comodo, ti lascio lavorare n pace...- prende un libro rilegato in rosso, il suo colore preferito, mi manda un bacio con la mano e se ne va.

“L'ho combinata grossa!” mi faccio l'appunto mentale di non rispondere mai più no per nessuna ragione a qualsiasi richiesta , implicita o no, che mi fa.

Osservo la sua figura, esile ma forte, allontanarsi. Per un istante mi distraggo pensando a quanto sia carina quando è arrabbiata e quando arrossisce. Ma e sempre più bella quando sono io a farla arrossire.

Mi riprendo e torno al lavoro, “Un giorno Orochimaru...puoi farcela!”.

 

Dopo sei ore di lavoro ininterrotto finalmente trovo la risposta. La soluzione a tutto.

“Sì! Ha funzionato! Sì! Sì!Sì! Sono un genio! Posso andare da Anko!” dopo aver registrato i risultati e tutto ciò che ho analizzato in quei giorni di tortura. Mollo tutte le scartoffie sul tavolo e corro in camera a cercarla.

-Ho finito!- esclamo mentre apro la porta, ma rimango spiazzato: il letto è rifatto, perfettamente, e la stanza è vuota.

-Sono nei guai...- se non è qua, vuol dire che è proprio incazzata nera.

“Sei un idiota Orochimaru!”

Controllo che non sia in palestra quindi mi dirigo verso la sua prima stanza.

La porta è chiusa e mi sorge un dubbio: busso?

Per annunciare una buona notizia è meglio essere educati e bussare o mostrare tutto l'entusiasmo e fregarsene delle buone maniere?

Decido che, se è arrabbiata come sembra, se bussassi non mi risponderebbe, quindi apro la porta e annuncio : - Finito!- sorridendo.

Lei è sul suo letto, con la schiena appoggiata al muro, seduta sul cuscino. Il naso nel libro e non lo allontana nemmeno quando risponde: - Bravo...- con l'entusiasmo di chi sta per essere giustiziato.

-Tutto qui? Ho fatto i salti mortali per finire prima e poter star con te e tu dici solo questo?- mi sembra di essere un bambino capriccioso, ma è vero.

-Sto leggendo...- volta la pagina senza guardarmi.

Mi scoccio di aspettare che mi consideri, quindi decido di attaccare. Vado da lei, mi sdraio di pancia sul letto e mi infilo tra le sue gambe abbracciandola per la vita e appoggiando la testa sulla sua pancia, fissandola. So che odia essere osservata mentre fa qualcosa come leggere o cucinare, non durerà per molto.

-Sono scomoda...- dice quasi apatica; - Se vuoi ti porto nel mio di letto!- mi offro subito.

-No, intendo che mi fai male col gomito sulla gamba...- rimango di sasso. Il gomito... lei nota il gomito e non che sto morendo dalla voglia di un bacio!

Sposto il braccio per non farle male, e visto che mi ignora per ancora alcuni minuti mi stanco di aspettare.

Mi alzo sui gomiti e inizio a baciarle il collo, piano. Passo dalla clavicola fino alla gola, la mordicchio un po'. Vedo spuntarle un leggero sorriso in volto: “Ho vinto!”.

Appoggio la guancia alla sua spalla e richiamo un po' di chakra eremitico; la mia lingua si allunga e riesco a leccarle il mento. Non so perchè ma quando mi eccito il chakra eremitico affluisce in me senza controllo. È una sensazione strana non avere il controllo di me stesso; ma quando son vicino a lei mi è difficile mantenere la lucidità. Soprattutto se mi guarda come sta facendo ora: con la testa inclinata e un sopracciglio leggermente alzato.

Sorrido, sempre con la lingua di fuori.

***

“Che tenero! È carinissimo!” è l'unica cosa che riesco a pensare quando lo vedo con la lingua allungata a toccare il mio mento e gli occhi allegri.

-Va bene... Smetto! - chiudo il libro e lo appoggio sul comodino a lato del mio letto.

I suoi occhi si illuminano e si raddrizza, così da far toccare i nostri nasi.

-Ora capisci come mi son sentita per tutta settimana! - gli sposto i capelli dietro le spalle.

-Scusa, non sai quanto mi dispiace, ma non potevo staccare! - si rabbuia; noto delle leggere ombre viola sotto gli occhi, deve aver dormito pochissimo in questi giorni.

-Dovresti dormire, sembri stanco, e non ha mai quasi chiuso occhio!- lo rimprovero; nonostante mi abbia dato fastidio che non sia stato con me, non posso permettergli di morire di sonno.

-Invece ho dormito, con te, quasi tutte le notti. Solo che tu dormivi di già quando ti raggiungevo e non sentivi che ti abbracciavo per addormentarmi...- mi ha preso in contropiede. Davvero? È sempre venuto da me e io non me ne sono accorta?

Noto che è leggermente arrossito, “Che carino!”.

-Avresti dovuto svegliarmi! Ti avrei fatto compagnia!- ancora non ci credo: non me ne sono accorta!

-Dormivi così bene...- sfrega il suo naso a punta sul mio.

-Grazie...- è l'unica parola adatta per esprimere la mia gratitudine per ciò che ha fatto.

Gli prendo il volto tra le mani e lo bacio. Non posso far altro per fargli sapere quanto lo amo! Quanto gli voglio bene!

Gli passo le mani tra i capelli morbidissimi e inspiro il suo profumo. Lui distende le braccia puntellandosi sul materasso per non schiacciarmi.

Preme delicatamente sulle mie labbra e io socchiudo la bocca, lasciando entrare la sua lingua calda. Un bacio lento, di quelli che vorresti durassero un'eternità, che ti scaldano dalla punta dei piedi fino alla testa, facendoti perdere la cognizione del tempo.

Appoggio le mani sulle sue braccia e sento i muscoli tesi per sostenere il suo peso; una mano la porto dietro il suo collo, lo avvicino ancora di più.

Stiamo giocando piano, godendoci ogni minimo istante di quel bacio che da tempo aspettavamo.

Si mette in ginocchio, evidentemente era scomodo, mi mette le mani dietro la schiena e mi attira a sé. Mi lascio trasportare senza staccarmi da lui. Ad un tratto sento che qualcosa cambia, la sua lingua si muove più velocemente e sembra più calda. “Ma che …?!” , deve essersene accorto perché si allontana ; ha la lingua da serpente, come quando richiama il chakra eremitico. Sembra in imbarazzo, si morde il labbro con un canino affilato; io scoppio in una risata, lo prendo per le spalle e lo trascino giù con me, baciandolo. Lo sento sorridere mentre ricominciamo, più attivi e con più foga. Si siede sopra di me e si toglie la maglia; mi sento avvampare, sono senza fiato.

“Quanto si può essere belli?!”, non percepisco nemmeno il suo peso su di me perché sono totalmente persa nell'ammirarlo. I capelli neri che scivolano sul fisico allenato, le linee viola sugli occhi che sono perfette in relazione al suo sorriso storto. Si abbassa e ricomincia a mordicchiarmi il collo; sento i suoi canini punzecchiarmi.

Ogni tanto gli sfugge un sibilo, ha una voce meravigliosa. Sfioro la sua schiena con le mani e sento i muscoli guizzare sotto pelle. Gioco con l'elastico dei suoi pantaloni, provocandolo.

Si interrompe e comincia a slacciare la cintura della mia maglietta, me le sfila entrambe.

Non capisco più niente. Mi ricordo solo che , prima di perdere totalmente la facoltà mentale, ho visto che indossava dei boxer viola. La prima cosa che ho pensato è stata “ Wow! Sono intonati con le righe sugli occhi!” poi la mia mente mi ha mollata.

***

“La mia piccola Anko...” quando mi sveglio e sento che mi sta abbracciando mi sento come in paradiso.

Non esiste sensazione migliore che svegliarsi tra le braccia di chi si ama, e io son così fortunato da aver lei. Dorme pacifica, bella come non mai. I miei capelli le arrivano sul viso, li sposto. Il suo profumo è ovunque; limone fresco!

Mi accorgo che i nostri respiri son sincronizzati perfettamente e sorrido.

Non ho masi sorriso così tanto in vita mia prima che arrivasse lei. Col suo carattere solare, esuberante e a volte infantile, rallegra ogni situazione; è cocciuta ma intelligente ed è adorabile quando si arrabbia. Ha strane abitudini, come quella di pettinarsi prima di dormire, o di gironzolare sempre a piedi nudi, ma è anche questo che la rende fantastica. Ho scoperto che ha una splendida voce e ogni tanto mi faccio cantare qualcosa, e che è un'ottima cuoca.

Da quando è con me mi sento diverso, più calmo e felice, come quando ero ancora insieme ai miei genitori. Lei colma quella mancanza nel mio cuore, anzi fa molto più che riempirla!

E mentre la stringo e mi faccio coccolare dalla mia piccola Anko, capisco che se lei sarà sempre con me io potrò finalmente essere veramente felice.





angolo scrittrice: rieccomi!
                           Ho deciso di scrivere questa FF perchè mi sono innamorata di Orochimaru! E come ho detto prima ho modificato un                              po' il suo carattere perchè adoro immaginare che, sotto sotto, sia un tenerone, che nasconde le sue emozioni dietro                                una maschera!
                         spero vi sia piaciuta!   
                                                                              baci xxx

   
 
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