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Autore: Vulpix    13/01/2016    3 recensioni
TIME LINE:
I fatti “narrati” vanno a collocarsi nella terza stagione, prima della Season Finale, in un’immaginaria serie di eventi che partono dopo la 3x23 e in cui gli avvenimenti della 3x24 non sono mai accaduti.
*****
PREFAZIONE:
Sono trascorsi 3 anni da quando tutto ebbe inizio…
Tre anni dall’inizio della fine.
Tre anni in cui molte cose sono accadute e forse troppe cose erano cambiate…
(dal testo)
"Il 3 è il numero perfetto per eccellenza...
Sant' Agostino diceva che il 6 era il numero perfetto perchè il Signore ha creato il mondo in 6 giorni...
Per Dante il numero perfetto è il 9... numero primo, divisibile solo per se stesso e multiplo del numero perfetto. Il 9 è il 3 al cubo, l’elevazione a potenza del numero perfetto a se stesso...
Tra le tre, io preferisco la terza versione...
Il 9 è la perfezione in assoluto... per questo tu sarai la mia nona vittima!"
Genere: Angst, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Richard Castle, Roy Montgomery
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione, Nel futuro
Capitoli:
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«Bieltate appare in saggia donna pui,
  che piace a li occhi sì, che dentro al core
  nasce un disio de la cosa piacente;
  e tanto dura talora in costui,
  che fa svegliar lo spirito d'Amore.
  E simil face in donna omo valente.»

  ( da Vita Nova XXIX, 9 - 14 )


“Aveva trascorso una buona mezzora” pensò. Da quando suo padre aveva fatto entrare in casa Castle, e il suo cuore non solo era ancora indenne ma era come rinvigorito. In quella casa c’erano le tre persone più importanti della sua vita. Suo padre sembrava andare d’accordo con Rick e anche la sua piccolina continuava a guardare quel gigante buono, come le aveva sussurrato quando si era seduta sul suo grembo a mangiucchiare un pezzetto di dolce proveniente dal buffet, con occhi adoranti.
In quel momento tutto il resto degli invitati sembrava non esistere e lei si perse ad immaginare come sarebbe potuta essere la sua vita se non avessero litigato e se quella meravigliosa creatura fosse stata frutto del loro amore e un loro desiderio, invece che nata da una notte che le aveva ridato la voglia di andare avanti, nonostante tutto. Non era ipocrita, non rimpiangeva nulla di quello che era successo e della gioia che Joe aveva portato nella sua vita, ma quel pensiero era stato più forte di lei e si era ritrovata in quel sogno ad occhi aperti.
Tornò alla realtà e poggiò la ciambella che stava sbocconcellando sul piattino, continuando a tenere lo sguardo verso il basso.
- Tutto bene?- le chiese una voce alla sua destra. Si voltò a guardare il suo interlocutore e gli sorrise.
- Si, tutto bene… non mi ero accorta che eri venuto a sederti.- gli disse.
 - Eri immersa nei tuoi pensieri- le rispose, e quando i loro occhi si incrociarono, confessò-e sembravi così felice e rilassata che quasi non avrei voluto distoglierti da loro.-
- Erano bei pensieri- disse.
- Ma tristi?- le chiese.
Al suo sguardo interrogativo rispose: - Eri felice prima, mentre sembravi essere catapultata in un altro mondo, ma poi al ritorno qui hai assunto un espressione triste e…-
- e…- lo incitò lei girandosi verso di lui e poggiando una mano sul suo ginocchio.
- e avrei voluto fare qualunque cosa per riportarti indietro in quel mondo felice.- Lei gli rivolse un sorriso dolcissimo mentre il suo viso era tornato a splendere di nuovo.
- Papiiiiik-  l’urlo della piccola li fece girare contemporaneamente verso di lei.
Presi da quel dialogo e dallo scambio di sguardi solo loro, non si erano accorti del suono del campanello e del nuovo ospite.
Solo quando si voltarono seguendo la corsa di Joe che terminò tra le braccia del biondo sconosciuto si accorsero di ciò che era accaduto nel mentre.
- Patrick!- esclamò Kate alzandosi e andando incontro all’uomo mentre Rick restò  immobile ma sull’attenti.
- Scricciolino mio! Fatti abbracciare, quanto mi sei mancata!- esclamò l’uomo mentre riempiva di baci il piccolo tornado.
Quando la prese tra le braccia e si fu rialzato, diede uno sguardo sorridente alla donna.
- Splendore, fatti abbracciare anche tu!- le disse, tirandola a sé e stringendo entrambe in un caldo abbraccio. Pure troppo per i gusti dello scrittore.
Mosso da una forza che non capiva da dove venisse, si ritrovò di fianco alla coppia abbracciata, sotto lo sguardo di un Jim Beckett che era un misto tra il divertito e il compiaciuto che fece un finto colpo di tosse e la coppia si separò.
- Signor Beckett, i miei più sinceri auguri di buon compleanno!- disse rivolto all’uomo, porgendogli un pacchetto.
- Vitto Nonno, Papi ti ha fatto un pentiero e anche il legalo!- disse la piccola, ormai a terra, tirando il pantalone di Jim.
Ancora una volta, padre e figlia si misero a ridere ma Jim si riprese subito, accarezzando la testolina della piccola e dicendo: - Si- poi rivolgendosi all’uomo - Grazie Patrick, non dovevi!-
Dopo la stretta formale delle mani, gli mise la sua sulla spalla e disse: - Accomodati pure e per favore, quante volte devo dirtelo, chiamami Jim e dammi del tu… Sei come di famiglia!-
Quelle parole lo gelarono all’istante e solo in quel momento fece caso a come la piccola chiamava l’uomo. “Possibile che sia lui il padre? Possibile che Kate mi abbia detto mille bugie o che suo padre non sappia la verità?”
- Katie, non ci presenti?- chiese il biondo, rivolto alla detective.
- Si certo. Lui è Patrick Devison.- disse rivolta a Rick.
- Patrick- disse poi rivolgendosi all’uomo -lui è Richard Castle.-
- Castle eh?- sorrise l’uomo in direzione della donna, mentre gli porgeva la mano.
- Piacere- disse lo scrittore stringendogliela, troppo piano per quanto avrebbe voluto.
- Piacere mio!- disse Patrick-Ho sentito molto parlare di lei Sgn. Castle!-
Stava per rispondergli per le rime, quando la vocina della piccola lo interruppe.
- Mamma mamma- disse stringendo forte le gambe della donna.
Quando Kate si abbassò alla sua altezza disse: - Ma è lo chittoe…-
Un silenzio tombale piombò sulla piccola. Kate sgranò gli occhi e cercò di dire qualcosa ma non ci riuscì, mentre Rick la guardava incuriosito per spronare la piccola a continuare.
- Ti mammina!! Il tignore dei tuoi libbi!- disse esasperata.
Kate era ancora ammutolita, guardava suo padre e Patrick cercando aiuto e non osava incrociare lo sguardo di Rick.
- Patrick prendi qualcosa da bere?!- la voce di Jim diede a Kate la possibilità di respirare.
- Oh si certo- disse. Poi guardandosi in giro, chiese:- La mia isterica preferita non ci sta?-
- No è ad un altro compleanno!- rispose Jim
- Ma come ha preferito un altro a te? Screanzata!- esclamò sorridendo.
- E si, uno più giovane e bello!- scherzò l'uomo - ma se sapeva di incontrarti sarebbe venuta di certo!- disse iniziando a ridere.
- Ahaha. Quanto mi manca!- disse ridendo.
Mentre l'attenzione fu attirata dal simpatico siparietto dei due, Kate avvicinò a se la piccola e le disse: - No Joe, Rick è un amico della mamma- mentre la piccola stava per riprendere a insistere le disse: - smettila con questa storia, altrimenti fili a letto e niente ‘restare sveglia fino alla torta del nonno’ chiaro?- le disse.
- Ti mamma!- quasi piagnucolò allontanandosi da lei per andare da Patrick.
Castle aveva visto la scena ed era stato quasi tentato di intervenire e l’avrebbe fatto se non avesse temuto la reazione della detective e che avrebbe peggiorato le cose.
Non poté fare a meno di guardarla con disapprovazione e quando lei si rialzò gli chiese: - Che c’è?-
- Nulla…- si diresse verso il tavolo per riempirsi il bicchiere e sussurrò -non sono affari miei!-
 
La serata procedette tranquillamente, aveva scoperto che Lanie e Patrick si conoscevano dai tempi della gravidanza di Kate e che lei aveva verso di lui una sorta di ‘insensata antipatia’, come l’aveva definita Jim, cosa che gli aveva fatto amare l’anatomopatologa! Aveva cercato di indagare oltre, purtroppo senza grosso successo perché il festeggiato sembrava particolarmente grato all’uomo, per cui sarebbe stato inutile tentare di carpire informazioni mentre Patrick era spesso occupato con la piccola e in oltre Kate lo stava tenendo d’occhio.
Ad un tratto, sentì dire al biondino:
- Joe vieni qua!- le correva dietro, uscendo da quella che probabilmente era una delle camere da letto, cercando di impedirle di arrivare in soggiorno.
- Mammaaaaa- urlava la piccola brandendo tra le mani un libro- vedi avevo raddione io!!-
Kate che era seduta a chiacchierare con una sua vecchia tata che non la vedeva da anni, si voltò subito verso la piccola.
- Guadda anche tu, è lui!- disse mettendo il libro sulle ginocchia della mamma, con il retro di copertina verso l’alto e indicandolo.
Trascorse mezzo secondo in cui temette nel vedere la reazione della donna. Non avrebbe saputo dire se aveva più voglia di incendiare il libro, lui o la bambina. Fortunatamente l’istinto materno la fermò.
- Joe dove hai preso questo libro?- le chiese, poi saltando dalla paura - non ti sarai mica arrampicata sulla libreria?- disse guardandola molto arrabbiata.
- No no no, era con me!- intervenne Patrick.
- E tu non avevi altro di meglio da fare che assecondarla e prenderle il libro?- lo fulminò alzandosi.
Quella scena a lui famigliare, questa volta in cui non lo riguardava da vicino, lo faceva sorridere, e se non avesse temuto ritorsioni anche ridere.
- Katie calmati!- intervenne Jim a placare gli animi.
La vide fare un paio di respiri e poi tornare a guardare l’uomo, in cerca di spiegazione.
- Non le ho preso un bel nulla! Ha voluto essere accompagnata in camera a prendere il ciuccio e mi ha detto che ieri avevate dormito insieme per cui era in camera tua.-
Kate incredula guardò la piccola che le ricambiò uno sguardo innocente.
- E dato che anche quando eravate a casa mia avete spesso dormito nel letto grande, le ho creduto e l’ho accompagnata in camera… poi il resto è successo in un attimo!- le disse ancora incredulo per il razzo Joe.
- Johanna- fu la sola parola della donna, rivolgendo lo sguardo alla bimba.
- Ops- disse la piccolo - Mammina è allabbiata.- sfoderò di nuovo lo sguardo angelico e anche quello da cucciolo, non si sa mai.
Kate non riuscì a fare altro che scuotere la testa e chinarsi verso di lei.
- Perché non fai mai quello che dico?-
- Dai Kate, su… non è successo nulla- disse l’uomo, guadagnandosi un occhiata dal basso, ma non per questo meno minacciosa.
- Lo sanno tutti che Rick qua, è lo scrittore…- disse - smettila di prendertela con la bambina.-
Kate si sollevò e stava per rispondergli per le rime ma Rick intervenne.
- Calmati Kate, Joe si sta spaventando, non siamo ad un interrogatorio- le disse prendendole il braccio nella mano e costringendola a guardarlo negli occhi, poi continuò-Se poi vuoi farlo a pezzi, ti do una mano dopo!-
Risero entrambi e lei tornò a mordersi il labbro come aveva fatto tante altre volte.
Si accucciò vicino alla piccola e le disse:- Sai mantenere un segreto?-
Il visino della piccola che era ancora rabbuiato dalla tristezza e dalla sgridata, si illuminò in un secondo.
- TI- urlò
- Shhh- le fece segno con le dita e quando annuì continuò - Si sono io lo scrittore del libro!- e prima che lei potesse dire qualcosa, dato che era già pronta a ricambiare la sgridata della mamma, le disse: - però è un segreto!-
La piccola chiuse la boccuccia e ci portò le manine davanti, facendo ridere  Patrick, la mamma e anche lui.
- Occhei un segleto!-
- Bravissima! Per questo la Mamma si è arrabbiata,- si girò verso la donna, prendendole una mano e facendola accucciare accanto a loro - non vuoi mica far sapere a tutti il nostro segreto?-
- No nooo, cusa!-
- Brava Bambina!- si avvicinò a lei e le diede un bacetto sulla guancia.
- Ora però fate pace!- disse indietreggiando e passando lo sguardo dalla bambina agli occhi lucidi della donna.
Kate lo guardava in un modo che non le aveva mai visto fare. Con gli occhi lucidi e un sorriso accennato ma tutta la sua espressione era chiusa in uno sguardo di dolcezza. Forse solo una volta le aveva visto un’espressione simile, quando parecchio tempo prima le aveva raccontato un pezzetto della storia sua e della sua bambina.
- Cusa mammina- disse la piccola lanciandosi tra le braccia di Kate.
- Scusami tu amore, mamma è un po’ nervosa e mi sono tanto spaventata!-
- Pecchè? Pe il segleto?- le chiese allontanandosi appena, in modo da vederla in viso.
- No amore, mamma credeva che ti fossi arrampicata sulla libreria- poi fece una pausa e vedendo l’espressione di Rick, aggiunse - e si, poi anche per il segreto.-
Mentre loro due stavano per perdersi ancora in un uno dei loro sguardi, la piccola la scosse un po’ attirando la sua attenzione.
- No mamma, ea nel cattetto vitino al lettuccio tuo- le disse.
- E tu come facevi a saperlo?-
- Quando mi sono velliata l’atta sera, quando dommivi ancoa qua, tu tavi legghendo il libbo e poi quando mi hai fatto fale ninna con te, hai metto nel cattetto.- le disse.
- Non ti sfugge nulla a te, vero!?!- poi si ricordò di una cosa e le chiese: - e  con la storia che hai detto a Patrick come la mettiamo?-
La piccola rise e poi, sotto tortura da solletico confessò:- Me la tono invettata e  Papi ci è caccato subito!-
Entrambe scoppiarono a ridere, mentre Patrick storceva il naso. Lui invece, era rimasto ancora alla pugnalata che aveva subito quando aveva sentito la piccola pronunciare la parola ‘papi’.
La voce di Kate catturò nuovamente la sua attenzione. Si era alzata e aveva preso in braccio la piccola, la ridarella si era trasformata in uno sbadiglione.
- Bene Joe saluta tutti che andiamo a fare la nanna!- disse la donna.
- Nooo  io-sbadiglio-non ho-sbadiglio-sonno!- fu la lamentela della piccola che però dovette arrendersi all’evidenza e allo sguardo della mamma.
- Uffa!- sbuffò - vabbene!-
Si sporse verso Patrick e dopo avergli dato un abbraccio gli disse:-Buona notte!-
- Buona ninna!- fu la risposta dell’uomo.
Poi toccò al nonno al quale aggiunse anche -Accoa Buon Companno Nonno!-
- Grazie gioia mia!- le disse baciandole la fronte mentre era ancora stretta nel suo abbraccio.
Dopo un rapido saluto alla sala, si sporse dalle braccia della mamma dicendo:
- Appetta! Vollio salutare lui!- disse indicando Rick.
 Kate sorrise e la mise per terra in modo che potesse correre verso le braccia di Castle.
Quando fu a destinazione, la prese da sotto le braccine e la sollevò facendole fare un volo e un giro intorno a sé, proprio come faceva sempre con la sua Al quando era piccola. La risata cristallina si diffuse per tutta la sala.
- Se dopo non dorme me la prenderò con te!- gli disse Kate appena li raggiunse.
Terminò il giro e appoggiò la piccola al suo petto, stringendola forte e dandole un bacio sulla testa.
- Scusa- sussurrò a Kate prima di ridarle la bambina.
- Mamma mi lacconta la toria della Buonanotte... me la puoi laccontale tu oggi?-
chiese a Rick.
Lui restò un attimo indeciso e rivolse lo sguardo verso la donna in cerca di approvazione ma ricevette uno sguardo del tipo ‘se vuoi’…
- Va bene- le disse sorridendo e allargò le braccia pronto ad accoglierla.
- Dove sono i libri che usa la mamma?- le chiese.
- Nettun liblo… mamma mi lacconta le avventule del Supel Papà!- disse tutta orgogliosa.
Lui si voltò verso la donna che face spallucce, poi con una pacca sulle spalle gli disse: - Inventa Castle… la fantasia non ti manca!-
- Che storia vuoi che ti racconti?- chiese alla piccola.
- Non lo to… sei tu che clivi le torie, laccontami una di quelle! Alla mamma piattiono tanto!-
- Ah alla mamma piacciono tanto le mie storie?- chiese a Joe ma guardando Kate assumere varie gradazioni di rosso senza dire nulla, stranamente.
- Ti… quel liblo- disse indicando quello che prima aveva scatenato il putiferio - lo ha letto tante votte e l’altro gionno ha detto che potevo fare ninna con lei perché il ibblo lo conocce a memoia e poteva mettele di leggele anche oa...-
Le mani della detective non fecero in tempo a zittire la piccola, ma riuscirono solo ad evitare che scendesse in altri dettagli pericolosi e imbarazzanti.
- Niente storie della Cia, Zombie, Fantasmi o quelle cose che piacciono a te!- disse alla volta dello scrittore.
- Non ha ancora due anni e se dovrò portarla in terapia la pagherai tu… se sopravvivrai!-
- Ricevuto!- disse deglutendo - Sono anche io genitore e so cosa raccontare a bambini di questa età!- disse serio- Stai tranquilla è in ottime mani!-
- Lo so- fu la risposta della donna, poi flebilmente disse: -le migliori che conosca…- mentre lui si rivolse alla piccola:
- Allora Joe, saluta mamma che andiamo a viaggiare con la fantasia!-
- Buonanotte Mammina!- disse la piccola stringendo la mamma forte a sé, talmente forte e vicina che face allargare quell’abbraccio a tre.
Dopo un po’ di tempo che non sapeva quantificare, si sciolsero e Kate diede un bacio alla piccola, dopo averle augurato Buonanotte.
- Andiamo...- disse, iniziando a camminare verso la cameretta della piccola, seguendo le sue indicazioni.
 
 




Anche voi siete innamorati di quello scriccioletto?
Io totalmente rapita!
A mercoledì!
Vulpix <3
   
 
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