G- GOD HELP ME
<< Merlin la mia armatura!>>
<< Merlin è sporca! Puliscila!>>
<< Merlin! Questo calzino ha un buco! >>
<< Merlin hai affilato la mia spada!? >>
<< Non mancarmi di rispetto! Alla gogna! Per il resto della giornata! >> .
Il sole calò su Camelot, il mago si trascinò fino all’entrata della casa che condivideva con Gaius, il vecchio medico di corte
<< Ancora la gogna? >> chiese il cerusico appoggiando una ciotola di zuppa sotto il naso del moro << Si… Arthur è un vero stupido! >> si lamentò quest’ultimo ingurgitando la cena e spostandosi verso il catino dell’acqua per darsi una ripulita.
Quando anche l’ultimo pezzo di verdura fu tolto, il grande orologio della città batté la mezzanotte, Merlin si frizionò i capelli con un panno e si sistemò vicino al caminetto per cercare un po’ di calore che lo aiutasse ad asciugarli, dopo qualche minuto Morfeo venne a fargli visita.
<< Merlin… Merlin… >> il moro si sentì scuotere << Mmm… Gaius… ancora 5 minuti… >>
il fastidioso movimento si fece più insistente << Razza di idiota ti vuoi svegliare!? >>
<< Sire… >> disse Merlin stropicciandosi gli occhi
<< cosa ci fate qui…? >>, Arthur si passò una mano tra i capelli, doveva proprio ammettere che il suo servo, con indosso solo un paio di pantaloni e un’espressione assonnata, era proprio una bella visione, << Voglio andare a caccia… >>
<< Ma sono le 4 di notte! >> si lagnò Merlin << Orario perfetto per una caccia alla civetta>>
<< Dio mi aiuti… >> sospirò il mago lasciandosi cadere all’indietro sul tappeto.
I due si diressero verso le stalle prendendo i cavalli << Sire, dove sono gli altri? >> chiese il moro << Non ci sarà nessun’altro, solo noi due, non potevo certo svegliare i miei Cavalieri per una cosa così stupida… >>
<< Ma… ma… lasciamo perdere >> Merlin si accasciò sul cavallo e seguì il suo signore fino ad inoltrarsi nel bosco.
Erano ormai 2 ore che giravano a vuoto per la fitta coltre di alberi inseguendo il verso di una fantomatica civetta << Arthur, possiamo tonare a casa… sono stanco… e mi duolono incredibilmente le braccia a causa della gogna… >>
<< Smettila di lamentarti Merlin, ci sei stato solo per un’ora! >> disse il principe continuando a seguire il verso del volatile << Un’ora? Sapete a che ora mi hanno tirato giù!? >> il biondo scosse la testa << Era quasi notte! Sono rincasato 5 e dico 5 minuti prima che scoccasse la mezzanotte! Ho dormito tra un si e un no 3 ore! >> sbottò Merlin.
Improvvisamente si udì il rumore di un tuono e qualche goccia di pioggia cominciò a scendere dal cielo diventando sempre più scrosciante e copiosa ogni minuto << Dobbiamo trovare un riparo, seguimi, conosco un posto >> disse Arthur spronando il suo cavallo.
Il principe e il mago cavalcarono per alcuni minuti sotto la fitta pioggia che non accennava a calare fino ad arrivare ad un’insenatura nella quale entrarono << Sembra essere vuota… hai portato qualcosa per accendere il fuoco? >> chiese il biondo assicurando i cavalli in un angolo della caverna << Ho solo la pietra focaia e un paio di fiaccole, ma niente legna, qui sembra non essercene e fuori è tutta fradicia…>> rispose il corvino appiccando il fuoco alle due torce e rischiarando la grotta << Dobbiamo levarci i vestiti fradici o ci prenderemo un malanno >> continuò Arthur levandosi la camicia e rimanendo con i soli pantaloni, Merlin arrossì poi, dopo aver starnutito un paio di volte decise che sarebbe stata la cosa giusta da fare e lo imitò.
<< Ho preso un paio di coperte, sono nella sacca attaccata ala sella >> disse il principe, il mago si affrettò a recuperarle e stese una a terra << Bhe almeno posso dormire un po’ >> disse accoccolandocisi sopra.
Faceva freddo, molto freddo e i capelli bagnati non aiutavano, Merlin batteva i denti talmente forte che il suono rimbombava rimbalzando sulle pareti della caverna << Merlin! Ne hai ancora per molto… già mi sto annoiando, e il tuo rumore non aiuta…>>
<< Scusi sire… ho… ho solo un po’ freddo>> rivelò il corvino voltandosi a guardare il suo signore << Uf… dai vieni qui…>> disse il biondo aprendo la sua coperta.
Merlin corse da lui e si accoccolò schiena contro schiena, ma, con sua grande sorpresa, dopo qualche istante Arthur si girò abbracciandolo e tirandoselo contro << Così va meglio? >> chiese << S-si… >> rispose il corvino diventando rosso << Dio aiutami a non fare qualcosa di avventato >> pensò lasciando scivolare le sue mani su quelle del biondo legate alla sua vita e intrecciando le loro dita.