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Autore: _E r i s_    14/01/2016    6 recensioni
|| RanMasa|| || Accenni TakuRan e MasaHika|| ||Possibile OOC per Masaki||
E' una storia talmente orribile che non volevo nemmeno pubblicarla, ma sono stata costretta da una mia amica. Quindi imprecate contro di lei, grazie :3
Estratto:" Si diresse a grandi falcate verso l'uscita, pronto a fare la figuraccia più ridicola della sua carriera da calciatore."
Infatti, "I made a fool of myself" significa "Ho fatto una figuraccia". Anche se la storia non si basa proprio su questo: è solo un pretesto.
Comunque, l'idea mi è venuta da alcune immagini che ho trovato su internet di Masaki vestito da portiere... Era troppo kawaii *o*
Vi consiglio di cercare "Inazuma eleven go chrono stone Kariya Masaki" su Google immagini, lì ci sono parecchio foto carine di lui conciato in quel modo :)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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ranmasa
I made a fool of myself

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Masaki si osservò svogliato nel riflesso della finestra dello spogliatoio. Gli occhi ambrati fissavano perplessi e scocciati l'immagine dinnanzi a loro.
La divisa da portiere era troppo aderente, lasciava intravedere tutti gli accenni di muscoli delle braccia. Non che fossero poi così tanti.
I guanti, invece, erano troppo grandi; i pantaloni gli arrivavano qualche centimetro sopra il ginocchio ed erano terribilmente grandi: doveva in continuazione afferrare il cavallo di essi per tirarseli su!
I capelli turchesi erano stranamente legati in codino che su di lui stonava; la fascia verde in fronte lo rendeva quasi ridicolo.
Ringhiò contro la propria immagine. Ma chi gliel'aveva fatto fare?
Un fischio improvviso alle sue spalle lo riscosse.
-Sei uno schianto conciato così!- Asserì Kirino-senpai, accennando un ghigno chiaramente ironico.
Kariya soffocò la voglia di saltargli addosso e strozzarlo in quell'esatto momento; aveva bisogno di assoluta concentrazione. Cambiare ruolo non era certo semplice...
-Kirino-senpai ha ragione.- Udì poco dopo. Si voltò, trovando Hikaru alle proprie spalle, che sorrise pacatamente. -Questa divisa ti sta davvero molto bene.
Il turchese si sentì improvvisamente avvampare. Si girò di colpo verso la finestra, cercando di nascondere il rossore che imporporava le gote abbronzate.
Non sapeva perché, ma quel ragazzino dai capelli violacei gli faceva sempre quest'effetto.
Si lasciò andare ad un sospiro, osservando con gli occhi ambrati il paesaggio oltre il vetro. Non che ci fosse tutto 'sto granché.
Troppo preso a rendersi conto di quanto fosse ridicolo, non si accorse che poco a poco lo spogliatoio si svuotò, lasciandolo lì solo.
Anzi, era strano che nessuno lo avesse chiamato.
-Kariya!
Appunto.
Trattenne un ringhio, riconoscendo quel suono -l'avrebbe riconosciuta tra mille, quella voce-, voltandosi e ritrovandosi sotto il naso, si fa per dire, data l'altezza, i due irritanti codini rosa. Di nuovo.
"E chi poteva essere, se non lui?"
Masaki giurò che se Kirino fosse ri-venuto da lui per ricominciare la storia dell'"essere uno schianto", lo avrebbe strozzato, lì e in quel momento. E sul serio.
Osservò seccamente il rosato, che, al contrario, aveva un sorriso solare -tanto per cambiare- stampato su quella sua irritante faccia, contornata da quei suoi irritanti capelli rosa, in continuo contrasto con quei suoi irritanti occhi color cielo.
Solo quando la causa dei suoi problemi gli sventolò una mano davanti al viso, Kariya capì di essere rimasto lì, in silenzio, a fissarlo.
Oh, perfetto. Aveva di nuovo fatto la figura del deficente. Che, poi, gli dava assolutamente fastidio apparire stupido di fronte a Kirino-senpai, e nemmeno sapeva il perché!
Va bene, aveva capito che, forse, il rosato gli piaceva un po'. Proprio poco poco. Pochissimo. Una cotta insignificante.
Tsk, ma chi voleva prendere in giro?
Probabilmente, tutto il globo aveva capito che aveva perso la testa per quel ragazzo!
Ripresosi da quell'attimo di trance, il kohai alzò gli occhi su quelli color zaffiro del senpai.
-Cosa vuoi, Kirino-senpai? Un altro commento e non mi farò problemi a ucciderti sul serio, 'sta volta.
-Ma perché non riesci mai a essere gentile con me? Mi odi così tanto?
Oh, e adesso come gli avrebbe detto che era totalmente cotto di lui?
-Ovviamente.
"No", avrebbe voluto aggiungere. "Ma poi vagliela a spiegare, questa, a quell'idiota del senpai!"
Il volto di Ranmaru si oscurò per qualche attimo, come se gli fosse veramente dispiaciuto che lui lo odiasse -"Figurati, basta illusioni. Tanto non gli importa niente di me."-, prima che egli sorridesse nuovamente.
-Oh, beh, dicevo...- Farfugliò il maggiore. -Prima ero serio. Riguardo alla divisa, dico.
L'espressione di Masaki s'incrinò visibilmente. Ma che problemi aveva quel tipo tutto rose e fiori?
-Non m'importa ciò che pensi di me.- Asserì poco dopo il turchese, stringendo leggermente i pugni.
Per l'amor dei Kami... Kirino aveva confermato il suo falso complimento! Ma non si sarebbe lasciato abbindolare, no! Tanto il senpai lo diceva solo per vederlo imbarazzarsi...
Ranmaru indossò un fastidiosissimo broncio.
-Come vuoi, ma io penso che sia la verità.- Mormorò poco dopo, inclinando leggermente il capo di lato.
Voltò di scatto le spalle a Masaki, che si diede mentalmente del deficente, e s'incamminò verso la porta d'uscita.
Si bloccò proprio un attimo prima di attraversare la soglia di essa.
-Oh, un'ultima cosa.
E adesso se ne sarebbe uscito con qualche battuta idiota che l'avrebbe fatto andare su tutte le furie, Masaki ne era sicuro!
Il più grande roteò il capo per far incontrare i loro sguardi, e il turchese notò che quello dell'altro era stranamente malizioso.
-Hikaru.- Mormorò semplicemente e Kariya alzò scettico un sopracciglio.
-Che cavolo c'entra ora quel povero disgraziato?- E il più giovane si stupì delle sue stesse parole -in teoria, l'avrebbe preso in giro, ma quel bambino dagli occhi castani gli incuteva sempre... dolcezza?
-Intendo, sappi che gli farò rimangiare a forza quel complimento.
"Oh, davvero? Mi consideri davvero così fisicamente orribile da impedire agli altri di fare un minimo apprezzamento su di me? Ma grazie tante! Vattene dal tuo bel Capitano, visto che lui è così meraviglioso!"
-Fai come vuoi: non m'importa.
-Apri bene le orecchie.- Quasi lo interruppe il rosato, scatenandogli uno sbuffo sommesso.
-Solo e unicamente io posso guardarti, chiaro?
Masaki non ebbe il tempo di chiedere spiegazioni, che il senpai era già scomparso oltre la porta.
Rimase lì, fermo, come sempre, ad osservare la sua schiena allontanarsi. Sbatté qualche manciata di volte le palpebre, prima di alzare gli occhi al soffitto e sbuffare.
"Solo e unicamente io posso guardarti? Magari riuscissi io a dirlo per tenerti lontano dal tuo bel Capitano, dannato confetto rosa!"
Si diresse a grandi falcate verso l'uscita, pronto a fare la figuraccia più ridicola della sua carriera da calciatore.
Ma, lo sapeva, si sarebbe preso la sua vendetta contro quel baka del rosa. Kariya Masaki non avrebbe mai accettato una sconfitta!
E non riuscì ad udire il poco più che sussurro "E tu puoi guardare solo me", quando si mise in porta e Kirino si voltò a guardarlo sorridendo.



 -Sai che sei uno schianto vestito così, Senpai?
-Con tutto il rispetto: vaffanculo, Kariya. 

  
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