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Autore: _MeAndYou_    14/01/2016    7 recensioni
Raccolta di One Shot sulla vita di coppia di Root e Shaw che racconteranno avventure e momenti da quando inizieranno a vivere insieme. Sequel di Root&Shaw – Spin OFF.
Ci sarà da divertirsi!
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Root, Sameen Shaw
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi: Root e Shaw.
Rating: Rosso.
Genere: Erotico, Comico, Slice of Life.

 
La vacanza continua
 
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[Una gif che vi anticipa una scena di questo capitolo]

«Avanti Sameen… esci da quel bagno!» esclamò Root, saltellando con il sedere sul letto e poi alzandosi di scatto.

Avevano passato l’intera mattinata in giro per Las Vegas. Avevano visitato due dei più grandi centri commerciali della città e Root aveva costretto Sameen ad accompagnarla sulla famosa “High Roller” la ruota panoramica più alta del mondo. Dopo 30 minuti rinchiuse in una cabina trasparente in compagnia di altre 38 persone, si erano lasciate ritrarre da un’artista di strada per portare con loro un bellissimo ricordo di quella prima vacanza insieme.

«No. Io… non posso» dichiarò con una voce del tutto incerta. «Lo levo, basta.»

«No Sameen! Andiamo, esci… ti prego» la supplicò, schiaffeggiando la porta del bagno in camera. «Non levarlo, altrimenti non ti parlo più» la minacciò.

«Io non esco da qui in queste condizioni» insistette, gridando ruvidamente.

«Dai tesoro, da quando sei una che si vergogna?… di me poi» Root tentò di convincerla mettendo in atto una delle sue solite tecniche infallibili. «Dai smettila di fare la scema e apri questa porta.»

«Okay… okay esco. Però non voglio trovarti qui dietro, mettiti sul letto.»

«Va bene» Root la prese alla lettera e si accomodò istantaneamente sul letto matrimoniale. «Fatto!» gridò impaziente.

Il rumore della porta del bagno accompagnò l’uscita di Sameen che dopo un lungo e sonoro sbuffo, si fece avanti e si mostrò agli occhi della curiosa Root.

Un sospiro di stupore, quasi involontario, fuoriuscì dalle labbra dell’hacker. Davanti a lei stazionava una Shaw completamente nuda con addosso il solo strapon.

L’aveva indossato accuratamente, regolando la cintura in modo che si adattasse al suo corpo e facendo molta attenzione nell’infilarne la parte vibrante dentro la sua intimità.
Per Sameen quella era la prima volta con addosso quel sexy toy, le altre volte era stata Root ad indossarlo e la sensazione di ritrovarsi quella protuberanza tra le gambe non era affatto piacevole. Sicuramente il poter avere un ruolo attivo nel rapporto sessuale le avrebbe regalato grande soddisfazione, ma si sentiva un po’ a disagio.

«Woah… sei… sei fantastica» lo sguardo di Root era perso e il suo sorrisetto malizioso parlava da se.

«Risparmia i complimenti» ringhiò, avvicinandosi a lei. «Levati tutto, veloce!» ordinò.

Senza replicare Root si sfilò di dosso tutti i vestiti e gli lanciò a casaccio per la stanza. Una volta rimasta completamente nuda, sorrise e attese altre dritte.

«Ora avvicinati alla spalliera del letto e ammanettati» la voce di Shaw era sensuale e roca.

Root era già eccitatissima e non vedeva l’ora di incominciare. Ovviamente obbedì di nuovo e ammanettò le sue mani subito dopo essersi posizionata comodamente sul letto.

«Preparati mia cara, Mr. Grey mi fa un baffo» scherzò, inginocchiandosi sul materasso.

Con la punta dell’indice tracciò una linea lungo la gamba di Root e la fece rabbrividire. Poi gattonò ancora un po’ verso di lei e la fronteggiò da vicino.

«Fai di me ciò che vuoi» mugugnò Root già in estasi.

Shaw sorrise e si sporse con le labbra vicino a quelle di Root, le sfiorò leggermente ma senza mai toccarle completamente. Il suo intento era quello di stuzzicarla un po’ e farla impazzire e a giudicare dai suoi continui fremiti ci stava riuscendo pienamente.

«Vuoi baciarmi vero?» le domandò, pur essendo a conoscenza della risposta.

«Assolutamente» affermò senza alcun dubbio.

Root cercò di addentare le labbra di Shaw, ma questa riuscì ad evitarla abilmente sfruttando il vantaggio di essere libera di utilizzare tutti i suoi arti. Root cominciava a spazientirsi e i suoi versetti di disapprovazione si facevano sempre più continui.

«Oh andiamo Sameen. Se continui a farmi questo mi romperò i polsi nel giro di pochi minuti e poi non potrei più farti…»

Lo straparlare di Root venne tempestivamente interrotto dal bacio mozzafiato di Sameen che le catturò le labbra in un caldo, passionale e bagnato bacio da sogno. Le loro lingue s’incontrarono più volte conducendo quasi un duello di padronanza. Entrambe volevano condurre il gioco e lo stavano dimostrando nell’impeto di quel bacio.

Improvvisamente un rumore le interruppe. Qualcuno aveva bussato alla loro porta.

Sameen si allontanò dalle labbra di Root e la guardò negli occhi come a dire: “Chi cazzo è?”

Continuarono a bussare ripetutamente e non poterono continuare ad ignorare quella specie di richiamo.

«Sì?» gridò Shaw.

«Sono la donna delle pulizie, devo fare il cambio asciugamani.»

Sameen saltò giù dal letto e rimase immobile di fronte a Root.

«Cazzo Root!» imprecò non sapendo cosa fare. «Dove sono le chiavi?» domandò, rovistando dentro valige e cassetti.

«Ah e io che ne so, ti sei occupata tu delle manette. Dovevi preoccuparti anche per le chiavi» Root sorrise, divertita dall’intera situazione.

«Arrivo subito!» gridò Shaw, rivolgendosi alla donna fuori dalla loro camera. «Cazzo e ora?»

«Siamo nella merda» rise Samantha.

«Oh andiamo Root, non c’è nulla da ridere. Pensa a qualcosa…»

«Metti un accappatoio e fingi di aver appena fatto la doccia» le venne un’improvvisa idea.

Sameen immediatamente corse nel bagno, indossò l’accappatoio, mise il cappuccio e si occupò di tenere l’aggeggio tra le sue gambe all’ingiù.

Dopo una lunga attesa aprì la porta ma leggermente, quasi come se stesse spiando.

«Scusi, ho appena fatto la doccia e sono in accappatoio. Le dispiace se le passo gli asciugamani così?»

«No si figuri» la donna sorrise, come se avesse capito cosa in realtà stava accadendo.

Si scambiarono gli asciugamani attraverso la piccola fessura della porta e la liquidò il più rapidamente possibile.

«Oh merda che brutta situazione» affermò, tornando da Root ancora ammanettata al letto. «Sono le undici di sera, è normale che passino a quest’ora per il cambio asciugamani?»

«Tranquilla c’è chi sta peggio di te» le ricordò, riferendosi a se stessa. «Lascia perdere il resto, vogliamo continuare?» domandò, stanca di attendere così a lungo.

Sameen lasciò scivolare l’accappatoio sul pavimento e tornò nella posizione in cui stava precedentemente.

«Dici che ha capito qualcosa?» chiese a Root. «Sorrideva malignamente, le avrei volentieri tirato un pugno sul naso.»

«Amore senti… a me che quella tizia abbia capito o no, interessa poco e niente. Ha interrotto un momento carico di erotismo e vorrei che recuperassimo quella stessa atmosfera senza rovinare tutto per colpa di una qualsiasi stronza!»

«Sì hai ragione, basta parole.»

Avevano già perso e sprecato troppo tempo, così decise di smetterla con i preliminari e passare ai fatti. Cominciò a lambire, baciare e mordicchiare ogni strato di quella pelle nuda e liscia. I movimenti della sua lingua sembravano magici e l’effetto che facevano a Root era tutt’altro che lieve. Per pochi minuti le lavorò anche i capezzoli, ma il ritrovarsi di fronte al sesso pulsante di Root non le fece capire più niente. Strisciò con il suo corpo all’indietro e infossò la sua testa tra le gambe dell’hacker che inevitabilmente gemette per l’estremo piacere.

Root allargò le sue gambe e continuò a gemere freneticamente sotto il tocco pregevole delle labbra di Shaw. Era incredibile come ogni volta con Shaw fosse come la prima volta. Il sesso in generale era fantastico, ma era convinta che farlo ripetutamente con la stessa persona l’avrebbe stancata. Non era così. Con Shaw non era affatto così. Tra l’amore e il sesso c’era un profondo abisso. Riusciva a percepirlo. L’amore che Sameen le trasmetteva anche con dei semplici baci, lei lo percepiva in ogni singola parte del suo corpo.

Il viso di Sameen si allontanò dall’intimità di Root e dopo aver scambiato con quest’ultima un bellissimo sguardo di complicità, tornò a baciarla.

«Ecco la chiave» notò Sameen, vagando casualmente con lo sguardo. «Voglio liberarti.»

Difficile da credere, ma quella confessione fu realmente sincera. Sentiva come il bisogno di sentire le mani di Root sul suo corpo, voleva contatto, la voleva rendere partecipe di quella notte fantastica.

«Come mai mi hai liberata?» ansimò Root, approfittando di quel momento per riprendersi un po’.

Sameen le afferrò la mano e intrecciò le sue dita a quelle di Root. In un gesto puramente sdolcinato, posò leggermente le labbra sulla sua mano e le rispose: «Voglio che tu faccia ciò che ti senti di fare, senza impedimenti. Sei pronta?»

Root annuì.

A quel puntò Sameen non se lo lasciò ripetere. Afferrò la base del suo strapon e dopo averlo strofinato delicatamente sulla fessura bagnata di Root, la penetrò. L’hacker gemette gettando all’indietro la testa e portandosi una mano al lato della fronte.

Shaw sorrise provando quella nuova ed esaltante sensazione.  Si fece coraggio e proseguì il suo lavoro. Cominciò a muovere i fianchi e a penetrarla con più continuità, aiutata anche dal movimento incentivante di Root.

In quel momento Samantha non era la sola a provare forti sensazioni, ma anche Sameen era vicina al raggiungimento dell’orgasmo. Ogni volta che spingeva nell’intimità di Root, l’oggetto dentro di lei le stimolava divinamente il suo clitoride.

Le mani di Root abbracciarono la schiena di Sameen e in quel preciso momento i loro gemiti si fusero, diffondendosi tra le mura di quella suite.

«Oh Dio, Sameen!» urlò, graffiandole leggermente la pelle. «Non…»

Shaw la baciò per farla star zitta e proseguì con le sue spinte, mettendo in mostra i suoi perfetti e allenati addominali che sudati facevano un effetto decisamente migliore.

Da lì a poco l’hacker sgorgò proprio sul dildo di gomma e venne seguita immediatamente da Shaw che cadde su un fianco, stanca e completamente sudata.

«Wooh…» ansimò Root, portandosi i capelli all’indietro.

«Scopata madornale» commentò Sameen, più che soddisfatta. «Ci voleva proprio. Il mio clitoride chiede pietà.»

Root si sollevò e si posizionò dolcemente al suo fianco.

«Le tue labbra invece?» chiese sorridente.

«Quelle sono ancora cariche» le confessò. «Vuoi usufruirne?»

«Volentieri» ma prima di baciarla, il suo sguardo fu catturato dall’orologio sul comodino. «Uh, guarda Sameen. È mezzanotte passata.»

«Oh bene, gran bel modo di cominciare questi trentacinque.»

«Buon compleanno tesoro» soffiò sulle sue labbra e poi le baciò come solo lei sapeva fare.



*E come regalo, per sbollire i vostri animi, vi regalo il ritratto che si sono fatte fare* 

 
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