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Autore: fedetojen    15/01/2016    1 recensioni
Salve fan di Arrow, io ho appena finito di vedere la prima stagione, ma questa storia è inventata e non tiene conto di cosa succede nelle tre stagioni, anche perchè ho visto solo la prima xD Spero vi piaccia la storia :D
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oliver Queen, Ray Palmer, Slade Wilson, Thea Queen, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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The Man In The Hood

8. Piccole discussioni

 

-Ok, cosa facciamo?- dissi mentre mi stringevo a Oliver sulla moto, cercando di rimanere calma per la sua guida.

-C’è una rapina sulla quindicesima, Oliver- disse Felicity tramite gli auricolari nelle nostre orecchie.

-Una rapina? Siamo seri?- dissi appena Oliver si fermò e mi fece scendere. Arrivarono Thea sulla sua moto e Dig e Laurel con il furgone.

-Con me, Green Shadow. Voi sapete cosa fare- disse Oliver verso gli altri che annuirono e sparirono.

-Non so nemmeno usare l’arco!- dissi inseguendo Oliver.

-Ok, siamo sopra di loro, li vedi?- mi chiese indicandoli dal vetro.

-Sì- dissi vedendoli mentre rubavano gioielli.

-Rompo il vetro e scendiamo insieme, ok? Tieniti forte- mi disse rompendo il vetro e stringendomi a sé dalla vita.

-Cristo!- dissi per la sorpresa, ritrovandomi davanti ai ladri e in mezzo ai vetri.

-Avete deluso questa città- disse Arrow, puntandoli con l’arco. Erano più di cinque, armati. Iniziarono a sparare e io cercai di mirare con l’arco ma le mie frecce andavano da tutt’altra parte.

-Va’ al diavolo- dissi buttando l’arco altrove. Presi i pugnali e iniziai a farmi strada tra i proiettili e le frecce. Uno contro uno è meglio: iniziò a colpirmi con l’arma ma schivando i colpi, lo ferivo con il pugnale.

-Non ucciderli!- mi urlò Oliver, facendomi distrarre, e ricevetti un colpo in faccia cadendo a terra. Mi alzai agilmente e con un destro, lo buttai al tappeto.

-Meglio?!- dissi guadandolo.

-Sei stata forte, Green Eyes- mi disse Cisco appena ritornammo.

-Sì, proprio come un pugno in un occhio- dissi, alludendo al colpo preso per colpa di Oliver.

-Ti rimarrà un bel livido. Sono Caitlin, a proposito- mi disse sorridendomi la ragazza.

-Lo coprirò con il trucco, ringraziando chi l’ha inventato- dissi sorridendo amaramente.

-Qualche dritta?- chiesi guardando accigliata Oliver.

-Impara a usare l’arco invece di buttarlo via- mi disse duro, posando il mio arco sul mobile.

-Non mi è servito a quanto pare- dissi mostrando i pugnali.

-Fortuna del principiante- disse Felicity sorridendomi.

-Dig, allenala- disse Oliver verso di lui, che annuì guardandolo.

-Non mi serve- dissi verso Dig, che guardò poi Oliver. Sentii la corda venir tesa da Oliver e appena mi voltai lo vidi puntarmi.

-Evitala- mi disse scoccandola. Con la lama del pugnale riuscii a far deviare la freccia. Lanciai contro di lui il mio pugnale che lo mancò, ma lo colpì di striscio.

-Non stuzzicarmi- dissi a denti stretti.

-Nemmeno tu­- mi disse, sorridendo piacevolmente.

-Questa non devi evitarla- mi disse.

-Perch…Aaaaaaah!- dissi cadendo a terra.

-Mi hai ficcato…una freccia nella gamba!- gli urlai dolorante.

-Devi iniziare a non avere paura di una freccia- mi disse rimettendo l’arco a posto.

-Oliver ma sei impazzito?!- gli urlò Thea raggiungendomi.

-Cazzo che male!- dissi estraendo la freccia dalla gamba.

-Vedi di sparire dalla circolazione, QUEEN!- dissi scandendo bene la parola. Oliver se ne andò e Flash fece il suo arrivo.

-Oh bene, è arrivato l’altro amichetto- dissi sarcastica.

-Che è successo?- mi chiese Barry aiutandomi ad alzarmi, evidentemente preoccupato.

-Queen- dissi guardandolo male. Barry rispose con una smorfia, quasi divertita.

-Mi dispiace davvero tanto- mi disse Felicity mentre Caitlin mi curava la ferita e la chiudeva con i punti.

-Vallo a dire a quella testa dura di Oliver- disse Dig, arrivando da noi a braccia conserte.

-Ma cosa gli è saltato in mente?- chiese furiosa Thea, camminando a destra e a sinistra per il laboratorio.

-Thea, calmati, non ne vale la pena- dissi appena Caitlin finì di ricucirmi. Feci un passo e grazie a Barry, non mi ritrovai a terra.

-Mi servono delle stampelle- dissi con voce nervosa, avendole subito dopo da Barry.

-Grazie, super velocità- dissi, facendo ridere tutti quanti. Ritornai a casa insieme a Barry che mi aiutò, per poi scappare via. Il telefono iniziò a squillare, indovinate: Oliver stava chiamando. Ignorando più volte le sue chiamate, sentii il campanello. Mi alzai e con le stampelle arrivai alla porta: abituata a non vedere chi è dallo spioncino, apro direttamente, vedendo entrare un Oliver in casa, evidentemente teso.

-Ma prego- dissi chiudendo la porta con forza. Vestito nella sua giacca di pelle, a braccia conserte, mi osservava con sguardo indagatore.

-Come stai?- mi chiese con voce bassa. Lo guardai con un sopracciglio alzato: mi colpisce, se ne va, ritorna poi chiedendomi come sto. Scuoto la testa e mi dirigo nel salotto, sul divano.

-Quello è un: sto male?- mi chiese seguendomi con lo sguardo.

-No: vuol dire che ho un buco alla gamba, dei punti che pizzicano e bruciano, dolori allucinanti e sì, non è un sto bene!- dissi guardandolo irritata. Annuì, guardandosi intorno.

-Scusa, è che non volevo farti del male-

-Ma l’hai fatto lo stesso.- dissi puntualizzando.

-Esatto…- disse passandosi la mano sui capelli.

-So che sei incazzata con me, ok? Per il fatto che stavi per morire ben due volte, con quella di oggi forse anche tre, che alla guida della moto sembro un pazzo, arrabbiata per il bacio…- disse facendo una pausa.

-Deve essere una serata particolare per farti dire tutte queste cose- dissi a braccia conserte.

-Mi dispiace di tutto, ecco…tranne dei baci- mi disse guardandomi negli occhi.

-Come?- chiesi incredula.

-Quella sera, al Verdant, ti avevo già visto appena eri entrata: non era difficile attirare l’attenzione con il vestito blu e il tuo portamento.- mi disse sorridendomi.

-Ti ricordi anche il colore del vestito?!- chiesi sorpresa. Annuì, divertito.

-Era difficile non notarti quella sera, molti si sono accorti della tua presenza: ma con le mie leggi severe al locale e la mia presenza quasi nessuno si permette di fare cose stupide- mi disse appoggiandosi al muro.

-Comunque, sono davvero dispiaciuto per la tua gamba- mi disse indicandola.

-Sì, si vede- dissi ridendo, smettendola per lo sguardo che mi aveva fatto Oliver. Cambiò quasi umore e si diresse alla porta.

-Devo andare- mi disse prima di chiudersi la porta alle spalle.

-Che strano-


ANGOLO SCRITTRICE: Salve gente! Vorrei sapere cosa ne pensate della storia: dubbi, domande, suggerimenti? Accetto qualsiasi cosa :3
Ditemi se vi deliziano le foto che metto :)

Oliver

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