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Autore: Dreamer2015    15/01/2016    3 recensioni
Ra's al Ghul è stato sconfitto. Oliver è cambiato, per l'ennesima volta si è scontrato con la realtà. Il giustiziere Non può permettersi il lusso di avere ciò che vuole compreso l'amore di Felicity. Allontanarsi da lei sarà la battaglia più difficile che dovrà affrontare.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Ray Palmer
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Quella notte Felicity non riuscì a dormire neanche un'ora, continuava a girarsi e rigirarsi nel letto. Primo perché non riusciva a non pensare al calore del bacio di Oliver e alla sua stretta, secondo perché non riusciva proprio a capire perché Oliver fosse così sereno sulla salute di Katlyn nonostante quello che stava succedendo.
“Com’è possibile che Hanna non gli abbia ancora detto nulla?Qualcosa non torna…"
Ormai parlava da sola.
“Come fa Oliver ad aiutarla se non sa nulla?!?! Eppure ho visto le carte dell’ospedale..una madre non potrebbe mai…”
Era alba, di dormire non se ne parlava. Doveva agire. Aveva ancora qualche conoscenza al General Hospital di Chicago dove Katlyn era in cura.
Barry in cucina la stava aspettando con un caffè bollente.
“Sei uno straccio”
“Grazie Barry e buongiorno anche a te…sai non è stata una nottata memorabile”
“Non è andata bene ieri?”
Si era interrogata più volte nell’arco della nottata sulla visita di Oliver. Era certa che le sfuggisse qualcosa e che c’entrasse Hanna. Ma cosa cercare?
Aveva bisogno di un computer.
Fece per stiracchiarsi e diede una pacca sulle spalle di Barry.
“Diciamo che la serata di ieri mi ha aperto gli occhi su piccoli particolari che ho tralasciato …e sai che a me non capita spesso”
"Quel sorrisetto mi spaventa Felicity. Cosa stai architettando?”
La ragazza fischiettando si incamminò in camera, aveva una nuova “missione” e questo le rimise allegria. Le sue strane teorie era meglio tenersele per sè, prima di tutto per non coinvolgere troppe persone e poi se la sua ricerca si fosse rivelata un fallimento sarebbe stata l’unica ad accusarsi di essere una vera bastarda per aver pensato male di una madre ferita. Perché era proprio così che Hanna si era presentata a lei mesi addietro raccontandole una storia strappalacrime da accapponare la pelle. Le aveva detto che Katlyn era sulle tracce del padre da mesi ma che lei non era sicura che fosse una cosa buona farli conoscere e far entrare Oliver nella loro vita. Hanna le aveva poi detto con il cuore straziato che successivamente aveva cambiato idea quando , dopo alcuni esami di routine a cui  Katllyn si sottoponeva mensilmente per una leggera forma di asma, aveva scoperto che la giovane figlia soffriva di una rara forma di infiammazione cardiaca dovuta allo sforzo continuo del cuore per la minore ventilazione dei polmoni. Aveva pregato la giovane hacker di lasciarle Oliver per il bene della figlia, per avere un supporto nel caso le cose si fossero aggravate. E poi, come aveva più volte sottolineanto Hanna, Oliver non si era mai dichiarato apertamente a lei fino a quel momento. Perchè rovinare una ragazzina malata per un NON amore?
"Stupida, stupida, stupida!!"
Felicity si ammonì, ma come aveva fatto a mollare così senza lottare? La sua insicurezza verso se stessa l'aveva veramente portata a scappare come una criminale?
Avrebbe dovuto lottare per lui e non lasciarlo alla prima capitata.
Dopo aver fatto un paio di telefonate ad un suo amico e aver lasciato tutti i dati richiesti per cercare la cartella si decise a tornare finalmente al suo lavoro.

Il Verdant era pieno per una festa di addio al celibato.
Intravide Diggle al bancone con Thea che sorseggiava un drink e salutava una donna che non riuscì ad identificare subito. Poi la vide, Hanna con un attillatissimo vestito di pizzo rosso che cinguettava per ingraziarsi anche il suo amico.
"Quanto odio quella donna..." disse sussurrando.
Come se si sentisse osservata, Hanna scrutò tra la folla e incrociò il suo sguardo poi con una scusa si allontanò dai suoi nuovi amici per andarle incontro.
"Chi non muore si rivede...."
il tono non era supplichevole come l'ultima volta che si erano incontrate ma più duro e inasprito.
"Non crevevo dovessi dare conto a te sui miei spostamenti. Dove hai lasciato tua figlia?!?"
"Dai nonni. Io e Oliver stasera ci siamo concessi una libera uscita...sai com'è, a volte c'è bisogno di un pò d'intimità in una coppia"
Il suo sguardo malizioso la diceva lunga sulla sua storia con Oliver.
-Coppia-...questa parola rimbombava nella testa di Felicity.
"...Alla fine hai avuto quello che volevi... "
"Non lo volevo solo io, il cuore di Oliver era sgombro da anni, io ho solo preso il posto che mi spettava. Stai sicura che se fosse stato innamorato di qualcuna non sarebbe stato tutto così facile...ma questo tu già lo sai..."
Come avrebbe voluto strapparle quel sorrisetto compiaciuto dal viso.
"Grazie a Katlyn naturalmente!!"
Capii di aver esagerato.Chiuse gli occhi e sospirò cercando di calmare i nervi,  con il dramma che stava sopportando non c'era bisogno di una litigata tra donne per un uomo.
"Scusa Hanna, con tutto quello che Katlyn sta vivendo. Spero stia bene."
"Mai stata meglio da quando la famiglia si è riunita"
"Perchè Oliver non sa nulla di quello che ha tua figlia?"
"Non credo che siano affari tuoi. E poi non so di cosa tu stia parlando..."
"Cosa?!?Tu mi avevi detto che tua figlia era malata e...."
Proprio in quel momento le vibrò il telefono. Era tutto confermato, la sua ipotesi era corretta. Non esisteva nessuna cartella a nome di Katlyn, era stata tutta una menzogna e lei ci era cascata in pieno.
"brutta figlia di..."
La risata sguaiata di Hanna la sorprese, era stata scoperta ma non aveva la minima preoccupazione sul volto.
"Sei una persona orribile, hai giocato con la salute di tua figlia per impietosirmi e io e la mia stupida insicurezza ci siamo cascate.Dirò tutto a Oliver, questa storia deve finire "
"Ah davvero? E cosa dirai, mi risulta che tu non abbia prove delle nostre conversazioni e a quanto ne so non hai molta credibilità ai suoi occhi dopo come l'hai lasciato."
"Oliver non ti conosce nemmeno, tu non hai il diritto di giocare così con la sua vita"
" Ma io non sto giocando affatto e dal modo in cui mi fa godere la notte credo che anche lui non stia giocando...anche se gli piace fare certe cosine"
Felicity a quelle parole arretrò disgustata, aveva vinto lei.
Nonostante l'inganno e nonostante la sua ingenuità, Oliver ci era cascato e ancora una volta si era rivelato uno sciupafemmine.
L'aveva fatta sentire importante e desiderata ma quello non era amore.
Guardò lei e poi guardò se stessa. Non era mai stata in competizione con nessuna e non aveva mai desiderato essere diversa da quello che era. Però cavolo, non si era mai sentita così ordinaria e sciatta come in quel momento. Aveva sbagliato tutto e ora aveva perso la stima per Oliver e la stima di se stessa.
"Non abbiamo più nulla da dirci. Addio Hanna."
A passo svelto e a testa bassa iniziò a percorrere il locale stando attenta a non farsi vedere dai suoi amici, improvvisamente si sentiva di troppo con persone che fino a ieri erano state la sua famiglia. Ricacciò indietro le lacrime che minacciavano di uscire quando una mano le afferrò il braccio facendola bloccare di colpo. Si girò lentamente e si scontrò con gli occhi più dolci che avesse mai conosciuto.
"Oliver..."
il cuore a mille...maledetto cuore traditore.
"Ehi, sei un fulmine ti ho chiamata ma non mi hai sentita. Felicity, tutto ok? Che succede?"
"Tutto ok. Scusa non pensavo mi avessi notata."
"Come potrei non farlo"
disse Oliver imbarazzato come un ragazzino. L'aveva vista appena aveva oltrepassato la porta del locale, ma non gliel'avrebbe detto. Si era ripromesso che avrebbe fatto l'amico con lei e che avrebbe conquistato la sua fiducia. Aveva sbagliato in passato e non la voleva perdere di nuovo.
"Mi chiedevo se potessimo iniziare a lavorare, sai senza di te la squadra non era al completo"
sorrise e le mostrò tutta la sua sincerità in quelle parole.
"Vado subito al covo però posso farcela da sola, insomma sei in compagnia stasera.... Sai non è un problema per me..."
S'incamminò lentamente sforzandosi di sorridere e involontariamente seguì con lo sguardo lo spostamento di Hanna che avanzava sinuosa verso di loro. Questa specie di triangolo la metteva a disagio.
Oliver si girò cercando di capire cosa stesse osservando Felicity poi le bloccò di nuovo la strada, aveva occhi solo per lei ed erano pieni di collera e rancore.
"Ascoltami bene, non me ne frega un cazzo di quello che ti sta frullando freneticamente in quella testolina bionda. Ti ho visto prima parlare con lei, sputa il rospo!!"
"Lasciami subito!! Tu non hai il diritto..."
strattonò il suo braccio per sganciarsi da lui, se  non avesse lasciato subito quella stanza sarebbe crollata. Era troppo, tutto era troppo. Aveva sbagliato e non sapeva come rimediare.
Oliver la seguì testardamente.
"Ora mi dici tutto quello che sai!Sono stufo di segreti e discorsi lasciati in sospeso!"
"Fattelo dire dalla tua compagna vestita di rosso che sculetta come una sgualdrina"
"Felicity smettila,così non mi aiuti. Lo sto chiedendo a te. Per favore"
Vedendo la testardaggine della ragazza a tenere la bocca chiusa e a tenergli il broncio decise di usare un pò di maniere "forti".
"Lo hai voluto tu, ora andiamo in un posto più tranquillo"
La prese sulle spalle e la caricò come un sacco di patate. Con i piedi all'aria e la testa in giù avrebbe di certo parlato.
"Oliver mettimi giù!!!"
"Urla quanto vuoi tesoro"
Un sorriso genuino gli comparve sul viso, un sorriso che solo lei riusciva a tirare fuori anche nelle situazione più improbabili.
Felicity iniziò a prenderlo a pugni e sbattere forte i piedi. Per quanto fosse piccolina era un vero peperino.
"Stai un pò ferma!"
"Perchè non torni in sala a sfrenarti con la tua donna e magari te la sbatti su qualche divanetto visto che sei tanto un fenomeno"
"Signorina Smoack lei mi sta sconvolgendo con queste volgarità..."
Continuando a ridere accese le luci del covo, mise il codice di sicurezza. Ora erano soli e il codice per uscire lo conosceva solo lui.
"Cos'è vuoi rapirmi?"
"Voglio solo parlare un pò con te"
Felicity si mise seduta sulla sua poltrona e finalmente raccontò tutto quello che era successo, dal primo incontro con Hanna fino a quello avvenuto al Verdant pochi minuti prima.
"Come può una madre fare questo. Dovrà rispondere di tutto ,Felicity a me non aveva raccontato nulla, sono sconvolto. "
"Forse era meglio che l'avesse detto anche a te così avresti avuto una scusante..."
La ragazza si girò e iniziò a digitare freneticamente sulla tastiera per cercare di sbloccare la porta. Oliver s'inginocchiò vicino a lei e dolcemente la fece ruotare verso di lui.
" Felicity,questi ultimi mesi sono stati assurdi....in verità gli ultimi anni" fece una pausa e sorrise pensando a tutte le avventure che avevano vissuto insieme.
"ma suppongo che sia arrivato il momento di tirare le somme di questa assurda cosa tra..."
"Oliver, non devi..."
"Invece si. Questa assurda cosa tra NOI!!. So di averti fatto soffrire, di essere stato scostante e freddo. Non ti ho fatto capire mai nulla di quello che pensassi di noi..."
"Non c'è nessun noi...."
"Felicity... so che ti sei sentita sola molte volte ma anche tu mi hai fatto del male. Io mi sono aperto a te e tu mi hai abbandonato senza discuterne con me. Io mi sono sentito spaesato."
"E hai pensato bene di consolarti con la splendida Hanna madre di tua figlia...."
"Io non mi sono consolato proprio con nessuno!!"
"Adesso basta! Apri questa maledetta porta!!"
Felicity lo spinse via, era stufa delle sue bugie e di quella faccia di angelo.
"Fermati un secondo!! Io non sono andato a letto con Hanna. No so cosa ti abba detto prima ma si è vero c'è stato un bacio e si avremmo potuto fare altro e ancora si lei lo desiderava e io ero confuso ma io non ti ho mai tradita"
"Tu non puoi avermi tradita perchè io non sono mai stata tua!!"
Oliver la prese di forza e strinse il suo esile e delicato viso tra le mani.
"Tu sei dannatamente MIA e io se tu ancora lo vuoi sono e sarò sempre solo tuo  e passerò la vita intera per cercare di essere degno di te e di rimediare a tutte le cazzate che ho fatto. "
La prese tra le braccia e la baciò con tutta l'intensità e l'amore che poteva trasmetterle con quel tocco.
Felicity voleva credergli, il suo cuore le urlava di fidarsi e abbandonarsi a lui.
Avrebbe potuto farlo? Voleva gettare la felicità andandosene o rischiare tutto per amore e perdonarlo?
"Sono il primo nemico di me stesso e solo ora lo capisco ..tenendoti lontana da me ho tenuto lontana la felicità. Io voglio stare con te, voglio svegliarmi con te tutti i giorni della mia vita e voglio invecchiare con te e fino alla fine mi  delizierò con le tue buffe affermazione e con i tuoi sorrisi....io..."
Felicity lo guardò seria. Non c'era nulla da valutare e nulla da considerare ormai il suo cuore aveva deciso per lei.
"E così non riesco proprio a liberarmi di lei Mr Queen..."
Il sorriso di Oliver illuminò il suo volto e trasse un profondo sospiro. Non si era nemmeno accorto che aveva smesso di respirare.
"Mai Miss Smoack"
"Conosco un paio di trucchetti per farla soffrire se mi tratterà male"
"Ne terrò conto..."
"E ho fatto anche un corso di arti marziali"
"Buono a sapersi ma ora Miss Smoack se non le dispiace vorrei proprio baciarla se lei acconsente"
"Permesso accordato Mr Queen"
Con il mondo fuori e i  cellulari spenti i due giovani amanti si abbandonarono a loro stessi. Non fecero l'amore ma si raccontarono tutta la notte come non avevamo mai fatto in questi anni di conoscenza.
"Ti amo Felicity..."
"Ti amo Oliver"


FINE


Si conclude qui la mia storia, spero sia piaciuta e abbia appassionato alcuni di voi. Era la prima volta che mi cimentavo nella scrittura e ringrazio la clemenza di voi ragazzi. Alla prossima, spero .
   
 
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