Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: sakuragi    15/01/2016    3 recensioni
Dal testo:
Non poteva essere! No no no!
"Petra, se quella notte mi fossi trattenuto come ho sempre fatto ora non ti troveresti in questo stato."
Quella che aveva investito il Capitano Levi e Petra era un gigantesca novità, ma saranno in grado entrambi di accettarla?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Petra, Ral
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premetto che questi meravigliosi personaggi non sono miei ma di Hajime Isayama Sensei!
Buona lettura :)


Daruma


Non poteva essere! No no no! 
Petra era appena uscita dallo studio del medico del Corpo di Ricerca; era da qualche giorno che avvertiva continui giramenti di capo e improvvise nausee, così aveva deciso di fare un controllo per assicurarsi che fosse tutto a posto; ma nulla era a posto, lo diceva chiaramente quel foglio che stringeva tra le mani da dieci minuti senza che riuscisse a realizzare appieno la gravità e l'importanza della situazione. Cosa avrebbe detto il Capitano Levi? Come avrebbe reagito a quella notizia? 
Mentre questi pensieri si affastellavano nella mente della giovane, un ricordo la investì con inaspettata potenza.

Era una sera come tante e Petra aveva appena finito il suo turno di guardia stava per tornare in camera quando incontrò il Capitano Levi
"Petra lo sai che voglio i miei uomini pronti ed efficienti per la prossima missione, quindi non stare in giro fino a tardi."
"Si Capitano! Buonanotte."
Non era un uomo di molte parole, però nonostante i toni bruschi e l'espressione indifferente si preoccupava davvero per la Squadra Operazioni Speciali e sentiva la responsabilità delle loro vite sulle sue spalle e seppur in modo anticonvenzionale si interessava di loro. 
"Petra!"
L'aveva richiamata.
"Si Capitano?" 
"Il mio the. Portamelo in camera."
"Certo Capitano!"
Il the! Ecco cosa si era scordata, era un'abitudine che aveva preso da qualche tempo quella di portare il the al Capitano ogni sera. Andò subito in cucina e in meno di dieci minuti si trovava di fronte alla camera del suo superiore con una strana e quanto mai insolita agistazione che le attanagliava la bocca dello stomaco. La ignoró e bussò piano.
"Entra."
"Ecco Capitano il vostro the mi scuso per il ritardo."
Non le rispose e bevve il suo the in silenzio continuando a sfogliare le carte che erano arrivate quella mattina dalla capitale, sembrava più pensieroso del solito quella sera, perciò vedendolo così indaffarato Petra decise di non disturbarlo oltre e si diresse verso la porta, ma quando fece per aprirla una mano le afferrò il polso costringendola a voltarsi. Quello che vide la lasciò senza fiato, il viso del Capitano era ad un soffio dal suo.
"Cazzo!"
Detto ciò annulló la distanza tra le loro bocce e la baciò con una passione crescente lasciandola completamente stupita per due motivi: primo il Capitano Levi la stava baciando e secondo faticava ad interpretare l'esclamazione dell'uomo pronunciata prima che loro labbra si unissero. Ma quello non era il momento di farsi domande, doveva cogliere quell'occasione per amare quell'uomo tanto freddo che tutti reputavano incapace di amare.  

Un rumore la fece tornare al presente ricordandole la situazione in cui si trovava. Decise che prima di fare qualsiasi cosa avrebbe dovuto riflettere; si diresse in cucina sperando di trovare qualcosa di secco per attenuare quella fastidiosa nausea che ancora le attanagliava lo stomaco, implorando quasiasi divinità di non farle incontrare nessuno e in particolare di non farle incontrare lui. Una volta trovati dei biscotti si sedette al grande tavolo continuando a fissare quel foglio; si accorse di non essere più sola quando sentì uno sguardo indagatore puntato verso di lei, nella stanza era appena entrato colui che affollava la sua mente. Si alzò di colpo e nascose il foglio dietro la schiena.
"Ca-Capitano! Cosa ci fate qui?"
"È una cucina Petra cosa cazzo vuoi che ci faccia in una cucina?"
"Scusi. Ha ragione! Hahah...che domanda sciocca."
Si stava maledicendo da sola, come diavolo aveva potuto fare una domanda simile? Da dove era uscita quella risatina isterica? Per fortuna che avrebbe dovuto sembrare la solita Petra!
"Cosa stai nascondendo?"
"Na-nascondendo?...ah è solo...solo...una ricetta"
"Ricetta?"
"Sì una ricetta"
"Non so che stronzate tu stia inventando ma Auruo ha bisogno di te nelle stalle"
"Certo Capitano vado subito!"
Pensava di averla scampata almeno per il momento perciò si diresse più velocemente possibile verso l'uscita, ma improvvisamente sentì che il Capitano le aveva sottratto dalle mani il foglio.
"No!"
Non era riuscita a bloccare l'urlo. Il comportamento dell'uomo l'aveva sorpresa, non era da lui mostrarsi interessato a qualcosa, in particolar modo non credeva avrebbe riservato tante attenzioni al suo comportamento visto che da quella notte era diventato più freddo del normale nei suoi confronti limitandosi a parlarle solo quando strettamente necessario.
"Petra cosa diavolo stai nascondendo?"
Levi decise di leggere, Petra osservava il suo viso cercando di capire la reazione dell'uomo.
"Cosa cazzo vuol dire?"
Era a dir poco scioccato.
"Ca-Capitano" 
Si sentiva le lacrime agli occhi non riusciva a reggere il suo sguardo.
"Significa che...che sono...in-incinta Capitano."
L'aveva detto, si sentiva un peso in meno sul cuore, ora aspettava la reazione dell'uomo. Non arrivò, lo vide poggiare la conferma della sua gravidanza sul tavolo e andarse dalla stanza, non appena realizzò quanto accaduto si ripiegò su se stessa fino ad inginocchiarsi per terra, il padre della piccola vita che cresceva dentro di lei non voleva saperne nulla, ma non lo avrebbe lasciato andare via così, quel bambino era anche sua responsabilità, per questa volta non avrebbe accettato il solito silenzio.
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Erano passate alcune ore dall'incontro nelle cucine ed era giunta ormai la sera, Petra stava salendo le scale che l'avrebbero portata dal suo Capitano, dall'uomo che amava e che, nonostante le facesse male ammetterlo, l'aveva delusa. Era la prima volta che accadeva una cosa del genere, non era mai successo una volta che l'uomo più forte dell'umanità la deludesse, invece era accaduto ed ora mesta si trovava a fare i conti con i suoi sentimenti.
Bussò con poca decisione, nonostante la fermezza della sua scelta di parlargli aveva paura di cosa sarebbe successo una volta dentro quella stanza.
"Sì?"
Aprì la porta lentamente e se la richiuse subito alle spalle come per limitare le sue stesse possibilità di fuga.
"Capitano dovremmo parlare non crede?"
La voce seppur tremante uscì con un tono deciso, da vera guerriera, perchè in fondo lei era questo e la battaglia che aveva di fronte non l'avrebbe colta inerme.
"Cosa cazzo credi che dovrei dirti eh?"
"Qualsiasi cosa Capitano ma di certo non voglio il vostro silenzio nè la vostra indifferenza!"
"Petra sei esonerata dal servizio attivo nella squadra, questo è quanto posso dirti. Ora va dal padre del bambino e costruitevi una vita." 
Erano pregne di dolore malcelato quelle parole, ma la donna non potè non essere felice per quanto appena detto dal Capitano e un sorriso radioso e due lacrime fecero capolino sul suo volto. Lui non l'aveva delusa nemmeno quella volta, quel testone del suo superiore aveva frainteso tutto.
"Come potrei andare dal padre del bambino se ce l'ho di fronte?"
Scioccato, per la prima volta l'espressione del Capitano era diventata interpretabile, si alzò di colpo dalla sua poltrona fino a raggiungere Petra.
"Stai dicendo che...?"
"Si Capitano, come avete potuto anche solo immaginare che non fosse vostro? Voi siete stato il primo e unico uomo per me!"
"Petra, se quella notte mi fossi trattenuto come ho sempre fatto ora non ti troveresti in questo stato. Noi del Corpo di Ricerca non abbiamo una vita lunga, potremmo essere ammazzati da un fottuto gigante in ogni momento"
"Lo so Capitano, ma non voglio perdere questa occasione per essere felici in questo mare di dolore"
Un ghigno comparve sul volto di Levi.
"Ho sempre cercato di stare lontano da relazioni sentimentali, volevo solo rapporti occasionali, ma tu dannazione mi sei entrata nella testa e per quanto cercassi di non badarci eri sempre lì cazzo! Però a questo punto credo che tu abbia ragione, non negherò a nessuno dei due questa possibilità...Lo sai che non sarà facile in questo mondo di merda crescere un marmocchio, vero?"
Petra ormai faticava a trattenere le lacrime di gioia
"Si Capitano"
"Vieni qui!"
E la ragazza si tuffò tra le forti e protettive braccia del suo Capitano.

Quella notte mentre erano sdraiati nel letto Levi fece scedere la mano che accarezzava la guancia della sua compagna fino al ventre della donna, consapevole che lì stava crescendo una nuova vita e che avrebbe fatto di tutto per proteggerli entrambi.
Le cose sarebbero state sicuramente difficili e nessuno dei due era certo di ciò che il futuro avrebbe loro riservato, ma per ora si accontentavano di assaporare con intensità ogni attimo del presente.

        The end

Angolo dell'autrice di colei che tenta di essere autrice:
Prima di tutto vorrei ringraziare chi è arrivato fino in fondo alla storia, è solo la seconda fic che scrivo, quindi spero che nonostante i miei errori sia piaciuta o almeno vi abbia portato un sorriso! Se poi vorrete lasciare una recensione anche piccina piccina ne sarei più che contenta :) e in secondo luogo vi vorrei spiegare perchè ho intitolato la storia col nome di una bambola, ebbene le daruma sono simbolo di ottimismo e determinazione e questi saranno fondamentali per Levi e Petra affinchè possano crescere il loro bambino.
Da ultimo mi scuso se ho dovuto usare in certi punti un linguaggio un pochino più colorito, ma per rendere meglio il personaggio di Levi (e spero di esserci riuscita almeno un pochino) ho proprio dovuto farlo ^_^' 
Un mega bacione 
Sak
  
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