Perché lei era una Dea! E lui... oh beh lui era un comunissimo mortale.

Le ore passavano; il tempo passava inevitabilmente. La lieve brezza del mare scompigliava dolcemente i suoi capelli già scompigliati di natura, perché a lui piaceva portarli così. Rispecchiavano il suo carattere ribelle. Indossava una maglietta a maniche corte rossa ( il suo colore preferito ) che metteva in risalto i suoi pettorali  e lasciava scoperti i suoi bicipiti. Teneva poggiato un ginocchio sulla bassa ringhiera, le mani nelle tasche dei suoi jeans strappati alle ginocchia e fissava le onde del mare che si infrangevano prepotenti sugli scogli. Com'era strano! Quelle onde  gli ricordavano il rancore che aveva dentro, eppure il vento era lieve; lieve come il carattere di lei che non perdeva mai la pazienza,  nemmeno in una situazione come quella. Era successo tutto in modo improvviso, non sapeva come e nemmeno perché. Così ora, spesso quel giovane cuore innamorato, nonostante tutto ancora innamorato, si ritrovava ad osservare quel mare che da tempo odiava tanto perché lei si era legata al signore di quelle acque.

Un anno era passato da quel maledetto giorno, da quando quel damerino di Julian gliel'aveva portata via; e poi con quale diritto? Solo perché era Poseidone era convinto che poteva fare tutto e tutto gli era dovuto?
Già.... Poseidone. Era  un dio e lei una dea; troppo spesso lo dimenticava ma lui l'amava perché oltre ad essere una dea lei era una donna, una bellissima donna che credeva si sarebbe battuta per il loro amore. Ma qualcosa era andato storto, c'era qualcosa che gli sfuggiva. Come si erano ritrovati a vivere tutto ciò?  Soprattutto lui come si era ritrovato a vivere tutto ciò!? Li aveva visti parlare nel grande giardino della villa di Isabel e il giorno seguente lei lo aveva sposato.

Il tempo si era fermato e anche il suo cuore, il mondo si era sgretolato. Avrebbe preferito essere ucciso durante una battaglia per salvare lei, per proteggerla come aveva giurato; sarebbe stato meno doloroso. Pegasus da quel giorno non era più lo stesso anche se cercava di non darlo a vedere più di tanto, ma chi gli stava accanto sapeva benissimo che soffriva, perché l'amore oltre ad essere il sentimento più bello può anche trasformarsi in una pericolosa gabbia di sofferenza.

Quel sentimento era cresciuto con loro e lui era più che convinto che sarebbero stati una coppia, e in fondo ancora lo sperava; ma il matrimonio era stato celebrato. Piccole lacrime iniziarono a scendere impertinenti e a stento riusciva a trattenerle, non era certo un comportamento tipico del cavaliere di Pegaso ma in quel momento era solo un ragazzo innamorato. Cosa avrebbe potuto garantire lui ad una dea? Forse per lei era stato un bene anche se non riusciuva a farsene una ragione; ma non gli aveva detto nemmeno una parola, se n'era andata e non l'aveva più rivista.

Mentre era immerso nei suoi pensieri, qualcosa attirò la sua attenzione. All'orizzonte, dal punto più profondo del mare, vide una colonna di luce innalzarsi fino al cielo. Al centro fluttuavano delle vesti bianche. Il suo cuore mancò più di un battito. Lei era lì avvolta da quella luce.






Note dell'autrice:
Salve a tutti questa è la mia prima fiction che pubblico su questo fandom. In realtà è da più di un anno che non pubblico in generale.
Amo molto la coppia Seiya/Saori che preferisco chiamarli con il nome dell'anime a cui sono particolarmente legata. Spero che questo capitolo piaccia. Aspetto recensioni.