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Autore: Inquisitor95    16/01/2016    0 recensioni
"Shepard era una donna alta rispetto a molte altre della sua età: il fisico slanciato e snello al quale non mancavano le delicate curve femminili, i suoi capelli erano scuri e dopo un'adolescenza in cui li aveva tenuti lunghi aveva deciso di tagliarli fino alle spalle all'età di diciott'anni quando decise di seguire le orme dei suoi genitori arruolandosi. I suoi occhi erano blu come l'oceano, profondi altrettanto e dal delicato taglio." - tratto dal Capitolo primo.
Questa è la mia storia di Jane Shepard: superstite di Akuze, spaziale e dalle potenti abilità biotiche. Si tratta della rivisitazione del primo capitolo di Mass Effect con la mia FemShep. Tra guerra e passione si farà strada per diventare una leggenda per l'intera galassia a partire da Eden Prime.
Genere: Azione, Guerra, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Kaidan Alenko, Liara T'Soni, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo diciannovesimo

Il Condotto






Shepard si trovò a camminare per le strette vie di Ilos, il pianeta natale dei Prothean, là dove uno dei più potenti imperi era cresciuto. Ora loro si trovavano a percorrere quelle stesse strade, ormai desolate e in rovina, distrutte dal tempo e probabilmente devastate dai Razziatori quando avevano compiuto la Mietitura nel ciclo scorso. La comandante osservava le strutture con molto interesse, stando però attenta ad eventuali imboscate, Saren sembrava quasi non aver pensato a un modo per bloccarli, forse perché sapeva che non c'era più tempo; se però aveva chiuso il portellone del bunker, allora doveva aver lasciato dei Geth a protezione della stazione che ne permetteva l'apertura.
Ed era proprio là che la comandante e la squadra si stavano spostando, nel silenzio della città e nel mistero che aleggiava intorno ai palazzi. Troppo silenzio...!
Shepard sentì il caricarsi di un fucile, un suono quasi impercettibile ma troppo evidente in quel silenzio tombale, scattò con la pistola in aria e cominciò a sparare nel punto in cui aveva trovato il Geth che ricaricava. « Tutti giù! » urlò ai due compagni di squadra, quelli cercarono un riparo sicuro mentre l'imboscata aveva il suo inizio.
Una decina di Geth comparvero come per magia nell'area circostante: una grande piazza con un portellone chiuso da un pannello di controllo violabile dell'esterno; la comandante utilizzò i propri poteri per contrastare il gruppo dei Geth, utilizzò una Barriera per proteggere i propri scudi e lo stesso fece Kaidan, entrambi seguirono una tattica che prevedeva lo sporgersi e mirare con cura, poi terminare il nemico. Avevano però a disposizione pochi colpi prima che i Geth si accorgessero della loro presenza nascosta.
Garrus fungeva da ottimo alleato in quanto aveva il potere di Sovraccaricare i Geth, la sua esperienza tecnica gli permetteva di distruggere un Geth per intero e facendolo esplodere a distanza avrebbe potuto danneggiare anche gli altri; lo stesso poteva fare Kaidan che però sceglieva comunque l'utilizzo dei poteri biotici piuttosto che di quelli tecnologici. Quando metà dei Geth fu caduta a terra i tre si trovarono nuovamente vicini dietro un nascondiglio.
« Non stiamo avanzando, e più tempo perdiamo più Saren si allontana! » disse la comandante piena di rabbia, Garrus recepì il messaggio, si sporse appena così da prendere la mira e poi prese una delle bombe che teneva nella cintura, ne tolse la sicura e la gettò in mezzo ai Geth, ci fu un boato che seguì il silenzio totale, i tre si sporsero nuovamente cercando di capire che erano riusciti ad uccidere tutti i Geth.
« Via libera, comandante. I Geth non interferiscono più il nostro segnale. » disse Garrus, ebbero un attimo di pausa e poterono abbassare le armi fumanti.
Shepad controllò il proprio factotum e notò che il segnale dell'area circostante era pulito, solitamente i Geth usavano quella tecnica per confondere la squadra. « Ottimo, precediamo. Dobbiamo muoverci, non abbiamo più molto tempo. » insisté ancora la comandante.
Tutti e tre si spostarono restando uniti verso il portellone della stazione, Garrus decriptò la password così da utilizzare il pannello di controllo e da aprire manualmente la porta chiusa. L'attimo seguente si trovarono all'interno della stazione di controllo.
Una grande sala si presentò a loro, tecnologie così familiari eppure così diverse come struttura, computer avanzati simili a quelli umani ma di forma completamente diverse. Armi sperimentali abbandonate al loro destino e scale che portavano ai piani superiori della struttura.
Ancora una volta Shepard osservò il factotum notando come qualcosa disturbasse il segnale; Geth senza dubbio ma era importante sapere quanti ne avrebbero fronteggiati.
Presto ebbero la risposta: quasi dal nulla comparvero due enormi Geth, Distruttori probabilmente vista la loro stazza, possedevano un enorme fucile capace di lanciare proiettili fotonici esplosivi, erano quindi da evitare totalmente se i tre volevano continuare a mantenere i loro scudi! La comandante si nascose attraverso le casse e le varie postazioni mentre i due Distruttori cercano gli altri bersagli.
Uscì appena dal nascondiglio e sparò contro una delle due creature che venne distratta il tempo necessario affinché Garrus e Kaidan combinassero l'uso dell'abilità di Sovraccarico contro la stessa creatura, non ci mise molto ad esplodere in pezzi graffiando e danneggiando la fiancata del Geth accanto, fu la vittima seguente: trovandosi sotto i colpi nemici non restò altro che concentrarsi su un bersaglio, scelse Shepard sparando più colpi ma la donna li evitò tutti quanti, alla fine il sintetico cadde a terra ormai distrutto.
« Ottimo lavoro. Vediamo che cosa troviamo... » l'obiettivo era quello di cercare il pannello in grado di sbloccare la struttura del bunker, Shepard non ci mise molto a trovarlo.
Qualcosa però restava nascosto: la comandante premette i pulsanti seguendo le istruzioni trovate e il segnale divenne verde e operativo, al contempo qualcosa venne da lei: dei raggi laser crearono un gioco di luci al centro della stanza rivelando la presenza di un'Interfaccia Virtuale, la figura appariva alta e slanciata ma parecchio confusa, totalmente rovinata e rendeva impossibile vedere cosa fosse esattamente.
« Allarme... i Razziatori... il ciclo di distruzione... » gravi interferenze rendevano impossibile capire cosa realmente stesse dicendo la IV, Shepard faticava a capirne poche parole, si voltò verso i due compagni che però erano straniti.
« Non riesco a capire che cosa dice, forse è linguaggio Prothean... » disse Kaidan, la comandante sentì un brivido percorrerle la schiena, poi capì tutto.
« Riesco a capirne alcune parole, sicuramente è merito del Cifratore, ma non riesco a capirci molto in quanto la registrazione è molto danneggiata... »
« La Cittadella... sopraffatta... cercate... negli archivi... rifugio sicuro... » la comandante scosse il viso, non sarebbero riusciti a capire nulla se non avessero continuato.
Quella IV aveva comunque rivelato qualcosa sugli archivi su Ilos ma la comandante non era riuscita a capire di più. Si voltò verso i propri compagni: « Andiamo, magari tutto sarà più chiaro quando saremo dentro il bunker. »
La squadra tornò velocemente al Mako accertandosi sempre che la strada fosse libera e che loro potessero camminare, non rivelarono altre presenze Geth, Saren era sceso con una piccola squadra ma probabilmente il resto era a protezione del Condotto, non avrebbe permesso alla comandante di arrivarci facilmente.
Salirono tutti e tre sul Mako che si trovava davanti il bunker il suo ingresso era spalancato e pronto per essere varcato, la donna diede il via a Garrus e comunicò a Joker cosa erano riusciti a fare, poi il silenziò calò tra loro.
« È strano che Saren non abbiamo messo dei Geth per tenderci un'imboscata. » disse Kaidan osservando attentamente i percorsi larghi e costruiti con il metallo, Garrus fece una specie di verso simile ad un brontolio.
« O forse non ci siamo ancora caduti! » la comandante annuì, poteva anche essere, non era da escludere che Saren fosse passato avanti correndo, ma aveva potuto anche preparare un'imboscata più avanti così come aveva messo a protezione della stazione quei Geth.
Neanche il tempo di parlarne che qualcosa li fermò: una grande colonna di luce si frappose tra loro e il punto in cui il bunker sembrava avere la sua fine, Shepard si guardò intorno vedendo con una barriera di luce era anche comparsa alle loro spalle, erano in trappola. Doveva essere opera di Saren!
Tuttavia la comandante vide un'apertura nella parete, questo significava che forse non si trattava del Turian Ribelle ma di qualcuno che voleva aiutarli. « Controlliamo. » disse ai due, scesero e si diressero verso l'apertura che li condusse in un ascensore e che successivamente li portò verso il basso.
Il nuovo luogo era molto stretto, un corridoio portava in una camera molto larga nella quale loro erano sospesi, c'erano delle capsule spente alle pareti, Shepard non ebbe il tempo di parlare che qualcosa comparve, un'altra IV si presentò davanti a loro e cominciò a parlare lentamente.
« Non rilevo la presenza dell'Indottrinamento in voi, forse in questo vostro ciclo c''è ancora una speranza allora. » Kaidan fece uno strano verso, la donna si voltò e vide il tenente stranito ancor più di prima.
« Come posso riuscire a capirti? » chiese lui.
« Da quando siete arrivati ho studiato il vostro linguaggio e ho tradotto il mio messaggio affinché possiate comprenderlo. » la IV fece una lunga pausa e poi parlò nuovamente: « Io mi chiamo Vigil, programmato dai Prothean stessi. »
La comandante annuì alle parole della IV. « Come mai mi hai portato qui, Vigil? » chiese incuriosita, se era una IV Prothean era probabile che non avrebbe fatto loro del male.
« Perché tu puoi ancora spezzato il ciclo dell'estinzione. » Vigil fece una lunga pausa nel quale la comandante non riusciva a capire se si riferiva al Condotto. « La Cittadella era il cuore del nostro centro galattico, ma è un enorme portale che permette ai Razziatori di fare ritorno dallo spazio oscuro. » cominciò a spiegare la IV.
« Intendi dire che tramite quel portale sono riusciti a prendervi alla sprovvista!? » Shepard restò di sasso, la Cittadella non era solo uno dei monumenti più importanti della galassia, era anche l'arma di distruzione perfetta per i Razziatori, l'inizio della fine di tutto.
« Eravamo spacciati prima ancora di aver capito che fossimo stati presi alla sprovvista. » rispose la IV di nome Vigil. « Ebbero accesso a tutti i file e le informazioni contenute nella Cittadella, controllarono i portali e tutti i sistemi di trovarono isolati, immersi in un grande silenzio che fu il preludio della distruzione. La conoscenza è potere. » Vigil lasciò pochi istanti affinché la comandante e i suoi due compagni potessero assorbire la notizia.
« Cosa è successo esattamente? »
« I Razziatori distrussero la nostra civiltà, riducendo in schiavi i Prothean, li avevano Indottrinati. Ci vollero pochi secoli affinché la Mietitura venne ultimata, così i Razziatori tornarono nello spazio oscuro pesando di aver distrutto tutte le forme di vita organiche; lasciarono solo gli schiavi confusi dietro di loro, e una landa di distruzione nella galassia. »
La comandante annuì e successivamente si guardò intorno osservando con meraviglia la struttura dei Prothean. « A cosa serviva questa base? Cos'è accaduto qui su Ilos? » chiese.
« Ilos era una struttura di ricerca, un team di pochi sopravvissuti avevano creato un modo per raggiungere istantaneamente la Cittadella così da bloccare il ciclo quando il segnale sarebbe stato mandato e il portale si sarebbe aperto. Questa via è oggi chiamata Condotto! »
« Il Condotto non è un'arma, ma è un passaggio, una via per raggiungere istantaneamente la Cittadella. Ed è da lì che Saren vuole far tornare i Razziatori! » indovinò la comandante, era ormai ovvia la cosa!
« Precisamente. Il personale della struttura è rimasto nascosto dopo aver capito che il genocidio era iniziato, si sono quindi chiusi nelle celle di stasi criogenica, io ero l'addetto al funzionamento della struttura, dovevo salvaguardare le loro vite.... » qualcosa però non andava, ormai nessun Prothean era in vita, erano tutti morti. « Il genocidio di massa però è un procedimento lento, e nel frattempo consumavo le risorse della struttura; ho quindi staccato l'energia dalla celle del personale non essenziale, poi degli scienziati meno importanti finché non restarono solo poche decine; condannati dai pochi elementi rimasti, capirono di non poter ripopolare la specie e i mondi. »
« Scommetto che non avevano avvertito il personale non essenziale di questo inconveniente! » disse Garrus infastidito da come la IV aveva ucciso centinaia di Prothean.
« Li hai uccisi tutti quanti! » lo accusò Kaidan.
« Cosa fecero allora i pochi rimasti vivi? » chiese Shepard, la IV aveva fatto semplicemente quello per cui era stata progettata, salvaguardare quanti più Prothean possibili finché il genocidio fosse finito e i Razziatori tornati nell'oscurità.
« Studiarono un modo per spezzare il ciclo. » rispose Vigil. « Scoprirono che i Custodi della Cittadella sono la chiave: il segnale di aprire il portale arriva prima a loro, così tramite il Condotto i Prothean giunsero sulla Cittadella nuovamente, modificarono il sistema così che i Custodi ignorassero il futuro segnale lanciatogli per aprire il portale. L'ultimo segnale di fatti è stato ignorato e i Razziatori sono rimasti bloccati nello spazio oscuro. »
« Saren vuole arrivare alla Cittadella tramite il Condotto e invertire il processo affinché i Custodi possano finalmente mandare il segnale ai Razziatori. Verremmo spazzati via in pochi secoli proprio com'è successo ai Prothean! » tutto si concludeva con quelle semplici parole della comandante, purtroppo erano veritiere e difficili da digerire.
« Colui che chiami Saren, non è ancora arrivato al Condotto. Puoi fermarlo e raggiungerlo e ti darò di più... » ci fu uno strano suono proveniente dal factotum di Shepard, la donna mosse il braccio osservando cosa era accaduto, la lama arancione era di fatti diventata momentaneamente verde.
« Cosa hai fatto? »
« Ho istallato nel tuo factotum un programma che ti permetterà di controllare totalmente la Cittadella e le sue braccia per pochi minuti, ti servirà nel caso in cui Saren dovesse riuscire ad arrivare al terminale di controllo della stazione prima di te. » disse in risposta Vigil, la IV ormai era danneggiata, aveva resistito fino a quel punto con difficoltà, aveva vissuto nei millenni e ora l'energia veniva totalmente a mancargli, non c'era nulla che potesse salvarla.
« Un'ultima cosa: dove si trova il terminale di controllo della Cittadella? » chiese la donna, ma la IV non ebbe una risposta certa da poterle dare, le disse che era vicino al Condotto ma che non sapeva altro, poi si spense.
La comandante si voltò quindi verso i due compagni di squadra, si sentiva piena di grinta e con una spinta in più per andare avanti e fermare Saren. « Ci siamo quasi, dobbiamo sbrigarci, se Saren riesce a passare dal Condotto dovremo stargli alle costole o non riusciremo a raggiungerlo e a fermarlo prima che dia il segnale ai Custodi! » sia Kaidan che Garrus annuirono, i tre tornarono quindi sull'ascensore e sul Mako, la strada era spianata ormai.
Dovevano correre contro il tempo stesso!
Il percorso fino al Condotto era pieno di Geth, Garrus però passò sopra di loro schiacciandoli mentre Kaidan usava l'arma primaria per sparare i proiettili col fucile del mezzo, non potevano perdere tempo e non potevano fermarsi, superarono quindi le linee del nemico fino a che non arrivarono ad una lunga discesa che si apriva in uno spiazzo con la rappresentazione di un piccolo portale galattico, quell'oggetto però era in funzione esattamente come tutti i grandi manufatti sparsi per la galassia.
Non restarono fermi un istante finché non si trovarono ai piedi della struttura, Shepard osservò il manufatto e la luce azzurra li avvolse, si sentirono sbandare e scontrare, fu come se l'universo si restringesse ad un granello di sabbia, poi dopo aver sbattuto contro la parete del mezzo, la donna si rese conto di ciò che era successo aprendo gli occhi.
Un allarme risuonava fastidiosamente costringendo la comandante ad uscire dal Mako che era finito sotto sopra, Garrus e Kaidan imitarono quel gesto e tutti e tre si trovarono nell'ambiente in cui il Condotto li aveva portati: il Presidium.
Shepard rimase di sasso mentre osservava i resti del Presidium, l'intera ala attorno al laghetto era devastata dal passaggio dei Geth, le ambasciate erano state chiuse ma anche quelle avevano subito gravi danni, il cielo era scuro, spento come l'universo in quanto l'ologramma non mostrava più la riproduzione del cielo terrestre.
« Dobbiamo scoprire cos'è successo... » sussurrò Shepard, non avevano una buona vista di tutto il resto visto che si trovavano nell'anello del Presidium, era anche vero che avrebbero dovuto seguire Saren.
La comandante si guardò intorno passando attraverso le macerie e cercando di capire dove si trovavano, vide la stazione dei taxi che portava alla Cittadella e allora capì dove i Prothean avevano nascosto il pannello di controllo dei Custodi e della Cittadella stessa. « Credi che Saren sia già alla torre? » chiese Garrus, la comandante annuì.
« Saren ha già molto vantaggio, evitiamo che ne prenda ancora. » rispose la donna, presero quindi un mezzo e viaggiarono verso la Torre del Consiglio.
In quel breve lasso di tempo i tre poterono vedere finalmente lo stato della Cittadella: le grande e imponenti braccia erano state sigillate perfettamente, l'intera Cittadella si trovava nell'oscurità più totale con eccezione delle luci dei palazzi, la luce artificiale donava un colorito arancione e rossastro che alla comandante ricordavano molto le fiamme che aveva visto nel Presidium. Non si sarebbe mai perdonata quel fallimento, non avrebbe permesso il ritorno dei Razziatori e la loro avanzata proprio come con i Prothean.
Quando arrivarono alla base della Torre presero l'ascensore che li avrebbe portati verso l'alto, entrarono e premettero il pulsante della camera del Consiglio: doveva essere lì che si trovava il pannello di controllo della stazione. Shepard rimase in silenzio con le armi sguainate mentre ascoltava il suono della distruzione fuori dalle braccia della Cittadella, le comunicazioni erano saltate ma era sicura che la battaglia andava avanti, la flotta del Consiglio contro quelle dei Geth, il problema era nell'effetto sorpresa! Quando ebbero percorso più di metà della distanza l'ascensore di fermò di botto.
« Pare che Saren sappia che siamo qui, dovremo proseguire a piedi... » disse la comandante cercando di aprire lo sportello di emergenza dell'ascensore, avrebbero dovuto percorrere la restante metà della salita restando quasi sospesi nel nulla in quanto avrebbero sfidato la gravità intorno.
« Allora teniamoci pronti, non penso che Saren ci lascerà avanzare facilmente... » Garrus aveva ragione, i tre scesero infatti dall'ascensore camminando nella cabina restando in piedi e sospesi di pochi millimetri dal suolo.
Poterono vedere la Cittadella da una prospettiva diversa, soprattutto videro come la Sovereign era attraccata al tetto della Torre, Saren sembrava sul punto di vincere ma non poteva essere ancora finita! La squadra avanzò nel silenzio più totale e a tratti si trovarono a combattere contro dei Geth, Shepard era pronta all'eventualità di un attacco anche lì quindi si fece trovare pronta e preparata.
La loro ascesa però non fu in alcun modo fermata, superarono le avversità che Saren aveva piazzato per loro e riuscirono finalmente ad arrivare alla fine della torre, entrarono nuovamente nel condotto dell'ascensore così da forzare la porte della camera del Consiglio e poterono così entrarono, avevano perso tempo ma erano sempre più vicini.
La stanza era immersa nelle fiamme e nel sangue, distruzione ovunque e cadaveri sia dei membri della sicurezza della Cittadella che anche di Geth distrutti o anche solo danneggiati, ormai prossimi allo spegnimento; Shepard era solita trovare la sala piena, anche l'ultima volta che aveva parlato col Consiglio aveva comunque trovato alcuni elementi al suo interno, in quell'occasione invece era totalmente vuota, priva di vita solo all'apparenza visto che qualcuno da qualche parte stava digitando dei tasti al computer principale.
Shepard corse con la pistola in mano, non esitò un'istante e vide Saren: in piedi davanti il gigantesco ologramma di un computer, un ologramma rappresentava un caricamento, al suo fianco c'era poi la rappresentazione della Cittadella e lo stato in cui era all'esterno, navi da battaglia Geth che stavano distruggendo tutte le navi del Consiglio, la Destiny Ascension sembrava resistere, il Consiglio era in pericolo!
« Saren fermati! » urlò la comandante, Saren si voltò per un istante sparando contro la squadra che però si buttarono a terra per evitare i colpi del nemico, nascondendosi.
« Shepard, pensavo non saresti più arrivata! » disse il Turian Ribelle salutando la donna, quella fece un sorriso e tenne la Carnifex pronta e carica.
« Scusa se ti ho fatto aspettare, ho dovuto decimare un po' dei tuoi Geth. » disse in risposta lei, Saren sbuffò e la donna poté sentire che cercava di nascondere una risata.
« Sai Shepard, se ti fermassi a riflettere, sono certo che i Razziatori ti risparmierebbero. Ma tu sei testarda e vuoi a tutti i costi fermarmi, ma dopo Virmire la Sovereign mi ha reso più forte con dei potenziamenti! » la comandante non riuscì a credere alle parole dette da Saren quindi lo rimproverò.
« Sei impazzito!? Perché lo hai fatto? In questo modo hai lasciato che entrasse in te, Saren! » urlò, il Turian sbuffò esasperato dal fatto che Shepard non riuscisse a capire le sue intenzioni e quanto per lui la causa era giusta.
« Pensavo alle tue parole, a ciò che mi avevi detto; la Sovereign ha capito la mia esitazione perciò mi ha fatto questo dono e non ho più dubbi ora. Unisciti a noi, Shepard o morirai insieme ai tuoi amici... » fece una breve pausa nel quale la donna uscì dal proprio nascondiglio, al suo fianco Kaidan fremeva pensando che la donna fosse in pericolo.
Saren però non aveva intenzione di ucciderla, fino all'ultimo tentava di convincerla che fosse giusto ciò che stava facendo. « Meglio morire! » disse lei rifiutando.
Saren abbassò lo sguardo come se fosse intristito. « Allora ti ucciderò Shepard, morirai e ucciderò i tuoi compagni di squadra, i tuoi amici, i tuoi amori, le persone a cui vuoi più bene... vedrai tutti quanti morire! Ormai ho lanciato il segnale e i Razziatori torneranno quando i Custodi apriranno il portale della Cittadella! » disse vaneggiando.
« Posso ancora fermarti, ho ricevuto un programma dei Prothean che mi permette di riscrivere il segnale e controllare la stazione; levati di torno Saren! »
Saren scosse il viso alle parole di Shepard. « Non c'è modo di fermarli, lo hai visto, ormai è tardi! » ancora una volta la comandante vide il dubbio insinuarsi negli occhi del Turian.
« Sai che tutto questo è sbagliato, Saren. Combatti. Unisciti a me, possiamo fermarli e salvare la galassia! » doveva insistere, nonostante lui fosse la causa della morte di Ash, lui poteva riuscire a fermarli. Il Turian scosse il viso.
« Forse c'è speranza... forse hai ragione... ma non ci riesco, ormai la Sovereign è dentro la mia mente! » il Turian cominciò a urlare per il dolore e la disperazione cercando di tenersi le tempie come se stessero per esplodere.
« Non arrenderti, Saren. Combatti! Puoi farcela, solo tu puoi riuscire a contrastarla, salva te stesso! » urlò insistendo la donna, il Turian parve non sentire più dolore.
Prese la pistola e la punto contro la propria testa, socchiuse gli occhi e fece un mezzo sorriso. « Addio Shepard, e grazie. » l'attimo seguente premette il grilletto e cadde indietro, Saren si era ucciso da solo, aveva lottato e aveva preferito morire piuttosto che continuare. 
  
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