Il
serpente color mulatto era arrivato al livello dell’inguine,
senza che Aisha
distaccasse gli occhi da Tidus per nessuna ragione. Infatti, la nuova
ragazza
era stata assunta proprio per la sua incredibile capacità di
tirare fuori le
più segrete verità e di ottenere risposte anche
dagli uomini più seri. Cosa
fare?? C’era per lui un’unica risposta, visto che
non conosceva nessuno, ed era
troppo confuso perfino per rispondere in maniera compiuta. Le braccia
erano
gelide, pietrificate, appiccicate al corpo, che forse ricevevano gli
impulsi,
ma che si rifiutavano si muoversi…
‘Foste,
foste!!! Che fostuna essese un fotogsafo!!!’ fece Chicco, che
mostrò un
insolito “tic” nella gamba destra flessa, che lo
faceva vibrare tutto.
‘Je…Je…Je…Jecht!!!!’.
A
quel nome la mano si bloccò come dopo un ordine. La donna
era certissima che se
nessuno sapeva ancora nulla di Tidus, e tali misteri non accadevano mai
nei
neo-blitzer.Significava che o lui o la squadra nascondevano qualcosa.
Ecco
perché aveva giocato una delle sue armi estreme…
Lui,
appena rispose, da una parte si calmò e dall’altra
si agitò insieme. Sì, aveva
fatto una cavolata bella grossa!! Se poi gli altri avessero indagato su
davvero
chi fosse?? Complimenti…
Chicco
guardò il biondo scettico. Conosceva ogni genere di persona,
blitzer, e perfino
i nomi di tutti i telecronisti storici, senza contare tutti i giocatori
di
tutte le squadre, vecchie e recenti… Ma chi era quello??
‘Jecht??
E chi sasebbe?? E’ IMPOSSIBILE CHE IO NON CONOSCA qualcuno!!!
O ci vuoi
nascondese qualcosa, o l’hai inventato!!! Pesché
sei così siservato?? Che c’è
di male a paslase di qualcuno, ammesso che il tuo talento non
è innato, il che
non mi sembsa psopsio!! Ho già visto tisi identici
più volte!!’.
Quando
Aisha si girò di nuovo, pensando se fosse una bugia, o che
quella fosse la
prova che nascondeva davvero ciò che non sapeva nessuno.
‘No…no!!!!!...Vi
ho detto la verità…!!!’.
Tidus
era completamente in preda al panico, quando arrivò di corsa
Wakka, con una
decina di intervistatori dietro. Aveva
esperienza nel “mordi e fuggi”: era così
che si chiamava quella specie di tecnica
in cui rispondi alle domande in maniera precisa, secca per crearsi
squarci qua
e là nella folla e liberarsene appena si intravedeva un
buchino. Il
neoguardiano entrò senza accorgersi della bella pantera,
accecato dal suo
entusiasmo, e prese per l’altro braccio il suo compagno
semingabbiato tirandolo
fuori dall’angolino e dai flash di Chicco, che stava quasi
sbavando per il suo
nuovo idolo.
‘Forza,
vieni!!! Altrimenti faremo tardi!! Gli altri ci stanno
aspettando!!!’ disse
Wakka prendendo la strada verso il raggio trasportatore. Aveva
già salutato il
pubblico ed i compagni, ed almeno risposto ad una cinquantina di
domande,
inventandosi chissà che scuse per andare via e per il
neocapitano. Infatti,
Lulu gli aveva seriamente raccomandato di essere puntuale se non
voleva…ehm…rimanere
abbruciacchiato…
‘Co…cosa???
A…aspetta… loro…!!’.
Da
dietro Chicco stava tentando la rincorsa con la fotocamera in mano ma
sua sorella
lo bloccò. ‘Ma…il MIO
AUTOGSAFO!!!!!’ fece, con la mano sinistra davanti a
sé.
‘Lascia
perdere…’—disse lei con voce
sensuale—‘…Sono sicura… che
ci sta nascondendo
qualcosa… e non ce lo vuole dire…’.
Poi
voltò le spalle verso il fratello, incitandolo ad uscire dal
corridoio. ‘La
catena che aveva al collo… l’hai vista??... E
quella figura sui pantaloncini
neri…’.
Chicco
si girò stupito. Era così eccitato che lo aveva
notato senza farci caso.
‘Hai
sagione!!!! Quello…esa il simbolo che postavano gli
Zanaskand Abes!! Ma!! Quella
squadsa è stata spazzata via cisca mille anni fa con quella
città!!! E quel
simbolo è tsoppo antico e sacso!! Ma come fa lui
a…’.
‘Già…
è nostro lavoro scoprirlo…!!!’.
Già…Wakka
aveva proprio fatto tardi. Tra le attese per l’inizio della
partita, le interviste,
gli intervalli e tutto era notte fonda. E gli altri
dormivano… che fare??
‘Dormiamo
qui…’ disse lui al compagno, indicando quella
superficie polverosa davanti al
tempio oscuro di Djose.
‘Cosa??
Qua?? Ma…’ fece l’altro rivolgendogli
occhioni blu.
‘Fai
come ti dico io!!!’ rispose lui, immaginando già
la faccia di Lulu…
La
notte passò in fretta, tra pensieri e pensieri. Era da tanto tempo che non mi sentivo
così sereno… tutto grazie a
quella ragazza!! Se la passava davvero male a Metropolis!! Suo
padre…assomiglia
tanto al mio…se si può
chiamare‘padre… con la scusa che non aveva soldi,
che in
realtà li aveva spesi nel gioco d’azzardo e nelle
partitelle serali che faceva,
l’aveva lasciata da sola, costretta a correre e rubare qua e
là…
Wakka
già russava, e Tidus si alzò di colpo dal suolo,
osservando la luna calante
semi-oscurata dallo strano alone nero che emanava il tempio.
Aspetta!!
Ma io ho in
mente i suoi ricordi!! Quindi… questo significa che anche
lei scambia i miei!!
Lei avrà visto allora!! Quello che è
successo… forse ha scoperto anche qualcosa
che non ricordo più… Lo spero…
è così difficile…Mi dispiace
così tanto
tormentarla in questo modo…
Mattina.
Già, mattina. Wakka non sapeva da che parte nascondersi.
Lulu guarda caso era
già in piedi all’alba, assieme ad Auron ed Hypnel,
il primo scrutando il sole
senza fare motto, prendendo qualche solito goccino (forse non proprio
“goccino”),
il secondo con aria profondamente pensosa. Kimahri era rimasto accanto
a Yuna,
che ancora dormiva profondamente. Stranamente la maga non sembrava
dell’intenzione
di fare rimproveri. Anzi, era piuttosto triste, e continuava a fissare
quel
tempio, ed a scrutarne i pericoli interni in tutto e per tutto. Wakka
ci resto un
non so che un misto di male per la sorpresa o di bene, del tipo
“fiuuu…l’ho
scampata bella”. Non
l’aveva mai vista
così. Ma non lei, ma il gran cicerone del gruppo gli diede
la strigliata, come
se ci tenesse davvero tanto al tempo che non va sprecato…
‘Bene,bene,bene…vedo
che i “guardiani” sono tornati… Te la
sei passata bene, Wakka, sugli spalti
colorati??... Sono sicuro che ha fatto tutto il tuo
compagno… infatti non ho
mai sentito parlar così tanto di un sogno… quello
della coppa, e questo non per
tuo impegno…’.
Hypnel
mostrò un sorriso più tirato del solito, e
l’ex-capitano si avvicinò con
un’espressione da sfida, puntandogli addosso un indice
“minaccioso” che faceva
avanti-indietro.
‘TU…
dì ancora qualcosa ed io…!!!’.
‘Scusate!!!’—disse
Yuna ad alta voce, con i capelli ancora tutti
scompigliati—‘…Mi…sono…alzata
tardi…scusate…perdonatemi…’
e fece segni di riverenza a ripetizione,
specialmente ad Auron. Il suo intervento rinviò il round tra
il prestigiatore e
l’ex-blitzer.
‘Come
è andata…??’ riprese
l’invocatrice, mentre Lulu cercava di sistemargli i capelli
sparati.
‘Abbiamo
vinto!!!’ subito rispose Wakka, lasciando perdere il
tanto-ho-ragione-io e
iniziò a raccontare le varie imprese. Stranamente il suo
compagno non faceva
motto. Anzi, aveva iniziato ad avere uno strano fiatone, e a mostrare
un colorito
acceso sulle guance e sulla fronte, scoperta a metà dai suoi
capelli biondi.
Sembrava che gli girasse la testa, tenendo gli occhi semichiusi, come
una
persona che sa di dover lavorare e che non ha dormito bene. Ma non
sembrava
colpa del sonno…
Lulu
non voleva perdere tempo. Appena ci fu un po’ di silenzio
subito passò ai
doveri. Si girò vero l’ingresso del tempio,
davanti a tutti, e mantenendo le
spalle girate di fronte agli altri…
‘Andrò io al tempio di Djose… Kimahri,
vieni con me??’.
Lui
annuì senza emettere fiato o mostrare le fauci. Erano tutti
un po’ tesi:
dovevano superare il custode oscuro se volevano andare avanti con il
loro
pellegrinaggio… Tutti sapevano, chi più, chi meno
su quel tempio, tranne uno,
che si portava il braccio sinistro sull’addome.
‘Ma…quel tempio…
anf…perché…??’.
Lulu
fece un gran sospiro, con Yuna che si teneva entrambe le mani vicino
alle sue
labbra, sperando che la sua guardiana dicesse qualcosa. Poi
cominciò a
spiegare, chiudendo lentamente gli occhi.
‘Ero…tempo fa…una guardiana di una
neo-invocatrice di nome Belgemine… Era dotata di una piccola
quantità di
chakra, ma non per questo la sua determinazione era altissima. Voleva
iniziare
da Djose, che si trovava più o meno vicino al Fluvilunio,
dove abitava…’—con
una voce semirotta—‘…Avevo appena perso
Chappu… e volevo rifarmi combattendo
fino alla fine per dare una lezione a Sin, che mi aveva pure separato
dai miei
genitori…’.
Tutti
si avvicinarono ad ascoltare le sue parole, che sapevano di affetto e
di
dolore, e che partivano direttamente dal cuore della donna in nero.
‘Lei
era entusiasta…era sicura che la quantità di
chakra non contasse nulla, e che
raccogliere le sfere fosse l’arma vincente. Così
si avviò con me verso questo
tempio, ma non sapevamo che il chiostro della prova dovesse essere
superato dai
guardiani e non dagli invocatori. I custodi… diventano
più forti in loro
presenza, e io mi fidai ciecamente di lei…’ poi
abbassò lo sguardo, mentre Yuna
le si fece accanto, cercando di darle conforto.
‘Lei
andò avanti dicendo che quel custode non era così
forte come pensava, ma non
aveva ancora alcuna sfera… io non sapevo che esse davano il
vero potere agli
invocatori… dovevo
fermarla…dovevo…dirle qualcosa… Ma
poi… quella magia Antima
la colpì in pieno… lei… l’ho
vista…cadere senza un minimo di forze…e per
salvarmi sono dovuta scappare come
un coniglio, con la coda tra le gambe e tra le lacrime tra le vie di
questo
tempio…’.
Il
dolore di Lulu commosse un po’ tutti. Nemmeno Yuna sapeva di
questa storia.
Già, quella maga era stata davvero sfortunata, e
chissà se questo
pellegrinaggio sarebbe stato un vero riscatto…
‘Mi…dispiace…Lulu…’
disse Wakka a voce bassissima. Lei si girò di scatto,
facendo capire con lo
sguardo a Kimahri che era l’ora di andare.
‘Il
custode del tempio viene creduto tutt’ora… un
allievo di Sin per la sua tecnica
color porpora… i coraggiosi ci avevano provato, ma senza
successo… forse perché
superbi o inesperti di fronte ad esso… occorre conoscere a
fondo la magia
contro lo stesso…’ fece Hypnel, che riprese a
sorridere perfino al momento più
delicato, mettendo le braccia conserte come se aspettasse che se ne
andassero.
Così
i due entrarono nel tempio, i cui effluvi neri facevano girare la testa
e
confondere i pensieri. Tutti gli altri li seguirono fino al chiostro,
mentre
Hypnel e Tidus preferirono non seguirli.
Mi
sento troppo
stanco… è meglio che Lulu risolvi questa faccenda
da sola…
Il
tempio all’interno era completamente o quasi tutta una scia
oscura a spirale
che girava tutto intorno, partendo dalle pareti esterne andando verso
l’alto, a
quella lanterna che faceva uscire quegli strani effluvi. Ciascuna
particella di
quell’aria sinistra faceva confondere, sentire voci strane e
vedere diverse
allucinazioni, ed ogni volta che a Lulu sembrava vedere Belgemine,
qualche
lacrima bagnava il pavimento, segnato da ogni sorta di simbolo strano o
malefico. La luce era data da alcuni lampadari a fiamma di colore
fucsia, la
cui parte terminale seguiva la scia a spirale nera che andava verso
l’alto. Le
statue erano rovinate ma fortunatamente in piedi, ed una lunga scala
portava
verso il chiostro della prova. Il lungo e continuo inno
risuonò nei diversi
angoli del luogo sacro, mentre diversi simboli riempivano le pareti e
parti di
quel pavimento scuro.
Lei
non ci pensò due volte: ella aprì subito la
porta, seguito dal Ronso affianco,
che annuì continuamente per darle sostegno, mentre gli altri
restarono nella sala
d’ingresso, cercando di resistere agli effluvi. Infatti, Yuna
era convinta che stare
a contatto con essi era un perfetto allenamento per la mente: serviva
per
esercitare se stessa e gli altri a distinguere il vero dal falso, le
vere
sensazioni e quelle prodotte alle magie oscure. Bel
“risveglio” mattutino…
anche se Wakka preferì pregare davanti alle statue,
emettendo una grande
esclamazione di sorpresa quando gli sembrò di vedere davanti
ai propri occhi la
figura di Braska.
Hypnel,
quando vide la porta del tempio richiudersi, si voltò verso
Tidus, che era
seduto a gambe incrociate per terra, come se non ce la facesse
più a reggersi
in piedi. Guardava un sassolino che prese con la mano e lo
girò in ogni
direzione, trattandolo come una pallina da gioco. Il prestigiatore fece
un
sorrisone incredibile, come se fosse finalmente arrivato il momento
giusto che
lui aspettava da tanto tempo.
Chissà
se c’è un modo
per ringraziarla… in fondo sono venuto così,
all’improvviso, facendola sparire,
sì e no, confondendola non poco… Ma anche se il
mio chakra fa paura, per
qualcosa che proprio non ricordo, spero
che serva per cambiare anche la sua vita sfortunata in qualche
modo…
‘Turbamenti,
sogni e poteri nascosti?... E’ inutile che continui a
riflettere dove fosti…
chi tu sia veramente, ricercando nel passato… la tua
infanzia, le persone care,
quello che eri stato… hai bisogno di aiuto, di qualcuno che
qualcosa ti sveli…
non aspettare che te lo dica la sorte, o i cieli… ma apriti,
esponi i tuoi
problemi… con chi forse ne sa più di te senza
escludere estremi… perché
comportarsi così è solo da sciocchi e
scemi…’.
Tidus
non sopportava più le parole di Hypnel e le sue odiose rime.
Gli scambiò uno
sguardo di ghiaccio e severo, nonostante il chiaro colore dei suoi
occhi.
‘Hai
sempre, dico, puff…sempre qualcosa da dire??!! Non ti fai
mai i fatti tuoi,
pant…?? Se ho dei problemi li tengo per me!!! E non li vado
di certo a dire ad
uno che mi ride sempre in faccia anf…e che non ha rispetto
per nessuno, se non
per Yuna…pant!!!!’.
E’
il momento…
si disse Hypnel. Non
andavano bene le buone?? Andiamoci con le cattive…
Lulu
si destreggiava perfettamente tra i vari ostacoli che il chiostro le
presentava
davanti. No, non era una serie di enigmi come le volte precedenti, ma
era una
lunga battaglia con le forze oscure. Fantasmi che tiravano la gonna,
che
rubavano la lancia a Kimahri, altri che si erano divertiti a strappare
alcune
preziose pagine del libro vecchissimo della maga, che cercava di
raccogliere
tutto, anche i singoli frammenti. Erano anime di morti non trapassati,
che
avevano mantenuto il loro corpo grazie al potere oscuro del custode,
che
controllava parte delle porte dell’Oltremondo. I
più cattivi, i più pestiferi e
birichini erano tutti lì, in quella via a senso unico che
sembrava non finire
mai, perché per via di trucchi, scherzetti e confusioni
varie avanzare di
alcuni metri diventava difficoltoso. Alcuni di essi si divertivano a
generare
allucinazioni con gli effluvi oscuri, tanto che Kimahri
scambiò Lulu per un
mostro dai peli neri e dagli occhi rossi. Con qualche acciacco qua e
là,
arrivarono al naos dell’intercessore, accompagnati da un
forte giramento di
testa. Alcuni attacchi psichici erano stati così potenti che
Lulu a stento
riusciva a parlare e Kimahri a pensare.
‘Forza…qua
è la porta… Andare prima io… Tu
faticato tanto…e questo Kimahri lo sa… Non
preoccupare… il custode essere ucciso da
te…’.
Dopo
quelle parole egli sprangò la porta nerissima come la pece
che cadde facendo un
tonfo funerario. Dentro, seduto come se meditasse, il custode: a prima
vista
sembrava un guerriero umano, dotato di una corazza spessissima e
curveggiante di
metallo, che lo rivestiva da capo a piedi. Era alto almeno dieci metri
o più,
ed armato di una spada a sciabola, sulla quale c’era una
scritta scolpita in
grosso “Naghirai”,
che in lingua antica significava “morte
eterna”, riconosciuta dalla maga. I suoi occhi erano di color
fucsia e
brillantissimi, che comunicavano solo inquietudine e sensazioni
sinistre.
Ciascun suo passo faceva vibrare ogni cosa, e sotto i suoi piedi
uscivano altri
effluvi neri, che si muovevano come se comandati dallo stesso custode.
‘Kimahri!!
Distrailo!! Io lo colpirò con Flare!!!’
disse Lulu, che
già era con il libro antico, pronta a dire la formula.
Distrarlo?? Era una
parola…
Gli
effluvi si avvicinarono ad una velocità incredibile verso i
due: Lulu vide il
suo libro strapparselo dalle mani per poi librare
nell’oscurità e nel vuoto,
peggio andò per il Ronso. Era stato letteralmente confuso da
quell’aria, peggio
dell’alcool o di dodici botte in testa. Stava quasi per
cadere per terra, per
poi ridestarsi barcollando e in maniera molto lenta. Ai richiami di lei
il
leone si girò e rivolse la lancia appuntita correndo come un
pazzo verso di
lei, fuori controllo…
Hypnel,
quando si chinò sulle ginocchia davanti a Tidus,
cambiò espressione in maniera
stranamente seria. Troppo seria… Ah,
finalmente hai capito che mi davi fastidio!!!
Il
prestigiatore lo incrociò con i suoi occhi che subito
divennero penetranti. Si
strofinò le mani così leggermente da non fasi
sentire e vedere, e lentamente
iniziò a compiere gesti dolci, quasi cullanti, tanto che le
forme sinuose a
spirale dei suoi guanti verdi, fucsia e bianchi sembravano mischiarsi e
girare
tutt’all’improvviso, mentre il biondo non si fece
intimorire nemmeno un po’,
come se fosse una vera sfida e gioco di sguardi, occhi viola contro
occhi blu.
‘Ora
guardami attentamente e con cura… cosicché la tua
confusione più non dura… vedi
queste mani, che hanno aiutato molta gente,… che hanno dato
sollievo e conforto
veramente?... E’ ora che ciò che ti circonda
diventa vuoto… è ora che quello
che devi fare ti sia noto… ora ascolta bene la mia mente e i
miei pensieri… ora
segui solo me e annulla tutti i tuoi pareri… ora sei sotto
il mio controllo ed
ogni mio comando,… ora ubbidisci ad ogni incarico che ti
mando… ti ordino ora
di seguirmi fino alla fine… là, a Bevelle, dove
il destino si compierà
alfine…’.
Da
qui il mondo visto dal punto di vista di Tidus divenne un ultra mix di
ogni
cosa da cui non si poteva distinguere più il bianco dal
nero. Ogni parola, ogni
virgola di quell’ipnotizzatore creava una spirale in
più, che mischiava i bordi
e i volumi degli oggetti, li rendeva indistinguibili, fino a quando
tutto
divenne grigio e sbiadito, quasi peggio di un sogno, e
l’unica cosa che
rimaneva evidente e definibile nella sua mente erano quegli occhi
incantatori…
Lulu
non sapeva cosa fare, ed aveva solo pochi secondi per pensare. Recitare
la
formula subito per far secco il custode o schivare il Ronso confuso che
voleva
ucciderla con la sua lancia?? L’aveva capito che era sotto
l’effetto stordente
degli effluvi magici, ma il dolore dei suoi ricordi la spingevano a far
sparire
quella sorta di soldato in formato gigante, che dopo aver creato
scompiglio ai
due, sembrava starsene lì a guardare come i compagni si
uccidevano a vicenda.
La maga schivò il colpo con la formula Doppioteam,
grazie al quale ella creò diverse immagini e finti ologrammi
di sé, che Kimahri
cercò di colpire in ogni modo, dall’alto al basso,
di taglio o di punta, mentre
si potevano vedere uscire dalle sue narici fumi neri che accecavano la
sua
ragione e la sua coscienza.
Lulu
stava per concentrarsi quando il custode andò
all’attacco con la sua spada
Naghirai, che creò un tremendo terremoto che fece cadere il
leone, Lulu e il
libro insieme, appena appena raccolto da terra con grande
difficoltà. La maga
ricordò nel suo subconscio delle parole, che ella
cercò di dire quando
Belgemine già non le rispondeva più in quel
così vicino passato, quella formula
che le sue lacrime avevano bloccato e soffocato. Era come se quelle
parole
gliele dicesse lei, come se lei fosse l’unica anima tra quei
fantasmi a
parlarle amichevolmente.
Ella
si alzò in piedi, ferita, con alcune gocce rosse che le
rigavano il viso dalla
parte sinistra, fino ad arrivare sulle sue labbra viola e carnose.
Lasciò
perdere il libro e guardò con i suoi occhi rossi il custode,
che aveva caricato
sulla sua spada una grande quantità di effluvi neri, pronto
per darle il colpo
secco di grazia a salto. Lei non si fermò, quelle parole ce
le aveva in bocca,
era la sua ex-invocatrice a dirgliele, a sussurrargliele. Chiuse gli
occhi e
rivolse in alto il suo braccio destro coperto dalle lunghe maniche in
grigio
scuro del suo vestito ricamato, mentre il suo compagno stava per
colpirla con
la sua lancia appuntita. In breve tempo, concentrandosi al massimo e
usando tutta
la sua esperienza, disse alcune strane parole che terminarono in una
sola…
‘Flare!!!!!!!!!’.