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Autore: Delaila Scissorhands    15/03/2009    1 recensioni
Ma, forse, l’Inferno s’è plasmato a mia immagine e somiglianza, ed ora quel calore non proviene più dalle fiamme che esplodono, ma da un angelo che è inciampato sulla mia strada, grazie a Dio.
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'll be your water bathing you clean
The liquid pieceI'll be your ether you'll breathe me in
You won't release
Well I've seen you suffer, I've seen you cry the whole night through
So I'll be your water bathing you clean
Liquid blue.

Respiro che lambisce la pelle, che smuove i capelli, che fa rabbrividire. Vento gelido sulle labbra, eppure così familiare, così amico, così caldo. Turchesi incastonati in una faccia da cherubino, e sono miei, ed il cuore mi sale in gola e non scende più. Non urleranno più, quelle pietre colte nella più rara delle miniere, non mi mangeranno il cuore ed io non ci morirò, non più per loro. Labbra, colline di velluto dove posso riposare, che mi accoglieranno sempre, ed io questo lo so, perché sono state loro a dirmelo. Non ho bisogno di chiederlo di nuovo, le parole mi arrivano come sussurrate dalle nuvole, e diventano parte di me, mi fanno sorridere, e mi sembra davvero di essere in Paradiso. Sono morto? Sarei andato all’Inferno, se fossi morto davvero. Ma, forse, l’Inferno s’è plasmato a mia immagine e somiglianza, ed ora quel calore non proviene più dalle fiamme che esplodono, ma da un angelo che è inciampato sulla mia strada, grazie a Dio. E sorrido di nuovo, e quelle pietre preziose si chiedono io cos’abbia. Se potessero sapere che sono loro il motivo della mia estasi, allora sì che splenderebbero, che esploderebbero in tutta la loro bellezza. E, in risposta, sorrido di nuovo, e loro sorridono assieme a me; hanno capito. Stringo la vita fra le braccia, e stavolta non la lascerò andare: è mia. Ed è una vita talmente bella, quella, e non sarà di nessun’altro. Me l’ha promesso. Ed io alle promesse della vita ci credo.

I’ll be your father, I’ll be your mother,
I’ll be your lover, I’ll be yours.

Non ho bisogno di ulteriori conferme; so che rimarrò per sempre così, ad impossessarmi dell’odore della vita, e che lei non mi manderà più via, né io lo farò con lei. Ecco, petali di rosa sulle mie guance; la mia splendida rosa nera. Mi accarezza, ed io non posso fare a meno di sorridere di nuovo. Interrogativi, i turchesi mi guardano; ed io vado di nuovo a riposarmi su quelle splendide colline, le mie colline. Un sospiro, un sospiro ancora; ho bisogno del tuo sapore. Eppure, mi sento superbo; non posso pretendere che Dio mi permetta di rapire il suo angelo più bello. Ma lui ora è qui, sento le sue mani sulla mia pelle, e quest’odore così presente e così violento mi fa capire che non è un sogno. E stavolta rido, il sorriso s’allarga e produce suono, ed è un suono così tranquillo, come non l’ho mai sentito. E poi, la luce. Il cherubino mi sorride, ed io potrei anche morire, ora, non mi accorgerei della differenza. Ma mi domando: gli angeli sono così belli, e perfetti. Gli angeli hanno bisogno solo di Dio. Perché, allora, mi sembra che le sue dita si chiudano tremanti attorno ai miei polsi, in una tacita richiesta di non abbandonarlo? Un angelo non ha certo bisogno di me. Lui è così bello, e potrebbe ricevere ciò che vuole se solo lo accennasse, ma no; lui vuole me, me lo sta dicendo, ed io ancora non gli credo. Le labbra si muovono ad articolare il mio nome, e mai come ora mi sembra una melodia, di quelle perfette, di quelle che fanno rabbrividire. Sorrido di nuovo, anche se non riuscirò mai a raggiungere la sua perfezione; sarò suo, perché me lo sta chiedendo lui.

I’ll be your liquor bathing your soul,
Juice that’s pure,
And I’ll be your anchor you’ll never leave,
Shores that cure,
Well I’ve seen you suffer, I’ve seen you cry for days and days,
So I’ll be your liquor
Demons will drown and float away.

Perché lo amo, e non c’è mai stata cosa riguardo la quale sono stato più sicuro.

  
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