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Autore: Francine    17/01/2016    2 recensioni
Toutes les grandes personnes ont d'abord été des enfants. (Mais peu d'entre elles s'en souviennent.)
(Antoine de Saint-Exupéry,
Le Petit Prince, dedica a Léon Werth, 1943)
[Note:Baby!Saint]
Genere: Avventura, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Caleidoscopio'
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Affondo. Stoccata. Parata.
(Capricorn Shura)


12 Gennaio 1970


Affondo. Stoccata. Parata.

Il tempo passa. Scorre via assieme al sudore, alla fatica e alle nuvole che solcano il cielo. In realtà, il tempo non esiste come le montagne, l'acqua ed i prati. È un invenzione dell'uomo. Per imbrigliare la propria vita. Capirla. Darle un senso. Una direzione. Il tempo passa, perché è questo quello che sa fare. Scorrere. Nei vestiti che diventano corti. Nella mano che fende l’aria. Nei massi da portare sulla schiena. Nelle rocce da usare come appiglio per saltare. Nelle stelle che aspettano, lassù, brillando nel cielo. Quiete. Pazienti. Lontane.
Stoccata. Parata. Affondo.

Negli occhi di Javier, che scruta l’erba verde dei Pirenei e il fumo delle sigarette come se vi leggesse attraverso chissà quali misteri. Chissà quali segreti. Il futuro? Forse. Il passato, no. «Quello ce l’hai scritto in faccia, mammoletta», gli ripete, le mani in tasca e l’aria indifferente ai saluti dei pellegrini che abbracciano il Cammino, zaino in spalla e pettine alla cintura.

Affondo. Parata. Stoccata.

Nelle mani callose di Lupe, che sbucciano patate e stendono lenzuola, amitti e casule sullo stesso filo, alle spalle della canonica. «Sempre di lino bianco si tratta», scherza lei, la borsa piena di pinze da bucato spaiate, prima di ciabattare in cucina e tornare a sorvegliare una pentola che borbotta, borbotta ma non schiuma mai sui fornelli.

Parata. Stoccata. Affondo.

Nel silenzio della sagrestia, dove don Julio prepara un mistero che risuona del suo latinorum con una rosa che si moltiplica per altre dieci volte. Odore di libri vecchi e avorio intagliato e fogli di giornale spiegazzati. In un orologio che sbuccia i minuti con una lentezza esasperante. Ma solo se stai lì a fissare la lancetta dei secondi.

Stoccata. Affondo. Parata.

Il tempo passa. Si disgrega in fogli da staccare dal calendario e gettare nel camino acceso. In attesa. Che si sciolga la neve. Che cadano le foglie. Che si alzi il vento. Che si risvegli Excalibur. L’equilibrio perfetto. Quello dello stambecco in bilico sullo strapiombo. Quello del Santo di Athena. Arriverà. Javier ne è convinto, Lupe ne ha paura e don Julio non ci crede. Arriverà, un giorno come tanti, senza fanfare e squilli di trombe. Succederà, chissà dove, chissà come, chissà quando. Ma fino ad allora, scorreranno i giorni e gli anni e le stagioni, in un girotondo sempre uguale a se stesso, dal mattino alla sera e oltre. Fino a quando sarà necessario. Fino a quando Ruy non sarà pronto. Le stelle del Capricorno sanno essere molto, molto pazienti...

Affondo. Stoccata. Parata.




Saint Seiya, ® Masami Kurumada, Toei Animation, 1986. Disegno: Korin2b. Grafica ® Francine.

Note:
L'addestramento di Shura e gli anni che passano. Perché non c'è Shura senza spada, un po' come non c'è fumo senza arrosto.
Javier, Lupe e don Julio li trovate in Quando Cantano le Spade (giuro che finirò questa storia!). Di scherma so quel poco e niente che ho appreso seguendo questo sport in tv (a meno che non si tratti dei talenti del Guerriero in D&D, ma quella è un'altra faccenda) e ho cercato di ridurre all'osso i movimenti base. Affondo, stoccata e parata, insomma. Finta, flèche e fouet li vediamo un'altra volta.
Il pettine non è lo strumento per districare i nodi, ma la conchiglia di S. Giacomo, il simbolo dei pellegrini che affrontano il Cammino di Santiago. Ruy/Shura affronta il suo addestramento a Orreaga-Roncesvalles, un borgo dove inizia la parte spagnola del Cammino, e in paese è pieno di pellegrini come Roma lo è di gatti.
Excalibur è la spada per eccellenza che si ricollega a Re Artù. È quella che ha estratto dalla Roccia? Oppure Caliburn è quella che estrae e che rompe contro Re Pellinor ed Excalibur è un'altra lama?
Dipende da chi scrive.
L'etimologia, invece, varia a seconda se si parte da una base latina o celtica. Una delle tante proposte è ex calibro, ossia in equilibrio perfetto, riferendosi alla fattura stessa della spada. Considerando che Shura crea un doppione della Sacra Lama, verrebbe quasi da credere che lui abbia risvegliato Caliburn in un primo momento e che Excalibur sia un passaggio ulteriore - altrimenti non si spiega come mai El Cid si allenasse ancora, nonostante avesse guadagnato l'armatura del Capricorno...
Sì, i Capricorno sono persone meticolose, ed è con l'esercizio che si padroneggia un po' tutto, a questo mondo. Tuttavia, mi piace lasciarmi una porta aperta con questo gaglioffo, in modo che la sua storia sia meno fissa e immutabile di quanto gli piacerebbe che fosse.
   
 
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