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Autore: jessthesohodoll    17/01/2016    1 recensioni
Federico e Michael decidono di adottare un bambino quasi per caso.
Quando Alessio entra nella loro vita , sembra che tutto sia al suo posto.
ci penserà un ragazzo di nome Gennaro, dai folti capelli biondi e occhi blu come il mare a sconvolgere la vita di Alessio.
| Future au | Parents au|
#midez
#urban boyfriends
con il patrocinio del gruppo di Facebook sulle midez shipper e Serena per la cover
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Elio, Fedez, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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III
How to believe
 
“How to believe
Words for forgiveness
How to believe how long, how long
Will I  fight for breath
It’s now or never
Get it off your chest”
 
 
Gennaro doveva essere davvero impazzito. Sapeva solo che doveva ringraziare la forza aliena che lo stava facendo entrare nel palazzo del suo idolo.
 
Quanti casi fortunati l’avrebbero mai portato ad essere il compagno di banco del figlio di Fedez e Mika?
Alessio era davvero simpatico, e un ottimo compagno di banco per quello che poteva dire. Lo conosceva solo da un paio di giorni, ma era come se lo conoscesse da sempre.
Gli era capitato talmente tante poche volte di essere così a proprio agio con un'altra persona. Proprio lui, che ripudiava il resto del genere umano come se avessero tutti la lebbra.
Ma Milano sembrava piena di gente simpatica per ora. Anche se nessuno aveva quel sorriso ampio che solo Alessio aveva, nessuno lo faceva ridere come lui con quelle battute senza senso che lo facevano piegare a metà e asciugare le lacrime dal ridere.
Gennaro non aveva mai pianto dal ridere. Alessio era diventato velocemente l’unica persona che Gennaro sentiva non avrebbe mai odiato.
Ma il problema rimaneva. Genn non poteva fare a meno di pensare a chi fosse suo padre, e non poteva nemmeno fare a meno di pensare ai cd di Fedez impilati un po’ a caso sul suo comodino, al fatto di aver imparato ogni singolo testo meglio dell’ave maria, e che lui era appena entrato nell’ascensore che il suo idolo prendeva ogni singolo giorno per uscire di casa o rientrare.
 
Fino a quel momento, niente di strano.  Era un anonimo ascensore, stretto da morire, con le pareti in vetro che davano su una rampa di scale infinita in quello che sembrava il più vecchio palazzo di Milano.
 
Quando Alessio lo aveva invitato per studiare, si era immaginato di tutto. Un lussuoso palazzo dove loro occupavano il loft, non un anonimo palazzo dove le vecchiette lo fissavano male e l’androne delle scale odorava vagamente di candeggina.
E se ad aprire la porta ci fosse stato proprio Fedez? Alessio gli aveva detto che entrambe i suoi genitori erano molto impegnati nell’ultimo periodo, ma chi può dirlo.
No, non era decisamente pronto.
 
Le porte dell’ascensore si aprirono prima che Gennaro potesse anche solo incominciare a iperventilare.  
Una ragazza dai capelli rossi stava armeggiando con le chiavi dall’altro lato del pianerottolo. Quella porta color mogano sembrava a dir poco minacciosa e Gennaro si ritrovò a fissarla con uno sguardo truce.
Genn stava mentalmente valutando se suonare il campanello e rimanere li come un ebete, quando una mano gelida gli si posò sul braccio.
“Non mordono sai” disse la stessa ragazza dai capelli rossi di poco prima, sorridendogli appena sotto il suo cappellino color lavanda.
“Lo so” disse Gennaro, per niente convinto.
“Hey, tranquillo. Stavo scherzando” disse lei “Comunque, io sono Elisa”
“Gennaro”
“Fammi indovinare” disse Elisa “Sei un amico di Luca”
“No veramente…”
“Oddio, non dirmi che sei uno di quelli” disse Elisa, con una leggera faccia disgustata sulla parola “Quelli” “Pensavo che Mik e Fede avessero parlato con Oreste al riguardo”
“Non ti seguo”
“Oreste è il nostro portiere” disse Elisa “è un bonaccione, basta che una ragazzina gli racconti la sua storia triste di come Michael gli abbia salvato la vita, o di quando Federico significhi per lei, che quelle salgono senza problemi”
“Oh..” disse Gennaro “Abiti qui da molto?”
“Abbastanza. Diciamo che ho visto più di una fan urlante salire fino al nostro pianerottolo. E non è neanche quello che mi da fastidio, quanto il fatto che il più delle volte si sbagliano e citofonano a me”
“Beh, anche io sono un fan” ammise Gennaro “Ma sono un amico di Alessio. Sono venuto per studiare con lui”
“Oh questa è nuova” disse Elisa, visibilmente sorpresa “Alessio non porta mai amici a casa, neanche per studiare. Quel suo amico, Leonardo , è venuto solo una volta per portargli i compiti e niente di più. Lo so bene perché Mik e Fede mi avevano detto di tenerlo d’occhio mentre loro erano in giro a fare le super star e Luca era a scuola, non sono quel tipo di vicina di casa, tranquillo.”
“Non so che intendi”
“Si vede che sei speciale ragazzino” disse Elisa. E si piegò a suonare il campanello per lui.
Oh no. Oh no
 
“Te l’hanno mai detto che pensi troppo” disse Elisa, con un sorrisetto.
Un ragazzo con i capelli a spazzola e due occhi giganteschi aprì la porta mangiando una banana.
“Eli!” esclamò contento il ragazzo.
“Ciao Luchino. Il postino si è sbagliato di nuovo e ha messo le vostre bollette nella mia buchetta.” Disse Elisa, dandogli un paio di buste bianche “ E poi, ho ritrovato questa pecorella smarrita”
“Grazie” disse Luca, alzando un sopraciglio e guardando Gennaro di sbieco.  A Gennaro sembrava il segnale perfetto per parlare.
 
“Io sono Gennaro” disse, con una voce a dir poco robotica.
Luca sembrò illuminarsi come un albero di natale.
“Oh capisco” disse ridendo “Grazie Eli, le do al primo papà che torna a casa. E ancora valido l’invito per sabato?”
“Certo” disse Elisa sorridendo “Hey, puoi venire anche tu se vuoi, mio giovane e imbranato amico”
“Elisa ha un gruppo” disse Luca ridacchiando.
“Siamo i Moseek” disse Elisa “E suoniamo al locale del vostro amico Giò tutti i primi sabati del mese. Allora, quanti posti tengo?”
“Oh, fammi pensare” disse Luca “Per me i soliti. Siamo io, Margherita, Enrica, Eleonora e Eva. Per Alessio direi tre se viene anche lui”
“Va beh” disse Elisa “Devo scappare. Tanto sono sempre solo lui e Leo di solito, un posto in più non cambia molto. Digli di citofonarmi quando sa in quanti sono. Ciao Luchino, ciao mio nuovo amico”
Ed Elisa scomparve così come era arrivata, in una nuvola di profumo alla vaniglia e menta.
 
“E quella era Elisa” disse Luca ridacchiando.
“è simpatica” disse Gennaro entrando.
“Più che altro abita vicino a noi da sempre e non ha mai chiamato i carabinieri, nonostante suoniamo a tutte le ore. Anzi, a volte si unisce a noi. Comunque, io sono Luca se non l’avevi capito”
“Gennaro” disse Genn “Ma puoi chiamarmi Genn”
Si prese un secondo per guardarsi attorno. Era un appartamento più grande di quello che sembrava, con un paio di costosi divani al centro del salone, un impianto stereo degno di nota e un vecchio pianoforte scuro accanto alla parete. La cucina era appena svoltato l’angolo, con uno di quei frigoriferi cromati a due ante che ti fa anche il ghiaccio e che Gennaro aveva visto solo in certi film americani.
Tre piccole palle di pelo alzarono le orecchie nello stesso momento. Mel, Amira e Chewbecca li avevano lasciati qualche anno fa, e Federico e Michael avevano sofferto infinitamente.
 
“Loro sono le tre pulci di casa” disse Luca “Lei è Leila, ed è il cane di mio padre, quello tutto colorato.” Aggiunse, prendendo in braccio un piccolo cane tutto nero con le orecchie più chiare “Lei è invece Daphne, ed la cucciolona dell’altro mio papà” e una grossa Golden retriver dal manto ambrato si alzò in piedi e lo guardò diffidente.
In quel momento, un piccolo Corgi con un orecchio marrone e uno nero gli saltò sulle gambe, sporcandogli i suoi jeans scuri.
“Oddio, scusami” disse Luca “Lui era Chucky, comunque, ed è tutto mio e di mio fratello”
 
Era carino Chucky. Aveva una faccia buffa e un attitudine allegra. Sembrava quasi la versione canina di Alessio.
Genn gli accarezzò distrattamente un orecchio prima di registrare l’informazione.
“Così sei suo fratello” disse
“Adottivo” rispose Luca “Ecco perché non ci assomigliamo. Comunque Alessio è in camera sua, seguimi”
“Oh, forse è il caso che io aspetti qui”
“Oh, sciocchezze”
Aprì una porta bianca con scritto “Non disturbate, sto creando” su una piccola lavagnetta. Qualcuno di inconfondibile stava urlando qualcosa di incomprensibile.
 “Dio santo Luca” disse Alessio arrossendo e coprendosi un po’ come poteva “Ti avevo detto di aprire la porta, non di portarlo qui proprio mentre mi sto cambiando”
“Così impari a non parlare del tuo adorabile fratellino con i tuoi amici” disse Luca, accarezzando Leila “Tutto tuo” aggiunse poi, prima di scomparire nella sua camera.
“Giuro che lo ammazzo” disse Alessio, apprendo solo con la faccia fuori dalla porta “30 secondi e sono da te, lo giuro”
“Ok” disse Gennaro , fissando la porta che si chiudeva di fronte a se.
 
Quando la riaprì era finalmente vestito. Persino una semplice maglietta nera gli stava bene, su quelle spalle così dannatamente grandi.
 
“Ecco” disse Alex “Ora sono pronto”
“A me andavi bene anche prima” disse Genn.
Oddio. ODDIO NO
Alex lo guardò stranito prima di arrossire.
“Oh no, fidati. Sto meglio così” disse Alex “iniziamo?”
E Dio, Gennaro non era mai stato così contento di mettersi a studiare.
 
+++
 
L’odore invitante del polpettone della signora Tagliaferri del 3 piano fu la prima cosa che arrivò al naso di Michael, quando entrò in ascensore.
Tutto come al solito, insomma.
Entrò in ascensore pregustando il sushi a portar via che Federico gli aveva “gentilmente” intimato di prendere tornando a casa.
“Prendi il solito per tutti” gli aveva detto al telefono “Ma aggiungi una porzione. Gennaro rimane con noi a cena”
Già, oggi era il grande giorno.
Lo aveva capito dalla finta sicurezza che aveva ostentato Alex quella mattina a colazione, e dal fatto che non era uscito da camera sua nemmeno per salutarlo, quando era uscito dopo pranzo.
Dai racconti di Alex, questo Gennaro sembrava simpatico. Forse un po’ timido e di sicuro un solitario come il suo bambino.
Beh, almeno potevano fare i solitari insieme adesso.
Era quasi tentato di rimanere a casa quel pomeriggio, ma se voleva lanciare la sua prima linea di moda doveva accettare il fatto di non essere più presente a casa come vorrebbe.
In tanti anni di carriera non ci aveva mai fatto l’abitudine.
 
Se la stava già immaginando la sera della sfilata. Federico guardarlo orgoglioso, vestito come si deve per una volta. Lui che usciva accompagnato da mamma Joenne e dalle sue sorelle, che lo stavano aiutando in questa nuova impresa, Luca che sorrideva ai fotografi come sempre, mentre Alex li evitava come la peste.
Magari, anche a Gennaro avrebbe fatto piacere venire.
 
Uscì dall’ascensore con un pesante sbadiglio, sorridendo appena vide una testa rossa uscire di corsa dalla porta accanto a quella di casa sua.
 
“Grazie Mik” disse Elisa sbuffando, mentre Michael gli teneva la porta dell’ascensore “Di ritorno dall’ateliè?”
“Dio si” rispose Michael “Tre settimane allo showcase. Poi è ovvio, c’è un posto vicino ai miei uomini anche per te”
“Tirerò fuori dall’armadio il mio vestito migliore” disse Elisa “Alex ha un nuovo amico eh?”
“Oh si” disse Michael “Era eccitatissimo questa mattina”
“Il suo amico era terrorizzato invece. Se non era per me sarebbe stato impalato sul pianerottolo fino a stasera. Ma dove salta fuori?”
“Oh, è un nuovo compagno di classe di Alex” disse Michael “Credo si sia preso una cotta”
“Oh, ma non mi dire” disse Elisa ridacchiando “Cristo è tardissimo. Mi racconti il resto domani davanti a un tè alle erbe, ok?”
“Ci conto” disse Michael.
 
Elisa lo salutò con un bacio sulla guancia prima di scomparire nel minuscolo ascensore.
Michael tirò fuori a fatica le chiavi, entrando poi in casa sua con un sorriso in volto.
 
“Si, ma sei sleale”
“Sei tu che sei un merda a Mario cart!”
 
Come al solito, i suoi ragazzi stavano giocando ai videogiochi.
 
“Ciao ragazzi”
“Ciao papà” risposero in coro loro.
“Buona sera” rispose timidamente Gennaro.
 
Se ne stava seduto accanto ad Alex, che imprecava e sbraitava addosso a suo fratello , e sembrava stesse cercando di non fissarlo.
“Ciao” disse allora allegro Michael “Io sono Michael, il papà un po’ meno colorato di Alessio. Benvenuto a casa nostra”
“Oh, io lo so chi è lei” disse Gennaro, scattando in piedi e arrossendo di colpo “Oddio scusi”
“Tranquillo” disse Michael “Fai finta che siamo due persone normali, cosa che poi è vera, e sarà più facile per tutti. In più, tra qualche pomeriggio di studio saremo due semplici papà rompipalle. Oh, ho saputo che sei dei nostri per cena”
“Suo marito ha insistito molto” disse Gennaro.
“E questo cretino ha detto che vuole pagare la sua parte” aggiunse Alessio, senza distogliere gli occhi dalla tv.
“Oh, no way” disse Michael “Tu nostro ospite, Genaro. Ragazzi , che fine ha fatto papà?”
“E sono quattro di seguito” disse trionfante Alessio, alzando il joystick al cielo “Papà sta in cucina da trenta minuti al telefono con nonna Tati.”
“Deve aver dimenticato il compleanno di qualche zia, o cose simili” disse Luca “ E tu sei dannatamente sleale”
Michael si diresse allora in direzione della cucina ridacchiando.
“Ciao amore” disse allora, depositando la cena sulla tavola apparecchiata.
“Si mamma” disse Federico “ok, ma non posso ricordarmi il compleanno di ogni singola zia che ho. Sono troppe”
“Ciao Tati” urlò allora Michael, ridacchiando.
“Ciao amore” disse allora Federico “ E comunque ricambia. Si, ora devo andare. Ci sentiamo domani Mà, ciao”
“Ti sei dimenticato il compleanno di qualcuno?” chiese divertito Michael
“Giuro a volte credo si inventi una zia a caso solo per darmi noia” disse Fede “Sono piuttosto sicuro di non avere mai avuto una zia Giuseppina. Come è andata oggi?”
“Bene” disse Michael “Mamma chiede se indosserai qualcosa di nostro per lo showcase”
“Si certo” disse Federico “E poi non ho molte alternative, con lei. Come ti sembra il nostro ospite?”
“Simpatico” disse Michael “ Forse un po’ timido”
“Già” disse Federico “Mi guarda così strano. Ho dovuto quasi intimarli di mettersi a sedere con i ragazzi ed è quasi svenuto quando sono entrato in camera di Alex per salutarlo”
“Beh” disse Michael “è un tuo fan, che ti aspettavi. Andrà meglio la prossima volta”
“Non lo so Mik” disse Federico “Non mi piace quando i ragazzi frequentano dei nostri fan. È imbarazzante.”
“Hey, Margherita si è quasi messa a piangere quando Luca l’ha portata a casa la prima volta. Non la smetteva di dirmi cose insensate, e ora mangia il nostro cibo come niente”
“Si, forse è così” disse Federico “E Alex ha le spalle larghe. Sa cavarsela”
“Esatto” disse Michael avvicinandosi a lui.
 
Si scambiarono uno di quei baci che facevano rabbrividire i loro figli dalla punta dei capelli in giù. Gennaro trovò tutto solo incredibilmente tenero e surreale.
 
 
 
 
Soho corner :
 
DIO CHE POEMA! Ma l’abbiamo portata a casa anche questa volta!!
Che mi dite gente??? Com’è sto episodio?
 
Come avete visto ho trovato un posto a Elisa. Nelle prossime puntate arriveranno anche Fabio e Davide, ma per ora ce solo lei.
 
Chi la vorrebbe come vicina impicciona??
 
Tanto per restare in tema, la canzone del capitolo è “How to believe” dei Moseek. È tratto dal cd che hanno fatto prima di x factor ed è molto carico, proprio come piace a me. Se lo cercate, io l’ho trovato su sportify quasi per caso cercando il loro ep “Post x factor” (quello con Eliott all’interno, per intenderci), e si chiama “Leaf”
C’è una canzone che si chiama “In sleepers” ed è così Gennex che la userò nella os series + fanmix Gennex, e forse anche in uno dei prossimi capitoli.
 
Un sacco di cose stanno per accadere qui. Per incominciare, i Moseek saranno a suonare al bar di Giò e non vedo l’ora. Un po’ perché mi manca scrivere di Giovanni “il mio futuro marito e nessuno me lo tocca” Sada in questa fic e trovo che ci sia una carenza di Baell pazzesca, quindi metterò anche Shorty li un angolo a sorridere e basta molto probabilmente, un po’ perché accadrà qualcosa….
 
Adoro lasciarvi così
 
E poi Mika mi diventa stilista, insieme a mamma Joenne in perfetto stile Beyoncè, e anche qui accadrà qualcosa.
Ok, prendete un biscotto. Ve lo siete meritato dopo sto papiro di capitolo.
 
CIAONE DI PROPORZIONI STRATOSFERICHE
 
jess
 
  
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