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Autore: alaskha    18/01/2016    1 recensioni
Luke, Calum e Corinne sono diversi da Lydia, Brian, Nina e Ashton, completamente. Loro hanno tatuaggi, piercing, una sigaretta sempre tra le labbra e Michael Clifford ogni fine settimana gli procura l’erba migliore di Manhattan. I gemelli Payton e i loro amici invece hanno famiglie alla moda, un futuro strutturato alla perfezione e alle feste bevono solo e rigorosamente champagne.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3.



"Ehi, Lyd - Brian Payton porta i pantaloni del pigiama ed una maglietta a mezze maniche blu, mentre gira i cereali con un cucchiaio - ho fatto caso ad una cosa"
La gemella si lega velocemente i capelli in un perfetto chignon, mentre riempie attenta un bicchiere di succo al mango e kiwi.
"Dimmi, Einstein"
Brian accenna un sorriso, mentre Lydia, con il croptop che le lascia scoperto un lembo di pelle, si accomoda sullo sgabello di fronte al fratello, dal lato opposto del piano della cucina.
"Tutti quelli che conosciamo non vogliono niente di serio, pensaci"
"Non è vero - ribatte subito Lydia - se ti stai riferendo alle relazioni, non è così"
"Come no? - continua Brian, convinto di se stesso - Ashton vuole solo scopare, Nina se li fa tutti, io sono uno spirito libero e.."
"E?" lo invita a continuare lei, con il bicchiere appoggiato alle labbra.
"E tu e Joe state insieme da un anno, colpito e affondato"
"Credevi fossimo la generazione del "niente di serio"? - domanda, rubando un mirtillo da una ciotola che doveva aver usato la madre per fare colazione prima di loro - beh, mi dispiace deluderti ma siamo molto meno interessati di così"
"Cioè?" chiede il suo gemello, curioso, con le braccia conserte sul tavolo e le sopracciglia aggrottate.
Lydia si inumidisce le labbra, mentre si sporge un pó verso il fratello, con lo sguardo di una che la sa lunga.
"Ashton scopa a caso perchè sta aspettando che arrivi quella giusta, Nina non se li fa tutti, lei sta solo testando il territorio, dopodichè sceglierà, e tu, fratellino, non sei uno spirito libero, sei un incontentabile"
"Ovvero?" chiede lui, divertito.
"Ovvero - comincia Lydia, mentre con un piccolo salto scende dallo sgabello - non ti va bene nulla e credi che le ragazze dell'Upper East Side siano tutte delle superficiali oche da giardino" sentenzia infine, appoggiandosi ad un mobile della cucina.
Brian si alza a sua volta, per raggiungere la sorella e scoccarle un bacio sulla guancia.
"Presenti escluse, ovviamente"
Lydia ride, 'che sente di poter essere se stessa solo ed esclusivamente con lui, la persona più importante della sua vita. Forse è perchè sono gemelli o forse non c'entra ed è solo perchè Brian Payton è una persona stupenda, che Lydia sente una sintonia quasi magica, con lui.
"Ovviamente"
“Prendiamo la tua macchina?” fa Brian, sistemando la ciotola di latte nel lavandino.
Lydia lo squadra da capo a piedi, con la Stella McCartney che già le pende dal braccio.
“Magari prima togliti il pigiama, però – gli fa notare, divertita – non è che io abbia tutta questa voglia di farmi vedere in giro con uno che porta ancora pantaloni a stampo scozzese!”
“Ehi! – s’indigna Brian, già sulle scale per raggiungere camera sua – questi pantaloni sono i miei preferiti, e in più, sono molto comodi” si difende.
“Mh – mh – acconsente Lydia, senza neache ascoltarlo, mentre guarda distratta lo schermo del suo blackberry – forza Brian, Joe mi sta aspettando, ha una notizia per me e non vedo l’ora di scoprire di cosa si tratta!”.
 
 
 
 
I gemelli Payton scendono dalla Spider rossa fiammeggiante di Lydia come due fotomodelli di Givenchy, chiudendo con noncuranza le rispettive portiere. Brian affianca sua sorella, porgendole il braccio come ogni volta.
“La ringrazio, mr. Payton” scherza Lyd.
“Si figuri, miss Payton”
I due ridono insieme e raggiungono Ashton e Joe al muretto. Stanno parlando animatamente di qualcosa che, Lydia ci scommette, c’entra assolutamente con il campionato di basket.
“Ecco il nostro tweener!” esclama Joe, non appena li vede arrivare.
Le circonda le spalle con un braccio e se l'arpiona al suo corpo come a dire: “Roba mia!”. Lydia sorride, nonostante tutto e, con la coda dell’occhio intravede i jeans strappati di Luke Hemmings, il suo piercing al labbro e le sue dita intrecciate a quelle di Corinne Butler. Sente il suo pesante sguardo addosso e vorrebbe quasi andare lì e chiedergli che diavolo abbia da fissare, una volta per tutte. Ma le labbra di Joe sono improvvisamente sulle sue e, una volta terminato il bacio, gli occhi di Luke non sono più su di lei.
“Certo, come se essere il tweener dei Lizards fosse motivo di vanto” si lamenta Brian.
Lydia torna sul pianeta terra, alla Dalton High School, insieme a tutti gli altri. Scompiglia i capelli di suo fratello e ride di gusto, lasciandosi andare alle braccia del suo fidanzato.
“Sei il solito, Brian!”
“Ha ragione tua sorella, Payton – interviene Ashton – prendila con filosofia, sei un grandissimo giocatore di basket ed il tweener è un ruolo più che rispettoso, sei il nostro jolly”
“Facile per te, no Irwin? – continua Brian, rimettendosi in spalla lo zaino – sei il playmaker della squadra! In ogni caso vado in classe, a dopo”
Tutti e tre guardano le spalle di Brian Payton allontanarsi all’interno della Dalton. Joe Witcher scrolla le spalle, scoccando un bacio sulla guancia della sua fidanzata.
“Che mi devi dire?” fa Lydia, felice.
“Oh, ma certo! – fa Joseph – è una grande notizia Lyd, sarai molto orgogliosa di me!”
“Prima che tu dica altro – dice Ash – io me ne vado, mi sento fastidiosamente di troppo, ci vediamo dopo bambina”
Saluta Lydia con un bacio sulla fronte e se ne va, lasciando soli Joe e la sua migliore amica.
“Allora?” continua la Payton, con un sorriso enorme ad illuminarle il viso.
“Sono stato contattato dalla Berkley – inizia – mi vogliono lì, questo weekend, per farmi fare un giro del campus e per vedere come gioco a basket”
“Oh, wow! – commenta entusiasta Lydia – ma il coach Montoya non aveva detto alla squadra che gli osservatori della Berkley e degli altri college sarebbero venuti alla Dalton entro la fine dell’anno?”
“Certo, piccola, ma questo è un progetto per i migliori”
Le scocca un occhiolino e lei non può che essere contenta, per il suo ragazzo. Pensa però immediatamente a suo fratello, ma non ha tempo, la campanella sta suonando, però qualcosa continua a non quadrarle.
 
 
 
 
 
 
Nina Howard si sta facendo largo tra gli studenti della Dalton High School, perché ha riconosciuto la chioma bionda della sua migliore amica e gli occhi scuri del suo inseparabile compagno Ashton Irwin e deve assolutamente parlarle.
“Spostatevi, dannazione!”
Arriva a destinazione sbuffando, con la Chanel ben sistemata sulla spalla e gli occhiali grandi da diva a coprirle il viso.
“Oh, tesoro, finalmente! Eccoti qui! Ti cerco da stamattina, ma dove sei stata?”
Lydia la guarda, con un mezzo sorriso, ‘che il cappello enorme che porta sulla testa è davvero molto eccentrico.
“Nina, ma che hai in testa? – le chiede – ero a lezione, con Ash” dice poi.
Nina annuisce e si sistema la borsa, guardando Ashton che è letteralmente scoppiato a ridere.
“Che hai da ridere, Irwin?”
“Scusa Nina, sei bellissima, ma quel cappello proprio non ce la faccio a guardarlo! – dice tra le risate – vado agli allenamenti, a stasera ragazze”
Lydia lo saluta con la mano, mentre Nina lo guarda quasi schifata. La Howard odia essere derisa e, soprattutto, che tutti quelli che le stanno intorno non le facciano complimenti su cosa indossa e sul profumo che porta.
“Come mai mi cercavi?” le chiede la bionda.
Le labbra di Nina si aprono in un grande sorriso.
“Non puoi capire quanto sia felice! – fa, battendo le mani, su di giri – mio padre mi porta a Cayo Largo, per il weekend!”
“Cuba? - domanda Lydia, perplessa – e perché non Las Vegas?”
“Già vista, già sentita.. – sostiene Nina, liquidando la faccenda con un gesto della mano – papà crede di avermi un po’ trascurata, ultimamente”
“E ti porta a Cuba, certo – conclude la sua amica, al posto suo – beh, vorrei tanto essere al tuo posto! Io passerò il sabato con Brian ed Ashton al Boulevard, se tanto mi dà tanto”
Nina scoppia a ridere, e Lydia sorride vagamente.
“E Joe?”
“Joe è stato chiamato dalla Berkley..” la informa.
“Ma dai! – fa Nina, forse con troppo entusiasmo – non ne sapevo nulla, sarai molto fiera di lui!”
“Sì, infatti..”
“Beh tesoro, ho io un’idea per te”
“Che tipo di idea?”
“Per movimentare il tuo weekend – spiega – conosci il bar in cui lavora Corinne Butler?”
Lydia annuisce, ‘che il Club Soho lo conoscono tutti lì nell’Upper East Side, nonostante in pochi di quell’ambiente lo frequentino.
“Certo, ma che c’entra con il mio weekend?”
Nina sorride diabolica e: “Ho saputo del vostro incontro – scontro dell’altra sera, secondo me dovresti rimetterla al suo posto”.
 
 
 
 
Luke Hemmings spegne la sigaretta ormai finita con forza, sotto la suola della sua Vans. Il cortile della Dalton High School sta iniziando a diventare davvero troppo restrittivo, per lui, che ha sempre voglia di muoversi e mai di stare fermo. E poi non ne può più, gli occhi chiari di quella principessa lo stanno perseguitando. È da qualche tempo a questa parte che non fa altro che intravederla e, se prima non ci faceva caso, adesso è più forte di lui incantarsi ad osservare quelle labbra piene che si curvano in sorrisi tanto belli, per lui.
Sono le 04:56 PM, è ora di andarsene dal liceo. Estrae le chiavi della sua Ashton Martin dalla tasca dei jeans e s’incammina verso il grande parcheggio della scuola. Corinne è al lavoro e Calum chissà dove a combinare uno dei suoi mille casini. Lui ha solo voglia di andarsene a casa e magari rollarsi una canna, sparare Jay-z a palla e mandare affanculo tutto e tutti.
La sua macchina emette quel suono quasi rassicurante, quando la apre e, nonostante Luke ami farsi i cazzi suoi in qualsiasi occasione, non può evitare di fare caso a due voci troppo vicine a lui. Rimane a fissare quei due ragazzi, che riconosce come Nina Howard e Joseph Witcher, rispettivamente la migliore amica ed il fidanzato di Lydia Payton. Sono vicini al Range Rover del ragazzo e, decisamente, non si stanno comportando in modo consono al ruolo che hanno nella vita della Payton.
Luke vorrebbe trovare la forza d’infilarsi in macchina e sfrecciare verso casa, dimenticare l’accaduto e fare come se non fosse successo nulla. Ma le labbra rosse di Nina sono su quelle di Joseph e, mentre salgono sorridenti in macchina, diretti chissà dove alle spalle di Lydia, Luke rotea gli occhi al cielo e: “Vaffanculo, maledizione”, sussurra, tra i denti, mentre ha già all’orecchio il suo Iphone.
“Devi venire qui, subito”.
 
Qualche minuto dopo, la moto di Calum Hood è nel parcheggio della Dalton High School, ancora.
“Si può sapere perché mi hai fatto tornare qui? E sappi che deve essere successo qualcosa di molto grosso e di davvero interessante, per far sì che io non ti prenda a pugni”
“Vuoi tacere?” fa Luke, scocciato.
Calum guarda il suo migliore amico, aggrottando le sopracciglia, ‘che così forse non l’aveva mai visto. Sembra davvero preoccupato, ed in quelle vesti se lo ricorda solo una volta, ma non ha voglia di pensarci.
“Allora?” lo esorta.
Luke punta i suoi occhi di ghiaccio sul suo amico, che è seduto sulla sella della sua moto e si sta rollando una sigaretta.
“Non guardarmi così – fa – mi fai sentire con la coscienza sporca e giuro di non aver fatto nulla di male, le vergini di Manhattan sono ancora tutte tali”
Il biondo rotea gli occhi al cielo, ‘che ci manca poco e lo prende a pugni.
“Ho visto Nina Howard e Joseph Witcher”
“E sti cazzi?”
“Fammi finire, cazzo! – sbotta – si stavano baciando e sono spariti nella macchina di quel coglione di Witcher”
Calum lo fissa per qualche istante, ‘che davvero non sa cosa dire e, soprattutto, non sa perché al suo migliore amico quella storia importi così tanto.
“E allora, Luke? – si accende la sigaretta e si alza dalla moto, per raggiungerlo – che t’importa? Lydia Payton non è amica tua, né nessuno di loro, te lo devo ricordare?”
Luke lo guarda, improvvisamente serio.
“Lo so che non sono amici miei – ribatte – ma avrei reagito così per chiunque, la gente che tradisce mi sta sul cazzo, lo sai”
Calum lo sta guardando di sottecchi e: “Davvero?”.
“Certo che sì – fa Luke, convinto, annuendo – cosa credi? Che m’importi qualcosa?”
“Non si sa mai - risponde Hood, stringendosi nelle spalle – hai intenzione di fare qualcosa?”
Luke ragiona, lo si vede dai suoi occhi seri e concentrati e dalla piccola ruga che si crea sulla sua fronte, quando Luke Hemmings Gaviria ragiona. Ma gli manca qualcosa di fondamentale, per arrivare ad una conclusione davvero ragionevole.
“Certo – dice infine – vado a farmi una birra da Corinne, vieni?”.
 
 
 
Lydia Payton parcheggia la sua spider rossa a Soho, uno dei quartieri che lei non ama particolarmente frequentare, ma è lì per un motivo. Si sistema gli occhiali da vista sul naso ed entra al Club Soho, guardandosi un po’ intorno. Il locale le sembra subito sudicio e adatto ad una bevuta di birra tra degenerati, come avrebbe detto Nina. Si muove a passo spedito verso il bancone, riconoscendo subito i lunghi capelli neri di Corinne Butler, che oscillano a destra e sinistra, seguendo i movimenti della ragazza.
Prende posto su uno degli alti sgabelli ed estrae il suo blackberry dalla Stella McCartney, trovando due messaggi. Uno di Brian ed uno di Ashton. “Lil brother” dice di passarlo a prendere quando gli allenamenti saranno finiti ed il suo migliore amico le manda una foto del campo da basket, giusto per essere in contatto 24 ore su 24. Appoggia il telefono sul bancone e si schiarisce la voce.
“Arrivo tra un minuto!”
Trilla la voce di Corinne, allegra, che sicuramente non si è accorta di chi sarà la sua prossima cliente.
“Che servizio scadente..” commenta tra sé e sé, Lydia.
Al che, la mora, si volta immediatamente nella sua direzione. Porta una mano sul fianco ed inclina lievemente la testa, stringendo poi le labbra.
“Che piacere, Payton, a cosa devo la tua visita?”
Lydia ride, a gran voce, ma pur sempre falsamente.
“Passavo di qui”
“Tu? A Soho? Ma sì, certo!, come ho fatto a non pensarci?” fa, ironica.
La bionda inarca un sopracciglio, ma non cadrà nelle sue provocazioni, è lì con uno scopo preciso e non ha intenzione di lasciarsi distrarre.
“Il tuo lavoro è prendere in giro i clienti, Corinne?”
Adesso è lei, ad inarcare un sopracciglio, ma la pensa allo stesso modo, sul posto di lavoro poi, non può più sgarrare. Ha già un richiamo per quella volta che ha pestato un tipo che le aveva palpato il culo: il suo capo le aveva diminuito lo stipendio, Luke le aveva regalato un biglietto per la partita dei Lakers, la sua squadra del cuore.
“Cosa ti porto?” le chiede allora, scocciata.
“Una coppa di champagne”
Corinne legge la parola sfida nello sguardo di Lydia, è evidente che si trova lì solo ed unicamente per farla sfigurare e far sì che lei si senta inferiore. Si era sentita sconfitta, quella sera, al Marc Jacobs, ed ora vuole la sua rivincita.
“In questo locale non abbiamo champagne”
“Oh, okay, allora mi accontento di.. – Lydia fa finta di pensarci su – un bel bicchiere d’acqua”
Corinne la guarda per qualche istante, con astio, dopodiché afferra un bicchiere con fare esperto e ne versa dentro dell’acqua, per poi sbatterlo sul bancone davanti alla bionda.
“Sai, Corinne – inizia lei, avvicinando le labbra al suo bicchiere – Luke è un ragazzo davvero fortunato”
“In che senso?” le chiede, già scocciata, mentre taglia un lime a fette.
“Beh, andate a letto insieme, no? – chiede, retoricamente, con malizia – non so se sia l’unico con cui vai a letto ma, sai, lui è davvero molto sexy”
“Gelosa, Payton?” fa allora, con una mano sul fianco, leccandosi le labbra.
Lydia sembra momentaneamente colpita sul vivo, ‘che forse una risposta così piccata non se l’aspettava.
“È così? Andate a letto insieme?” domanda, animandosi sullo sgabello.
Corinne è contenta, di aver trovato qualcosa che faccia vacillare la sicurezza della Payton. Si avvicina al bancone e posa le mani su di esso, chinandosi un po’ su di lei.
“Così si dice in giro, non è vero?”
“Sì, ma..”
“Ma cosa? – chiede, con fare furbo – credevo che la regina del gossip fosse la prima, a credere alle voci di corridoio”
Lydia non sa cosa rispondere, e Corinne prende la palla al balzo.
“O forse credi solo alle voci che vuoi tu, Lydia Payton?”
La bionda sta per replicare, ma ci pensa un po’ su e distende le labbra in un sorrisino furbo, rilassandosi poi sul suo sgabello.
“Se io dovessi credere a tutte le voci che girano sul tuo conto, Butler, credimi, l’unico uomo con cui tu non saresti andata a letto, è il preside Burton”
Lydia è soddisfatta, dell’espressione che adesso Corinne ha sul volto. Sente di avere la vittoria in tasca, anche se nessuna delle due sa più che battaglia stanno combattendo. Ad interrompere quell’intenso scambio di sguardi è la suoneria del blackberry di Lydia, e sul display lampeggia la scritta “Lil brother”, ad informarla che Brian la sta chiamando. La Payton fa per rispondere, quando però nota lo sguardo fisso di Corinne proprio sul suo telefono.
“Che hai da guardare?”
“No, nulla..”
La mora scuote la testa, velocemente, tornando subito al suo lavoro. Sembra che qualcosa l’abbia davvero turbata, e neanche Lydia riesce a passarci su.
“Butler, ma che hai?”
“Lil brother – dice allora lei, sbrigativa – è così che chiamavo Thomas”
Il silenzio gelido cala su entrambe, nessuna ha più voglia di discutere. Lydia non sa cosa dire, gli occhi blu di Corinne la stanno evitando in tutti i modi possibili e allora lei si alza, facendo strisciare rumorosamente lo sgabello sul pavimento del Club Soho.
“Ci vediamo a scuola” dice sbrigativa, prima di muoversi velocemente verso l’uscita del locale.
Cammina spedita verso la sua macchina, con le mani nella borsa a cercare le chiavi, ed è totalmente assorta nei suoi pensieri, quando: “Ehi, bonita!”.
Luke Hemmings è davanti a lei, con le mani nelle tasche dei jeans ed un sorriso davvero molto forzato sul viso.
“Non ho tempo, devo andare”
“No, Lydia, aspetta – la ferma lui – devo parlarti”
“Ma non mi hai sentito? Non ho tempo per te, Hemmings, devo andare”.
 
 
 
 
 
 
 
  #thebeginning
okay, scusatemi per il ritardo ma sono sotto esami e sono presissima.
ecco il terzo capitolo, che ve ne pare? 
scusate anche se non sono di molte parole, ma sono davvero stanchissima.
odio l'università odio tutti 
voi no però, vi amo un sacco e nel prossimo capitolo farò uno spazio autrice meraviglioso.
mi è stato detto che la foto di Corinne non si vedeva, ve la lascio qui sotto.
ditemi cosa ne pensate.
always love.

simona, giulia, benj e genn.

 
 
 

 
 
 
 
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