Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: lukespj    19/01/2016    8 recensioni
Eppure, uno di loro, non riusciva ad essere completamente felice.
Ogni giorno, sentiva sempre di più la mancanza di una persona.
Era consapevole di essere stato lui ad allontanarla dal suo nuovo mondo per paura di perderla, finendo con il perderla davvero.
***
Prese un respiro profondo scendendo dalla macchina.
Era tremendamente felice di rivedere i suoi amici, anche se questa volta avrebbe rivisto anche lui.
Da quando erano partiti nel 2013, aveva iniziato ad evitarla per non si sa che motivo, e lei aveva finito per fare lo stesso.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Secret Project (2)
 


Uscito dalla casa di Calum, Luke iniziò a camminare a grandi passi verso casa sua che distava solo una quindicina di minuti dalla casa dell’amico. Ma, poiché aveva bisogno di pensare, al posto che continuare per la sua strada, tagliò verso il lungo mare, così da allungare il suo percorso.
Si sentiva un po’ in colpa  per aver reagito in quel modo con i ragazzi, ma il fatto era che non era incazzato con loro per quello che gli avevano detto ma con se stesso. Non erano loro infatti che dovevano preoccuparsi di trovare un modo per cercare di far risolvere le cose a lui e Giulia, doveva farlo lui. Dopotutto, se lo era promesso che questa volta lo avrebbe fatto, e invece? E invece si era fatto prendere dalla paura ed era ancora finito per evitarla il più possibile.
Cosa che aveva sempre funzionato, tranne questa volta. Continuava a pensare all’incontro che avevano avuto poche ore prima, a come semplicemente guardandosi negli occhi si erano parlati dicendosi tutto quello che non si avevano potuto dirsi in quegli anni. E aveva creduto che si sarebbe sistemato tutto, per poi sentirsi crollare tutto quando era arrivato quel ragazzo. Non lo aveva mai visto, non sapeva chi fosse ne che rapporto avesse con Giulia, ma la sua mente aveva iniziato a creare a sua insaputa un qualcosa che non sapeva se c’era o meno. Aveva intenzione di chiederlo a Calum, dopotutto lui sapeva sempre tutto della ragazza, ma poi non aveva avuto il coraggio per paura che tutto quello che aveva immaginato potesse essere reale.
Si guardò intorno, rendendosi conto che si stava allontanando troppo dalla via di casa, così decise di sedersi un attimo sul muretto che costeggiava la sabbia e inspirò a pieni polmoni. Nonostante viaggiasse molto vedendo posti bellissimi che mai avrebbe pensato di avere la fortuna di vedere, Sydney rimaneva il suo posto preferito. In fondo, niente era bello come tornare a casa e ritornare ad essere semplicemente Luke. Si perse a guardare l’oceano, che era perfettamente piatto, osservando il riflesso della Luna in esso, perdendosi di nuovo nei suoi pensieri.
Venne risvegliato quando sentì delle risate poco distanti da lui. Così distolse il suo sguardo dall’orizzonte per vedere da dove provenivano. Vide un ragazzo e una ragazza, completamente zuppi, che cercavano di asciugarsi in qualche modo. Pensò che probabilmente stavano insieme e che uno dei due aveva trascinato in mare l’altro e non potè fare a meno di sorridere. Sorriso che svanì la ragazza si girò, rivelandosi essere Ellie, la migliore amica di Giulia. Il che implicava che ci doveva essere pure lei, così provò a guardarsi in torno, cercandola. E, quando la trovò, si sentì una fitta al petto. Era insieme al ragazzo che era andato a prenderla, e si stavano dirigendo verso la bionda e l’altro ragazzo. Rimase lì immobile a guardare i quattro ragazzi, cercando di capire se le sue supposizioni fossero fondate, alzandosi poi di scatto quando Giulia si girò e iniziando a camminare velocemente, facendo il percorso a ritroso, per paura di essere visto.
E fu in quel momento che si rese conto che quello che avevano architettato i suoi compagni di band era perfetto e che lui avrebbe fatto di tutto per riconquistare Giulia. L’avrebbe fatta innamorare di nuovo di lui e tutto sarebbe tornato come prima. O anche meglio.
 
 
 




“Non possiamo semplicemente rapirla e portarla con noi senza dirle niente?” chiese Ashton, mentre Calum cercava la chiave giusta della porta d’ingresso dei Jonas.
“Oh si certo, e se non vuole stare che facciamo, la leghiamo ad una sedia?” rispose sarcasticamente Cal.
“Beh, si potrebbe essere un’idea” disse Michael, che era preoccupato tanto quanto Ashton.
“Ragazzi, seriamente? Sono preoccupato anche io, forse più di voi due, ma dobbiamo parlargliene in modo civile, senza rapimenti o cose del genere” disse il moro, facendo poi segno di fare silenzio ai suoi amici, che sospirarono sconfitti.
Quando finalmente trovò la chiave, si ripromesse per la milionesima volta che l’avrebbe segnata per ricordarsene, poi aprì lentamente la porta ed entrò silenziosamente, seguito dal rosso e dal riccio. Il piano era quello di prepararle la colazione, così sarebbe stata felice e meno irascibile. O almeno ci speravano.
Solo che non avevano previsto di trovare quattro persone invece che una.
Dopo che Alex ed Ellie si erano asciugati nel miglior modo possibile, erano infatti andati tutti li da Giulia, finendo poi per addormentarsi. Ellie ed Alex occupavano il divano, sul quale erano comodamente sdraiti, stando l’uno tra le braccia dell’altro, mentre Giulia e Genn erano raggomitolati ognuno su una poltrona. Il che andava più che bene, dato che solitamente stavano tutti e quattro in camera, finendo con Ellie ed Alex che dormivano beatamente sul letto, mentre Giulia e Genn stavano per terra, rispettivamente da una e dall’altra parte del letto, dato che i due fidanzatini li buttavano sempre giù dal materasso.
Calum fece cenno a Michael ed Ashton di uscire sul terrazzo, mentre lui si avvicinava cautamente a Giulia.
“Giuls..” sussurrò, scuotendola un po’, ottenendo in risposta un mugolio di disapproviazione.
“D’accordo, usiamo le maniere forti” disse piano, mettendo una mano sotto le ginocchia della ragazza e una a metà schiena, per poi sollevarla e iniziare a camminare verso il terrazzo.
“Ti odio” disse lei piano, con la voce addormentata e gli occhi ancora chiusi.
“E’ reciproco, tranquilla” disse Cal, scuotendo la testa e appoggiandola a una delle sedie bianche posizionate intorno al tavolo, anch’esso bianco, del terrazzo.
“Da quando hai un campo profughi in casa?” chiese Michael, indicando verso l’interno.
“La prossima volta invito anche te, ma dovrai accontentarti della vasca da bagno” rispose la mora, stropicciandosi gli occhi, facendo illuminare il rosso.
Immaginando di avere i capelli fin troppo disordinati, prese l’elastico blu che teneva sempre al polso e li legò in una crocchia.
“Quindi, cosa dovete dirmi di così urgente da entrare in casa mia e svegliarmi?” chiese poi, appoggiandosi con le braccia al tavolo.
I tre ragazzi si guardarono, non sapendo da che parte iniziare.
“Sai che dopodomani ripartiamo per il tour qui in Australia, vero?” chiese Ash.
La ragazza annuì, per poi fare un cenno con la mano per farlo continuare.
“Potremmo aver parlato con lo studio legale in cui lavori e potremmo avergli chiesto se potevi venire con noi e potrebbero aver detto sì” disse il rosso.
“E voi vi state cagando sotto per questo? Non è la prima volta che vengo con voi!” disse confusa la ragazza.
“Sì, ma.. Questa volta non starai in qualche bed&breakfast e non ti nasconderai nelle ultime file del parterre né nello sgabuzzino delle arene” disse Calum, guardando l’amica.
Giulia rimase per un attimo confusa, poi ripensò alle parole di Calum e, sommandolo al fatto che erano tutti e tre molto nervosi, non ci mise molto a capire.
“State scherzando, spero” disse, alzandosi in piedi e iniziando a camminare avanti idietro.
Stare nel tour bus significava essere a stretto contatto con loro, il che non le dispiaceva, ma c’era anche Luke. E se da una parte ne era felice, dato che avrebbe potuto essere la volta buona che lui smettesse di evitarla, dall’altra aveva tremendamente paura che sarebbe stato troppo complicato e difficile, per tutti.
“E’ solo una settimana, Giuls.. E siamo qui, quindi se non dovessi sentirtela di stare lì, puoi prendere un aereo e essere a Sydney in massimo un paio d’ore” disse il rosso, cercando di arrivare ad un compromesso senza farla innervosire, dato che era apparentemente calma.
Giulia si risedette, sospirando.
“Ditemi solo che lo fate per passare del tempo con me e non per Luke..”
I tre ragazzi abbassarono lo sguardo, improvvisamente interessati alle piastrelle del pavimento del terrazzo. Ovvio che lo avevano fatto per passare del tempo insieme, ma il motivo principale era proprio far stare nello stesso posto per un po’ lei e Luke, sperando che tutto andasse bene e che non finissero per litigare tutto il tempo.
“Verrò, ma a una condizione” disse la ragazza dopo un po’, facendo rialzare gli sguardi dei suoi amici. “ Non dovrete fare nulla con me e Luke, tutto andrà come deve andare, intesi?”
Calum, Michael e Ashton si guardarono, per poi annuire.
“Però se non fate i bravi, dammi il permesso di chiudervi in uno sgabuzzino” disse Ashton.
“Andata” disse Giulia, dopo averci pensato un po’.
 
 



“Sei completamente impazzita? Andare in tour con loro, sul tour bus?! Ma come ti salta in mente?” urlo Ellie, una volta che i tre quarti dei 5 Seconds of Summer se ne erano andati per fare un’intervista.
Avevano fatto colazione tutti insieme, così finalmente Giulia era riuscita a presentare Alex e Genn ai ragazzi. Sembrava che si stavano reciprocamente simpatici, e la cosa la rendeva tranquilla.
“Non sarà così male..” disse la mora, finendo di mettere le cose in lavastoviglie.
“Scherzi vero? Passerai una settimana con Luke, non so se te ne rendi conto!”
Da quando Luke aveva iniziato ad evitarla, Ellie aveva tirato fuori la sua parte più protettiva e aveva cercato sempre di proteggerla. Aveva fatto davvero fatica a farla rialzare, aveva visto la sua amica all’orlo della depressione e si era ripromessa che in un modo o nell’altro l’avrebbe fatta pagare a Luke. Per questo ora non riusciva a capacitarsi del fatto che Giulia avesse accettato la stupidissima idea dei ragazzi così, come se niente fosse.
“Ci saranno anche i ragazzi, Ellie, andrà tutto bene”
“Non voglio più vederti nello stato in cui eri due anni e mezzo fa, hai capito? Sono solo preoccupata per te” disse la bionda, prendendo l’amica per un braccio e tirandola verso di se, stringendola forte.
“Lo so, ma davvero, andrà bene.. Cerca di non pensare al peggio, okay?” disse la mora, senza staccarsi dall’abbraccio.
“Ti voglio bene, scema”
“Anche io, tanto”
“No, scusate, fate pure come se non ci fossimo eh” disse Alex, che era seduto insieme a Genn sulle sedie di legno della cucina.
“Tu taci, che voi due – disse Giulia, indicando prima verso di lui e poi verso l’amica- siete insopportabili a volte”
“A volte? Sono sempre appiccicati e troppo zuccherosi, ew” disse Genn, guadagnandosi una gomitata dall’amico.
“Io e te facciamo i conti dopo” gli disse Alex, facendo ridere tutti.
 
 
 


*spazio autrice*
Hello people!
Eccoci con il nuovo capitolo. Devo dirvi che da quando l’avevo scritto la prima volta qualche settimana fa, l’ho rimodificato un bel po’ di volte, perché non mi convinceva molto. Ora mi convince un po’ di più e quindi eccolo qui.
Che ne pensate? Pensavate ad una cosa del genere o a qualcosa di più sconvolgente?
Come sempre, fatemi sapere che ne pensate e se trovate qualche errorre, che provvederò a corregere.
Ora scappo al lavoro, un bacione e alla prossima,
Giuls xx

 
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: lukespj