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Autore: Opale    15/03/2009    1 recensioni
E Camilla era tornata ad essere bella.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camilla non era brutta. Camilla era diventata brutta. Una volta i suoi capelli splendevano come il corallo. Cielo al tramonto. E gli occhi brillavano come ametista, viola screziato d’argento.
Tutti adoravano Camilla, ma Camilla non adorava tutti. Gli uomini spendevano interminabili anni della loro vita per tentare l’ardua impresa: conquistarla. Fatica sprecata. A lei non importava. Lei era Camilla. Camilla superba. Camilla nella sua stanza colorata. Cosa facesse lì dentro nessuno lo seppe mai. E mai lo saprà. Si raccontava che da quelle finestre socchiuse uscisse una melodia. Una melodia antica, celtica probabilmente. E c’era chi giurava di aver intravisto, più di una volta, Camilla ondeggiare sinuosa con addosso soltanto veli. Altri sostenevano di averla colta nel momento in cui ella nutriva i suoi gatti. Storie scaturite dalla fantasia umana. O dalla realtà, chissà. Camilla impenetrabile.
Camilla non riusciva proprio a crederci. A credere quanto bella fosse. Le parole degli uomini, uomini così piccoli ai suoi occhi, le scivolavano addosso con una leggerezza incredibile. Un’indifferenza epicurea. Era arrivata a collezionare così tanti “non ci credo” che un giorno questi le erano saltati addosso. E così Camilla diventava brutta. I suoi capelli non splendevano più. Stanchi, ricadevano sul viso come tracce di amore scivolato. Gli occhi avevano perso il loro colore viola. Neri e spenti, come due capocchie di spillo. Un nero cattivo.
Non si sapeva cosa ne pensasse Camilla. La realtà è che non si sapeva cosa volesse. Neanche lei riusciva a capirlo. Era diventata brutta, ma le importava? Non piangeva mai. Non si lamentava mai. Non sorrideva mai. Davvero un mistero.
Gli uomini non la guardavano più. Incontrarla per strada era un po’ spaventoso. La gente,solitamente,abbassava gli occhi o fingeva di fare altro Tuttavia uno ce l’aveva fatta. Indenne, illeso. Uno con i capelli biondi. Sorrideva. << Ciao >>  Ciao. Solo un salvifico “ciao”. Erano al supermercato, al banco della carne. Un posto sanguinolento e vile, col macellaio tozzo e baffuto. Le sue mani afferravano enormi pezzi di animali, animali un tempo scorazzanti per i prati. C’era un uomo in fila prima di Camilla. Camilla che aveva ancora il coraggio di uscire. Dove lo trovasse nessuno lo saprà mai. Il tizio, calvo e slanciato, le aveva voltato le spalle. Con un gesto frettoloso si era rivolto al macellaio. Un bel porco grasso, oggi festa. Camilla arricciava il naso. Un porco, che termine volgare. Quel porco era un maiale felice una volta. Noi non possediamo notizie sullo stato d’animo di quell’animale prima della sua macellazione, ovviamente. Ma Camilla lo conosceva. O almeno così diceva. E lei sapeva, per certo, che quel maiale era felice. Ad ogni modo, decise di cambiare reparto. Ma in quel momento compariva il ragazzo, quello con i capelli biondi.
<< Ciao >>. Uno pensa che i colpi di fulmine avvengano in posti più romantici. In libreria, alla pista di pattinaggio. Non al banco della carne. Ciao. Ciao. Non si era spaventato il biondino. Sorrideva. E anche Camilla sorrideva. Brutta, ma sorrideva. Come quando basta un attimo. Un niente. Lui era ancora vivo e non mostrava cenni di malessere o rigurgito, Guardava Camilla. Che era in preda all’emozione più totale. Una vera emozione, però. Una che aveva infranto la sua atarassia. Adesso Camilla credeva in qualcosa. Era servito un attimo,in un giorno di pioggia al banco della carne. Con l’uomo calvo dallo sguardo cattivo e il macellaio baffuto e ricoperto di sangue animale. Credeva in qualcosa con una facilità sorprendente: in quanto le piaceva quel ragazzo. E nel momento esatto in cui acquisiva questa consapevolezza,i capelli splendevano fiammeggianti. Antico rosso serale. Dagli occhi scorreva calda ametista. Lui sembrava sorpreso.
Camilla si era trasformata in una dea di una bellezza senza tempo. Ma in fondo per ragazzo-dai-capelli-biondi era bella anche prima. Anche quando era brutta.
In strada i due si erano presi la mano. Il marciapiede del supermercato era affollato. Un venditore ambulante si accendeva una sigaretta. Un passante sfogliava distrattamente un giornale . La fioraia sistemava i suoi non ti scordar di me. Il marciapiede era affollato. Affollato come il cuore di Camilla era affollato di emozioni.
Camilla che era tornata ad essere bella.
  
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