Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: aurorae    19/01/2016    0 recensioni
Pensavo che la mia vita fosse come un circo,piena di colore e di gioia ed emozioni positive; Insomma un attrazione per tutti quelli che ne entravano a far parte, ma avevo dimenticato di considerare i lati negativi: Il dolore,la tristezza,la sofferenza.. Fino a che non conobbi Vincent..
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il mattino seguente ero sconcertata e anche parecchio in ritardo per le prime lezioni. Mi affannai davanti all'armadio per trovare qualcosa di elegantino. Annasando tra le stoffe scelsi un paio di jeans neri e una camicetta bianca. Preparai la borsa e mi buttai giu di corsa per le scale. Arrivai nella classe, non potevo credere ai miei occhi. I muri erano zeppi di quadri e finiture lungo i bordi che davano un'aria di nobiltà all'ambiente. I banchi e le sedie in legno massiccio color nocciolo. Entrai con discrezione, mi sentivo come un elefante in una cristalleria, dovevo muovermi con cura. Scelsi il banco in terza fila che costeggiava la parete, una volta seduta la mia mente esplose pensando alla sera prima. Io, vincent.. Poteva succedere di tutto, ma io volevo che succedesse? Non ne ero certa.. Mi faceva stare male questo pensare, in un modo nuovo per me. Un dolore mai provato prima. Mentre ero assolta nei miei frenetici pensieri arrivo il professore. Un uomo canuto ma elegate, portava con se un grosso manuale sottobraccio. Scivolò fino alla cattedra prima di cominciare il suo discorso introduttivo, ma io non ero intenzionata ad ascoltarlo, avevo bisogno di parlare con vincent? O forse no? Non sapevo cosa volevo.. Senti suonare la campanella e uscii come un fulmine dalla classe, ma una volta fuori mi fermai a chiedermi dove sarei dovuta andare.. Non potevo tornare in stanza con lui sarebbe stato troppo pericoloso. Dovevo stargli alla larga. Andai all'ufficio alunni e chiesi un cambio di stanza. È così mi diedero un altra stanza. Singola. Cosi non avrei potuto avere nessun istinto di nessun genere. Andai nella mia nuova stanza senza raccogliere le mie cose. Mi sdraiai sul letto fissando il soffitto color crema, ero sola e confusa, per cosa poi? Per uno sguardo? (Forza Grace riprenditi!) Mentre fissavo il soffitto i pensieri mi oscuravano la mente e si trasformavano in piccoli ruscelli che cominciavano a sgorgare dai miei occhi senza controllo. Non potevo piangere per uno stronzo. Ero diventata un involucro di dolore, per uno sguardo letale
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: aurorae