I miss your skin, your smile
Londra
è esattamente come la ricordi. *** *** Gazzetta
del Profeta Hermione
Jean Granger, eroina del Mondo
Magico insieme ai celebri Harry Potter e Ronald Weasley, è
stata trovata priva
di vita ieri pomeriggio nel territorio dello Wiltshire, davanti la
tomba del
defunto Lucius Malfoy (maggiori dettagli a pagina 16). *** «Sapevo
che mi avresti
raggiunta», ti accoglie così, non appena alza gli
occhi su di te. Non sorride,
però, anche se vedi gli occhi brillare d’amore nei
tuoi confronti. Lo
raggiungi, stupendoti di poterlo toccare davvero, e non ci pensi due
volte
nell’abbracciarlo stretto come ti è sempre
piaciuto fare. Ti ricambia
all’istante, inspirando a fondo il tuo profumo: è
quello che amava regalarti, e
la tua mente non riesce a non abbandonarsi ai ricordi di quella vita
che non ti
appartiene più. Note. Breve
Oneshot, perlomeno secondo i miei standard, sulla coppia
Lucius/Hermione, che ha iniziato a piacermi fin dal primo capitolo di
Eden.
- Storia partecipante alla The
20 Stories and Swift’s Songs Challenge indetta da
Harry_Potter992 sul forum di efp.
Missing you
So good to me, so right
And how you held me in your arms that night
Because the last time you saw me
Is still burned in the back of your mind
Il tipico freddo invernale, le luci
natalizie accese giorno e notte che riescono ad illuminare anche il
più buio
dei vicoli, la fretta delle persone mentre cercano di acquistare gli
ultimi
regali, le guance arrossate dei bambini che giocano pestando i piedi
sulla neve
abbondante ai lati delle strade...
Nulla è cambiato: il mondo va avanti
nella stessa maniera, luce e buio continuano a mescolarsi dando vita a
quello
spettacolo che, in passato, hai trascorso ore ed ore ad ammirare.
Le persone continuano a vivere la loro
vita come sempre, ignare del dolore che le attraversa come un fantasma
ed al
quale non prestano attenzione.
Questo è ciò che sei divenuta: un
fantasma, un corpo trasparente che gli altri fingono di non vedere,
troppo
presi dal loro egoismo per accorgersi di te, una vita trascurabile,
vittima
delle circostanze che non hai saputo prevedere ma che ti hanno
stravolto
completamente l’esistenza.
Mi
manchi.
Mi dispiace.
Perdonami.
Sono
questi i pensieri che non riesci a
toglierti dalla mente, uniti all’espressione severa che
ricordi sul suo viso.
Un singhiozzo ti sfugge dalle labbra, mentre cerchi di superare le
persone che
non sembrano fare altro che intralciarti la strada verso quella meta
che sa di salvezza.
Tu non meriti redenzione, però, non dopo tutto
quello che hai fatto.
I suoi occhi grigi ti avevano guardata
con coscienzioso biasimo, consapevoli che nessuna parola sarebbe mai
stata in
grado di farti cambiare idea. Non si era trattenuto, però;
al contrario, era
riuscito a dare il meglio di sé.
Non
mi sarei potuto aspettare nulla di diverso da una Sanguesporco.
Ti
sei rivelata essere quella che ho sempre pensato fossi: una codarda.
Vigliacca.
Vigliacca e traditrice.
Cosa
si prova, Sanguesporco, ad essere considerata iniqua? E dire che
accusate noi,
di esserlo. È un tale controsenso, non credi?
Tu
non sei così, però. Non hai mai voluto
esserlo.
Hai lasciato tutto per lui, questo è vero
e negarlo non avrebbe alcun senso. Hai detto addio alla tua vecchia
vita, ai
tuoi amici e alla tua stessa famiglia senza averne il minimo rimorso o
rimpianto, pronta a creartene una nuova insieme a lui.
Il processo del Wizengamot aveva cambiato
tutto.
Non c’erano più buoni o cattivi, non
c’era più bene o male; c’era solo la
volontà di un uomo a salvarsi, dichiarandosi
pronto a rinunciare a tutto: alle sue convinzioni, alle sue finanze, al
nome
che tanto aveva cercato di tenere alto. Si era dimostrato diverso da
quello che
avevi conosciuto, non aveva tentennato un istante davanti la decisione
di
liberarsi di tutto tranne che di una cosa.
Te.
L’avevi
seguito, scegliendo di crearti
con lui una nuova vita lontano da tutto l’orrore che entrambi
avevate
affrontato, schierati in fazioni opposte, e che aveva segnato
indelebilmente le
vostre vite.
Per
Merlino! Cosa stai facendo? Stai sanguinando!
Lo
vedi? È ancora qui! Mi sta macchiando... aiutami a
cancellarlo. Aiutami a farmi
tornare pulito.
Senti
il cuore stringersi in una morsa ed
il respiro accelerare, mentre percorri quasi di corsa
l’ultimo tratto di
strada. Ci sei quasi, la destinazione è sempre
più vicina e una volta raggiunta
potrai essere finalmente libera.
Peccato che non sia la libertà, ciò a cui
tu aneli.
Vorresti tornare indietro, al periodo più
felice della tua vita e che ti è costato tanto - forse
troppo - ma sai che non
riusciresti mai ad ammetterlo.
Hai conosciuto una gioia diversa, insieme
a lui, una differente felicità: ti ha voluto bene, relegando
ciò di cui si era
sempre circondato in un qualche cassetto della memoria; ti ha amata
lentamente,
svelandosi e scoprendoti giorno dopo giorno; ha rinnegato
ciò che è stato,
realizzando che tra lui e te non c'è mai stata alcuna
differenza.
Si è fidato di te, e tu l'hai tradito.
L'hai fatto nel peggiore dei modi,
dimostrando a te stessa di essere cambiata dalla Guerra in una maniera
che mai
avresti creduto possibile.
Un singhiozzo ti sfugge nuovamente dalle
labbra, le tue gambe cedono sotto il peso che porta il suo nome e tu ti
ritrovi
a chiederti come può, obbedire ad un ordine superiore,
rendere una persona così
piena di dolore.
Ti avevano ordinato di renderlo innocuo,
usando qualsiasi
mezzo a tua disposizione, ma alla fine te ne eri innamorata. Non eri
riuscita
ad evitarlo, quegli occhi grigi avevano avuto fin da subito lo
straordinario
potere di soggiogarti, rendendo te
innocua, e di stregarti così tanto che non eri riuscita a
ribellarti. Perché
farlo, se stare con lui ti faceva stare così bene?
Ricordi ancora con quanta insolita
premura ti aveva curato il braccio destro, medicandolo giorno dopo
giorno, con
quanta gentilezza ti aveva baciata e sfiorata l’ultima volta,
e ti domandi se
avesse compreso ciò che stavi per fare.
Labbra
sottili ma gentili che ti percorrevano il viso, soffermandosi sui punti
più
ricettivi e delicati di altri, sfiorandoti appena; un contatto
più che
sufficiente per accenderti.
Mani
grandi ti accarezzavano pigre e lente il fianco coperto, facendoti
desiderare di
più senza tuttavia ottenerlo: nonostante ciò che
si era detto - e si diceva - di
lui, in fondo rimaneva gentile, educato e rispettoso nei tuoi confronti.
«Potresti
essere mia figlia, sai?», ti ricordava, cercando di
negare ciò che stava accadendo tra di voi.
«Però non lo sono», replicavi sempre, ad
un soffio dalla sua
bocca, e lasciavi che fosse lui ad avvicinarsi a te realizzando uno dei
tuoi
maggiori desideri: le sue labbra sulle tue, sempre più
veloci ed affamate. Lui,
sempre più vicino a te. Lui, dentro di te.
Non
potrà esserlo mai più.
Le tue gambe si rialzano, e tu non
impieghi molto a prendere una decisione. Ti volti un attimo
all'indietro, verso
il civico dodici, dove sai esserci Harry insieme all'Ordine ormai
aumentato di
numero, e lo vedi venirti incontro con incredulità.
L’emozione di rivederti,
dopo mesi di lontananza, appare chiaramente sul suo viso.
Cerca di chiamarti, e senti un sorriso
tirato spuntarti sulle labbra mentre scuoti la testa. Sai che quello
che per te
è stato come un fratello ti sta guardando, ma tu
indietreggi. Hai sbagliato a
presentarti lì, hai sbagliato a Materializzarti nuovamente a
Londra.
Hai sbagliato ad essere ancora viva,
quando lui non lo è più.
Regali un ultimo sguardo ad Harry,
osservando da lontano i suoi occhi inumidirsi dietro gli occhiali che
non si è
mai tolto, e sai che ha compreso che quest'incontro per nulla casuale
sarà
l'ultimo. Ricorderai sempre con profondo affetto colui che hai
accompagnato
nella crescita fin da piccola, ed un altro sorriso ti dipinge le labbra
al
ricordo dell’Oculus Reparo pronunciato
quel primo Settembre di infiniti anni prima; sai che lui
farà lo stesso con te,
custodendo nella memoria il ricordo di quella bambina saccente e
perfettina che
eri stata. Harry china il capo, ma riesci a vedere le lacrime
scorrergli giù
dagli occhi, e sai che ha compreso che non ti rivedrà. Ti
capisce, però, e ti
perdona. Oh, Harry, se solo sapessi...
Distogli lo sguardo da lui e dal dolore
che vedi già sul suo viso.
Mi
mancherai, fratello mio.
Non
tornerai più da lui.
Sei già stata male abbastanza per la sua
morte, e non vuoi più esserlo. Vuoi solo chiudere gli occhi,
abbracciata a ciò
che ti porti dietro di lui - l'unica cosa che ti abbia mai donato -, e non aprirli
più.
Vengo
da te, Lucius. Presto saremo nuovamente insieme. Aspettami.
Ti
Smaterializzi nello Wiltshire.
Hai sempre amato quel Salice.
Quante volte, nei soleggiati pomeriggi,
ti sdraiavi sotto le sue fronde in compagnia di un libro e delle sue
braccia
intorno a te? Quante volte ti sei lasciata cullare ed accarezzare da
lui, dalla
sua voce e dalle sue mani? Quante volte hai lasciato che ti amasse,
sotto quei
rami cadenti, facendo lo stesso con lui?
Adoravi il modo in cui sembrava
venerarti, come se il suo stesso passato non fosse mai esistito. Sotto
quell'albero protettivo non esistevano più Mangiamorte
né eroine, ma solamente
due persone che cercavano di sostenersi e guarirsi a vicenda da tutto
ciò che
avevano - volontariamente oppure no - dovuto affrontare. Lo avevate
fatto
insieme, combattendo l'una i demoni dell'altro e conoscendovi fino ad
eliminare
ogni più piccolo ostacolo.
Vi eravate reinventati partendo quasi da
zero, basando la nuova vita, che avevate scelto di trascorrere insieme,
l'una
sull'altro. Esistevate solo voi due, nient'altro aveva importanza...
fino a
quando tu non lo avevi pugnalato alle spalle.
Lasciando che lo catturassero.
«Ciao».
Un mormorio appena soffiato
ti esce dalle labbra, mentre ti senti crollare a terra. La vista della
sua
tomba ti fa cedere le gambe, aumentare il respiro fino ad ansimare e
sentire le
prime lacrime abbandonare i tuoi occhi.
Fa
male, sai? Essere qui, senza di te. Non poterti sfiorare il
viso, o accarezzarti quei capelli lunghi che amavo sentire su di me...
riuscirai mai a perdonarmi? Ti amo così tanto.
Mi manchi.
«Ho visto Harry, sai? Poco
fa», singhiozzi, e le tue dita accarezzano autonomamente la
lastra di pietra
fredda che hai davanti al viso. Senti gli occhi farsi più
umidi di prima e le
lacrime ti appannano la vista, ma le lasci correre. In quel momento,
sai che
nulla dell'Hermione Granger esistita in passato - eroina del Mondo
Magico,
coraggiosa Grifondoro e brillante strega - ti appartiene: non senti di
essere
né brillante né coraggiosa, non davanti a
ciò che resta di lui.
«Mi dispiace così tanto»,
soffi ancora, dondolandoti inconsapevolmente sul terreno freddo, e non
ti
importa della neve. Un vento gelido ti sfiora il viso, sollevandoti i
capelli
sciolti - come ha sempre amato vederteli, una massa simile alla
criniera del leone
tipico della tua casa, caratteristica che non ti appartiene
più - e facendo
seccare le lacrime lungo le tue guance. «Lucius...».
Avanzi di qualche passo,
strisciando sulle ginocchia, ed appoggi una guancia contro la pietra
mentre le
tue dita sfiorano ed accarezzano più e più volte
le lettere del suo nome,
immaginando che sia lui.
«Granger?».
Ti senti chiamare, ma non ti
volti per vedere chi sia stato a farlo: la voce è
così simile alla sua, che non
ne hai affatto bisogno.
«Non ti è bastato, vero?», sputa
ancora, avvicinandosi celere a te, e ti ritrovi in piedi senza nemmeno
sapere
come. Il tuo braccio è chiuso nella dolorosa stretta della
sua mano, ma non ti
accorgi del male. Non gli dai peso.
«Dopo tutto quello che hai
fatto, osi ancora presentarti qui?», sibila, come il serpente
che hai sempre
pensato fosse: cattivo, egoista e velenoso. Draco Malfoy ti guarda con
ripugnante odio, cieco nella sua convinzione che tutto ciò
che hai fatto sia
stato solo per danneggiare lui e la sua famiglia. Non sa quanto si
sbaglia:
nulla è più lontano dalla realtà.
«Con quale coraggio, eh?»,
continua, strattonandoti avanti ed indietro per il braccio, ma tu non
replichi
alle sue accuse. Sai che sono dettate solo dal dolore di un figlio che
ha perso
il padre, ed in fondo non puoi non giustificarlo per questo.
«Assassina»,
soffia a pochi millimetri dal tuo orecchio, e tu senti
le lacrime aumentare di numero ed intensità. «Non
sei altro che una sporca
assassina».
«N-no», singhiozzi scuotendo
la testa con convinzione, ma i tuoi gesti non fanno altro che aumentare
la
cattiveria che vedi nelle sue iridi. Ti guarda come se fossi null'altro
che un
fastidioso insetto, ma non è questo che ti addolora. Quello
che fa più male è
il sapere che gli sono state raccontate solo bugie, nient'altro che
menzogne
atte solo a redimere la memoria di Lucius Malfoy e ad infangare il nome
di
Hermione Granger, ma nemmeno questo ti importa più di tanto:
finché il suo
ricordo rimarrà vivo, nulla sarà in grado di
ferirti.
«Preferisci che ti chiami
puttana, Granger?», domanda, interrompendo improvvisamente e
con profondo
sdegno il contatto tra te e lui. «O forse è meglio
prostituta?».
La tua mano compie il gesto
prima che tu riesca a fermarla: si abbatte contro la sua guancia, ed il
suono
secco che produce fa sussultare te e girare di lato lui. Sul suo viso
appare
subito l'impronta della tua mano, arrossando istantaneamente la pelle
bianca
del tuo accusatore, e sgrani incredula gli occhi. Non puoi averlo
davvero
fatto, eppure, quando torna a guardarti, senti tutto il dolore risalire
in
superficie, contaminando di furia le iridi così uguali a
quelle che hai tanto
amato, ed allo stesso tempo così profondamente diverse.
«Non insultarlo», ti senti
pronunciare mentre lo guardi con gli occhi appannati. «Puoi
chiamare me come ti
pare, ma non insultare lui».
Sgrana gli occhi, non si
aspettava affatto una risposta del genere, e noti la rabbia sul suo
viso
diminuire un poco quando torna a guardarti. Lo fa con quello che ti
appare
improvviso rispetto, ma forse è solo una tua impressione.
«Non mi interessa se possa
farti piacere oppure no», aggiungi, sentendo il tuo stesso
respiro farsi sempre
più corto, «ma è la verità.
Amavo tuo padre, Draco. L'ho amato fino all'ultimo
istante».
Lui scuote la testa, non
credendo alle tue parole. «Stai mentendo, lui amava mia
madre!».
«Lo ha fatto, sì. Non sai
quante volte mi raccontava di lei, e con quanto profondo affetto lo
faceva...
gli si illuminavano gli occhi quando ne parlava, sai? Le voleva
bene».
«Perché mi stai dicendo queste
cose?», torna a chiedere, ma il tono non è
più arrabbiato come prima. È rassegnato,
e fa più male sentirlo.
«Lucius era un brav'uomo. Era
cambiato, nell'ultimo periodo. Non sembrava più
lui».
«Suppongo per colpa tua»,
replica, ma la sua voce è meno addolorata e, per quanto
possibile, astiosa di
prima. «Chissà quante sciocchezze gli avrai
detto».
Scuoti la testa, ignorando la
sua ultima insinuazione. «No, è stato per merito
tuo. Non sai quanta vergogna
gli leggevo negli occhi, quando lo scoprivo pensare a te e a quello
che, a
causa sua, avevi dovuto passare. Forse non te l’ha mai detto,
ma era orgoglioso
di te. Voleva essere un uomo migliore per suo figlio, e ci stava
riuscendo».
Ora è Draco a scuotere con
incredulità la testa, guardando in ogni direzione tranne che
nella tua. Forse
si sta rendendo conto che ciò che ha sempre pensato - che
gli altri, avessero
fatto in modo che pensasse - non erano altro che bugie. Ha gli occhi
umidi, lo
vedi anche se cerca di nasconderlo.
«Tu lo amavi davvero».
Non è una domanda, la sua,
eppure senti il bisogno di annuire, e gli occhi accarezzano per un
istante il
suo nome inciso prima di tornare su di lui. «Mi ha insegnato
molte cose. Mi ha
mostrato come vivere, e non potrei essergli più grata di
questo. Mi ha regalato
il suo tempo... non avrei potuto chiedere di meglio. Ha lasciato che mi
innamorassi di lui giorno dopo giorno, e-».
«Basta», ti interrompe con
uno sguardo secco, ma tuttavia insolitamente comprensivo.
«Non voglio sapere
niente di più. Puoi rimanere, Granger, ma per poco. Sta
arrivando mia madre, e
non credo le farà piacere trovarti qui».
Ti limiti ad annuire, anche
se l’impulso di abbracciarlo è forte.
«Ti ringrazio», bisbigli piano,
mettendoci dentro tutta la gratitudine che quel gesto - quel permesso,
così
stranamente generoso - ti ha portato a provare. «Non ci
metterò molto. Io...
volevo solo salutarlo».
«Cercherò di ritardare
l’arrivo di mia madre il più possibile»,
ti promette, infilandosi dei guanti
che prima non aveva. «Hai mezz’ora,
Granger».
Annuisci nuovamente, senza
però pronunciare parola, e lo vedi Smaterializzarsi verso la
sua destinazione.
Torni con lo sguardo su quella pietra fredda dove è inciso
il nome dell’unica
persona che tu abbia mai veramente amato, e prendi un respiro profondo
cercando
nella tasca ciò che ti sei portata dietro.
Mezz’ora... te la farai
bastare.
22 Dicembre
Comunità Magica in lutto
A trovare il corpo, disteso sul terreno
gelido e nevoso, sono stati la moglie ed il figlio dell’ex
Mangiamorte,
Narcissa e Draco Malfoy, che si dichiarano incredibilmente dispiaciuti
ed
assolutamente increduli per la scena che si è presentata
loro davanti.
Harry Potter, Bambino Sopravvissuto oltre
che Auror di ben nota fama, e l’inseparabile collega Ronald
Weasley,
intervistati sul triste avvenimento, non hanno voluto pronunciarsi,
rimettendosi nella piangenti parole di Ginevra Weasley in Potter. La
donna,
infatti, chiede che venga rispettato il dolore che ha colpito loro e
l’intero
Mondo Magico.
Il signor Malfoy, il primo a cercare di
prestare soccorso alla nostra eroina, ha espresso il lusinghiero
desiderio che
Hermione Granger venga sepolta accanto alla tomba di Lucius Malfoy, per
“lasciare che stiano insieme per sempre”. Ulteriori
informazioni a pagina 18.
Illuminate le vostre bacchette, cari
lettori della Gazzetta, levatele in alto ed omaggiate così
una delle donne più
coraggiose della nostra storia.
«Non potevo continuare a
vivere, sapendo che tu non saresti stato con me», confessi,
ed accogli con
stupore la sensazione delle lacrime che lasciano i suoi occhi. Le
raccogli con
il polpastrello, asciugandogliele come puoi: è la prima
volta che lo vedi
piangere, mostrandosi in tutta la sua umana semplicità.
Le lacrime continuano a
cadere, e sei costretta a sbattere alcune volte le palpebre per non
cedervi
anche tu. Senti il suo sguardo su di te mentre abbassi il volto, ed un
sorriso
ampio ti si dipinge sulle labbra.
Ha iniziato a piovere, laggiù.
Non pensavo avrei mai scritto su di loro, per cui spero di non aver
fatto chissà quali danni.
La canzone utilizzata è Back to december, di Taylor Swift.