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Autore: stay_bree    20/01/2016    0 recensioni
L'ultimo giorno di scuola è arrivato e le vacanze estive sono ormai alle porte. Charlot, una ragazza con la testa sulle spalle, parte per tre mesi in una città molto più grande e molto più trafficata della sua. Qui troverà diverse difficoltà e le persone, che la circondano, non le rendono più facili le cose, specialmente un ragazzo...
*dal testo*
"Sono venuta qui, per scappare dal circolo vizioso della mia città:ero ingabbiata dai pregiudizi e dalla falsità della gente". Ero scoppiata in lacrime, ormai da diversi minuti, la figura davanti a me non proferiva parola, ma intanto io continuavo il mio sfogo:"come avrei potuto pensare che c' è di peggio? Che questa realtà è orribile? Che tu sei il peggio?". Dovetti fermarmi subito:quegli occhi illegibbili, che mi guardavano intensamente non mi lasciavano proseguire; quelle mani, che si avvicinavano pericolosamente ai miei fianchi e quelle labbra carnose, che sfioravano il mio viso, mi impedivano di ragionare. Sapevo, che solo qualche millimetro, sarebbe bastato per farmi perdere il senno, per non farmi pensare a nulla, per dimenticare tutte le verità, che si sarebbero nascoste dietro quel peccaminoso, ma così desiderato bacio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La fine della scuola è sempre il momento più atteso di ogni adolescente, che per 9 mesi non ha fatto altro, che aspettare l' inizio dell' estate; di quei tre mesi di piena libertà e di svago...o almeno é quello, che ci vogliamo far credere.

Vivo in una cittadina piccola, nel sud del paese, ma come per tutti anche per me inizia la stagione estiva.
Non provo un vero proprio entusiasmo, ma neanche un dispiacere: è come se fosse normale, ma un sorriso per apparire felice è sempre necessario, anche se pieno di indifferenza. Si sa, l' ultimo giorno è l' ultimo, non si può tornare indietro, tutto quello ,che ho costruito in quest' anno è diventato un solido muro... chissà se alla fine del liceo sarà una vera abitazione ,come dicono i miei professori.

"Eih, Charlie!" ero assorta dai miei pensieri, quando ho sentito la voce di Laila, che mi chiamava.
"Eih! Come va?" l' abbracciai. Laila è l' unica persona, che apprezzo veramente in questa scuola e le voglio d' avvero bene.
"tutto bene, ma ora è meglio che andiamo hanno aperto i dolci, ah e poi ci saranno le cannonate d' acqua"; finì la frase, facendomi l' occhiolino, mi prese per il polso e mi trascinò per il grande cortile fino alla palestra, ero un pò confusa per la parte delle cannonate, ma avevo fame.

La palestra era piena di ragazzi e di professori, che chiacchieravano del più e del meno;mentre noi ci dirigevamo verso il tavolo pieno di dolci, bevande e cibo di tutti i tipi: avevo una gran fame e stavo prendendo una brioche quando Laila mi ferma.
"Guarda che il preside deve fare il discorso e poi si può mangiare...lo so è triste". scoppiammo a ridere e subito dopo iniziò il discorso.  
Dopo il preside parlarono i ragazzi del quinto; eravamo pochi nella scuola e ci conoscevamo tutti, per questo non sono mancate le risate e le lacrime.
I discorsi sono stati belli e il cibo era buono, ma era suonata per l' ultima volta la campanella, dopo diversi saluti dovevo ritornare a casa, per preparare la valigia.

Sarei dovuta partire l'indomani, per una metropoli a nord del paese, sono stra felice di partire, non che non mi piaccia la mia città, ma dato che ho 16 anni adesso, cerco di trovare sempre più occasioni per partire.
Mentre stavo andando in macchina, arrivano cannonate, la minaccia da qui volevo scappare, ma non trovavo via d' uscita: l' entrata,per esempio, era bloccata da due ragazzi,che avevano delle pistole d' acqua in mano, la stessa situazione era presente davanti a tutte le uscite anteriori.
 
Tutti scappavano dai ragazzi dell' ultimo anno, armati di palloncini e pistole, così corsi anche io ritornando nel cortile, sperando, che l' uscita posteriore fosse libera.

Mi fermo per pensare ad un modo per non farmi bagnare; vedo tutti che corrono e che ridono, mi mancherà tutto questo...
sento quancuno, che mi tocca la spalla destra con un dito, mi giro e vedo James, con in mano una bacinella piena d' acqua.


"Pensavi che saresti scampata alle cannonate, e che te ne saresti andata senza salutarmi?"- adoro James, stiamo insieme da 3 mesi, è all' ultimo anno e mi mancherà tantissimo non vederlo più; scoppio a ridere
"Mah, veramente pensavo, di salutarci in modo più pacifico" lui sorride, ma nel farlo ecco che mi arriva addosso quello che avevo evitato:
ero tutta inzuppata. in un lasso di tempo minimo, James mi avvicina a lui per un fianco e mi bacia, gli misi le braccia intorno al collo pensando, che come ultimo bacio non è per niente male.


Purtroppo, lui dovrà partire per l' università una settimana prima, che io ritorni dal viaggio e sarà impossibile vederci.
"ti amo e mi mancherai tanto" si allontanò dalle mie labbra e mi strinse in un abbraccio.
"anche tu mi mancherai" aggiunsi e spostò le mani lungo i fianchi .
"Sai, sei d' avvero fantastica, vorrei, che non partissi e restassi con me, ti amo tanto, per favore"
c' è da dire che non l' ho mai amato, come merita e mi sento in colpa per questo, gli voglio molto bene, ma niente di più.

"Mi dispiace, sai che non posso,programmo questo viaggio da mesi...
"lo so" fede una pausa e poi aggiunse con un sorriso
"ti accompagno fino alla macchina", ricambiato lo sguardo, gli presi la mano e ci dirigemmo verso la macchina di mia cugina


"allora è qui" disse
"è qui che finisce tutto",continuò, mi diede un piccolo e delicato bacio sulla bocca e mi aprì lo sportello

"Addio Charlie" è strano ma
"addio James" il tempo di chiudere lo sportello, che mia cugina, Sarah aggiuse

" che culo! Volevo dire per fortuna che vi siete lasciati ora, così da domani potrai divertirti!".  la guardai storta
"wow! sempre molto fine devo dire, comunque non ho intensione di parlare con te di quello, che succederà da domani".
È una rompiscatole, dice tutto a tutti, quindi mi misi le cuffiette e iniziai ad ascoltare musica. Neanche me ne sono accorta:ero già a casa.

La salutai con un bacio e andai in camera mia, per finire di preparare tutto,
poi mi stesi sul letto e aspettai l'arrivo della luce del sole e quindi della partenza, incapace di addormentarmi, per l' euforia.
   
 
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