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Autore: stay_bree    28/01/2016    0 recensioni
L'ultimo giorno di scuola è arrivato e le vacanze estive sono ormai alle porte. Charlot, una ragazza con la testa sulle spalle, parte per tre mesi in una città molto più grande e molto più trafficata della sua. Qui troverà diverse difficoltà e le persone, che la circondano, non le rendono più facili le cose, specialmente un ragazzo...
*dal testo*
"Sono venuta qui, per scappare dal circolo vizioso della mia città:ero ingabbiata dai pregiudizi e dalla falsità della gente". Ero scoppiata in lacrime, ormai da diversi minuti, la figura davanti a me non proferiva parola, ma intanto io continuavo il mio sfogo:"come avrei potuto pensare che c' è di peggio? Che questa realtà è orribile? Che tu sei il peggio?". Dovetti fermarmi subito:quegli occhi illegibbili, che mi guardavano intensamente non mi lasciavano proseguire; quelle mani, che si avvicinavano pericolosamente ai miei fianchi e quelle labbra carnose, che sfioravano il mio viso, mi impedivano di ragionare. Sapevo, che solo qualche millimetro, sarebbe bastato per farmi perdere il senno, per non farmi pensare a nulla, per dimenticare tutte le verità, che si sarebbero nascoste dietro quel peccaminoso, ma così desiderato bacio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Presi le borse ed entrai in macchina insieme ai miei genitori, dopo aver salutato mio fratello.

Arrivati aereoporto abbracciai i miei, che mi accompagnarono fino al check-in.  In poco tempo mi ritrovai sull' aereo, mentre diversi pensieri brulicavano nella mia mente : le raccomandazioni dei miei, la mia scuola, i miei compagni, Laila e James, che non mi mancano come dovrebbero, anche se entrambi mi hanno mandato un messaggio di buon viaggio.





 Poi, ho iniziato a pensare anche a quello che mi sarei aspettata arrivando lì, sto in una famiglia, sarà gentile con me? Mi integrerò in questi tre mesi? Mi troverò bene? Avrei fatto meglio a stare a casa? Sono queste le domande, che mi hanno tormentato per quasi tutto il viaggio, finché non mi addormentai.



Tutti i ragazzi partono, usando come scusanti, l' indipendenza e lo studio, ma si sa, che la voglia di conoscere nuova gente, non avere più il controllo dei famigliari e vivere realmente, sono i veri motivi, che si celano dietro l' apparenza.




 Arrivata a destinazione, già  percepisco la differenza dal solo aereoporto, e vedo due signori, con in mano un cartello con scritto"Charlot de Piere", il mio nome. Sorrisi, per sembrare più gentile possibile, era la famiglia, che mi avrebbe accolta in casa loro per i prossimi mesi e non volevo certo sembrare arrogante o cinica. La donna era bassina, ma indossava dei pantaloni, che le slanciavano il fisico, aveva i capelli tinti di un biondo chiaro e gli occhi grigi, era anche formosa e nonostante l' età, che poteva essere sulla cinquantina, sembrava molto giovane. Accanto a lei, vi era un uomo alto, con una camicia e dei pantaloni eleganti, immagino, che prima fosse dovuto andare a lavoro, visto che dalla borsa della donna spuntava una cravatta; aveva i capelli castani,con qualche accenno di grigio, corti e gli occhi scuri.

Ero davanti a loro, quando la donna mi  ha abbracciata e io ho ricambiato; mentre l' uomo aggiungeva:"tu devi essere Charlot, è un vero piacere conoscerti, io sono Paul Yoth e lei è mia moglie Marylene." la donna Yoth aggiunse:"naturalmente  mi chiamerai Mary". Per non essere da meno, mi affrettai a rispondere:" è un vero piacere incontrarvi, ma vi prego chiamatemi Charlie." A Paul squilla il telefono e la moglie lo precede:" bene, ora sarà meglio andare".



li seguo, fino ad arrivare ad una macchina  blu scura con i sedili in pelle grigi, carichiamo i bagagli e poi entriamo in macchina. Mary subito inizia l' imbarazzantissima discussione, che io avrei volentieri evitato:"La casa non è tanto grande, ma sono certa che ti piacerà, è accogliente e  non per vantarmi, ma sono un' architetto abbastanza bravo. Inoltre i nostri due figli ti adoreranno, sono fantastici, vedrai; sono certa, che diventerete subito amici! Così con  Samantha, la maggiore, potrò avere una spia, ahahaha" ride, ma io non so veramente cosa dire. Per fortuna Paul aggiunge:"lasciala stare, è fatta così ed è anche per questo che l' ho sposata, ma ha ragione, ti troverai bene sia con Sam che con David."

prima dell' inizio della seconda fase ho assistito a delle effusioni della mia nuova famiglia, non posso dire che mi sia impressionata, ma comunque, "speriamo" aggiungo e poi la Mary continua a farmi diverse domande, alcune invadenti, alle quali rispondo a macchinetta " hai finito la scuola-?" "si ieri". "sei mai stata qui?" "no e al dire il vero, non sono mai allontanata da casa".

"impressioni?" "beh , veramente  trovo tutto molto diverso". "ma diverso bello o diverso brutto?" "sostanzialmente diverso." "sei una ragazza così carina, immagino che hai il ragazzo" a questa affermazione interrogativa  arrossisco "ci siamo lasciati ieri", ammetto." Mi dispiace, sono certa, che qui troverai un bel ragazzo". pensavo, che a me dopotutto, James mi mancava solo come amico e la cosa mi dispiaceva, ma non credo, che troverò una storia qui, insomma, sarebbe strano per quello che penso. Non rispondo, ma mi limito a sorridere.





 Ci fermiamo davanti ad una casa con i mattoni a vista rossi, Paul stava per aprire la bocca, quando Mary aggiuge:"benvetuta a casa!" a quanto pare, Paul non era un uomo di molte parole, ma le poche che voleva dire, le diceva la moglie.

La casa si trova lungo un vialetto, erano praticamente tutte case separate ma vicine, è grande, ha 3 piani, l' esterno è molto carino e mi ricorda diverse foto, che ho visto di Amsterdam. Ha il tetto bianco e il giardino è molto curato, Paul apre la porta blu e con un gesto mi invita ad entrare.



La casa è sicuramente ben arredata e ordinata, si vede, che è stata curata nei  minimi dettagli. I muri sono bianchi, c' è un corridoio prima di arrivare al salotto, tutto il pavimento è in parquet, due divani rossi sono sul lato destro davanti c' è un tavolino basso e poi una tv abbastanza grande,  appesa al muro, mentre sul lato sinistro c' è un caminetto, con davanti un tappeto persiano e sopra altre due sedute; penso che siano poltrone massaggianti e appoggiata al muro una libreria nera. Oltre il salotto intravedevo la cucina, doveva essere grande , perchè conteneva anche il tavolo da pranzo.

Nel corridoio,che precedeva la stanza principale, si vedevano due scale: una che portava di sopra e l' altra di sotto. Mary mi fece segno con la testa, che era coronata da un sorriso amichevole, di salire sopra, era una scala quasi a chiocciola un pò scomoda per portare le valigie, infatti Paul mi disse:" lasciale qua poi le metto nel monta carichi, le troverai sopra appena arrivi". feci segno di si con la testa e salì quella scala in pietra, fino ad arrivare davanti ad un lungo corridoio con tante porte.

Mary vede la mia confusione:"allora cara, quà c' è il bagno", dice aprendo la prima e seguendo tutte le porte continua: "poi questa e la mia stanza, dalla parte opposta c' è quella di David, che tra poco verrà a farti visita, poi quella di Sam, che farà lo stesso, e infine la tua davanti a quella della nostra bella signorina, ha la tua età praticamente. Lì in fondo trovi lo sgabuzzino e la cabina armadio, con anche i medicinali, ti lascio del tempo per sistemarti, ma tra 30 minuti scendi che pranziamo."



Mary è sempre molto gentile, anche un pò invadente a volte, ma mi ha fatto una buona impressione. La camera non era piccola:il letto era al centro, io mi sono sdraiata subito, ogni camera ha il bagno, quindi quello in corridoio sarà per gli ospiti... sento bussare, entra Paul con le valige e mi saluta con la mano, per evitare di disturbarmi. Prendo il beauty con tutte le cose per la toilette e vado in bagno per rinfrescarmi, e poi  mi siedo davanti alla scrivania per programmare i giri turistici, che voglio fare; con una cartina, che ho preso in aereoporto e consultare gli orari delle lezioni, perchè devo seguire un corso di inglese.



Passata mezz' ora mi cambio maglietta e scendo di sotto.

Sento un buon odore provenire dalla cucina, vedo Mary davanti al forno, che con un tono dispiaciuto dice: "oh cara, ancora non è pronto! Lei è Sam, nel frattempo ti porterà a fare un giro" indicando una ragazza seduta alla tavola apparecchiata.



Ha i capelli biondi, come la madre, ma ondulati e gli occhi del padre, appena si alza noto che è quasi uguale a Mary, ma non so se sperare, che di carattere sia come lei o no.

Le tendo la mano con un sorriso" Eih sono Charlot, ma chiamami charlie" mi porge la mano a sua volta:" piacere, sai già il mio nome charlot" fantastico... molto silmpatica vedo... "mia madre vuole, che ti faccia fare un giro, cambiati maglietta e usciamo". guardo la mia maglietta e a me piace, poi guardo lei "credo che terrò questa" lei mi guarda storto, ma poi aggiunge:"già, l' avevo supposto, comunque seguimi" la ascoltai, guardando la mia maglietta, che secondo me era carina, cioè non aveva niente di strano: era rossa un pò attillata con dei bottoncini bianchi sul davanti che scendevano fin sotto al seno.



Continuavano a camminare in silenzio, per quanto non mi andasse parlare con la signorina, decisi di iniziare a conversare dato, che c' avrei convissuto:"allora ti piace qui? Cioè è bella come città" lei mi guarda:"ma vah, ci vivo, mi deve piacere per forza. " faccio un sospiro:" già domanda stupida, solo che mi trovo un pò in imbarazzo, sai non conosco nessuno e praticamente sei l' unica amica della mia età, che ho qui." forse ho sbagliato ad aprirmi con lei... "noi non siamo amiche, sei solo ospite dei miei genitori, fissati con gli scambi culturali, ma non ti preoccupare, non ci vedremo molto spesso, sto con un ragazzo bellissimo e starò lontano da te." ho sbagliato di sicuro, ma non mi aspettavo, che fosse così odiosa, infatti mi limito ad alzare gli occhi al cielo.

E in un attimo mi ritrovo a terra e sento Sam ridere:"cavolo neanche camminare sai, scusala è la nuova"; mi alzo facendo finta di non aver sentito, e vedo un ragazzo, staranno insieme?

Ma era davvero bello: occhi verdi e capelli castani che coronavano il viso, era alto, si vedevano I muscoli dalla maglietta verde che indossava e che faceva risaltare i suoi occhi alla perfezione...

"Mi dispiace non ti ho visto",dico, mi manda un' occhiata e rivolgendosi a Sam:"sempre più particolari le trovate eh! Ma poi potevi darle una maglietta migliore..."che hanno tutti contro la mia maglietta!

Sono sconcertata, voglio dire sono qui da meno di due ore e già non sopporto due persone, praticamente le uniche, che ho conosciuto; ma anche dubbiosa, perchè ritornano nella mia mente i pensieri iniziali.

Quella strega accanto a me aggiunge:"ai miei piacciono le ragazze che hanno difficoltà, è inciampata con le converse... quindi" scoppiano a ridere.

ok, sono stanca di questi due cretini:"perdonate le mie difficoltà, come io perdono le vostre, credetemi io ce la sto mettendo tutta per evitare una stronza e un coglione, credo che ci riuscirete a fare lo stesso, con una particolare come me." Mi giro e ritorno a casa.



Vedo diversi bar nella strada di ritorno, ripenso alla discussione e che forse sarebbe stato meglio stare a casa, perchè fin' ora i piani non erano del tutto giusti. Assorta dai miei pensieri mi scontro con un altro ragazzo, questa volta non sono caduta, mi sa che oggi non è giornata... "scusa non ti ho vista" dice sorridendomi; cavolo è gentile e anche carino, insomma capelli biondi e occhi verdi non passano certo inosservato. "scusami tu" rivolgendogli un sorriso, poi aggiunge:"io sono Lucas tu?" per evitare che mi chiamasse Charlot... "Charlie" poi continuò:"diminutivo di Charlot eh? Carino" mi fa l' occhiolino e porto il mio sorriso da un lato della bocca "è stato un piacere conoscerti Charlie, spero che ci rivedremo, ma ora devo proprio andare." Mi poggia le mani sulle braccia "è stato un piacere anche per me" gli sorrido e ci dividiamo... cavolo è la prima persona carina e simpatica che incontro, ma non lo rivedrò più quindi...



ero praticamente arrivata, quando sento la voce di Sam:"fermati!" inutile dire che l'ho fatto, anche se non avessi voluto "senti mi sono comportata male con te, ma non dirlo a mia madre" alzo un sopracciglio "seriamente credi che sia capace di farlo?" per quanto la odiassi non sono una spia "no, ma  non ti conosco ". chissà perchè? "ma non mi dire" e poi riprendo sarcastica:"proviamo a fare  un' ipotesi, forse perchè mi hai insultato per tutto il tempo...comunque andiamo" non mi va di discutere con lei.



Arrivati abbiamo parlato dei film e dei quadri: le mie passioni, praticamente.  Finito di mangiare, sparecchiamo e andiamo di sopra. Mi sistemo e vado in metropolitana per raggiungere la scuola, una volta completata l' iscrizione ritornai a casa e cenammo. David, non c' era, Mary mi ha spiegato, che era rimasto a dormire da un amico, dopo un altro pò di conversazione, sono salita di sopra e mi sono addormentata subito.


 

















*******************


Grazie a tutti, per aver letto il primo e il secondo capitolo della mia storia. è la prima volta, che ho occasione di scrivere in questo sito, quindi sono alle prime armi e mi impegnerò per portarlo fino alla fine. aggiornerò ogni settimana, cercando di non sembrare troppo impacciata con il sito e di essere puntuale. adoro le storie, che si evolvono nel periodo estivo, portando con se tutti i sentimenti e gli aspetti di un viaggio indipendente e liberatorio. grazie ancora a tutti, per me è molto importante tutto questo.


riguardo ai miei personaggi, ho provato, dopo diversi tentativi ad inserire delle immagini, in grado di dare un volto ai personaggi, spero, che in parte siate d' accordo con me ;)


 Charlie
Sam


Lucas


amico di Sam
   
 
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