Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: ilariadragonfly    20/01/2016    4 recensioni
Sono seduto, o per meglio dire sdraiato, sul mio banco di scuola e finalmente è scatta la campanella che determina la fine della lezione e l’ inizio dell’ ultimo intervallo per poi proseguire con le due ore finali.
È da 2 settimane che a scuola non si parla d’ altro: Marta, una ragazza della mia classe con cui ho un’ ottimo rapporto, si mette solo ed esclusivamente una maglietta larga e molto lunga abbastanza inquietante con sopra disegnato un’ enorme teschio bianco con sfondo nero. Una maglia del genere su una ragazza alta come me, con un fisico leggermente curvo sui fianchi (ma che la rende solo molto attraente), capelli castani tagliati corti e occhi marroni a mandorla non passa inosservata; il suo carattere era spesso spontaneo e allegro, ma da quando mette quella maglietta è molto riservata e timida.
non dico altro che sennò finisce che spoilero tutto.
Genere: Fluff, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kariya Masaki, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Punto di vista: Masaki
 
Sono seduto, o per meglio dire sdraiato, sul mio banco di scuola e finalmente è scatta la campanella che determina la fine della lezione e l’ inizio dell’ ultimo intervallo per poi proseguire con le due ore finali.
È da 2 settimane che a scuola non si parla d’ altro: Marta, una ragazza della mia classe con cui ho un’ ottimo rapporto, si mette solo ed esclusivamente una maglietta larga e molto lunga abbastanza inquietante con sopra disegnato un’ enorme teschio bianco con sfondo nero. Una maglia del genere su una ragazza alta come me, con un fisico leggermente curvo sui fianchi (ma che la rende solo molto attraente), capelli castani tagliati corti e occhi marroni a mandorla non passa inosservata; il suo carattere era spesso spontaneo e allegro, ma da quando mette quella maglietta è  molto riservata e timida.
Nonostante passi con lei tutta la giornata frequentando insieme anche il doposcuola non mi è mai passato per la testa di chiederle il perché di quel cambio repentino di look, non sono affari miei e se ha bisogno di qualcosa sa dove trovarmi.
Molti continuano a riempirla di insulti dicendo che non si lava ma non è vero, quando la abbraccio tutti i giorni prima di andare ognuno verso casa propria sento il profumo di candeggina che sprigiona la maglietta mischiato a quello dei suoi soffici capelli caffè.

L’ intera giornata passa inesorabile e io non faccio altro che chiedermi cosa significhi quella maglietta perché lo capisco da come si atteggia che non le piace e che se fosse per lei se la toglierebbe subito.

Stiamo per tornare a casa e ci fermiamo all’ incrocio dove ognuno prenderà la propria strada per abbracciarci, come ogni giorno:
-Ti va di parlare???- le chiedo prima di abbracciarci.
-V-va  bene ,cosa vuoi chiedermi???-
Inizio a guardarmi le mie scarpe rosse, tutt’ un tratto diventate così interessanti:
-Non sei tenuta a rispondere, ma a prescindere voglio dirti tutto quello che penso: per me sei una ragazza bellissima e unica nel suo genere, sei sempre stata allegra e divertente come poche, la tua astuzia poi è riuscita a far parlare di sé anche un tipo taciturno come il sottoscritto; ora però è tutto cambiato, quella maglietta che hai addosso ti ha reso tutto il contrario della tua vera persona: ora sei sempre dannatamente triste e fai un sorriso sforzato una volta ogni tanto.
Quella maglietta somiglia a una camicia di forza: sembra che sotto quel dannato maglione inquietante la tua vera persona stia cercando disperatamente di uscire allo scoperto ma senza successo. Questa maglietta non ti piace per niente e lo si vede da lontano un  miglio quindi non negare anche perché con me non attaccherebbe e lo sai. Ora io vorrei che tu mi parlassi di questa “camicia di forza” ma sappi che se non lo farai non me la prenderò e quando sei pronta sai dove trovarmi.-
Per tutta la durata del discorso non ho alzato gli occhi da terra, ma ora sono pronto.
Alzo la testa e Marta è in piene lacrime, cosa che non mi è mai capitata di vedere.
Ci sediamo su una panchina che sta proprio sull’ incrocio e lei dopo essersi asciugata le lacrime ed aver preso fiato inizia a raccontarmi dell’ accaduto: non voglio perdermi nemmeno una parola.
-Esattamente due settimane fa, precisamente giovedì tu non sei venuto al doposcuola e quindi alle cinque sono uscita da scuola da sola ma mi era già capitato e non ero per niente tesa. Poi accadde l’ inevitabile: sembra chissà cosa ma ho semplicemente sbagliato strada distratta dal telefono ma quando me ne sono accorta era troppo tardi.
Dei ragazzi mi avevano circondata e io non avevo scampo.
Ero in un vicolo cieco.
Ho cercato di scappare, di andare via o telefonare a qualcuno ma niente da fare, mi hanno picchiata e ne ho i segni sulla schiena e sulla pancia che se metto una maglietta stretta le ferite mi fanno ancora male.
Mi hanno beccata anche in un momento di debolezza fisica: io stavo facendo l’ ennesima dieta che mi diceva di mangiare lo stretto necessario ovvero poco e niente.
Poi sono svenuta e una donna mi ha soccorso portandomi all’ ospedale, mi avevano fratturato leggermente le costole ma fortunatamente niente di rotto, solo molti lividi sulla schiena e sul petto.  Non ricordo chi mi ha picchiato ma erano più grandi di noi sicuramente di 4 anni-

Rimango spiazzato dalla risposta della mia migliore amica che mi racconta di quello sfortunato incidente che se non fosse stato per me si sarebbe evitato.

-Quindi se non ho capito male la maglia rispetta il tuo stato d’ animo, ti senti frustrata per quello che è successo e quel teschio significa come una messa in guardia.-le rispondo cercando di scrutare inutilmente la risposta dai suoi occhi che sono velati dalle lacrime anche se cerca di non darlo a vedere.
-Vedo che non hai mai smesso di capirmi con un’ occhiata-mi risponde di rimando.
-Un’ ultima cosa: se hai detto che ti hanno fatto male sullo stomaco e sul petto, io in tutto questo tempo quando ti abbracciavo non ho fatto altro che ammazzarti di dolore- le dico e i nostri volti si avvicinano sempre di più.
-Cosa importa se un’ abbraccio ti spezza le ossa, quando ti aggiusta il cuore- mi sussurra in modo molto sensuale con le sue labbra molto più piccole e rosse delle mie.
poi quando siamo vicinissimi, a poca distanza, lei riprende a parlare:
-E ora???-mi chiede mentre le nostre labbra quasi si sfiorano.
-E ora taci, che hai parlato troppo- e così unisco finalmente le sue labbra alle mie.
Ha il sapore amaro del caffè con il mio contrasto del cioccolato che ho mangiato poco tempo fa.
Quando ci stacchiamo per mancanza di aria nei polmoni la guardo nei suoi immensi occhi marroni e sento di sorriderle come un’ ebete.
-La smetti di mangiarmi con gli occhi???ti sta scendendo la saliva dalla bocca!-mi rimprovera lei.
A quelle parole mi tocco subito il labbro ma vedo che non c’ è niente.
-Ci sei cascato- ride dolcemente la ragazza davanti a me con una mano portata a nasconderle la bocca.
-Perché nascondi il tuo sorriso???- le chiedo avvicinandomi di più a lei per osservarle il viso e scrutarle ogni centimetro di pelle.
-Così, non ha un motivo, perche?- mi chiede tornando seria quanto me.
- Non farlo più, voglio vederti sorridere per sempre- così le nostre labbra si uniscono di nuovo in un bacio più profondo e meno trattenuto del precedente: mentre lei mi accarezza i capelli ci alziamo in piedi e io le cingo la vita quando noto che è dimagrita tantissimo e non me ne ero accorto con quella maglia che non fa traspirare nemmeno le emozioni.

Così ci baciamo ininterrottamente…. Vorrei che questo momento durasse per sempre.

-Pensi veramente tutte quelle belle cose di me???- mi chiede tra un bacio e l’ altro.
-Come non potrei, non ho mai amato nessuno come te e nessuno si è mai amato come noi perché io ti amo da un casino di tempo ma pensavo che le tue attenzioni fossero solo per quello con i capelli a caschetto e non mi sono mai voluto dichiarare-arrossisco cercando di non darlo troppo a vedere.
-Ma chi Riccardo???- mi chiede disorientata.
-Sì, durante gli intervalli siete sempre appiccicati e non ne ho mai capito perché-
-Vedi, è normale visto che evidentemente sei l’ unico ragazzo della scuola a non sapere che io e lui siamo cugini-
Io arrossisco di nuovo e sto per iniziare a parlare quando lei mi precede:
-Tra poco dobbiamo salutarci: sono le sei e se non rientro i miei si preoccupano-
-Nessuno ti farà più del male e questa è una promessa- quindi la prendo per mano e insieme percorriamo la strada di casa sua, mano nelle mano.
 
 
 
*Angolino Della Dragonfly*
Ciaooooo sono le sette della mattina del 20-01.-16 e io ho finito di scrivere questa roba che mi è venuta in mente quando un mio amico mi ha regalato una maglietta con un teschio e per quanto io gli possa voler bene non l’ ho mai messa ed è più inutilizzata della schedina dei videogame di Gabi.
Poi niente a me piaceva il fatto che Masaki facesse il romanticone per una volta e che finalmente si innamorasse di qualcun’ altro che non fossero Ranmaru e Hikaru.
Quindi spero vi sia piaciuta e che lascerete un piccolo commentino qui sotto anche se non vi piace appunto per farmelo sapere perché non è una delle mie preferite ma tutt’ al più la cancello.
Un forte abbraccio a chi è arrivato a questo estenuante fine angolino
IlariaDragonFly
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: ilariadragonfly