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Autore: effe_95    20/01/2016    2 recensioni
[Storia scritta a quattro mani da Effe_95 e Micio95 ]
Percy ed Harry hanno sempre pensato che i sogni non portino a nulla di buono, e in egual misura le profezie. Gea era appena stata sconfitta, Voldemort annientato. Si prospettavano anni di pace e tranquillità per i due mondi, ignari l'uno dell'esistenza dell'altro.
Era un giorno tranquillo al Campo Mezzosangue, quando venne pronunciata la Terza Grande Profezia.
Era anche il giorno che cambiò le loro vite e nacque una nuova minaccia.
"I maghi e i semidei si uniranno, la progenie del serpente fermare dovranno. A riparare tenteranno il patto della dea fedele infranto. La bacchetta custodita dovrà essere, il male piani terribili potrà tessere. Solo l’ unione una soluzione fornirà, e alle porte dei due mondi la fine decreterà."
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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17.
 
Percy


Ero sotto shock.
Non sapevo spiegarmi tutto quello che era appena successo.
Il preside, l’uomo che avevo tanto difeso, l’uomo che si era professato così apertamente dalla nostra parte, era la Progenie del serpente, era colui che dovevamo fermare, colui che ci aveva ingannati per tutto quel tempo prendendosi gioco di noi.
Quando atterrammo dall’altra parte, qualunque essa fosse, mi ritrovai schiacciato con la faccia sull’erba umida, ma non mi mossi di un millimetro.
Ero talmente arrabbiato con me stesso per la stupidaggine che avevo fatto, che avrei tanto voluto il terreno si fosse spalancato sotto di me e mi avesse spedito direttamente al Tartaro.
Se non fosse stato per Hermione, avremmo perso il ciondolo, sarebbe finito nelle mani di Bealfire, e non sarebbe stata affatto una cosa buona per noi.
_ Dove … dove siamo? _ Il commento frastornato di Ron mi fece sollevare distrattamente il viso, eravamo atterrati su una collina familiare, accanto ad un albero possente, un pino per la precisione, dal ramo di quest’ultimo pendeva un Vello d’Oro.
Non potevo credere ai miei occhi, quello era il pino di Talia.
Eravamo tornati al Campo Mezzosangue, eravamo a casa.
Mi sollevai a sedere e lanciai uno sguardo sbigottito al panorama familiare che mi si parava davanti agli occhi, il lago delle canoe, la casa grande, il campo da pallacanestro, l’arena, il padiglione, le case … tutto quello che conoscevo a memoria.
_ Siamo tornati al campo! _ Sbottò sorpreso Jason, tirandosi in piedi, eravamo tutti un po’ ammaccati per la brutta caduta, e talmente sbigottiti che la sorpresa si leggeva chiaramente nei nostri occhi stanchi.
_ Abbiamo attraversato lo squarcio creato dalla spada di Grifondoro!_
Mormorò Harry, mi lanciai uno sguardo intorno, ma non c’era più traccia di ciò che era successo, sembrava tutto anche troppo normale, l’aria era piuttosto tranquilla.
Poi lanciai uno sguardo ad Harry, Ron, Hermione e Draco, mi sentii terribilmente in colpa nei loro confronti, noi eravamo più che felici di essere tornati finalmente nel nostro mondo dopo quasi otto mesi di lontananza, ma adesso erano loro a trovarsi nei casini.
Sembravano spaesati e fuori contesto nei loro vestiti da maghi.
_ Dov’è andato il preside?_ Domandò Leo scrutando l’orizzonte, ma prima che potessimo dare una qualsiasi risposta, vedemmo arrivare di corsa un gruppo di semidei e Chirone.
Il centauro sembrava contento e sorpreso allo stesso tempo, aveva l’aria stanca.
_ Ragazzi! Siete tornati finalmente, raccontateci cos’è successo!_
Ci mettemmo un po’ a spiegare tutta la situazione, quello che era successo in quei mesi lontani da casa, di Era e Salazar, della nascita della progenie, della bacchetta di Sambuco e del ciondolo, che Hermione stringeva ancora inconsciamente tra le mani.
La collana che lo portava si era spezzata durante l’apertura del varco.
Quando finimmo di parlare, i semidei ci fissavano con gli occhi sgranati, guardavano Ron, Harry, Hermione e Draco come se fossero dei marziani appena giunti da Saturno, mentre Chirone si toccava distrattamente la barba, era pensieroso.
_ Si … prima di vedervi sulla collina, siamo stati attaccati da un uomo, ha distrutto il campo di pallavolo e rovesciato alcuni altari, ma poi è scomparso nel bosco_
Raccontò il centauro, io imprecai tra i denti, sentivo la voglia di vendicarmi farsi largo nel mio petto in maniera prepotente, avrei dovuto essere felice per il mio ritorno a casa, ma non lo ero affatto. Le cose erano andate peggio di quanto mi aspettassi.
La sera di luna piena ci era sfuggita e non eravamo riusciti ad utilizzare né il ciondolo né la bacchetta, perché Bealfire era troppo potente e non ce l’aveva permesso.
_ Per il momento è meglio che vi riprendiate_ Commentò ad un certo punto Chirone, poggiandomi una mano sulla spalla, evidentemente si era accorto del mio malumore, mi conosceva troppo bene dopo tutti quegli anni _ Mostriamo ai nostri nuovi ospiti il campo_
 
Stabilimmo che Harry avrebbe dormito con me nella capanna numero tre.
Hermione sarebbe stata in compagnia di Annabeth, nella casa dei figli di Atena, mentre Ron si sarebbe sistemato da Leo e Malfoy nella capanna di Nico ed Hazel.
I maghi erano terrorizzati, non erano nel loro ambiente e dovevano percepirlo prepotentemente, senza contare che avevano la stessa espressione smarrita che probabilmente avevamo anche noi quando ci eravamo ritrovati a Diagon Alley.
Stavo camminando distrattamente con Harry verso il lago delle canoe, gli avevo fatto fare un giro per il campo, si era dimostrato interessato, ma sapevo che l’aveva fatto per cortesia.
Era preoccupato.
Ci fermammo per un attimo e gli poggiai una mano sulla spalla.
_ Ehi Harry … _ comincia a parlare_ … mi dispiace davvero tanto che siate finiti in questa situazione, se non avessi perso il ciondolo allora … _
_ No Percy, non è colpa tua. Non avevamo altra scelta_
Mi interruppe improvvisamente Harry, lanciando uno sguardo accigliato e sorpreso ad una naiade che ci osservava sul fondo del lago, con le gambe incrociate e le braccia sollevate ai lati, sembrava che stesse facendo yoga in quella posizione.
_ Vi riporteremo indietro!_ sbottai infervorato_ Non ci arrenderemo, vi aiuteremo come voi avere fatto con noi, lo giuro!_
Harry lanciò un sassolino nell’acqua e la naiade ci fissò indignata, facendoci un gesto con la mano che non credo sarebbe piaciuto molto a mia madre se l’avessi fatto io.
_ Abbiamo la spada di Grifondoro ormai Percy, noi possiamo tornare a casa_
Mi fece notare improvvisamente Harry, e per la prima volta mi resi conto che era davvero così, che quella che avevo scambiato per angoscia di trovarsi in un posto sconosciuto era anche ansia per qualcos’altro.
_ Possiamo … ma non vogliamo Percy. Dobbiamo fermare la progenie a tutti i costi_
_ Non sarà facile Harry, non avremmo dovuto nemmeno permettere che mettesse piede al campo … _ Mormorai, prendendo a giocare distrattamente con l’acqua del lago, cominciai a disegnare dei piccoli cavalli alati, sotto lo sguardo ammirato di Harry.
Stava per dire qualcos’altro quando Annabeth, Hermione, Ron, Draco, e Leo ci raggiunsero di corsa, sembravano sconvolti e preoccupati.
_ Che succede?!_ Domandammo io ed Harry all’unisono, tirandoci in piedi.
Annabeth lanciò uno sguardo preoccupato ad Harry e poi mi guardò, stava cercando di comunicarmi qualcosa con gli occhi, qualcosa che non ero riuscito ad afferrare.
_ Le nostre bacchette non funzionano, miseriaccia!_ Sbottò Ron irritato.
_ Come?_ Domandò Harry.
_ La nostra magia è inefficace in questo luogo!_
Hermione aveva l’aria sconvolta, non l’avevo mai vista con quell’espressione sul viso, sembrava come se senza la magia non sarebbe stata in grado di fare nulla, cosa che io non credevo affatto.
_ Allora … _ iniziai a parlare, cominciando improvvisamente a capire cosa intendesse dirmi Annabeth con il suo sguardo di poco prima_ … come facciamo ad usare la bacchetta di Sambuco se Harry non ha i suoi poteri di mago?_
Calò un silenzio imbarazzato tra noi tutti, nessuno sapeva cosa rispondere.
Poi mi venne un’idea, un’idea un po’ folle e sadica.
Una sorta di vendetta.
_ Per ora almeno, sarà necessario che imparino a difendersi nel nostro mondo_
Tutti si girarono a guardarmi come se fosse impazzito dopo aver pronunciato quelle parole, io sfilai Vortice dalla tasca del pantaloni, tolsi il tappo, la feci allungare e presi a farla roteare distrattamente nel vuoto, da come Harry mi fissava, sembrava aver capito perfettamente le mie intenzioni. _ Gli insegneremo a combattere con la spada per il momento_
 
Ero stato un po’ cattivo, ma non l’avevo proposto solo per vendetta.
Sopravvivere nel nostro mondo era difficile per dei semidei se non sapevi utilizzare una spada, una lancia o qualsiasi altra arma potesse fare fuori un mostro, ed ero piuttosto convinto che lo sarebbe stato anche per Harry, Hermione, Ron e Draco, soprattutto con la Progenie che scorrazzava libera fuori dal campo, così vicina all’Olimpo …
Cercavamo in tutti i modi di non pensare al piccolo problema di assenza della magia, senza la bacchetta di Sambuco il ciondolo non avrebbe potuto funzionare, non avrebbe potuto catturare i poteri di Bealfire e renderlo innocuo, non sapevamo come fare, ma per il momento avevamo intenzione di difenderci al massimo delle nostre possibilità.
Avevo radunato i maghi di fronte l’arena, e avevo convocato Jason e Frank perché mi aiutassero ad addestrarli.
_ Percy … non sono sicuro che sia davvero una buona idea _
Hermione aveva davvero una pessima cera, sembrava piuttosto pallida e sudaticcia, non l’avevo mai vista spaventata per qualcosa, o a corto di parole, mi venne un po’ da ridere ma cercai di contenermi.
_ Andiamo, se abbiamo imparato noi ad utilizzare una bacchetta … quanto potrà essere diverso per voi impugnare una spada?_
Replicai con nonchalance, facendo roteare Vortice in aria.
_ Non sai quanto Jackson … _ Borbottò Malfoy, ma feci finta di non sentirlo, oh … con lui mi sarei divertito davvero da morire, stavo già pregustando la vendetta …
Li feci entrare nell’arena, che avevano lasciato vuota apposta per l’allenamento speciale dei nostri amici, Chirone non era sembrato molto entusiasta dell’idea, lui, Annabeth ed Hazel si erano rinchiusi nella casa grande a cercare un modo per far si che i poteri della bacchetta tornassero, la mia ragazza era sicura che Ecate, la dea della magia, avrebbe potuto aiutarci.
Ma io ero sicuro che quell’allenamento sarebbe stato produttivo.
Se fosse risultato estremamente complicato trovare una soluzione, almeno Harry e gli altri avrebbero avuto un modo per difendersi da Lestrigoni, empuse, dracene, ciclopi malvagi e tutte quelle altre creature assurde della mitologia greca che proprio non riuscivo a farmi andare giù, nemmeno dopo tutti quegli anni.
_ Allora, cominciano con la spada? _ Domandò Jason.
Anche lui aveva trasformato la sua moneta d’oro in una spada affilata, l’oro imperiale riluceva anche all’ombra dell’arena, così come il bronzo celeste della mia lama.
_ Forse sarebbe meglio l’arco … _ Azzardò Frank mostrando la sua faretra e l’arco.
Harry, Ron, Hermione e Draco sembravano avviliti da entrambi le prospettive, stavo per replicare che sarebbe stato meglio cominciare con le basi, quando la porta dell’arena si spalancò all’improvviso, ed Annabeth, Chirone ed Hazel entrarono di corsa.
_ Dobbiamo radunarci immediatamente di fronte al tavolo di ping-pong_ Commentò il centauro con aria preoccupata_ La lezione sarà spostata ad un altro momento_
 
Dieci minuti dopo, eravamo tutti riuniti attorno al tavolo.
C’erano i capogruppo di ogni casa, e in occasione speciale anche i nostri amici maghi.
_ Dunque è qui che vi riunite per discutere delle cose?_ Mi bisbigliò Harry all’orecchio, osservando con un sorriso lo strano tavolo che avevamo davanti.
_ Un po’ diversa dalla Sala Grande vero?_ Domandai ridacchiando.
_ Già … _ Commentò Harry, si era un po’ incupito_ … ascolta Percy, dovrò provare a contattare Hogwarts il prima possibile, dobbiamo avvertirli del pericolo e di come …_
Gli misi una mano sulla spalla ed Harry smise di parlare.
_ Non preoccuparti, faremo tutto il possibile Harry_
Lui aprì la bocca per aggiungere qualcos’altro, ma Chirone lo precedette e tutti ci zittimmo improvvisamente.
_ Come abbiamo sentito dai nostri amici …_ Iniziò a parlare il centauro, aveva una voce grave_ … ci troviamo in grave pericolo. La Progenie del serpente vuole distruggere l’Olimpo, e ancora una volta tocca a noi impedirlo …_
_ E te pareva!_ Commentò distrattamente Clarisse, che stava giocherellando distrattamente con un pugnale, tutti i solchi di coltello che ferivano il tavolo da ping-pong erano opera sua.
_ … ma senza questa bacchetta di Sambuco non può funzionare, non possiamo fermarlo_
Continuò Chirone come se nulla fosse, ripensai a quanto poco tempo avessimo prima del prossimo chiaro di luna, quando sarebbe arrivato il momento decisivo della nostra battaglia.
Ero piuttosto sicuro che Bealfire si trovasse da qualche parte lì fuori a radunare un esercito di mostri, voleva distruggere l’Olimpo perché odiava sua madre, sapevo per esperienza che la vendetta non conduceva mai a nulla di buono …
_ E allora? Cos’avete in mente di fare?_
La voce di Will Solace mi riscosse dai miei pensieri, il biondo figlio di Apollo sedeva accanto a Nico, i due erano diventati piuttosto amici nell’ultimo periodo, dopo la sconfitta di Gea.
_ Ecco, noi … _ Cominciò a parlare Annabeth, poi di scambiò un’occhiata nervosa con Chirone ed Hazel ed io pensai: “ Oh no!”.
Conoscevo alla perfezione quello sguardo terribile, lo sguardo di quando avremmo dovuto fare qualcosa di pericoloso che non ci sarebbe piaciuto affatto.
_ Abbiamo trovato un modo per rendere più potente la bacchetta, per trasformarla in un’arma in grado di battere quella della progenie_
Proseguì Hazel, giocherellando distrattamente con i suoi ricci scuri e modellati.
_ Allora?!_ La incalzò Connor Stoll.
Annabeth puntò lo sguardo su me ed Harry.
_ Percy ed Harry … dovranno scendere negli inferi ed intingere le loro armi nel fiume dello Stige, una volta fatto questo, le due armi si uniranno per crearne una sola. La più potente che si sia mai vista_
Nella stanza cadde un silenzio imbarazzante.
Il cuore mi batteva freneticamente nel petto, senza nemmeno che ce ne rendessimo conto, io ed Harry stringemmo convulsamente le mani attorno alle nostre armi, con fare protettivo.
Non potevo credere che l’unico modo per fermare Bealfire avrebbe incluso il dover sacrificare la mia spada, la spada che un tempo era costata alla mia amica cacciatrice Zoe tante sofferenze, la spada che mi aveva accompagnato per tantissimo tempo in numerose avventure e che non avevo mai lasciato nemmeno per una volta.
_ E’ l’unico modo che abbiamo per rafforzare la bacchetta di Sambuco, l’unico modo per farla funzionare anche senza i pieni poteri di Harry_  Continuò Chirone_ E’ l’unico modo per attivare quel ciondolo!_
La testa mi girava leggermente, dovevamo prendere una decisione piuttosto complicata.
Ed io avevo come l’impressione che il mio mondo stesse girando tutto all’incontrario.
 
 
 
Angolo delle autrici:
 
Effe_95: Buonsalve
Micio95: Ehilà
Effe_95: Allora, per prima cosa io e Micio vorremo scusarci per il ritardo della pubblicazione, ma con le feste di Natale è stato difficile organizzarci, siamo state malate e tra l’altro è iniziata la sessione invernale e abbiamo gli esami. Ma tornando a noi, ecco il capitolo tanto atteso. Cosa ne pensi?
Micio95: Straordinario, chi se lo sarebbe aspettato che saremmo tornati al Campo?
Effe_95: Non è stato un ricordo proprio allegro però … almeno sono tornati xD
Micio95: Vero, però adesso devono andare via di nuovo a farsi un giretto negli Inferi.
Effe_95: Percy non l’ha presa molto bene ;)
Micio95: Povero Harry xD
 
Effe_95 e Micio95: E voi cosa ne pensate? Quali saranno i piani di Bealfire? Fatecelo sapere.
 
Micio95: Vi aspetto al prossimo capitolo con il Pov di Harry :)
 
 
Anticipazioni:
 
“_ Ehm buona sera, vostra altezza_ Il dio mi guardò e sorrise, poi si voltò verso Percy.
_ Ehi Jackson, hai visto come si saluta una divinità?_ Disse rivolto al mio amico, che sorrise.
_ Cosa ti aspettavi zietto? Un inchino?_ … “
 

 
  
 
 
 
  
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