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Autore: _MeAndYou_    20/01/2016    9 recensioni
Raccolta di One Shot sulla vita di coppia di Root e Shaw che racconteranno avventure e momenti da quando inizieranno a vivere insieme. Sequel di Root&Shaw – Spin OFF.
Ci sarà da divertirsi!
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Root, Sameen Shaw
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi: Root, Shaw e altri.
Rating: Giallo/Arancio. (LOL)
Genere: Comico, Sentimentale ,Slice of Life.

 
Un compleanno alla SPA
 
                                                                      Image and video hosting by TinyPic

La luce del sole filtrò attraverso le tende bianche della camera e svegliò Sameen.  Era sveglia, ma faticava terribilmente ad aprire gli occhi. Solo poco dopo si accorse di essere avvolta tra le braccia di Root e percepì una forte sensazione di calore dietro la schiena. Stava così bene e al caldo tra le sue braccia che si rese conto che in nessun altra parte del mondo esisteva un posto migliore. Una parte di lei era anche spaventata da ciò. La coscienza di sapere cosa era capace di far provare l’amore la spaventava. Aveva trascorso la sua intera vita in assenza di emozioni e ora le sembrava di provarle tutte assieme.
Felicità: si sentiva felice perché Root le dava tutto ciò di cui aveva bisogno;
Paura: era spesso preoccupata all’idea di poterla perdere o che qualcuno potesse portarla via;
Gelosia: era gelosa di chiunque provasse ad avvicinarsi a lei;
Amore: questo era l’emozione che non l’abbandonava mai e cresceva ogni giorno.

Era convinta che nella sua vita non ci fosse spazio per provare queste sensazioni e in qualche modo aveva cercato di rimanerne alla larga per far si che non la indebolissero. Ma probabilmente era cambiata. L’amore l’aveva cambiata. Root l’aveva cambiata. La sua intera vita era cambiata dal momento in cui si era impegnata con Root e aveva accettato di convivere con lei. Le sue abitudini, il suo comportamento e i suoi modi di fare rimanevano quelli di sempre. Ma era come se la sua vita avesse un nuovo scopo, delle nuove priorità. Aveva imparato a gestire il suo orgoglio e solo ora sentiva che tutto aveva un senso. Amare era bello, sentirsi amata lo era altrettanto, ma amarsi a vicenda era qualcosa di unico. Si sentiva come se non le mancasse niente e di una cosa era certa… ne era valsa la pena. Era cambiata, si era indebolita, si era innamorata e sì… ne era valsa la pena.

Nel frattempo Root era già sveglia da un pezzo, ma non aveva avuto la forza di alzarsi e allontanarsi dal focoso corpo di Shaw; ‘perché rischiare di morire di freddo quando puoi usufruire del corpo caldo della tua fidanzata?’
La sentì muoversi e accoccolarsi maggiormente contro di lei e quel gesto le permise di capire che si era svegliata.

«Buongiorno» le sussurrò leggermente, in modo da non infastidirla.

Al soffio di quelle parole, Sameen girò la testa e venne attraversata dal dolce profumo dei capelli di Root. Le posò delicatamente una mano sul viso e quasi le sfiorò il naso con il suo.

«Tanti auguri tesoro» bisbigliò, guardandola dolcemente e come solo lei sapeva fare.

Shaw, ancora mezza addormentata, faticò a razionalizzare bene la situazione. Stropicciò l’occhio che proprio non voleva saperne di aprirsi e lasciò scivolare la mano sulla testa, percependo una lieve carezza sul suo polso.

Root continuò a contemplarla; assistere al risveglio di Sameen era una delle cose che preferiva in assoluto. Adorava il modo in cui faticava ad aprire gli occhi e soprattutto quello in cui ricercava maggiore contatto tra le sue braccia. Inoltre da appena sveglia diventava tremendamente dolce e coccolosa, specialmente dopo aver passato una notte a fare l’amore.

«Io sono ancora nuda» le fece notare Root. «Ma tu a quanto pare, hai trovato il tempo di rivestirti.»

Shaw abbassò lo sguardo in direzione del suo corpo.

«Mh… ho indossato questa maglietta lunga perché sentivo freddo. Stavo così scoglionata che ho messo la prima cosa che ho trovato e sono tornata a letto» disse, finalmente incontrando gli occhi di Root. «La cosa che sto toccando con il mio piede non è la tua gamba, vero?» le chiese poco dopo.

Root scosse la testa e sorrise, divertita dalla faccia schifata di Shaw.

«Maledetto strapon!» ringhiò, ritornando in se.

«Ieri notte però ci sei andata pesante tesoro. Mamma mia, mi sembra di poter vedere ancora i tuoi muscoli addominali sudati e contratti per le spinte» si morse le labbra ripensando a quell’eccitante momento. «Lo rifaremo, giusto?»

«Quell’aggeggio vibrante ha distrutto il mio clitoride» rispose, posando una mano sul fianco nudo di Root. «Ma probabilmente lo rifaremo» sorrise in fine.

Era stato fantastico e non poteva di certo negarle e negarsi altre simili nottate.

«Povero piccolo clitoride, forse ha bisogno di carezze bagnate» ammiccò sollevando le sopracciglia. «Magari si sentirà meglio.»

Sul viso di Sameen si fece spazio un bellissimo sorriso.

«Magari più tardi. Sono ancora mezza addormentata e poi dobbiamo prepararci per andare…»

Ma Root scomparve ugualmente sotto le lenzuola.

«Abbiamo ancora del tempo e tranquilla ora ti sveglio io del tutto.»

Sameen sollevò le due coperte e aprì le gambe, incontrando immediatamente lo sguardo sexy di Root. Quest’ultima avvinghiò le braccia attorno alle cosce di Shaw e s’immerse nel paradiso, il suo solo, unico ed esclusivo paradiso.

Sameen si portò una mano alla gola e rovesciò la testa all’indietro, riprendendosi immediatamente dalla sonnolenza. Il modo in cui Root la stimolava era incredibile. Partiva col baciarle l’interno coscia e poi si avvicinava pian piano all’obiettivo, dosando perfettamente tempistiche e ritmo. Difficilmente avrebbe potuto evitare di regalarle la soddisfazione del raggiungimento dell’apice già di prima mattina.
..........

Si prepararono per andare alla SPA, ma prima di lasciare l’hotel Root chiese a Shaw di rimanere in camera e di aspettarla. Inizialmente titubò per un momento ma poi rifletté, pensando che probabilmente Root le aveva preparato qualche sorpresa per il compleanno. Quel pensiero non la esaltò affatto, anzi la spaventò. Cosa si sarebbe dovuta aspettare?
Un mazzo con trentacinque rose rosse? Una scatoletta a cuore piena di pessimi cioccolatini? O addirittura lussuosi gioielli di diamante? Di opzioni ne stavano, ma lei non ne avrebbe gradita nemmeno una tra queste; però una parte di lei sperava che Root lo sapesse.

Camminò nervosamente per la camera e per un momento pensò anche di scappare, ma il rumore dell’aprirsi della porta le fece capire che ormai era troppo tardi.

«Non guardare!» gridò Root.

Chiuse gli occhi per renderla felice e sentì la porta chiudersi e i passi di Samantha sempre più vicini.

‘Non i gioielli, non i gioielli, non i gioielli…’ si ripeté mentalmente.

«Puoi aprire.»

Le palpebre di Sameen si sollevarono lentamente e quando vide ciò che Root teneva accuratamente tra le braccia, i suoi occhi s’illuminarono insieme al suo intero viso. Una grande e succulenta torta con al centro una pistola commestibile e ricoperta di glassa rosa, era la sua sorpresa.

«Ti piace?» chiese, mettendo in mostra un sorriso scintillante.

«In questi momenti capisco perché ti amo» Shaw si avvicinò alla torta e la guardò da più vicino. «Certo, potevi evitare la glassa rosa che da tanto di barbie, ma devo dire che ti sei superata» si allungò verso il suo viso alzandosi sulle punte e la baciò sulle labbra.

«Purtroppo avevano solo la glassa rosa» disse Root, scaricando la colpa ad altri. «Ecco a te» aggiunse poi, tirando fuori dal pantalone la pistola vera, raffigurata sulla torta. «L’ho fatta copiare da questa qui, la prima che ho trovato.»

«Allora la mangiamo?» nei suoi occhi si poté notare il riflesso della torta. «Mi è venuta un improvvisa fame…»

«Sì, aspetta» Samantha poggiò la torta sul tavolino di legno in camera. «Facciamo una foto con le due pistole.»
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«Guarda ti stanno inviando degli auguri… ti ha scritto Iris, Lionel, Zoe e… Tomas» spalancò gli occhi leggendo l’ultimo nome. «To-Tomas?» la vena sulla tempia le si gonfiò.

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«Lionel ha cambiato foto coinvolgendo anche John» rise Sameen, guardando sul suo cellulare. «Lui comunque sta sempre male.»

«Sameen!»

«Che c’è?» la guardò con indifferenza, consapevole di averla combinata grossa.

«Segui… TOMAS?» evidenziò quel nome con estrema cattiveria. «Quel fottutissimo Tomas di Barcellona?»

«Beh, potrei averlo seguito» roteò gli occhi verso il soffitto. «Ma nemmeno lo ricordavo, era una cosa così inutile che nemmeno…»

«Così inutile un cazzo Sameen!» sbottò, interrompendola. «Quel tipo ti piaceva e anche tu piacevi a lui, per cui non è una cosa inutile. Ti piace ancora?» assunse una posa dritta e autorevole.

«No» Shaw aggrottò la fronte. «E nemmeno io piaccio a lui, sicuramente si sarà fatto una vita. È passato così tanto tempo.»

«Così tanto tempo e si ricorda ancora di te. E comunque non credo si sia fatto una vita» aprì il tweet di Tomas. «Auguri bella, ti aspetto ancora a Barcellona se dovessi cambiare idea» lo rilesse ad alta voce. «Io a questo lo aspetto al cimitero e lo seppellisco vivo!» urlò istericamente. «Come si permette poi a chiamarti “bella” chi gli ha dato tutta questa confidenza… tu per caso?»

Sameen scosse la testa, quasi intimorita da quella reazione di gelosia.

«Non ci siamo mai scritti, mi ha aggiunto qualche immagine tra i preferiti…»

«Tra i preferiti?» continuò a gridare. «E sentiamo, quale immagine ha messo tra i preferiti. Ora a questo gli scrivo e gli dico che tu sei impegnata… off limits… esclusiva per me… e che se continua ad importunarti andrò io a trovarlo a Barcellona e non di certo per conoscerlo amichevolmente.»

Shaw si mise una mano sulla bocca per nascondere un sorriso che probabilmente, se visto da Root, avrebbe solamente peggiorato la situazione.

«Non ricordo quali immagini, andiamo lascia perdere Root e fidati di me.»

«Io mi fido di te, ma non mi fido delle sue perverse intenzioni» ringhiò, fulminando l’immagine del profilo di Tomas. «Guarda che faccia di cazzo e da pervertito. No basta, io lo uccido.»

Sameen avanzò verso Root e le sfilò il telefono dalle mani.

«Ora respira e riprenditi. Sei accecata dalla rabbia, dalla gelosia e da tanti altri brutti sentimenti distruttivi. Nessuno morirà e tu non ucciderai nessuno okay?» provò a farla ragionare. «Questi telefoni li lasciamo qui e ci andiamo a rilassare alla Spa per festeggiare il mio compleanno. Ricordi? Oggi è il mio compleanno.»

Lanciò i telefoni sul letto matrimoniale e strinse le mani sulle braccia di Root.

«Lo leverò dai seguiti okay?» aggiunse quando la vide completamente dispersa nei suoi pensieri killer.

I loro ruoli sembravano essersi scambiati: Root era la pazza con istinti omicidi e Sameen quella riflessiva e razionale.

«Ma se dovesse contattarti ancora io…»

«Lo uccidi. Sì lo so, ho capito. Ora però mangiamo la torta senza pensarci e poi scendiamo… continuando a non pensarlo» il tono di Shaw, somigliava tanto a quello di un maestro di yoga.

Root inspirò fortemente, come a voler cacciar via tutta la rabbia e la negatività e poi si forzò di sorridere. Non voleva rovinare il compleanno di Sameen per quel “Tomas”, quindi si tranquillizzò e provò ad accantonare quel brutto pensiero.
..........

Il centro benessere Mandarin Oriental di Las Vegas era uno dei migliori al mondo ed era in grado di soddisfare le aspettative di chiunque. Si sviluppava su due ampi piani ed era arredato in modo esclusivamente lussuoso. Al loro arrivo vennero accolte con molta gentilezza e invitate a scegliere il programma da svolgere.

«La scelta è infinita» bisbigliò Shaw, sfogliando la brochure tra le sue mani. «Piscine, idromassaggi, saune, bagni turchi, salone di bellezza, massaggi… voglio fare tutto!»

«Scusi» Root si rivolse ad una dello staff. «Cosa ci consiglierebbe? Sa le cose sembrano tutte piuttosto invitanti e noi abbiamo bisogno di pieno relax.»

«Le consiglierei la sequenza 8 è quella più utilizzata e apprezzata da tutti. Comprende quasi tutti i trattamenti offerti e non delude affatto.»

Shaw e Root si guardarono e annuirono a vicenda. Volevano fidarsi, per cui scelsero la sequenza 8 e si lasciarono guidare dalla ragazza.

Vennero scortate in una stanza dove ricevettero il kit da indossare; costume, accappatoio, morbide e terapeutiche ciabatte e asciugamani. Lasciarono tutto il resto in quella camera e seguirono la ragazza nell’area dove avrebbero cominciato i il loro trattamento.

«Comincerete con questo idromassaggio che servirà a purificare i muscoli e il tessuto sottocutaneo. Starete immerse per mezz’ora, finita le mezz’ora vi sposterete nella vasca accanto dove effettuerete un percorso kneipp per una ginnastica vascolare. Tra un’ora tornerò e vi guiderò nel secondo step.»

La ragazza andò via e Root e Shaw si liberarono dalla copertura degli accappatoi e si immersero nelle calde acque di quell’idromassaggio. Gemettero al contatto con l’acqua e si sedettero l’una accanto all’altra socchiudendo leggermente gli occhi.

«Non portarmi via da qui» mugugnò Shaw, rilassando la testa sul comodo cuscinetto alle sue spalle. «Morirei qui dentro…»

«Dobbiamo comprarlo un bel idromassaggio» dichiarò Root, mentre sentì i pori della sua pelle aprirsi a quella piacevole sensazione di calore.

«E dove lo mettiamo? Nel salotto? Il bagno è piccolissimo» Sameen distese le braccia sul bordo della vasca.

«Possiamo pur sempre cambiare casa. Mi piacerebbe comprare una bella villa a due piani…»

«Una villa a due piani?» Sameen alzò un sopracciglio. «E chi la pulisce?»

«Da quando ti preoccupi delle pulizie?» capovolse la domanda. «Tu sei quella che sporca, sono io quella che pulisce.»

«Detto così sembra brutto però…» disse Shaw, sfiorando con la mano le bollicine nell’acqua. «Comunque secondo me una casa a due piani è troppo grande per noi due.»
«Allora ne prenderemo una di un solo piano, ma molto grande e con uno spazioso giardino» Root rilassò la testa a bordo vasca e la girò verso Sameen, incontrando immediatamente i suoi occhi marroni.

Quelli di Root invece, probabilmente a causa dei neon nella stanza, avevano un colore diverso. Sfumature di giallo, verde e marrone chiaro riempivano le sue iridi e le donavano uno sguardo particolarmente sexy.

«Non guardarmi così Root. Non ora, non qui…» la pregò, ma senza distogliere gli occhi dai suoi.

Sul viso dell’hacker comparve un dolce sorriso.

«Mi viene difficile guardarti in un modo che non sia questo» dichiarò, mantenendo un tono basso. «Le goccioline d’acqua che scivolano sul tuo collo sono una vera e propria tentazione» si addentò il labbro inferiore. «E come ben sai, io non sono brava a resistere alle tentazioni» concluse, arricciando il naso in una delle sue più adorabili smorfie.

«Root» sussurrò Shaw, dandosi un’occhiata intorno. «So che non sei brava a resistere, ma tu dovresti sapere che io non sono da meno» si avvicinò a lei, strisciando con il sedere sulla seduta nella vasca. «La ragazza potrebbe arrivare da un momento all’altro, lo sai?» chiese e sentì la gamba di Root a contatto con la sua.

«Lo so» mormorò, avvicinandosi pericolosamente al viso di Sameen. «Peccato che non mi interessa.»

Pronta ad annullare la distanza dalla bocca di Shaw, Root fu costretta a fermarsi. Le bollicine nella vasca sparirono e un suono annunciò loro la fine della mezz’ora.

Sameen sorrise e si alzò in piedi, mostrando volutamente a Root il suo copro zuppo d’acqua. Per Root quella era una vera prova di autocontrollo. Ritrovarsi di fronte alle curve scoperte e bagnate della sua ragazza senza poterle toccare, non era affatto semplice.

«Tempo scaduto» bisbigliò Sameen. «Dobbiamo andare in quell’altra vasca giusto?»
..........

«Tutto bene Root?» domandò Sameen,  accaldata più che mai.

Erano in sauna da circa dieci minuti, ma il suo corpo si era già scaldato più del dovuto. Indossavano un semplice asciugamano bianco che le ricopriva dal seno al sedere ed erano circondate da vapore, vapore e… vapore.

«Sì tutto bene… però ti prego non parlare, già manca ossigeno qui dentro» Root sembrò in difficoltà. Respirava affannosamente e non sembrava per niente rilassata. Non erano abituate a questi tipi di trattamenti, ma Sameen a differenza dell’altra, sembrava a suo agio.

«Dovresti lasciarti andare» le consigliò, socchiudendo gli occhi. «Ti sentirai meglio.»

Root la guardò e nonostante la sua vista fosse offuscata dal vapore, riuscì a vederla. Era felice, tranquilla e beata. Non l’aveva mai vista così ed era contenta per lei. Aveva organizzato tutto questo solo e soltanto per renderla felice e a quanto pare ci era riuscita. Aveva appena realizzato di detestare le saune, ma non riusciva ad essere abbattuta od infelice di fronte alla positività che sprizzava vistosamente dal corpo di Shaw.

«Ci sei Root?» Sameen riaprì gli occhi e la cercò. «Perché mi stai fissando? Sei inquietante così tutta sudata.»

«Perché sei bellissima e amo vederti così felice» bisbigliò, toccandosi la fronte bagnata. «Anche se presto mi scioglierò.»

«Ma smettila, non devi pensare al caldo o al sudore o alla mancanza d’aria» le suggerì.

«E a cosa dovrei pensare? I miei pensieri sono stati annebbiati come ogni altra cosa presente in questa cabina» agitò la mani davanti al suo viso, nel invano tentativo di farsi aria.

Sameen roteò i suoi occhi e poggiò una mano sulla guancia di Root. Si sporse verso di lei e la baciò sulle labbra, come a volerla distrarre da tutto il resto. Inizialmente gli occhi di Samantha rimasero aperti per lo stupore di quel gesto inaspettato, ma poi si chiusero lentamente permettendole di ricambiare.

Il calore, il vapore e le altre cose passarono in secondo piano; era la bocca di Sameen  l’unica cosa a cui prestava attenzione. Quelle labbra, il suo sapore e il respiro che percepiva erano la sua priorità. Quando si separarono lentamente, si poté udire un leggero schiocco che ne annunciò la definitiva separazione delle due labbra. I loro occhi si aprirono nello stesso momento e due sorrisi spontanei comparvero sui loro volti.

«Va meglio?» domandò Shaw, muovendo il pollice sulla guancia bagnata di Root.

«Decisamente.»

Dopo diversi secondi di silenzio a scambiarsi sguardi e sorrisetti dolci, Sameen abbassò la mano e disse: «Senti, ho notato una cosa» fece una breve pausa. «Ma in questo centro non viene nessuno oltre noi due?»

Root sorrise.

«Beh… diciamo che ho prenotato per averlo tutto nostro» ammise, incurvando le sopracciglia. «Ho pagato qualcosina di più, ma non me ne pento.»

«La solita!» esclamò, alzandosi in piedi. «Devi sempre farti notare.»

«Questo e altro per il compleanno della mia super sexy fidanzata» anche lei si alzò. «Che dici, te la togli ora questa asciugamano?»

«Oggi proprio non riesci a mantenere a freno gli ormoni eh» mormorò Shaw.

«No… e poi questo calore non fa che accentuare la mia eccitazione.»

E tra idromassaggi, piscine, saune, tisane, docce fredde e calde, massaggi rilassanti e tanto altro la giornata volò. Le due donne si divertirono e rilassarono, abbandonando tutti i problemi e lo stress della vita quotidiana.

Senza ombra di dubbio per Shaw quello fu il più bel compleanno di tutta la sua vita.


[Fine di questa meravigliosa vancanza]
Mi auguro come sempre che via piaciuto e .. come chicca finale voglio regalarvi questa foto.


 
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