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Autore: ARed    20/01/2016    3 recensioni
Bella ed Edward sono una famosa coppia di attori, famosi per essere i protagonisti di una delle saghe di più successo degli ultimi anni.
Sono felici e innamorati, ma qualcuno gli vede come delle semplici macchine da soldi. Persone senza scrupoli, a cui non importerà nulla di far soffrire i due protagonisti, colpiti da un tradimento che come un fulmine a ciel sereno gli separerà.
“Era un inferno che visto dall’esterno poteva sembrare il paradiso”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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GELATO

Era trascorsa ormai una settimana, tutto mi sembrava così lontano, come se appartenesse ad un’altra vita, il mio amico, però, tornando costantemente mi ricordava che era la mia vita.
Era una settimana che non  uscivo di casa, avevo detto Sam che non avrei trascurato i miei impegni lavorativi, quindi a giorni sarei tornata sul set. Standomene a casa mi sentivo inutile e avevo troppo tempo per pensare, lavorare mi avrebbe distratta e resa utile.
<< Bella per domani è fissata un intervista al John Stewart Late Show per “In Town”. La produzione continua a chiamare, vogliono sapere se ci vai o no>>.
Ovvio che non ci volevo andare, ma lo dovevo fare per il film non per me. Ci sarei andata.
<< Si, ma con delle condizioni>>, avrei parlato solo del film.
<< Niente vita privata, niente Edward, solo il film. Giusto?>>. Anche Sam mi conosceva bene. 
Annui e Sam uscì dalla stanza, ce l’avrei fatta avrei dovuto resistere per un quarto d’ora al massimo, John Stewart era anche simpatico, mi avrebbe fatta ridere.
Il giovedì seguente Sam fece arrivare a casa la mia make-up artist e una parrucchiera. 
Quando finirono mi guardai allo specchio e non riconobbi la figura riflessa. Una sconosciuta, bella, truccata e con i capelli apposto. Ma bastava guardarle gli occhi per capire che non stava bene, e che tutto era solo apparenza. Alice mi consigliò un tubino blu di D&G, che avevo comprato a Milano, mi avrebbe dato un po’ di colore.
Uscì di casa in jeans, maglietta e grandi occhiali da sole, erano le venti passate ma i paparazzi erano ancora li. Decisi di ignorarli, salii in macchina, Rose e Alice  mi portarono agli studi televisivi.
In camerino mi vestì, non mi sentivo bene con quell’abito, non mi sentivo me stessa. Ma quella sera dovevo fingere e non essere me stessa. La produzione aveva accettato le mie condizioni, avremmo parlato solo del film.
<< Bella tra dieci minuti tocca a te. Pronta?>>, disse Sam entrando come un fulmine nel mio camerino.
<< Si>>, Rose mi strinse forte, << Andrà tutto bene. Sati tranquilla>>.
<< Lo spero>>, Alice accanto a me << Sono solo quindici minuti, ce la farai>>.
Poco dopo entrò Sam, <<È ora andiamo, coraggio!>>.
Toccava a me, ero nel backstage le ginocchia mi tremavano e non sentivo la mia voce. Calma Bella, stai calma, quindici minuti, solo quindici minuti. John Stewart parlò:
<< Venerdì sarà al cinema con “In Town”, ma questa sera è qui con noi Isabella Swan!>>.
Che lo show abbia inizio, qualcuno mi spinse e io convinsi le mie gambe a muoversi. 
L’impatto col pubblico fu impressionante, mi fece sentire bene, protetta e amata. Mi diede tantissima energia, dovevo farcela per loro.
<< Benvenuta>>.
<< Buona sera>>. Salutai John e il pubblico era ancora in delirio.
<< Prego accomodati>>.
<< Grazie>>, mi sedetti, le mie gambe tremavano ancor, così come la mia voce.
<< Bene..>>, si interruppe e cominciò a fissare il pubblico con aria divertita, il frastuono finì.
<< Volete sentirla parlare, o andiamo avanti così tutta la serata? Come volete>>. La seconda opzione non mi dispiaceva, ma il pubblico non era dalla mia parte. Peccato.
<< È sempre così in tua presenza?>>, mi fece sorridere quella domanda.
<< Più o meno, ma loro sono fantastici. Anche se sei privo di forze, basta sentirli e ti ricarichi subito>>, questa mia affermazione scatenò di nuovo il delirio che John fermò con un gesto teatrale della mano.  
<< Allora che hai combinato?>>, lo guardai perplessa, non erano quegli gli accordi. Si doveva parlare solo del film. Mi stupì quando tirò fuori due coppe di gelato alla crema. Il gelato, il rimedio migliore alla fine di una storia, che simpaticone.
<< Dai, siamo due ragazze che si scambiano confidenze>>. Volevo alzarmi ed andarmene, ma dovevo assecondarlo se non volevo dare spettacolo. La tentazione di rovesciarglielo addosso era molto alta.
<< Questo è il modo in cui hai voluto accogliermi nel tuo Show, neh?>>. Rise, ne mangiai un boccone, era sciolto, feci una smorfia. Decisi di perdere un po’ di tempo con quel gelato. Avrei rivoltato la situazione a mio favore.
<< Non ti piace?>>. Chiese perplesso.
<< Beh, è sciolto>>. Annuì.
<< Oh, lo dicevo io di portare un frigorifero in studio. Ma nessuno mi ascolta ormai>>.
<< Già, comunque preferisco la fragola>>, aggiunsi.
<< Me ne ricorderò>>.
<< Oh, bene!>>, era probabilmente l’ultima volte che mi avrebbe vista.
<< Siamo preoccupati per te. Va tutto bene?>>. No, nulla andava bene avrei voluto urlarli. Stai calma Bella, stai calma. Decisamente quella era l’ultima volta che mi vedeva.
 << Beh, qualsiasi cosa io dica in questo momento vale davvero poco. Il mio problema è che non ho assunto nessuno che mi scriva le risposte>> lo avevo spiazzato e il pubblico aveva applaudito.
<< Ed in ogni intervista imbarazzante, normalmente gli attori hanno già tutti scritto. Ho intenzione di assumere un addetto stampa>>. Non mi dispiaceva come idea.
<< Beh, ragazza farai girare l’economia degli addetti stampa. Chiunque vorrà essere assunto. Scatenerai una guerra!>>. Feci spallucce.
<< Ascolta, l’ultima volta che ho avuto una brutta rottura, il gelato mi ha aiutato a superarla>>, la mia pazienza aveva un limite e lui lo stava raggiungendo ad alta velocità.
<< Così ho pensato che io e te potremmo parlarne, del tipo: “Ehi ragazza, stai molto meglio. Ma in ogni caso, scaricalo!”>>. Mancavano solo dieci minuti.
<< Quando si è giovani e una storia d’amore finisce, ci si sente come se il mondo intero stesse per finire>>, si era proprio così che i sentivo.
<< Questa è la prima volta che ho visto reagire il mondo veramente in questo modo. È follia pura. Ti auguro quindi di riuscire a gestire i tuoi affari in privato, nella tua vita personale. Ti auguro il meglio>>.
La mia rabbia cessò, quelle parole mi fecero bene, dovevo parlare con lui e risolvere la questione una volta per tutte.
<< Grazie>>, era sincero.
Per il resto dell’intervista parlammo del film e dei miei progetti futuri. Quando finimmo un peso si sollevò dal mio petto. Mi sentivo sollevata. Forse sarei tornata ancora.
<< Sei stata grande!>>, Sam mi saltò letteralmente al collo, quando uscì dallo studio.
Nel backstage arrivò John Stewart, << Mi dispiace so che dovevamo parlare solo del film. È che hai l’età di mia figlia e volevo farti capire che la vita va avanti, che devi affrontare ogni singolo giorno con il sorriso. Perché sei molto più bella quando sorridi>>.
<< Va tutto bene, davvero. Non ti devi preoccupare. Grazie >>.
<< So che è troppo, ma i tuoi fan ti aspettano. Potresti fare qualche autografo?>>, mi sentivo meglio, loro mi avevano fatto sentire meglio.
<< Certo>>.
Entrai nuovamente in studio e per cinque minuti firmai autografi e feci foto, nessuno mi chiese nulla di lui. Solo di me. Erano fantastici.
Cominciavo a sfidare quel dolore che mi squarciava il petto ogni volta che osavo pensare a lui. Sapevo che mi sarei sentita meglio una volta che ci avrei parlato. Dovevo smetterla di comportarmi come una bambina a cui hanno rubato la bambola preferita, dovevo reagire, e per farlo dovevo chiudere i conti con lui. Basta nascondersi, evitare la gente, evitare me stessa.
<< Devo parlare con lui, se voglio andare avanti>>, eravamo in macchina Rose e Alice erano senza parole.
<< Sei sicura tesoro?>>.
<< Sono stanca di stare così, rovinandovi le giornate>>.
<< Ti accompagniamo se vuoi>>, no era una cosa tra me e lui, dovevo farcela. Solo parlandogli avrei recuperato le forze che mi aveva strappato con violenza. Solo chiudendo definitivamente con lui avrei impedito al dolore di assalirmi, squarciandomi il petto tutte le volte.
<< No, grazie>>.
<< Andrà bene, voi due siete fatti per stare assieme. Ce la farai a perdonarlo>>.
<< Alice io non ho le forze per farlo, mi ha distrutta. Voglio chiudere con lui per sempre>>. Eccolo puntuale, il mio amico arrivò e mi ridusse in mille pezzi.
Mi rannicchiai sul sedile, non mi dovevano vedere così. Sentire dalla mia stessa voce che lo avevo perso per sempre mi faceva ancora più male, era finita, dovevo lasciarlo libero di vivere la sua storia con Jessica, senza alcun rimpianto. Se se ne era innamorato era giusto che fosse felice. Io prima o poi l'avrei superato e anche per me il sole sarebbe spuntato.


Nel prossimo capitolo ci sarà il famoso incontro, cosa succederà? 
Vi aspetto alla prossima e grazie a tutte!
Un bacio AlmaRed

Ps: Per l'intervista ho preso spunto da quella fatta da Robert Pattinson nell'agosto 2012 da Jon Stewart.

Da oggi cercherò di aggiornare ogni 3/4 giorni
   
 
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