Storie originali > Thriller
Segui la storia  |       
Autore: Inquisitor95    20/01/2016    1 recensioni
L'ultimo anno scolastico: il più memorabile, il più tormentato e difficile da affrontare. Nove ragazzi decidono di andare per il fine settimana nella baita di montagna sul Crow's Peak vicino Seattle. La notte di Halloween non è mai stata così divertente per loro, tuttavia qualcosa turberà la loro notte che si trasformerà in un incubo ad occhi aperti nel quale la paura sarà l'elemento base.
[Storia Interattiva]
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
14.

Duello






Ingrid
Bunker – 3.40



In pochi istanti Nicole lascia la stanza e mi sento improvvisamente più sola che mai, immersa nel debole luce e nel panico. Tremo in quanto le ombre mi circondano, mi opprimono quasi come se stringessero il collo, non riesco a respirare e devo andarmene da qui, specie visto che gli assassini potrebbero tornare in qualunque momento.
Rifletto pochi istanti Nicole è uscita dalla nostra entrata, io però guardo l'altra porta, sono sicura che in qualche modo quella conduca all'uscita quindi vado verso quella porta e la apro trovandomi in un altro corridoio; la verità è che le luci mi circondano, i fari nella stanza e alcune luci nel soffitto di questo bunker, non sono realmente immersa nel buio ma la mia mente è confusa e i miei occhi si appannano come se davanti avessi una nebbia. Cerco di chiamare il nome di Nicole ma è inutile e sento solo echeggiare la mia voce, suoni di passi lontani, la voce della ragazza che corre inseguendo l'assassino... il guardiacaccia incontrato a inizio serata.
Ripercorro tutta la nottata fino a quando sono arrivata guidando insieme a Serena, siamo passate dalla capanna del guardiacaccia; stava parlando con l'agente Hills, e se lui è l'assassino... i conti tornano perfettamente! Lei dev'essere in qualche modo coinvolta, questo spiegherebbe il perché era sempre al momento giusto in un determinato punto, mi sono illusa che non aprendo alla donna abbiamo fatto la cosa giusta, ma essendo una degli assassini conosce bene il passaggio e ci ha seguite fin qui per ucciderci.
Quello che mi domando però è: che senso ha avuto scappare? Che avesse paura che potessimo vederla? Non c'erano prove riguardo lei, si nominavano soltanto degli uomini, allora non capisco cosa sta realmente succedendo!
Ormai non ha più importanza: il guardiacaccia è da qualche parte nascosto nella montagna, la poliziotta invece si sta facendo inseguire da una furibonda Nicole che spera di ammazzarla in qualche modo con un piede di porco, sono forse diventata pazza io o è una follia inseguire l'assassina? Scuoto il viso continuando ad andare avanti per i corridoi, superando porte e stanze intere finché non trovo delle scale che salgono, sono di legno quasi marcio e sembrano riportarmi in superficie, sono sola e dopo questo punto sarò immersa nel buio del bosco probabilmente.
Mi devo fare forza quindi salgo i gradini lentamente sperando che non cedano sotto il mio peso; ciò non accade e quando mi trovo al piano superiore quasi ringrazio il cielo piangendo, mi sposto velocemente e mi trovo davanti un muro. Resto un attimo immobile, penso a quello che ho fatto, a dove potrei aver sbagliato, stringo i pugni in quanto la luce lampeggia e nei momenti di oscurità sento nuovamente la stessa morsa che sentivo quando ero nella tana degli assassini. Comincio a battere i pugni sulla parete.
« Cazzo, apriti! Maledizione! » urlo senza rendermene conto e alla fine ci rinuncio, mi metto con le ginocchia rannicchiate contro il petto, resto seduta nell'angolo e solo allora qualcosa colpisce la mia attenzione.
Alzo gli occhi e lo vedo: un pulsante rosso è sospeso ad un metro da terra, pronto per essere premuto. Avrei dovuto immaginare che tutte le uscite del bunker sono protette da questa specie di dispositivo. Premo quindi il pulsante e la porta si apre facendomi entrare in una stanza grande con mobili e cianfrusaglie. Mi guardo intorno stranita.
Neanche mi sembra di essere ancora sulla montagna in quanto è così fuori dal mondo: una stanza completa di tutto, un piccolo monolocale con dei mobili chiaramente usati da poco, probabilmente è abitata da qualcuno e mi chiedo se non sia uno dei nascondigli degli assassini. L'unico dettaglio che coglie la mia attenzione è la mancanza di finestre, le pareti costruite in cemento armato e una grande porta di ferro, inespugnabile per chiunque, la sicura della porta sembra essere bloccabile solo dall'interno, ma chiaramente non lo è.
Osservo più attentamente e noto come la porta sia in realtà aperta; non riesco a capirci nulla, neanche so dove potrei essere così mi guardo intorno cercando degli indizi che magari mi facciano capire qualcosa in più sugli assassini e sul ruolo primario che ha la poliziotta. Ci sono solo degli utensili in giro e nulla di tutto questo ha una logica.
E infine trovo nuovamente quella strana foto: quattro bambini, uno imbronciato e un ragazzino nero in mezzo a due gemelli; uno dei quattro deve essere il guardiacaccia e ho quasi l'illuminazione: ecco dove avevo già visto la stessa foto, Blair l'aveva trovata nella casa del guardiacaccia quando stavamo chiedendo aiuto. Un dettaglio ritorna alla mia mente, la poliziotta chiamava un certo Pierre credendo che si trovasse nella casa, probabilmente era il guardiacaccia. Eppure quel nome non è mai comparso tra gli appunti dei due assassini; che sia una copertura? Che qualcuno stia facendo un gioco strano nel quale mente sulla propria identità?
Un rumore all'esterno echeggia, il suono di alcuni corvi che volano via e poi un urlo femminile che riempie l'aria; mi porto le mani davanti al viso avendo il terrore che qualcuno possa essere in pericolo, sono portata ad uscire visto che non ho motivo di stare qui e non è mia intenzione tornare nella rete profonda dei bunker, apro la porta dell'esterno.
Mi guardo intorno trovandomi in un largo spazio, il bosco a pochi metri da dove sono io, mi muovo verso destra trovando una lunga ringhiera che delinea un paesaggio meraviglioso sulla montagna, il cielo e la terra si uniscono e sfumature di stelle riempiono tutto quanto. Sembra una grande diga, ma non c'è acqua da trattenere, forse serve solo per tenere in piedi la montagna che rischia di crollare.
Annuisco e mi volto, non ho il tempo di fare altri respiri che due mani si chiudono attorno al mio collo con così tanta forza da impedirmi di respirare. La mia mente avverte troppo tardi il pericolo ma non per questo voglio lasciarmi strozzare dalla figura in nero che si trova davanti a me; non ho modo per difendermi in quanto sono disarmata, colui che attenta alla mia vita è un uomo vista la stazza ed ha un ferita sanguinante alla spalla, con tutta la rabbia che ho gli infilo due dita e lui urla di dolore stringendo ancora più forte.
Non ho modo per resistergli ancora e presto sento le gambe molli e le mani si muovono senza senso, cerco di picchiargli il volto e riesco infine a togliere il passamontagna che ne copre il viso, forse è perché la mia vista si fa sempre più annebbiata, forse perché sento la morte incombere su di me; il volto dell'uomo però resta nero, ha un'espressione da pazzo, calvo e ride mentre sente la mia vita tra le sue mani, ormai non sento più neanche il cuore battere; semplicemente poi mi lascia andare, non sento mai il tocco del terreno, la vista si fa sempre più scura e perdo ogni cognizione di esistere.



Serena
Bosco fitto – 3.30



Penso che ci siamo perse in questo posto: neanche lei sa dove stiamo andando, alla faccia che era cazzuta!” è quasi istintivo pensare che persino l'agente si sia persa in questo posto di merda. Mi guardo intorno col timore che possiamo incontrare nuovamente il nido d'api; a inizio serata ero finita con Ingrid in quel sentiero e mi ero quasi sentita male, quando ho visto lo stesso albero caduto per terra ma non l'alveare; mi sono parecchio stranita della cosa.
« Ragazzina smettila di ammirare il paesaggio e preoccupati di starmi dietro. Anche se forse era meglio che te ne tornavi a casa! » dice la poliziotta richiamandomi all'ordine, mi affretto così a raggiungo prima che si distanzi troppo, non sembra troppo preoccupata per me.
Alla fine mi sono detta che andare alla chiesa era la cosa migliore, Ben non aveva specificato cosa sarebbe successo; una parte di me sento però di stare facendo un torto al ragazzo, come se avessi disobbedito alla sua ultima volontà e mi sento logorare dentro per la paura. Ma sono stanca di tutto questo, dei segreti e di stare da sola, sono ore che lo sono se non conto l'aver camminato per poco tempo con Nicole e James o con Ben che mi ha lasciata subito dopo!
Dopo quella che sembra l'eternità passata in questo posto fitto e oscuro riusciamo ad arrivare davanti la piccola chiesa nel bosco, è inquietante adesso che la vedo e non mi preoccupo di fotografarla per un disegno, anzi, sento che vorrei solo andarmene via da qui correndo il più lontano possibile. Ci avviciniamo quindi alla struttura ma senza entrarci, sento che il pericolo non è dentro per ora, poi sentiamo un rumore e la poliziotta si ferma.
« Cos'è stato? » chiede quella incuriosita e tornando indietro per avvicinarsi alla struttura, fa alcuni passi all'interno del passaggio verso il seminterrato aperto da me e Ingrid quando siamo venute qui. Devo fermarla!
« No, la prego di fermarsi questo posto non è sicuro e dovremmo andare via in fretta prima che... » parlo velocemente e lei mi zittisce, si sposta di pochi passi sempre più dentro, anch'io avevo sentito il suono ma volevo ignorarlo, sia fosse un amico che l'assassino qui per me.
Adesso però c'è un lungo istante di silenzio ed entrambe ci guardiamo, poi un ultimo ruggito e dal seminterrato compare qualcosa di mostruoso, somiglia a un uomo ma è alto e deforme dalla stazza simile ad un orso, la poliziotta è quasi immobile e inerme di fronte alla creatura ma non ha il tempo di difendersi: la creatura spinge la donna per terra e la tiene bloccata, poi comincia a divorarle lo stomaco e la gabbia toracica, urla con tutta la voce che ha mentre il sangue vola via insieme ad alcuni pezzi di carne; urlo ancora più forte e scappo via ritornando nel bosco verso la direzione dalla quale siamo venute, spero solo che la poliziotta serva come diversivo così che la creatura non mi inseguirà. Adesso so ciò di cui stava parlando Ben, nella chiesa avrei trovato la morte, ma non è andata così: la poliziotta è morta al mio posto e io sono ancora viva! Forse ho scampato la mia morte!
Corro fino a che non riconosco più la strada ma sento la presenza della bestia mostruosa, non ho avuto modo di vederne i dettagli ma ricordo solo la pelle grigiastra e morta, sento un altro rumore verso la mia destra: mi giro trovando un piccolo spiazzo tra gli alberi scuri, la neve cade e sembra rallentare mentre i miei occhi osservano una porta di ferro, qualcuno sta cercando di forzarla ma io non ho modo di potermi difendere, sono certa che sia l'assassino quando la porta si apre e mi mostra una ragazza dai capelli castani.
« Nicole, che ci fai lì? » riesco a chiederle a fatica, la ragazza chiude la porta alle sue spalle, vedo che stringe un piede di porco tra le mani, ha lo sguardo triste, gli occhi rossi e il loro contorno nero, come se avesse pianto.
« Ero con Ingrid ma ci siamo perse... » dice lei, non sembra neanche la stessa Nicole, come se fosse successo qualcosa, ma non capisco come sia finita all'interno del bunker.
« Nicole, devo dirti una cosa... » subito mi viene in mente la visione che ho avuto su Ingrid, se le due ragazze si sono perse potrebbe essere in pericolo la mia migliore amica, dobbiamo quindi ritrovarla e con Nicole posso farcela.
Prima che io apra bocca però accade qualcosa: sento le labbra bloccate, come se avessi una serie di crampi, non posso parlare e presto Nicole si avvicina preoccupata ma ho qualcosa di molto diverso da una paralisi! I miei occhi mi mostrano un'immagine scura, una stanza simile ad un soggiorno, non posso non riconoscere la bellissima struttura appartenente agli Williams, la bella baita.
La scena mi mostra qualcosa di molto singolare: vedo i volti delle persone, c'è Nicole nascosta sotto il tavolino tra i divani che si trovano davanti al caminetto spento; vedo il mio volto e sembra che io mi trovi nascosta nell'ingresso della baita ma non so per quale motivo resto immobile e non apro la porta principale; vedo poi il volto del mostro che cammina nel corridoio che collega alla cucina, annusa e avanza concentrandosi solo sui nostri odori visto che la stanza è parecchio buia e la creatura non sembra vedere bene; si sposta velocemente verso il tavolo dove abbiamo cenato e lo distrugge tirando via Blair, butta la ragazza contro la parete della porta del salotto e ancora una volta le corre contro spezzandole le ossa e schiacciandole la testa contro il pavimento, forse sviene in un primo momento finché il mostro non le strappa gli arti uno per uno.
La visione termina qui e sento il mio cuore immobile. « Serena? Che stavi dicendo? » chiede Nicole, scuoto il viso mentre le lacrime scorrono, non posso aver avuto un'altra visione, non può essere vero! Non può toccare a me!
« Ho visto Ingrid che veniva strozzata... e Blair che muore alla baita... » riesco a dire tra le lacrime, non ho visto altre persone ma è chiaro che la baita non è un posto sicuro, dobbiamo stare quanto più possibile lontane da quel posto!
« Serena calmati! » cerca di scuotermi ma non posso fermarmi dal piangere, è la cosa più brutta che io abbia mai visto. Un segnale acuto indica che Nicole ha il cellulare scarico, lo controlla per sicurezza e realizziamo che è vero.
« Dobbiamo andare alla baita e avvertire qualcuno, dobbiamo prendere il tuo cellulare o chiamare col telefono! Capisci cosa ti sto dicendo, Serena? » scuoto il viso e urlo di no, non voglio andare alla baita perché se è vero ciò che ho visto, noi due ci troveremo insieme a Blair e al mostro all'interno della struttura, non voglio farlo!
« Andiamo da qualche altra parte... » dico, forse potremmo andare dall'indiano anziché andare alla baita, è anche vero che è il posto più sicuro del mondo come ora, ma se il mostro era entrato nella mia visione... forse mi sbagliavo!
Posso cercare di convincerla di andare dall'indiano, magari potremmo parlargli, o restare con lui in quanto saremmo al sicuro da mostri e assassini furiosi; dall'altro lato però c'è la possibilità di andare alla baita e sperare che la visione che ho visto non si realizzi mai, ma penso dipenda da Blair!



Sam
Segheria – 4.05



Ci troviamo nel mezzo di una scelta, quale strada può portarci alla sopravvivenza. Resto al fianco di Alex e lui continua a guardarsi in giro cercando la strada corretta. Incrocia il mio sguardo una seconda volta e allora annuisce.
« Venite da questa parte! » parla con un tono controllato, nell'attimo che segue il silenzio riempie l'intera area, terminano i passi dell'assassino e il rumore della creatura echeggia quasi lontano, come se avesse deciso di andare via.
Alex decide di passare per il corridoio degli uffici, tutti e tre lo seguiamo entrando nella stanza e trovandoci circondati da piccole postazioni con dei computer, in fondo alla sala ci sono scaffali con degli archivi, tutti pieni di vecchi documenti a quanto sembra, tutti i registri della segheria che ad oggi è ancora operativa. Ci spostiamo velocemente usando le postazioni e le scrivanie come dei nascondigli.
Mi trovo sotto la stessa scrivania con Blair e noto solo adesso che si tiene il collo con una mano, dei rivoli di sangue fuoriescono lentamente come se fosse stata ferita al collo, sto quasi per chiederle cosa sia successo quando sento dei rumori pesanti, un tonfo che sfonda la finestra nell'altro lato della stanza e dei rumori simili al verso di un animale.
« Carne... fresca... » sento i brividi percorrermi la schiena quasi come se mi stessero raschiando via la pelle, smetto di respirare, preferirei morire senz'aria che per via del mostro!
La creatura si sposta per tutta la sala alla nostra ricerca, lo sentiamo annusare il profumo di qualcosa, capisco che sta cercando l'odore del sangue di Blair e lei trema appena; poi l'ombra del mostro compare vista la debole luce lunare che entra nella stanza; la creatura si poggia silente come un gargoyle sulla scrivania nella quale ci troviamo io e la mia amica, si sporge seguendo l'odore e sono certo che ci troverà, chiudo gli occhi perché non voglio morire vedendo la cosa che mi ha ucciso, sarò il secondo dopo lei!
Poi avviene il miracolo, più o meno. « Norman! » urla un uomo, non so chi possa essere ma in questo momento ci è d'aiuto in quanto la creatura sembra distratta dal nuovo arrivato. « Che cosa ti avevo detto!? Dovevi stare nell'hotel! » urla arrabbiato, la creatura a quel punto esce dalla segheria correndo e facendo un balzo per uscire dalla parete.
« Grazie a Dio! » mi esce un sussurro, poi sento uno sparo nell'aria che proviene proprio da dove veniva la voce del nostro soccorritore. Non capisco a chi abbia sparato.
Sento dei colpi di risposta provenire dalla scrivania accanto alla nostra, quella dove si trovano nascosti James e Alex, stanno sparando al nostro aiutante? « Ehy bastardo, vieni e affrontaci da uomo con le palle! » è proprio il giocatore di football a provocare l'uomo, sento il rumore della sedia che cade, il peso dei due ragazzi che superano la nostra scrivania proprio dove prima si trovava il mostro e poi sia Alex che James corrono nella porta davanti noi facendosi seguire dal nostro soccorritore mentre altri colpi e spari volano in aria; l'ultima cosa che vedo dell'uomo è che è vestito di verde, indossa una divisa, come una giacca e un pantalone e poi tiene un lungo fucile di precisione tra le mani, l'ideale per una caccia, e noi siamo le prede per tutti loro.
« Dovremmo seguirli! » dice Blair quando siamo certi che possiamo uscire dal nascondiglio, anch'io vorrei farlo, non è giusto abbandonare i nostri difensori contro l'assassino, però sono comunque due ragazzi contro uno solo.
« Hanno distratto l'assassino per darci una possibilità di fuga da questo posto! Dovremmo scappare! » dico io, entrambi annuiamo e ci voltiamo verso la voragine creata dal mostro per entrare in questa stanza e ci muoviamo verso quella, è l'unica uscita che ci porterebbe istantaneamente all'esterno della segheria se non fosse che almeno cinque metri ci separarono dal terreno e le impronte della creatura sono fresche e girano intorno alla segheria come se non fosse andata ancora via. Non è di qua che dobbiamo andare!
« Ho un brutto presentimento... cerchiamo un'altra strada! » dice Blair e non posso non concordare con lei, dobbiamo andare via per un'altra uscita e non avrebbe senso tornare indietro perché non saprei orientarmi.
Non ricordo neanche come sia possibile che ci troviamo cinque metri sopra il terreno, come se avessimo salito il piano ma forse nella foga e nel correre ci siamo lasciati ingannare. Escludo dai miei ricordi quell'attimo di paura. « Proviamo di là... » ci sono delle scale di servizio che sembrano portare verso il piano inferiore ma non sono sicuro che si tratti di un vero e proprio sotterraneo, forse un passaggio di mezzo per attraversare la segheria da un punto all'altro.
È strano, ma tutto in questa montagna sembra una gigantesca trappola piazzata per noi, per attentare alla nostra vita. “Sono stanco di tutto questo, cazzo! Voglio andare a casa!” sono arrabbiato e stringo i pugni, sono le quattro di notte passate ed ho sonno, o meglio una parte di me ne ha, l'altra invece sente di avere così tanta energia da restare sveglio per il resto dei miei anni, sempre se ne abbia ancora...
« Tu e Alex avete scoperto qualcosa riguardo Violet? » chiede Blair mentre io e lei percorriamo il passaggio sotto la segheria, è costruito in cemento armato e ci sono delle porte simili a delle prigioni chiuse da sbarre di metallo.
« Penso che sia morta. Ma non volevo dirlo apertamente ad Alex perché sembra abbastanza scosso... » rispondo quasi percorrendo il corridoio con inerzia. « Voi siete riusciti a chiedere aiuto? » chiedo interessato alla loro missione, lei per un breve istante si scopre il collo mostrandomi una ferita.
Sembrano gli artigli della creatura, sono come le nostre unghie ma notevolmente più lunghe e affilate. « Sì, abbiamo mandato un messaggio radio ma non abbiamo potuto aspettare la risposta, la creatura ci ha attaccati.... e mi ha quasi presa! » dice lei riflettendo sugli attimi di paura che deve aver provato, posso capire come si sia sentita.
« Mi dispiace... » sento uno strano senso di angoscia invadermi, qualcosa che mi blocca lo stomaco e mi fa salire la bile. Potrebbero essere gli ultimi momenti che passo con la mia migliore amica e mi sembra così distante... « Ho bisogno di raccontarti una cosa, quello che è successo mentre con Alex venivo alla baita... » sto per parlare quando mi fermo nuovamente, siamo ancora una volta ad un bivio, alla fine del corridoio ci sono due scalinate, una che porta all'ultimo piano della segheria, probabilmente quello superiore alla sala principale; l'altro invece conduce al piano terra dove si trovano i magazzini delle merci e materiali, non ho idea di dove potremmo andare e sto per chiedere cosa ne pensa.
Un ringhio però echeggia alle nostre spalle, ormai riconosco bene quel suono tetro che mi fa gelare il sangue, si tratta della creatura chiamata Norman dall'assassino in verde. Mi volto verso Blair che resta con gli occhi spalancati, si tiene nuovamente la ferita come per bloccarne l'odore ma è impossibile visto che il sangue le bagna anche i vestiti.
Dobbiamo scegliere dove fuggire e una di queste scale potrebbe portarci alla morte!



James
Segheria – 4.15



« Dev'essere quel pezzo di merda! Potrebbe aver ucciso Violet! » dice Alex con un sussurro dopo che l'uomo che ha cacciato via il mostro ci ha quasi salvati. Penso che la creatura stesse sentendo l'odore di Blair in quanto l'abbiamo incontrata alla centrale elettrica, l'aveva quasi presa e mi sentivo inutile, l'ho salvata sì ma lui l'ha ferita ed è stata colpa mia. « Dobbiamo fare qualcosa! » continua Alex.
Non so perché voglio concordare, forse perché così posso allontanare l'uomo da Sam e Blair e salvare la vita ad entrambi, spero che in qualche modo io e Alex ce la caveremo: abbiamo una pistola, quanto potrà essere difficile battere un uomo con un fucile!?
« Ehy bastardo, vieni e affrontaci da uomo con le palle! » Alex e io sgattaioliamo insieme dal nostro nascondiglio sotto la scrivania dopo che l'uomo ha sparato un colpo a caso nella stanza per farci paura, vedo il lungo fucile puntare contro di noi e sia io che il ragazzo ci buttiamo dall'altro lato della scrivania per raggiungere la porta che continua su questo piano; sparo anch'io dei colpi di risposta e sia io che Alex entriamo in questa porta e superiamo una passerella di ferro che sembra trovarsi sospesa sopra i generatori della segheria.
Non restiamo fermi ad assicurarci che l'assassino ci insegui ma sentiamo altri spari contro di noi e abbassiamo la testa per evitare che ci colpisca e sparo altri due colpi, la rotella della pistola gira rivelando gli ultimi tre proiettili; penso di essere stato fortunato finora visto che avrei potuto perdere altre proiettili, devo fare attenzione a non sprecarli perché potrei non uscirne vivo se non prendo bene la mira.
Io e Alex spuntiamo in una sala molto grande, sembra quasi una grande mansarda visto come i pannelli sono riposti nel tetto e come le travi si incrociano tra di loro; davanti a noi ci sono delle lunghe serie di nastri trasportatori e sopra vi sono dei grandi tronchi di legno, Alex preme il pulsante in quanto ha le mani prive di armi e cominciamo a saltellare tra i nastri; spero che questo possa aiutarci.
I nastri si mettono in movimento, sembra quasi che abbiamo attivato l'intera centrale e adesso sia totalmente viva, i grandi macchinari nella sala cominciano quasi a brontolare e delle grandi seghe rotanti compaiono attorno a noi, mi rendo conto però che non possono colpirci in quanto non ci troviamo direttamente sui nastri. « Non potete fuggire... » dice l'assassino in verde che è appena entrato nella stanza, sparo un altro colpo mentre lo vedo ricaricare ma lo manco.
Due proiettili, cazzo!” penso tra me e me, l'assassino si preoccupa di riattivare il pulsante in modo da spegnere nuovamente l'intera centrale e io e Alex ne approfittiamo per continuare a scappare nascondendoci tra le cataste dei tronchi di legno, l'assassino continua a sparare e sento un colpi arrivare quasi sopra la mia testa, se non mi fossi abbassato probabilmente mi avrebbe fatto esplodere la testa!
« Sei tu il bastardo che ha ucciso Violet? » chiede Alex con un urlo, siamo entrambi fianco a fianco nascosti dietro i tronchi, da qui è praticamente inutile scappare o nascondersi perché ci ha visti e può tenderci un agguato o trovare il modo di ammazzarci entrambi. Siamo in pericolo!
« No, probabilmente è stato mio fratello. Ma tranquillo che adesso toccherà anche a voi, mocciosi! » la voce dell'assassino in verde proviene da un punto molto differente, sembra quasi che cerchi di venire dalla nostra destra e stia quindi facendo il giro per prenderci di sorpresa.
Neanche il tempo di pensarlo che lo vedo comparire, prendo Alex per il giubbotto e con tutta la forza che ho lo spingo via così da fargli evitare il colpo, sparo un altro proiettile che però manca il bersaglio ancora una volta e mi mordo la lingua quasi a sangue per quanto sono coglione!
Sgattaioliamo nuovamente attraverso le seghe rotanti immobili e i nastri trasportatori per attraversare la stanza e ancora una volta il pazzo ci raggiunge, corre veloce il pezzo di merda e si trova anche lui tra i nastri mentre noi ne usciamo quasi dal punto in cui siamo entrati nella sala.
« Fanculo! » dice Alex urlando, preme nuovamente il pulsante e pensiamo che sia finita: l'assassino però si sposta tranquillamente per il nastro trasportatore mentre le seghe rotanti fanno la loro magia col legno intorno a lui, ancora una volta l'ha scampata e ora ci troviamo come bersagli.
Prendo un respiro quasi soffocato, ho l'ultima possibilità di colpirlo, alzo la pistola e sparo l'ultimo colpo cercando di prendere la mira, vorrei colpirlo al cuore ma la mano trema e il colpo devia ancora una volta, con un risultato molto più utile di quanto mi aspettassi: il colpo vola direttamente nel suo ginocchio, l'uomo cade per terra agonizzante prima di riuscire a sparare il colpo col fucile e si trova preda del nastro e del suo destino avverso.
Le seghe rotanti presto sostituiscono il legno da modellare con il suo corpo e vedo sangue e pezzi dell'assassino volare per tutta la stanza mentre continua ad urlare, non muore subito e soffre; i macchinari si inceppano e si bloccano, fanno delle scintille dando inizio ad un fuoco mentre le seghe continuano a fare a pezzi l'assassino in verde, probabilmente morto ormai visto che almeno metà si trova tritata..
Adesso però c'è un altro problema: i macchinari stanno prendendo fuoco e potrebbe esplodere tutto da un momento all'altro se non andiamo via di qua. « Scappiamo! Ora, cazzo! » urla Alex e annuisco andando per primo verso l'uscita dall'altro lato della stanza, scendiamo le scale e ci troviamo praticamente al punto in cui Alex aveva scelto, siamo al punto di partenza e siamo solo io e lui adesso.
Ci restano due alternative in quanto sarebbe inutile passare per gli uffici ancora una volta; possiamo scappare per la sala principale che abbiamo visto attraversando la passerella di metallo, da questo punto riesco a vedere un manto di legno che ricopre il pavimento; altrimenti possiamo andare verso il magazzino delle merci e dei materiali che si trova praticamente accanto alla prima porta.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: Inquisitor95