[Forse stavo esagerando con le mie riflessioni.

Era impossibile che Romeo cambiasse idea.

Ecco perché la gente ricordava i loro nomi sempre uniti:

Romeo e Giulietta.

Ecco perché era una bella storia.

Giulietta si accontenta di Paride non avrebbe mai sfondato]

NM, pg. 297

Mi sfiorai le labbra e ripensai a cosa era successo solo qualche ora prima.

Avevo baciato Jacob.

Non potevo certo dire di esserne sorpresa, i confini che inizialmente avevo tentato di segnare ero stata io stessa a distruggerli, inesorabilmente, senza curarmi delle conseguenze.

O forse lo sapevo. Inconsciamente volevo che il rapporto tra me e Jacob prendesse questa piega.

Possibile?

Certo. Jacob era stato la mia ancora di salvezza, aveva raccolto i cocci del mio cuore e li aveva rimessi insieme e con il suo calore aveva riscaldato quell’involucro freddo quale adesso ero.

Si, forse era proprio così. Jacob aveva spazzato via tutte le mie nuvole, era il mio Sole personale.

Era più di un amico. O almeno, ora lo sarebbe stato.

In fondo, dov’era scritto che Giulietta non potesse rimpiazzare il suo Romeo?

In fondo, Paride non era poi così male.

Sospirai e mi mossi tra le coperte, voltandomi verso la finestra della mia camera. Un dolore sordo accompagnò il movimento.

Ma chi volevo prendere in giro?

Nonostante le mie labbra bruciassero ancora del suo bacio e le mie mani bramassero ancora le sue spalle larghe e forti, nulla era paragonabile al desiderio devastante di sentire le sue labbra fredde sulle mie, il suo alito fresco sul mio viso e il sorriso sghembo che tanto amavo.

Ecco dov’era scritto, nel mio cuore.

Nessuno avrebbe mai potuto sostituire Romeo.

Romeo e Giulietta,il loro destino era stare insieme.

Giulietta si accontenta di Paride, non avrebbe mai sfondato.